I Thug
La storia.. Thugs (grafia inglese per il termine bengali "Thog", che significa truffatore) è il nome di un'antica setta religiosa indiana, i cui appartenenti venivano chiamati Thogi (in inglese "Thugs"). Fino a metà dell'Ottocento erano molto noti e temuti in India per la loro fama di ladri, rapinatori e soprattutto assassini particolarmente abili. Il loro culto prevedeva l'adorazione della dea Kalì (a volte chiamata anche Bhavani) e veniva espresso tramite sacrifici umani. Da sottolineare il fatto che non tutti i thug adorassero la dea Kalì; vi erano infatti Thug di altre religioni che si univano agli altri per poter condurre la loro vita di rapine e omicidi.
La dea Kalì.. Presso la religione induista, Kalì (sanscrito Kālī, in Devanagari काली) rappresenta l'aspetto guerriero di Parvati, la consorte di Śiva, una divinità dalla storia lunga e complessa. È conosciuta anche come Devi (la dea) e Mahadevi (la grande dea) e assume aspetti diversi: Sati (la donna virtuosa), Jaganmata (la madre del mondo), Durga (l'inaccessibile).Inviata sulla Terra per sgominare un gruppo di demoni, iniziò ad uccidere anche gli esseri umani. Per fermarla, Siva si distese fra i cadaveri; quando la dea si accorse che stava per calpestare il proprio marito, interruppe la sua furia.
Cosa facevano.. L'attività principale dei thug era la depredazione di carovane di pellegrini o di mercanti. La loro tecnica consisteva nell'unirsi al gruppo e prestare servizio per conto di essi, vincere la loro diffidenza e conquistarsi la loro fiducia per poi ucciderli nel sonno e derubarli di tutti i loro beni. Gli appartenenti alla setta uccidevano le loro vittime per strangolamento e poi nascondevano i loro corpi. A volte le vittime venivano catturate e trasportate in un tempio dedicato alla dea e sacrificate. I riti avvenivano in un clima di festa caratterizzato da musica e danze e da uso di sostanze stupefacenti, secondo la loro cultura ogni morte dedicata alla dea avvicinava la venuta di quest'ultima sulla terra. A causa del loro grande talento di assassini strangolatori, spesso prestavano servizio come sicari per conto dei potenti: i consistenti compensi per gli omicidi consentivano ai membri della confederazione di finanziare il loro culto, inoltre potevano avvalersi di amicizie e conoscenze altolocate che significavano protezione e garanzia.
Riferimenti.. Chi per primo fece conoscere i Thugs al grande pubblico, almeno di lingua inglese, fu Philip Meadows Taylor. Questi era un inglese trasferitosi in India e là divenuto prima ufficiale dell’esercito e poi della polizia di Hyderabad, uno stato dell’India centrale. In quest’ultima veste indagò su numerosi delitti scoprendo che potevano essere attribuiti ad una banda di Thugs. Nel mezzo della pagoda si elevava una grande statua di bronzo, rappresentante una donna con quattro braccia, di cui una brandiva una lunga daga e un'altra una testa. Una grande collana di teschi le scendeva fino al collo dei piedi ed una cintura di mani e di braccia mozzate le stringeva i fianchi. La faccia di quell'orribile donna era tatuata, le sue orecchie erano adorne di anelli; la lingua dipinta di rosso cupo, del color del sangue, le usciva d'un buon palmo dalle labbra atteggiate ad un feroce sorriso; i polsi erano stretti da larghi braccialetti ed i piedi posavano su di un gigante coperto di ferite. Quella divinità, lo si capiva a prima vista, trasportata dalla ebbrezza del sangue, danzava sul corpo della vittima. [E.Salgari "I misteri della Jungla Nera", Donath 1895]
Storia di un membro sanguinario Thug Behram, o Buhram (circa 1765 – 1840), è stato un serial killer indiano appartenente al culto Thuggee. Secondo numerose fonti, egli avrebbe ucciso 931 vittime attraverso lo strangolamento con il suo vestito cerimoniale (detto rumal) tra il 1790 e il 1830. L'attribuzione di molte uccisioni a questo killer sono però dovute alla confusione o ad errori dei giornalisti dell'epoca. In un manoscritto trovato di recente Behram confessa l'uccisione per strangolamento di 125 persone e la partecipazione visiva all'uccisione di altre 150. Fu giustiziato nel 1840 mediante impiccagione.
Collegamento al video: Filmografia Nel film Indiana Jones e il tempio maledetto di Steven Spielberg (1984) compare una scena di un rito sacrificale in onore della dea Kalì. Collegamento al video: http://www.youtube.com/watch?v=7J-RRv5PcKA