La cocaina e le amfetamine

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Percorso didattico – Educazione alla Salute Anno 2013/14 classe 3°A A cura degli Alunni Adriano Nurcato Stefano Nurcato Alessandro Panetta Alessia Pastore.
Transcript della presentazione:

La cocaina e le amfetamine Estrazione dalle foglie di un arbusto sempreverde (erytroxylacea) che si coltiva prevalentemente nell’America centro-meridionale: macinate e spremute  trattamenti chimici: sale cloridrato tagliato per aumentarne il volume (con zucchero, talco, caffeina, efedrina, …): neve  una dose (20-30 milligrammi: 25% di cocaina): azione sulle catecolamine (dopamina, noradrenalina e serotonina)

Cenni storici 1859: il fisiologo Paolo Mantegazza pubblica a MI un saggio dal titolo “Sulle virtù igieniche della coca e degli alimenti nervosi in genere”: diffusione nel mondo medico; 1859: il chimico tedesco Albert Niemann ottiene cocaina pura; Intorno al 1880 le applicazioni mediche della cocaina diventano di moda come cura di quasi tutti i mali, soprattutto dell’alcolismo, della morfina e della depressione (Minnesota), entra nella farmacopea degli USA. Freud lo impiega per i dolori all’arto fantasma di un paziente; 1886: Sul New York Medical Journal appare un articolo che mette in guardia il mondo medico verso I rischi; 1890: Freud pubblica “Uber Coca” in cui si esaltano le virtù della cocaina come anestetico 1891: discredito della cocaina tra i medici per la dipendenza e la tossicità emersa a seguito dell’uso in sede chirurgica. Freud cede infine per non compromettere il suo prestigio professionale ma continua a farne uso personale per contrastare timidezza, melanconia e inibizione; 

Nonostante una legislazione penale repressiva, la cocaina diventa popolare tra gli intellettuali (Stevenson, Conan Doyle, Joyce, D’Annunzio, Proust, etc.) e, diluito nel vino, diventa ingrediente di elisir, tonici e bevande ricostituenti (Coca Cola); Negli anni ’20 diventa sinonimo di uno stile di vita trasgressivo e sentimentale, dissipato e intensamente estetico; Negli anni ’40 le amfetamine prendono il posto della cocaina: più economiche e maneggevoli, non venivano considerate tossiche, avevano pressoché gli stessi effetti e non erano bandite dalla legge: durante la guerra vengono distribuite tra i soldati tedeschi e inglesi; L’uso ne mette in luce i rischi e anche le amfetamine vengono bandite, ma vengono ancora largamente usate tra gli atleti di resistenza e nelle terapie anoressizzanti; Negli anni ’70 torna di moda la cocaina nel movimento di controcultura giovanile delle “generazione del dissenso”; Negli anni ’80 e ‘90 rimane il valore della trasgressione ma come complemento di “sballo” delle feste, eccitante e di aiuto nelle prestazioni.

Percentuali di abuso primario dal 1991 al 2002: Percentuali di abuso secondario dal 1991 al 2002:

Modalità di assunzione della cocaina INALATORIA: pasta dalla macinazione spremitura delle foglie + reagenti chimici: 60-80% di cocaina. Fumata prevalentemente in Sudamerica Crack: E’ cocaina più concentrata: fumo, inalazione con cannuccia riscaldata, vaporizzata a bassa temperatura. E’ la preparazione più utilizzata (raggiunge il cervello in pochi secondi attraverso i polmoni) Cocaina free-base, sottoforma di cristalli che vengono frantumati e fumati in pipe di vetro NASALE: una riga di cocaina cloridata fornisce 20-50 milligrammi di sostanza ORALE: foglie di coca, Cocaina-HCl ENDOVENOSA: cocaina-HCl

Effetti farmacologici della cocaina   A seconda del tipo di assunzione:  -  l’effetto psico-attivo rimane lo stesso;  - la rapidità e l’intensità variano: il crack è rapido e intenso (chi lo consuma ricerca il rush); il consumo tradizionale per via intranasale è finalizzato al campo relazionale (disinibizione, socievolezza, rendimento intellettuale);  - gli effetti durano per circa un’ora, dopo di che, per risentirli, è necessario assumerne ancora.

Tre fasi: Euforia: piacere, orgasmo, velocissimo e di brevissima durata (pochi secondi) “Il pasto nudo” (W. Borroughs): “Hai mai tirato cocaina lungo la linea? Ti colpisce proprio nel cervello e ti attiva una serie di connessioni di mero piacere. Il godimento dato dalla morfina è più viscerale: dopo un buco ti ascolti. Ma la “neve” è la vera scossa elettrica che ti attraversa il cervello senza un corpo e senza altre sensazioni di sorta. Un cervello caricato di cocaina è come un biliardino elettrico pieno di luci variopinte… Le voglie appagate con la cocaina sono una serie di vite vissute che ti scivolano tra le dita, un piacere estremo” Eccitazione: energia, lucidità e produttività intellettuale, accelerazione emotiva, senso di sicurezza, benessere fisico, scomparsa di dolori, stanchezza, sonno e appetito; può durare da minuti a ore in relazione alle modalità di assunzione, quantità e purezza  Disforia: irrequietezza, agitazione e depressione  bramosia da cocaina

Tolleranza: i confronti con la morfina c  Metabolica: il fegato degrada la cocaina sempre più efficientemente (adattamento difensivo); c  Cellulare: i siti neuronali riducono la propria sensibilità alla sostanza  l’euforia diminuisce e si precipita nell’esperienza contraria: umore triste, senso di perdita, irritabilità, astenia fisica, rallentamento fisico e intellettuale. Ciò che rimane è la memoria dello stato precedente  craving; c Condizionata: i segnali ambientali che accompagnano la somministrazione di cocaina diventano stimoli condizionati che evocano una risposta compensatoria (anche negli animali): Ê   Overdose; Ê Condizionamento o conferma di identità (ruoli, comportamenti, riconoscimenti che generano identità: euforia, sicurezza, efficienza, vitalità intellettuale, resistenza fisica, vigore sessuale, pieno benessere, eliminazione di stanchezza, fame, sonno)? c  Inversa (per riduzione o assenza nel fegato dell’enzima che metabolizza la cocaina)

“Crisi di astinenza”: c  I fase: depressione e insonna allo scemare dell’effetto euforizzante; c  II fase: anedonia, disforia e distacco dalla realtà; c  III fase: estinzione del bisogno, punteggiata da “ricadute” anche a lunga distanza (luoghi, persone, memoria, …).

Dimensioni psicologiche doppio rinforzo (positivo e negativo) riorganizzazione emotiva e cognitiva della rappresentazione di sé e degli schemi che orientano l’identità personale e il senso di auto-efficacia: il significato simbolico attribuito agli stati mentali e ai comportamenti connessi agli effetti della cocaina è funzionale al valore sociale performativo e consente la conferma del proprio valore  il valore aggiunto in un sistema già integrato diviene centrale a seguito di esperienze ricche di significati emotivi e biograficamente rilevanti (prestazione fisica, intellettuale, interpersonale): l’identità futura dipende dalla conferma o dall’approvazione sociale legata alla performance; evasione dall’inquietudine, dalla routine, dalla prevedibilità + soglia ottimale di stimolazione; auto-terapia di sentimenti di incertezza, scarsa fiducia nelle proprie capacità, bassa autostima, anche grazie all’inserimento in un gruppo “emancipato”, che ne migliora l’immagine di sé (col rischio di sintomi maniacali e/o di maggiori problemi in astinenza)

Un comportamento aggressivo, intenzionale e focalizzato, può essere causato da un’intossicazione di cocaina? Un’intossicazione da cocaina (o da amfetamine) può accentuare la tendenza a dare un’interpretazione minacciosa di una situazione. Lo stato di fondo è la paura, non l’aggressività. La cocaina può disinibire o accentuare sentimenti e cognizioni evocati dal tipo di identità situazionale e relazionale che una persona attribuisce a se stessa: c’è chi prende cocaina per fare una rapina, chi per essere all’altezza di una prestazione sessuale, chi per rendersi socialmente brillante, chi per superare un esame, …

Le amfetamine Mahuang = pianta del deserto indicata da antiche prescrizioni cinesi come efficace contro l’asma  si isola l’efedrina, l’alcaloide principale, attraverso un procedimento complesso e dispendioso  ricerca di un prodotto di sintesi  amfetamine Il loro effetto è quasi indistinguibile da quello della cocania.

Uso terapico delle amfetamine: – trattamento dell’enuresi e dell’incontinenza (effetto contrattile sullo sfintere della vescica); –    trattamento dell’obesità (inibiscono la fame) - in caso di abuso: assuefazione, ipertensione, disturbi del sonno, palpitazioni, bocca secca, abbassamento del tono dell’umore. – Terapia per un’insufficiente ossigenazione e nutrizione dei tessuti: aumenta la contrattilità del miocardio e le resistenza vascolare periferica; –   Terapia dell’ipotensione (alza la pressione sanguigna); – Trattamento dell’aritmia cardiaca e dell’insufficienza cardiaca congestizia; – Procedure chirurgiche (per il contenimento delle emorragie a naso, gola e laringe); –   Decongestione nasale (es. rinite allergica); –   Trattamento di reazioni allergiche (es. pruriti, orticarie); –    Terapia della narcolessia (ipersonnia e attacchi di sonno improvvisi) –     Terapia di ADD-H - in caso di abuso: insonnia, anoressia, dolori addominali, arresto della crescita.

Uso consueto: elevato stato di vigilanza, soppressione della stanchezza, del sonno e della fame, sensazione di maggior benessere fisico, euforia ed estroversione: sport, diete, prestazioni estreme, tono dell’umore, prestazioni sessuali. Pericolo di (dalle 36 alle 72 ore): aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna  ipertensione e diminuzione del numero di piastrine (problemi di coagulazione); iperpnea e disidratazione della gola; alterazione prolungata del ritmo sonno-veglia con deprivazione prolungata di sonno; ipertermia, vampate, pruriti;

inibizione delle funzioni intestinali: difficoltà di minzione  amenorrea e disturbi del desiderio sessuale, impotenza e disturbi eiaculatori; stereotipia ipercinetica  contrazioni, crampi e dolori diffusi inappetenza, restrizione dello stomaco  anoressia, ulcera gastro-intestinale, spasmi del piloro; irritabilità, illusioni, allucinazioni e ideazioni paranoiche (anche dopo l’eliminazione della sostanza nell’organismo), stato confusionale, logorrea  alternanza tra condizione semi-letargica e agitazione rapida tolleranza e dipendenza (doppio rinforzo  methedrina in vena o inalazione di metamfetamina cloridrato a base libera – ICE, speed, crystal); diagnosi schizofreniche (zoopsie; no offuscamento della coscienza, disordini di pensiero, atimia e perdita di contatto sociale; peggioramento con barbiturici e benzodiazepine)

Il trattamento psicologico di cocaina e amfetamine Problemi: ~   Dipendenza anche da altre sostanze; ~  Non esistono antagonisti specifici (antidepressivi e anti-psicotici ma bisogna attendere almeno 10 gg perché cominci a fare effetto); ~  Immagine e comportamenti socialmente apprezzati; ~ Problemi affettivi, relazionali e di comportamenti devianti (maggior autocontrollo nel consumo, remissione dei sintomi indesiderati, minor controllo sociale).  Viene raccolta l’esperienza soggettiva (risposte psicobiologiche, modalità di assunzione, effetti positivi e negativi, quadro biografico-relazionale, sistema normativo e valoriale)  obiettivo = metamorfosi radicale (stile di vita), auto-monitoraggio e strategie per situazioni ad alto rischio, gruppi di auto-aiuto a modello AA o con un supervisore, terapia familiare: BASSI RISULTATI