FEDONE Il mito del "Fedone" tratta il tema dell'immortalità dell'anima attraverso le parole pronunciate da Socrate prima dell'esecuzione della sua condanna.
Socrate descrive la Terra come un pianeta ricco di cavità sotterranee nelle quali scorrono fiumi di vario genere, contenenti lava, fuoco e fango
La maggiore di queste cavità è il Tartaro, un'immensa voragine nella quale confluiscono tutti i fiumi.
Tra tutti i fiumi che convergono nel Tartaro i principali sono 4: Oceano Acheronte Piriflegetonte Cocito
I quattro fiumi confluiscono poi in una palude, l'Acherusiade
Le anime dei defunti, "trasportate" dall'Acheronte, vengono sottoposte a giudizio e, in base al responso, subiscono diversi destini.
Le anime che hanno compiuto buone azioni vengono ricompensate con premi proporzionali al merito
Alcune colpe come l'omicidio sono ritenute inespiabili e quindi l'anima è destinata soggiornare in eterno nel Tartaro.
Se un anima responsabile di colpe inespiabili si dimostra realmente pentita di ciò che ha fatto, essa, dopo aver passato un anno nel Tartaro può chiedere perdono alla persona danneggiata
Le colpe invece devono essere espiate "soggiornando" nel Tartaro così da purificare l'anima.
Se invece il perdono viene concesso l'anima è libera Se il perdono viene negato l'anima deve passare un altro anno nel Tartaro per poi scusarsi nuovamente. Se invece il perdono viene concesso l'anima è libera
Le anime prive di colpa accedono direttamente alla "vera Terra", vivendo "senza legami corporei"