Università degli studi “G. d’Annunzio”

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Università degli studi “G. d’Annunzio” Il counseling universitario in Italia: cenni storici e prospettive future Prof. Mario Fulcheri Università degli studi “G. d’Annunzio” SEMINARIO COUNSELING PSICOLOGICO Roma, 18 dicembre 2009

AURAC Il 12 novembre 2001, viene costituita: l’“Associazione Universitari per lo Sviluppo e La Formazione alla Relazione d’aiuto e al Counseling- AURAC”. I soci fondatori dell’AURAC sono i professori: M. A. Reda (Presidente del Consiglio Direttivo); Mario Fulcheri (Consigliere delegato per il Counseling); Eugenio Torre (Consigliere delegato per le Relazioni d’aiuto); Giorgio G.Bellotti, Lucio Sarno e Paolo Valerio (Vicepresidenti del Consiglio Direttivo); Adolfo Pazzagli e Cristiano Violani (Consiglieri, Segretario e Tesoriere).

Al centro dell’attività dell’Associazione si pongono lo studio, la ricerca, la formazione, le iniziative editoriali e l’aggiornamento culturale nel settore della relazione d’aiuto e del counseling in ambito sanitario, psico-sociale, scolastico, aziendale e delle Istituzioni sia pubbliche che private. A tale scopo, sin dalla sua nascita, si è proposta di : a) svolgere o di partecipare a una serie di attività di carattere scientifico e culturale, quali: tavole rotonde, convegni, conferenze, dibattiti, programmi di training, mostre scientifiche, ricerche e seminari; b) monitorare la realtà universitaria in riferimento ai servizi di aiuto psicologico mediante annuali riunioni in Congresso in diverse sedi universitarie.

Ogni anno, per tanto, l’AURAC vede i suoi membri impegnati nel Congresso Nazionale sul Counseling Universitario (giunto, nel 2008, alla sua 6ª edizione), con lo scopo di promuovere, mediante interventi di ricerca scientifica e confronto dialettico fra i partecipanti, l’affermazione del counseling nel contesto italiano e rendere chiara la distinzione tra le attività lavorative professionali che implicano l’aiuto psicologico e le specifiche attività professionali dell’aiuto psicologico (tra cui il counseling). Di seguito sono elencate le iniziative di carattere scientifico e culturale alle quali l’AURAC ha preso parte:

2002, 7-8 febbraio: I Congresso Nazionale sul Counseling Universitario, Torino; 2003, 13-14 febbraio: II Congresso Nazionale sul Counseling Universitario, Novara; 2004, 3 aprile: III Congresso Nazionale sul Counseling Universitario con Riunione Soci Aurac c/o il Convegno: Ricerca e formazione in Psicologia Clinica, Ischia; 2005, 13-14 gennaio: IV Congresso Nazionale sul Counseling Universitario: “Orientamento e Tutoring”, Varese; 2006, 17-18 febbraio: V Congresso Nazionale sul Counseling Universitario “Servizi di Counseling Psicologico con studenti universitari: modelli e metodologie”, Napoli; 2007, 26 maggio: Simposio AURAC “L’assessment psicologico clinico nella relazione d’aiuto e nel counseling in soggetti con manifestazioni psicosomatiche” e Riunione Soci AURAC c/o IV Congresso Nazionale GRP (Gruppo per la Ricerca in psicosomatica), Chieti; 2008, 27-28 febbraio: VI Congresso Nazionale sul Counseling Universitario “Counseling Universitario: l’assistenza agli studenti nel mondo che cambia”, Monza.

Tra le iniziative editoriali realizzate dall’Associazione si illustrano: Fulcheri M. (a cura di) (2002). I° Congresso Nazionale sul Counseling Universitario: Atti del Convegno. Torino: Centro Scientifico Editore. Adamo S., Giusti P., Valerio P. (a cura di) (2003). Servizi di Consultazione Psicologica e di Orientamento per gli studenti universitari: ambiti di intervento e percorsi Formativi: Atti del Convegno (Napoli, 19-20 marzo 1999). Pati A. M. (a cura di) (2003). Ridefinirsi nell’esperienza: lo psicologo clinico nel counselling con studenti universitari: Atti del convegno (Milano, 7-8 giugno 2002). Milano: Pubblicazioni dell’I.S.U. Casacchia M., Giosuè P., Roncone R. (a cura di) (2005). Sopravvivere al’università…. L’Aquila: Gruppo Tipografico Editoriale. Bellotti G. G., Madera M. R. (a cura di) (2007). Orientamento e Tutoring: Atti del Convegno (Varese, 13-14 gennaio 2005). Milano: Cooperativa Universitaria Editrice Milanese.

Di particolare rilievo la nascita, nel 2008, della prima rivista italiana sul tema: “COUNSELING: giornale italiano di ricerca e applicazioni” (Edizioni Erickson. Direzione scientifica: Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri). L’istituzione della rivista costituisce un avvenimento importante, in grado di testimoniare la diffusione dell’intervento di counseling nel nostro Paese e la necessità di continuare a costruire cammini di sviluppo e di implementazione ancorati a basi scientifiche e metodologicamente congruenti. Tale iniziativa consente di raccogliere una rassegna nazionale e internazionale di esperienze, articoli, studi e ricerche, strumenti e applicazioni, notiziario, recensioni e segnalazioni bibliografiche.

A partire dal Primo Congresso sul Counseling Universitario, l’AURAC ha raccolto numerose esperienze consentendo di delineare, relativamente al contesto specifico del counseling universitario, una serie di attività che possono svilupparsi all’interno di un servizio di ascolto. Le principali attività di intervento che si riscontrano all’interno dei servizi universitari sono: Orientamento in entrata; Accoglienza; Tutorato; Orientamento in itinere - Riorientamento; Orientamento in uscita - Job placement.

Orientamento in entrata Nell'area relativa all'orientamento confluirebbero le attività che hanno lo scopo di aiutare gli studenti, che escono dalla scuole secondarie superiori, ad orientarsi in maniera adeguata tra il mondo del lavoro e quello accademico. Si strutturerebbe, quindi, attraverso attività informative e formative rivolte agli studenti dell'ultimo biennio delle superiori, quali: informazione sulle offerte formative di primo e di secondo livello, organizzazione e gestione dei sistemi informativi dell'università, analisi delle pre-iscrizioni e organizzazione di test di autovalutazione preliminari all'iscrizione, assistenza nel caso di accessi programmati, organizzazione di “corsi zero” - preventivi, allo scopo di adeguare, ove siano definiti standard specifici, il livello di accesso.

Accoglienza All'area dell'accoglienza fanno capo tutte le funzioni volte ad aiutare lo studente neo iscritto ad affrontare e superare i problemi di inserimento nel contesto universitario, onde ridurre il rischio di drop-out precoce: informazione sull'organizzazione logistica e burocratica dell'università, informazione su opportunità formative specifiche (corsi on line a distanza, corsi di lingue o di informatica), informazione sui servizi offerti (biblioteche, attività culturali, sportive, ricreative…), informazione sui servizi di tutorato e sulle loro modalità di utilizzo, organizzazione e gestione di “corsi zero” di adeguamento di livello, organizzazione e gestione di corsi sul metodo di studio nell'università.

Tutorato In questo settore è possibile individuare tre distinte figure tutoriali: tutor didattico o di metodo, il cui obiettivo principale è il sostegno al risultato accademico; tutor clinico, presente in modo specifico nei corsi di laurea dell’Area Medica con l’obiettivo principale di sostenere il processo formativo e l’aderenza al profilo professionale; tutor di relazione, il cui obiettivo principale è il sostegno alla persona. Fra le funzioni del tutor relazionale c’è quella di indirizzare lo studente con particolari problemi e esigenze di sostegno verso altre figure e servizi che operano nell’area dell’aiuto, in particolare il Servizio di Counseling e Psicologia Clinica.

Tutorato/Orientamento in itinere - riorientamento Rientrano in quest'ambito attività didattiche, cognitive, relazionali di vario tipo, attuabili lungo l’intero arco del percorso di studi, tra i quali si segnalano: sensibilizzazione alle istanze motivazionali e alle crisi vocazionali, assistenza per la stesura dei piani di studio, organizzazione di corsi di supporto e recupero, assistenza per il superamento di ostacoli cognitivi che si frappongano al superamento di esami, informazione sulle offerte formative di secondo e terzo livello, informazione sul mercato del lavoro e su offerte formative esterne all’università, assistenza per la scelta e la stesura del lavoro di tesi, assistenza di carattere relazionale tra studenti e con i docenti, assistenza nella programmazione dei crediti acquisibili e nella gestione di quelli acquisiti, gestione di stage e tirocini presso aziende e strutture esterne all’università, informazione e gestione di forme apposite di diritto allo studio (borse, contratti di collaborazione), informazione sulla possibilità di trasferimento orizzontale dei crediti, informazione sulla mobilità e di borse di studio all’estero e di assistenza per usufruirne, monitoraggio sull’impiego e sull’evoluzione delle carriere degli ex studenti dell’ateneo (Michelon, 2000).

Orientamento in uscita L’area dell’orientamento in uscita, infine, è volta a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro o la continuazione degli studi (terzo livello: master e corsi di perfezionamento, dottorati di ricerca, scuole di specializzazione). Tra le attività possibili si individuano: rapporti istituzionali con imprese, enti pubblici, ordini professionali e altri possibili organismi che costituiscano e/o favoriscano un possibile sbocco lavorativo per i laureati; ricerche sul mercato del lavoro e sulle figure professionali (in collaborazione con la SIO - Società Italiana per l’Orientamento e la CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane); iniziative per il collegamento con il mondo del lavoro (career days, convegni specifici, esperienze di stage)

Alla luce delle esperienze e delle problematiche risultanti dai vari Congressi effettuati, sembra emergere la necessità di coordinare ed integrare al meglio tra di loro i diversi servizi; a tal scopo può risultare suggeribile l’istituzione di una specifica “Agenzia di Servizi per gli Studenti Universitari” (ASSU), preferibilmente in collaborazione con gli “Enti per il Diritto allo Studio”, in grado di consentire le seguenti finalità: coordinamento e monitoraggio delle attività di tutorato e di job placement svolte dalle Facoltà e/o dai Dipartimenti; consulenza tecnica e aggiornamento normativo; formazione e informazione dei tutor; attivazione e gestione di servizi informativi connessi con le finalità dell'Agenzia (Alma laurea, stage, job placement); servizio di counseling in coordinamento con le attività di tutorato; promozione di convegni ed accordi, anche finalizzati al reperimento di risorse finanziarie aggiuntive per la realizzazione di specifici progetti; promozione e sostegno alle Facoltà e/o ai Dipartimenti per la partecipazione a programmi di ricerca e formazione a livello nazionale, europeo ed internazionale; gestione di un ufficio relazioni con gli studenti; informazione e sensibilizzazione in merito alle attività svolte ed alle iniziative promosse.

Nello specifico l'Agenzia si configura quindi come ente di coordinamento tra servizi di varia natura, la cui diversificazione si rende necessaria al fine di offrire un supporto utile ad ogni singolo studente mediante forme di aiuto che siano adeguate al problema che porta. A titolo esemplificativo, i vari servizi universitari per gli studenti possono essere schematicamente così individuati: Servizi di Orientamento (articolati come già sottolineato) Attività di Tutorato. Servizi di Job Placement, che contemplino il compito di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani che frequentano l’Università, principalmente attraverso tirocini e stage.

Servizi per gli studenti disabili, che prevedano forme di intervento quali accompagnamento, svolto da obiettori di coscienza che abbiano seguito corsi di preparazione e formazione specifici, tutorato a carattere didattico (aiuto per le attività nelle biblioteche, reperimento testi, fotocopie, predisposizione di appunti, ecc.) che compete invece agli studenti part-time, attivazione di specifici progetti quali la presenza di interpreti della lingua dei segni per gli studenti non udenti, possibilità di utilizzare barre braille per i non vedenti, attivazione di postazioni informatiche utilizzabili anche da studenti con disabilità motorie. Servizio di Counseling, che abbia lo scopo di offrire e una relazione di aiuto agli studenti che vivono situazioni di disagio e di difficoltà personali, che esulano dal contesto specifico di apprendimento, ma che su di esso possono influire.

Laboratorio di imprenditoria giovanile, che dia la possibilità agli studenti di sperimentarsi nella gestione di un'impresa in ambiente protetto. Ufficio studenti stranieri, che si occupi di fornire informazioni sui percorsi di studio, sulle possibilità di convalida di titoli conseguiti all'estero e sui passaggi burocratici necessari per l'iscrizione a studenti comunitari e non comunitari. Ufficio per il servizio civile, che si occupi di fornire informazioni a chi intenda svolgere il servizio civile presso l'università e di indirizzare gli obiettori alle diverse mansioni, eventualmente anche previo brevi corsi di formazione.

L'AURAC, al fine di chiarire ambiti, limiti e peculiarità del counseling rispetto ad altre forme di aiuto, ha in questo senso proposto una definizione dell'intervento così articolata: specifica relazione professionale d’aiuto realizzata attraverso un peculiare intervento comunicativo finalizzato ad affrontare disagi e difficoltà emergenti in momenti critici dell’esistenza, attraverso l’attivazione e la riorganizzazione delle risorse dell’individuo e con l’obiettivo di favorire in lui scelte e cambiamenti adattivi (AURAC, 2002).

Nell’ ambito delle iniziative culturali ed editoriali organizzate dall’AURAC o alle quali l’Associazione ha partecipato, hanno finora aderito, a vario titolo, numerose città universitarie; per ciascuna sede sono stati presentati diversi servizi di counseling agli studenti, per un totale di 23 Sedi Universitarie e 39 Servizi di Counseling. Per quanto riguarda invece l’attività di formazione, l’AURAC si propone di istituire corsi di perfezionamento e masters con interscambi tra istituzioni scientifiche nazionali e internazionali. Possono iscriversi all’AURAC tutti coloro che all’interno delle Università si occupino di Counseling e/o relazione di aiuto.

Attuali motivazioni al Counseling psicologico universitario In questi ultimi anni le università italiane hanno rivolto crescente attenzione ai molteplici problemi e ai bisogni degli studenti universitari promuovendo una ulteriore diffusione di appositi servizi con l'obiettivo di offrire, agli studenti che vivono situazioni di disagio e di difficoltà personali, ascolto, sostegno e chiarificazione attraverso una relazione professionale d'aiuto (Fulcheri, 2002). Le caratteristiche del sistema universitario italiano, peculiari, nonostante le innovazioni portate dalla recente riforma, rispetto a quelle dei sistemi di istruzione superiore degli altri paesi europei, mettono in evidenza alcune problematiche (quali il ritardo nel conseguimento della laurea, l’alto tasso di abbandoni, l’alto numero di studenti fuori corso) che danno adito all’ipotesi che il passaggio all’università e le caratteristiche della vita universitaria stessa possano avere un ruolo nello sviluppo di disagio da parte degli studenti universitari (M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002).

M. Fulcheri, L. Giordanengo, E. M. Torre, M. Dotti, D. Perrone, 2002 I fattori di stress, conseguenti all'iter degli studi universitari, possono generare elevati livelli di disagio psicologico che interferiscono con un appropriato equilibrio nel padroneggiare i compiti evolutivi della prima età adulta, quali: sviluppare i propri interessi, consolidare una identità propria e raggiungere un adeguato equilibrio tra vita professionale e personale. Negli ultimi decenni i mutamenti culturali hanno ulteriormente esasperato in tutti gli ambiti un processo di tecnologizzazione, frammentazione delle competenze, moltiplicazione delle specializzazioni, iniziato in tempi lontani; un processo al quale si è sempre più andata contrapponendo una formazione universitaria non sempre appropriata e una diffusa incapacità a fornire strumenti e risposte adeguate ai quesiti che la pratica professionale e il mondo del lavoro oggi pone. La percezione di questi problemi e l’impatto con una struttura disorganizzata e spersonalizzata corre il rischio di creare un senso di disagio negli studenti, i quali rimangono frequentemente scontenti di quanto riescono a "costruire" all’università. M. Fulcheri, L. Giordanengo, E. M. Torre, M. Dotti, D. Perrone, 2002

È presumibile che una certa quantità di stress sia inevitabile, ma i risultati di numerose ricerche mostrano come gli ostacoli incontrati nel corso dell'addestramento professionale, possano avere conseguenze negative sugli studenti e favorire lo sviluppo di problemi di salute mentale (M. Fulcheri, L. Giordanengo, E. M. Torre, M. Dotti, D. Perrone, 2002 ). È chiaro comunque che non è soltanto la vita universitaria ad alimentare il disagio degli studenti; esso è anche, e forse soprattutto, determinato da elementi legati allo specifico momento evolutivo che li coinvolge (M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002). Si intende, dunque, inizialmente, riflettere su quali sono le caratteristiche proprie degli individui appartenenti alla fascia d’età corrispondente al periodo della frequenza universitaria (M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002).

La tardo-adolescenza e l'adolescenza protratta Nella fase finale dell’adolescenza (18-28 e anche 30 anni), comunemente riconosciuta ormai come tardo-adolescenza, i compiti evolutivi riguardano in modo specifico l’inserimento sociale e l’avvio di relazioni adulte (M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002): acquisire un ruolo sociale femminile e maschile; conseguire indipendenza emotiva dai genitori e dagli adulti in genere; raggiungere l’indipendenza economica; orientarsi verso, e prepararsi per, una occupazione professionale; prepararsi ad una relazione stabile con un partner (matrimonio, convivenza); acquisire un comportamento socialmente responsabile e sviluppare competenze necessarie per la vita civica; acquisire un sistema di valori ed una coscienza etica come guida al proprio comportamento (Maggiolini, 1994).

Il compimento degli studi e l’ingresso nel mondo del lavoro possono essere considerati due tappe importanti dell’ampio e articolato processo di ingresso nella vita adulta; si tratta di due momenti che sanciscono la maturità psicologica, intesa come raggiungimento di una personalità stabile, e acquisizione di uno status sociale riconosciuto, caratterizzato da autonomia, doveri e responsabilità. I tardo adolescenti godono oggi di una notevole autonomia di azione, nel senso che per un lungo periodo sono affrancati dalle regole sociali cui devono sottostare gli adulti; essi possono sperimentarsi per più tempo fra un ventaglio di possibilità più ampio che in passato, prima di effettuare una scelta più impegnativa. Tale condizione, comune a tutti i giovani, ma soprattutto a quelli di classe sociale superiore, aumenta il potenziale di autodeterminazione, ma anche i rischi della confusione e dell’inconcludenza biografica (Neresini, Ranci, 1996). M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002

L’ingresso nella vita adulta, nella nostra società, é caratterizzato, oltre al già citato posticiparsi di tale momento, anche dall’eterogeneità delle esperienze che lo determinano: la sequenza costituita dal compimento dell’iter formativo, dall’ingresso nel mondo del lavoro, dall’abbandono dell’abitazione dei genitori, dall’acquisizione di una casa propria e dallo sviluppo di una relazione affettiva stabile, si disarticola sempre più e varia da soggetto a soggetto. Ad esempio, tra acquisizione di un titolo di studio e sistemazione occupazionale stabile può passare un lungo periodo; così come all’acquisizione di un lavoro non segue immediatamente l’abbandono del tetto familiare, né la maturità affettiva coincide necessariamente con l’autonomia economica (ciò che fa crescere è la gestione della vita quotidiana). M. Fulcheri, E. M. Torre, S. Caporale, 2002

Il counseling in ambito … universitario si pone come intervento di valorizzazione e supporto degli aspetti positivi, esperienza positiva di accettazione, fiducia, apprezzamento, incoraggiamento (Marocco Muttini, 1997). È un appoggio, una risorsa a cui lo studente può facilmente accedere per una chiarificazione e una messa a fuoco dei suoi problemi; una risposta immediata e concreta che spesso conduce alla completa risoluzione della condizione di disagio (Marocco Muttini, 1994). Inoltre il counseling ben si coniuga con l’atteggiamento riconosciuto dai pedagogisti come più adeguato a favorire la crescita degli studenti: quello, cioè, di valorizzare le risorse personali per favorire l’attuazione delle potenzialità, utilizzando come strumenti operativi la capacità di ascolto e la capacità di guida (Chiosso, 1994).

In effetti, il counselor non fa altro che “comunicare all’utente che lo considera pari; presentarsi come emotivamente stabile, in grado di dare sicurezza, cioè di contenere le emozioni; dare incoraggiamento, cioè sottolineare i punti di forza dell’utente; (...) partendo da tali presupposti, favorire la maturazione degli individui che vengono a chiedere aiuto” (Fulcheri, Barzega, 1994, p.40-41). Può essere interessante a questo punto una breve disamina delle situazioni che danno origine alla richiesta di aiuto dello studente (Cfr. Adamo (1990), Bell (1994), De Beni, Rizzato (2002), Casacchia et al. (1999), Nivoli, 2002).

Lo studente universitario: problematiche peculiari Scelta della facoltà: non sempre viene attuata dal giovane in relazione alle proprie esigenze, desideri e capacità; spesso é compiuta per imitazione di una figura stimata (amico o parente), come realizzazione di un sogno infantile che può rivelarsi una chimera oppure in conseguenza a pressioni. Spesso poi l’università é considerata una alternativa ad una situazione occupazionale precaria e poco gratificante. Per tutte queste ragioni, la scelta di frequentare l’università e quella relativa all’indirizzo specifico possono nascondere motivazioni inadeguate e poco funzionali al successo scolastico; un aspetto importante delle difficoltà emergenti da parte degli studenti è proprio la necessità che alcuni di essi pongono di ri-orientarsi, rispetto a scelte che risentono magari di influenze esterne. Nel momento in cui lo studente intende rivedere e riesaminare la propria scelta, i centri di counseling possono svolgere un importante intervento di ri-orientamento che in molti casi si è rilevato estremamente utile per prevenire l’insuccesso universitario.

Impatto con un ambiente totalmente diverso dalla realtà scolastica a cui lo studente era abituato: quest’ultimo si trova, infatti, in una situazione nuova, ricca di incognite; gli vengono richieste prestazioni differenti (ad esempio, una intellettualizzazione più impegnativa di quella sufficiente nell’ambito della secondaria superiore); si confronta con nuove regole comportamentali (esplicite o implicite, queste ultime frutto di consuetudini sedimentate più che di norme istituzionali); deve rapportarsi ad insegnanti nuovi. Inoltre, “viene improvvisamente a mancare un sistema di apprendimento, di orario scolastico, di ore trascorse a contatto giornaliero con insegnanti e compagni, che, bene o male, aveva costituito una costante di riferimento per tanti anni di studio” (Frighi, 1984, p.220). All’università ci si sente, dunque, più soli, sia dal punto di vista affettivo, che organizzativo. Situazione specifica di studio, che richiede di impegnarsi in maniera continuativa e di sostenere periodicamente esami, i quali esacerbano tensioni emotive e possono rompere un equilibrio precario della personalità; le difficoltà lamentate sono spesso descritte come difficoltà a concentrarsi, a memorizzare, a studiare da soli.

Fine del ciclo di studi. In alcuni casi queste difficoltà sopraggiungono proprio in prossimità della laurea e sono accompagnate dall’accentuarsi di un sentimento di confusione e disorientamento in cui sembra che vada perduto il senso attribuito alla meta perseguita e attesa. Alcune delle difficoltà più frequentemente riscontrate dagli operatori di centri di counseling per studenti riguardano, al proposito, la preparazione degli ultimi esami e la stesura della tesi. Alcuni studenti si recano ai centri di counseling esprimendo dubbi e sentimenti di insoddisfazione circa le modalità con cui è avvenuta la loro crescita formativa. All’origine del blocco negli studi si può quindi trovare l’idea di non aver tratto realmente profitto dagli studi precedenti, di aver studiato male, di essere “vissuti di rendita”, di mancare delle basi necessarie per proseguire. Questo tipo di problematica è stata riscontrata anche in studenti che, dopo aver portato a termine con successo il loro percorsi universitario, sono entrati in crisi al momento di intraprendere la vita professionale, perché sentono estranee e fittizie le capacità acquisite. In altri casi ancora, per alcuni studenti molto indietro negli studi il disagio collegato al non riuscire a rispondere alle aspettative familiari e proprie e i sensi di colpa da ciò derivanti diventano così pesanti da indurli a mentire ai propri familiari e conoscenti circa la propria situazione universitaria. In questi casi è possibile che essi cerchino un aiuto per poter affrontare la propria reale situazione.

Lontananza da casa, che impone agli studenti fuori sede, di adattarsi ad un ambiente diverso e vivere lontani dalla famiglia e dagli amici abituali. Essi sono inoltre gravati da ansie risvegliate dalla separazione dalla famiglia e dai luoghi di origine, sia dalle forti aspettative parentali. Rapporto fra autonomia e dipendenza: infatti, lo studente universitario si trova in una fascia d’età che comporta, fra gli altri compiti evolutivi, l’acquisizione di indipendenza rispetto alla famiglia; ma, paradossalmente, proprio in questo momento, la sua dipendenza economica dai genitori é maggiore.

Counseling universitario: obiettivi l’accoglimento di situazioni di crisi nei vari aspetti della vita degli studenti; la mobilitazione delle loro risorse ai fini del superamento di situazioni problematiche. Le problematiche presentate dagli studenti possono anche scivolare nell’area dei disturbi psichici propriamente detti; pregnante si fa in questo caso l’acquisizione, da parte del counselor, di competenze psicologico cliniche e la collaborazione con servizi di psicologia clinica dell’università o servizi pubblici con essa convenzionati. Obiettivo primario resta però quello di contribuire anche, in interazione e collaborazione con gli altri servizi dell’Ateneo, a limitare l’abbandono degli studi o il ritardo nella loro conclusione. E. M. Torre, M. Fulcheri, 2002

Counseling universitario: le competenze psicologico-cliniche Si ritiene importante valutare quali debbano essere le competenze psicologico-cliniche indispensabili al counselor da un lato per il configurarsi dell'intervento di counseling stesso come specifica relazione professionale di aiuto che necessita quindi di formazione specifica e rigorosa, dall'altro per consentire all'operatore di individuare con chiarezza le situazioni che necessitino di approfondimenti diagnostici o di trattamenti psicoterapeutici specifici e lavorare quindi in sinergia con il servizio di psicologia clinica. Tra le conoscenze nell'ambito psicologico-clinico si ritengono imprescindibili: E. M. Torre, M. Fulcheri, 2002

conoscenze teoriche generali sulla personalità normale e patologica e delle forme di disagio nelle diverse fasi del ciclo di vita, nonché delle reazioni di adattamento (coping in situazione di crisi psicologica); conoscenza dei meccanismi generali della reazione di stress (distress) e del modello integrato bio-psicosociale ed olistico, del fenomeno placebo, del burn-out; conoscenze generali delle metodiche diagnostiche in campo psicologico (intervista medica, colloquio clinico, tecniche psicometriche) e dei problemi relativi all’alleanza terapeutica; conoscenza dei processi di comunicazione verbale e non verbale, della struttura e del funzionamento dei gruppi (leadership, reti di comunicazione, sistemi di valori e di opinioni) applicati all’ambito clinico; conoscenza approfondita della gestione della relazione di aiuto (supporto psicologico, counseling, psicoterapie); E. M. Torre, M. Fulcheri, 2002

capacità di riconoscere e regolare i processi cognitivi ed emozionali associati alle reazioni allo stress; capacità di valutare le caratteristiche della personalità, del funzionamento dei processi cognitivi, delle attitudini emotivo – affettive nelle relazioni con gli altri e con se stessi; acquisizione di un’adeguata consapevolezza delle implicazioni emotive che sottendono la scelta e l’esercizio della professione, nella prospettiva di sviluppare un ampliamento della conoscenza di sé e della utilizzazione delle risorse personali nella relazione di counseling; capacità di valutare il grado di collaborazione e adesione dei clienti e saper orientare i loro atteggiamenti e motivazioni verso le diverse forme di trattamento; E. M. Torre, M. Fulcheri, 2002

capacità di organizzare il lavoro di un’équipe multiprofessionale, valorizzando e promuovendo le motivazioni e le competenze dei collaboratori e riducendo i fattori di conflitto interpersonale; capacità di analizzare i processi di base dei comportamenti individuali e di gruppo con specifico riferimento alla diversificazione valoriale e culturale nell’ambito della società multietnica; sviluppare competenze inerenti ad interventi educativi, preventivi, riabilitativi e terapeutici nella relazione di aiuto nelle diverse forme di disagio e disabilità dell’intero ciclo di vita, con particolare riguardo all'età tardoadolescenziale. E. M. Torre, M. Fulcheri, 2002