Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 3. QUALE SVILUPPO? ANCORA SU SVILUPPO SOSTENIBILE E CRESCITA Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche
Sviluppo sostenibile e crescita In questa lezione tratteremo di due contributi sullo sviluppo sostenibile: Wiesław Sztumski, “The Mythology of Sustainable Development”, Problems of Sustainable Development, 2009 Michael Redclift, “Sustainable development: an oxymoron comes of age”, Problems of Sustainable Development, 2009
Sullo sviluppo sostenibile Lo sviluppo può essere sostenibile solo se si cambia radicalmente il modello di sviluppo capitalistico, la forma mentis del capitalismo e la struttura sociale Viceversa è solo ideologia oppure mitologia Cerca di coniugare il continuo aumento di bene-stare e lusso con il mantenmento dell'ambiente e delle risorse naturali: cerca quindi di riolvere il dilemma di come ottenere di più consumando meno Perchè lo sviluppo sostenibile è un mito (secondo questo autore): 1. perchè non è affatto chiaro come può lo sviluppo – i.e. consumo di risorse può non intaccare le risorse stesse
Sullo sviluppo sostenibile 2. perchè non è detto che lo sviluppo sostenibile sia necessariamente buono: E se portasse alla stagnazione e all'impoverimento? 3. perchè è una fede, cioè si vuole credere che si potrebbe adottare una strategia sostenibile senza cambiare altro (cioè il modo di pensare allo sfruttamento delle risorse) 4. perchè si vuole addirittura credere che perseguendo lo sviluppo sostenibile si risolverebbero le contraddizioni del modello di sviluppo attuale – i.e. conflitti ricchi/poveri e per l'uso delle risorse, tensioni tra paesi avanzati e arretrati, etc. 5. perchè si crede che oggi ci siano le condizioni “culturali” i.e. la consapevolezza “ambientale” per perseguirlo
Sullo sviluppo sostenibile 6. perchè si crede che, dal momento che il modello neoclassico di funzionamento dell'economia funziona, e le crisi che si verificano sono solo “incidenti” e “cattive applicazioni” del modello, lo sviluppo sostenibile farà sì che le crisi non si verifichino più 7. perchè ci si vuole convincere che un crescente benessere è coniugabile con un crescente utilizzo di risorse 8. perchè si vuole credere che lo stile di vita odierno possa essere compatibile con un uso parco delle risorse 9. perchè ci si affida alla convinzione che lo sviluppo sostenibile si può conseguire senza definire precisi limiti quantitativi al consumo
Sullo sviluppo sostenibile 10. perchè è basato sulla strana fiducia cieca che la tecnologia, i computer, etc, aiuteranno a mettere in pratica una vera strategia di sviluppo sostenibile Definizione originaria di sviluppo sostenibile: “sviluppo che soddisfa i bisogni presenti senza compromettere la capacità di generazioni future di soddisfare i loro bisogni” (Bruntland Report, 1987) I bisogni futuri, però, possono cambiare, perchè dipendono comunque dallo sviluppo stesso (i nostri oggi dipendono da come ci siamo sviluppati fino ad oggi, se ci fossimo sviluppati diversamente i bisogni sarebbero diversi) C'è poi il problema della definizione di bisogni: se io preferisco acqua pura e aria pulita a più beni materiali, non sono compatibile con chi preferisce più beni ad acqua pura
Sullo sviluppo sostenibile In ultima analisi: esattamente cosa è sostenibile? Cosa dovremmo sostenere? Alcuni sostengono: è lo stock di risorse naturali non riproducibili Le risorse però sono di proprietà pubblica o privata – se questa è privata come si fa ad intervenire? Per le risorse di proprietà pubblica... il problema è come garantirne un uso assennato (v. problema terre comuni) – inoltre: come si fa ad un imporre ad un Paese a fare un uso “parco” delle proprie risorse se questo confligge con la generazione di reddito? Bisogni: sono definiti in modo individuale senza considerare il loro effetto sugli altri (io ho bisogno dell'auto, etc)
Sullo sviluppo sostenibile Il discorso sullo sviluppo sostenibile negli ultimi 25 anni è entrato nel mainstream della discussione politico-economica internazionale passando dall'enfasi sui bisogni a quella sui diritti, ovvero da un paradigma “keynesiano” basato sul soddisfacimento della domanda ad uno “neo-liberista” basato sul libero funzionamento dei mercati e delle scelte decisionali razionali degli individui (e di Paesi) Il focus sulle scelte, in alternativa ai bisogni, ha però portato a disparità crescenti tra domande sociali/politiche (come ad esempio spazi collettivi, aria pura, acqua pubblcia, etc) e allocazioni efficienti di mercato (una scelta economica è razionale quindi buona anche se non comporta nessun beneficio sociale)
Su sviluppo sostenibile e cambiamento climatico Oggi il discorso si è evoluto – dallo sviluppo sostenibile si è passati all'attenzione al tema più “concreto” del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Il tema è sempre più visto in termini politici di giustizia e diritti, per contrastare l'avanzare del mercato La minaccia del cambiamento climatico e il riscaldamento globale, alimentata dalla commercializzazione inesorabile e il consumo eccessivo, si è trasformata in un terreno di combattimento sia per i responsabili politici e cittadini interessati. Il prossimo decennio dovrà determinare non solo una risposta collettiva alla riduzione delle emissioni di carbonio, ma l'intera direzione futura per lo sviluppo internazionale e il movimento per la giustizia globale.
Su sviluppo sostenibile e cambiamento climatico Consumo di risorse: Gli esseri umani oggi estraggono e utilizzano circa il 50% in più risorse naturali che solo 30 anni fa, a circa 60 miliardi di tonnellate di materie prime all'anno. I Paesi ricchi consumano fino a 10 volte di più risorse naturali rispetto a quelli nei paesi più poveri. L'economia mondiale oggi utilizza circa il 30% in meno le risorse per la produzione di un euro o dollaro di PIL rispetto a 30 anni fa, tuttavia, l'uso complessivo delle risorse sta ancora umentando. Al fine di creare un mondo più equo e sostenibile, le regioni con alti livelli di risorse pro-capite utilizzare, come l'Europa, dovranno diminuire drasticamente il loro uso delle risorse in termini assoluti.
Su sviluppo sostenibile e cambiamento climatico Rapporto di Friends of the Earth: L'Europa sta usando più della sua giusta quota di risorse naturali del mondo. Al fine di proteggere i fragili ecosistemi del nostro pianeta, l'UE deve affrontare questo problema adottando sistemi politici per ridurre i consumi e aumentare l'efficienza delle risorse.