PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e PRINCIPIO RESPONSABILITA’

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sconvolgimento dell’ecosistema
Advertisements

Sole, acqua, aria, cibo, combustibili …
Il turismo sostenibile e responsabile
L’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE
IL TRATTATO DI LISBONA.
PAROLE CHIAVE per un’interpretazione del quadro storico-culturale
Classi quarta sez. A - F Anno Scolastico
DIRITTI UMANI & D IRITTI DEL PIANETA ValerioCurioneValerioCurione Buono ElenaBuono Elena.
VI CONGRESSO NAZIONALE DI SCIENZA E TECNICA DELLE ASSICURAZIONI VI CONGRESSO NAZIONALE DI SCIENZA E TECNICA DELLE ASSICURAZIONI Bologna, 19 gennaio 2004.
Lo Sviluppo Sostenibile
Partecipazione e deliberazione nellambito della tecnoscienza Il caso delle consensus conference Giuseppe Pellegrini Università degli Studi Magna Grecia.
1 Il Gruppo Autostrade opera nella convinzione che ladozione di politiche ambientali e sociali responsabili costituisca un investimento strategico per.
AGENDA 21 LOCALE e SVILUPPO SOSTENIBILE
Dal sito dell’Università degli Studi ‘G. D’Annunzio’ – Chieti Pescara
Introduzione alla pedagogia dello sport Emanuele Isidori corso di laurea in Scienze Motorie Università di Roma “Foro Italico”
DIRITTI UMANI.
La valutazione personalizzata Alessandra La Marca.

I PRINCIPI DI TRASPARENZA E RESPONSABILITÁ NELLA RENDICONTAZIONE Gruppo Generali Marina Donati, Responsabile RSI e Bilancio di Sostenibilità di Gruppo.
Economia delle Supply Chain Sostenibili
Le fonti internazionali del diritto dell’ambiente
Item of the presentation optionale 2nd line Subtitle of the presentation City, date, author Roberto Terrone Torino, 16_09_2009 Bilancio di Sostenibilità
un ambiente più sano per un avvenire migliore Progetto triennale che ha coinvolto, oltre alla nostra scuola, altre 5 scuole europee i cui alunni.
Biotecnologie e scienza incerta
La sostenibilità nel governo del territorio. La progressiva affermazione di tre tendenze politico-culturali convergenti sullidea di sviluppo sostenibile.
La prassi dell autorizzazione preventiva adottata dalla Commissione per le opere pubblicate dai suoi dipendenti costituisce una violazione dell art. 10.
Definizione parole-chiave Progetto RAP.
IL PIANETA CHE SCOTTA Parte 1 – Perché un nuovo libro sui cambiamenti climatici? Addedum alla lezione 6 del corso di "Ecologia ed educazione ambientale"
Ambiente e sistema economico
Oltre Kyoto considerazioni e proposte Vittorio Marletto, ARPA-SIM, Bologna.
Trattati e conferenze internazionali sul clima e sull’ambiente:
Bruno Losito, Università Roma Tre
Iniziativa realizzata nellambito delle attività di promozione del CSV Irpinia Solidale Progetto: Consumatori Informati – cod. 310/ giugno 2009 ore.
Cause, conseguenze e idee per la soluzione di questo problema.
La fondazione delle condizioni di possibilità di unEtica della Verità
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
Sviluppo Sostenibile.
Husserl e la fenomenologia 4.
quando le scelte alimentari diventano scelte per l'ambiente…
SOS PIANETA TERRA.
European CommissionResearch DG MB/ARSIA/Firenze, 7 giugno 2001 Commissione delle Comunità Europee Direzione Generale Ricerca Qualità della vita e gestione.
Il WWF ISTITUTO PROFESSIONALE “L. EINAUDI” LODI
La politica forestale relativa a EURIS EURIS – Europeans Using Roundwood Innovatively & Sustainably.
Interdipendenza e fragilità Unica famiglia umana
La salvaguardia del creato Nel pensiero della Chiesa
Emerging technology and political istitutions
La percezione del rischio
Strasbourg 05/06/07 Strasbourg 31/07/ ASSOCIAZIONE DELLE AGENZIE DELLA DEMOCRAZIA LOCALE Focus sui progetti di cittadinanza attiva.
Dott.ssa Benedetta Dell'Anno
Diritto di voto agli immigrati
L’ambiente è un bene prezioso che tutti devono rispettare.
TEMI TEOLOGICI NELLE INDICAZIONI NAZIONALI IRC
Il principio di SOLIDARIETA’
Le componenti della gestione dell’ambiente Approccio metodologico.
Alessandra Lugli Danilo Pezzi Irene Rovatti
I TEMI DELLA SOCIOLOGIA DELL’AMBIENTE: RISCHIO, CONFLITTI, VALUTAZIONI.
Di cosa parliamo quando parliamo di politica di cooperazione allo sviluppo (CSV) ? Come collochiamo la Politica di CSV dell’UE nell’ambito dell’ordinamento.
INDICATORI SOCIALI E VALUTATIVI
Modello globale di sviluppo L'energia solare come strumento di politica economica e di coesione sociale.
Ecologia dello sviluppo umano
Geografia dell’UE Simone Bozzato. Secondo la cultura illuminista un sapere diviene scienza quando acquisisce “un proprio statuto epistemologico” (Vallega)
Politica Ambientale UE Contribuisce a rendere più compatibile con l’ambiente l’economia dell’UE, protegge la natura e salvaguarda la salute delle persone.
Quintini, Zamboni 3^LT.  Il tema dell’energia è collegato all’ambiente, perché da esso prendiamo le risorse rinnovabili e non rinnovabili, da cui si.
LO SVILUPPO SOSTENIBILE E LA TUTELA DELL’AMBIENTE
Avv. Annagrazia ALTAVILLA Maître de conférences associé Università Aix-Marseille II Espace Éthique Méditerranéen.
PROGRAMMA EUROPA PER I CITTADINI Antenna Culturale Europea.
FILOSOFIA MORALE Modulo II Il futuro minacciato e l’idea di progresso Cfr.: H. Jonas, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica,
La cultura della Sostenibilità Turismo Sostenibile e Progettazione del Tempo Libero.
LA TUTELA DEI DIRITTI NELL’UNIONE EUROPEA LEZIONE 6 – 10 FEBBRAIO 2016 Dott.ssa Nicole Lazzerini Dipartimento di Scienze Giuridiche Università degli Studi.
Fondamenti di Geografia Modulo B A.a. 2015/2016 Dottoressa Lydia Postiglione.
Transcript della presentazione:

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e PRINCIPIO RESPONSABILITA’ Appunti di Bioetica Corso di Laurea in Biotecnologie a cura di Fabio Terragni

IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Rilevanti episodi di inquinamento ambientale e di danni alla salute verificatesi negli anni ‘70 e ‘80 hanno determinato l’esigenza di un approccio cautelativo per prevenire o minimizzare i rischi legati alla scienza e alla tecnologia. "I Governi firmatari devono applicare il principio di precauzione, vale a dire adottare misure volte ad evitare gli impatti potenzialmente nocivi di sostanze che sono persistenti, tossiche e suscettibili di accumulazione biologica, anche quando non vi sono prove scientifiche dell'esistenza di un nesso causale tra le emissioni e gli effetti". 1990, Terza Conferenza Internazionale sulla Protezione del Mare del Nord

Anche se già radicato nel diritto internazionale come ad esempio i trattati istitutivi dell’Unione Europea, il principio di precauzione acquista visibilità nel 1992 con la “Dichiarazione di Rio“, . “Al fine di proteggere l’ambiente, gli Stati dovrebbero applicare l’approccio precauzionale secondo le loro capacità. Laddove ci siano pericoli di danni seri o irreversibili all’ambiente, la mancanza di evidenze scientifiche definitive non può essere usata per posporre misure efficaci e proporzionate per prevenire il degrado ambientale” Art. 15 “Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo”

Importanti documenti della Commissione Europea chiariscono vari aspetti e l’utilizzo del principio di precauzione da parte dei paesi membri. “Il principio di precauzione non è definito dal Trattato che ne parla esplicitamente solo in riferimento alla protezione dell’ambiente. Tuttavia, in pratica, la sua portata è molto più ampia ed esso trova applicazione in tutti i casi in cui una preliminare valutazione scientifica obiettiva indica che vi sono ragionevoli motivi di temere che i possibili effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante possano essere incompatibili con l’elevato livello di protezione prescelto dalla Comunità.” “Comunicazione della Commissione sul Principio di Precauzione” 2 febbraio 2000

L’Agenzia europea dell’ambiente conduce un’analisi riguardante l’applicazione del principio di precauzione in alcuni casi specifici individuando dodici importanti lezioni da applicarsi nell’ambito di un processo decisionale. I casi analizzati si riferiscono a processi decisionali in cui sono state formulate politiche pubbliche in presenza di condizioni di incertezza di tipo scientifico o di sviluppi inaspettati, oppure casi in cui prove certe dell’esistenza di rischi per la popolazione e l’ambiente sono state ignorate. La relazione dovrebbe contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra l’Europa e gli Stati Uniti in merito all’uso del principio di precauzione nell’elaborazione delle politiche. http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/Newsrelease-10012002-it http://reports.eea.eu.int/environmental_issue_report_2001_22/en

Come afferma Henri Belvèze il Principio di Precauzione, è un approccio alla gestione dei rischi che si esercita in una situazione d'incertezza scientifica, che reclama un'esigenza d'intervento di fronte ad un rischio potenzialmente grave, senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Tuttavia non esiste una definizione unitaria e condivisa del principio di precauzione, seppure ci sia un consenso sempre più ampio, di conseguenza la sua messa in pratica presenta molte difficoltà. Siti da consultare: http://www.fondazionebassetti.org/0quattro/percorsi.html

IL PRINCIPIO RESPONSABILITÀ Perché un’etica della civiltà tecnologica Inadeguatezza dell’etica antica alle nuove dimensioni dell’agire umano mutate grazie allo sviluppo tecnologico. L’etica tradizionale era antropocentrica, ineriva solo il mondo sociale senza coinvolgere la natura, e considerava costante l’essenza dell’uomo. Lo sviluppo tecnologico ha esteso la responsabilità dell’agire umano alla natura e alle generazioni future. Un’azione iniziata in un qualsiasi punto della terra (ad esempio le immissioni di gas nell’atmosfera o una fuga radioattiva) ha conseguenze per l’ecosistema e quindi anche per l’umanità, durevoli nel tempo e coinvolgono tutta la terra.

Etica della responsabilità = Etica globale della società tecnologica Il "senso di responsabilità" dell'uomo nei confronti del destino della natura si configura come "nuova etica“. Nuovo è infatti il rapporto che l'uomo tecnologico ha con la natura, diventata oggetto non soltanto di trasformazione, ma di possibile totale distruzione. Il concetto di responsabilità è concepito come impegno morale e civile nei confronti degli esseri, ma anche delle cose, compreso il nostro pianeta. Gli esseri viventi sono fini a se stessi, ma solo l’uomo può essere responsabile anche per loro. Soltanto chi detiene una responsabilità (ha cura di qualcosa) può anche agire in modo irresponsabile.

L’ambivalenza della tecnica La tecnica è neutrale ma il suo utilizzo non lo è. L’energia atomica potentissima risorsa energetica è altrettanto potente strumento di sterminio come le bombe di Hiroshima e Nagasaki. La riflessione sull’uso della tecnica si accompagna a quella della nostra responsabilità per le generazioni future, che rischiano di vivere in ambienti sempre più a “rischio”. Questo è un problema che riguarda l’etica e la politica.

Assioma generale dell’etica della responsabilità “In avvenire deve esistere un mondo adatto ad essere abitato” Imperativo etico “Agisci in modo che le conseguenze delle tue azioni siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.” Riferimenti scheda: http://digilander.Iol.it/filosofiaescienza/jonas1.htm http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=295 http://www.geocities.com/centrotobagi/ (recensione di R. Pagotto)

HANS JONAS BIOGRAFIA Filosofo tedesco (1903-1993). Ha studiato filosofia e teologia seguendo i corsi di Husserl, Heidegger e Bultmann. Dopo aver stretto un'intensa amicizia con Hannah Arendt, nel 1933 è emigrato prima in Inghilterra e poi in Israele. A insegnato in molte università nordamericane, tra cui la New School for Social Research, dove ha sviluppato una originale filosofia della natura e dell'ecologia. L’ultima parte della sua vita l’ha dedicata agli studi di etica dove si è imposto all’attenzione degli studiosi con la sua "etica della responsabilità", esposta ne Il principio responsabilità (1979), che ha avuto grande risonanza nel dibattito etico e bioetico degli ultimi anni. In Italia la conoscenza di Jonas è relativamente recente (la traduzione de Il principio di responsabilità è del 1990)