LA GAIA IPOTESI
Gaia, una divinità greca assimilabile al mito della madre Terra, presente anche in molte altre civiltà, fu il nome assegnato al nostro pianeta dal geologo scozzese Hutton nel XVIII secolo James Lovelock, ipotizza Gaia partendo dal principio di equilibrio,cioè uno stato di stabilità dal quale non si può estrarre energia; tale stato di equilibrio da un punto di vista chimico rappresenterebbe la prossimità della morte in quanto si raggiunge allorquando tutta l' energia del sistema è stata consumata. La vita di un pianeta dovrebbe,quindi, essere caratterizzata da un forte stato di "disequilibrio chimico" dei gas atmosferici: la terra presenta una miscellanea di gas instabili e pronti a reagire tra di loro:ossigeno 21%, metano 1,7ppm, anidride carbonica, e azoto. Nasce come conseguenza l' ipotesi che la terra abbia una capacità di autoregolazione: l’ipotesi gaia.
l’evoluzione degli organismi viventi è strettamente correlata all’evoluzione del relativo ambiente fisico-chimico; insieme essi costituiscono un unico processo evolutivo autoregolatore; pertanto il clima, la composizione litologica della terra, l’aria e gli oceani non sarebbero determinati dalla sola storia geologica, bensì sarebbero anche conseguenza della presenza della vita sulla terra. grazie alla incessante attività degli organismi viventi le condizioni si sono mantenute favorevoli alla vita sul pianeta per oltre 3,5 miliardi di anni Le modalità di funzionamento della terra sono concepite come un vero e proprio super-organismo vivente, che ci ospita e di cui facciamo parte come le nostre cellule fanno parte del nostro corpo.
Cellule procariote Sono di tipo primitivo (il loro nome deriva dal greco prótos, primitivo e káryon, nucleo), non possiedono nucleo in cui siano racchiusi i cromosomi e in conseguenza il loro materiale genetico è sparso nel citoplasma: gli unici organelli cellulari presenti sono i ribosomi. Cellule eucariote Sono più grandi di quelle procariote (il loro volume è 1000-10 000 volte maggiore) e al loro interno è presente un complesso sistema di membrane e organelli citoplasmatici. Sono inoltre caratterizzate da un nucleo circondato da una membrana nucleare a doppio strato che contiene il materiale genetico organizzato in cromosomi.
nuova scienza olistica, la geofisiologia, che considera l’evoluzione abiotica e l’evoluzione biologica come due processi di un’unica scienza rivolta alla descrizione della storia del nostro pianeta nel suo complesso. i chimici e i fisici affermano che la vita è uno stato particolare della materia, il biologo afferma che la vita corrisponde ad un organismo vivente capace di correggere errori riproduttivi grazie alla selezione naturale, i biochimici considerano la vita come corrispondente ad organismi viventi che assorbono energia libera (solare o trasformata) al fine di svilupparsi secondo le indicazioni fornite dai rispettivi codici genetici;
per i geofisiologi, invece, la vita è riferibile ad un sistema circoscritto, aperto a flussi di energia e di materia, ed in grado di mantenere invariate le proprie condizioni interne nonostante il mutare delle condizioni esterne, attraverso il processo della omeostasi. la biosfera sarebbe costituita dall’insieme degli organismi viventi della terra; Gaia sarebbe il sistema di vita planetario che comprende tutto ciò che viene influenzato e che influenza la biosfera. Si tratta di un vero e proprio organismo vivente, il quale vive grazie all'energia solare che respira, trasforma la propria biomassa, si "ammala", "ha la febbre" (effetto serra) e può rischiare il collasso.
tutta la materia vivente sul nostro pianeta, dai virus alle balene e dalle alghe alle querce, è considerata come costituente una singola entità vivente, in grado di conservare l'atmosfera della Terra per soddisfare le sue necessità complessive, dotata di facoltà e poteri ben oltre quelli delle sue parti costituenti.
Il sistema Gaia condivide con tutti gli organismi viventi la capacità di omeostasi, cioè la regolazione dell’ambiente fisico e chimico ad un livello prossimo a quello favorevole alla vita. Gli elementi costitutivi di Gaia sono : L’atmosfera: strutturata secondo involucri concentrici è costituita da Termosfera/Ionosfera, Mesosfera, Stratosfera e Troposfera, costituita da ossigeno (21%), anidride carbonica, metano, azoto (79%). Flussi di energia : L’energia solare è la più importante fonte di energia del pianeta: serve a riscaldare l’atmosfera e gli oceani e la sua composizione è un fattore determinante il riscaldamento del pianeta. L’atmosfera: strutturata secondo involucri concentrici è costituita da Termosfera/Ionosfera, Mesosfera, Stratosfera e Troposfera, costituita da ossigeno (21%), anidride carbonica, metano, azoto (79%). Le rocce : Il pianeta Gaia comprende tutte le rocce della crosta terrestre. L’erosione superficiale da parte di microorganismi ha trasformato i detriti originali in humus fertile; l’attività vulcanica ha costantemente rifornito la superfice di materiale fuso e di gas provenienti dall’interno.
Gli ecosistemi : gli ecosistemi comprendono gli organismi viventi ed il loro ambiente e possono essere considerati come veri e propri organi di Gaia, essendo dotati di autoregolazione, omeostasi e metabolismo. Ognuno dotato di una propria identità / funzione con un ruolo vitale per la conservazione e la salvaguardia dell’intero organismo ( effetto farfalla ) quali la produzione di ossigeno (batteri fotosintetici) o l’assorbimento di calore. solo con l’approccio olistico, è possibile studiare l’ambiente su più livelli strutturandolo in maniera gerarchica.
Su Daysilandia vivono due sole specie: margherite bianche, che si adattano bene ai climi caldi, in quanto il loro colore chiaro riflette in parte la luce solare; margherite nere, ben adattate ai climi freddi, in quanto il loro colore scuro trattiene gran parte dei raggi solari. il sole di Daysilandia diventa gradualmente più freddo le margherite bianche muoiono, come quelle nere delle zone più fredde
si diffondono le margherite nere anche nelle zone equatoriali, prima troppo calde per loro il pianeta comincia a riscaldarsi, perchè la sua superficie più scura riflette nello spazio meno energia le margherite bianche cominciano a svilupparsi nelle zone tropicali, sottraendo spazio alle nere, meglio adattate alle zone più fredde.
Alla fine del ciclo Daysilandia sopravvive con un numero maggiore di margherite nere rispetto alla situazione iniziale Il modello dimostrerebbe come il sistema Gaia sia costituito da elementi che interagiscono tra loro in modo complesso, quasi un superorganismo che funziona come un unico sistema autoregolante.
Il successo di Gaia come sistema richiede il mantenimento dell’ambiente entro limiti adatti alla vita. Tutto questo implica molto più che una biosfera minima, in quanto deve esservi un numero sufficiente di organismi viventi che con la loro esistenza si possano opporre all’ ineluttabile evoluzione del pianeta verso uno stato di equilibrio.
Se le forme di vita si riducessero ad un millesimo rispetto al livello attuale la terra diventerebbe del tutto inospitale. L’anidride carbonica raggiungerebbe concentrazioni elevate l’ossigeno e parte dell’ozono scomparirebbero dall’atmosfera gli oceani diventerebbero ipersalati la temperatura potrebbe aumentare notevolmente a causa dell’aumento dell’anidride carbonica e della diversità e struttura delle nubi. La biodiversità rappresenta, quindi, una garanzia a tutela della vita del pianeta
La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi La biodiversità è intesa non solo come il risultato dei processi evolutivi, ma anche come il serbatoio da cui attinge l'evoluzione per attuare tutte le modificazioni genetiche e morfologiche che originano nuove specie viventi. La biodiversità si può considerare almeno in tre livelli diversi: - a livello di geni in una specie (o popolazione) - a livello di specie - a livello di ecosistemi.
Tecniche di conservazione della biodiversità
La biodiversità indica una misura della varietà di specie animali e vegetali nella biosfera; essa è il risultato di lunghi processi evolutivi Il concetto di biodiversità include, quindi, la diversità genetica all'interno di una popolazione, il numero e la distribuzione delle specie in un'area, la diversità di gruppi funzionali (produttori, consumatori, decompositori) all'interno di un ecosistema, la differenziazione degli ecosistemi all'interno di un territorio.
Si distinguono biomi terrestri e biomi dell'idrosfera Si distinguono biomi terrestri e biomi dell'idrosfera. L'identificazione di un bioma terrestre si basa sulle specie proprie e sulle caratteristiche fondamentali dell'ambiente. I principali biomi sono: la taiga la foresta temperata la prateria la tundra il deserto la savana tropicale la foresta equatoriale.
Si conoscono quattro differenti tipi di biodiversità: degli ecosistemi genetica specifica culturale