Sensibilizzazione, formazione ed educazione

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Transcript della presentazione:

Sensibilizzazione, formazione ed educazione Benedetta Castiglioni Dipartimento di Geografia, Università di Padova Milano, 14 dicembre 2006

TRA POPOLAZIONE E PAESAGGIO: Comprensione di come si struttura il rapporto Educazione, sensibilizzazione Partecipazione alle scelte

intellettuali, affettivi paesaggi reali filtri: fisici, intellettuali, affettivi comportamento influenza sulle decisioni informazione percepita immagine mentale del paesaggio “Non è tanto la realtà che influenza i comportamenti, quanto piuttosto l’idea che ci si è fatti di essa” “Il paesaggio si pone come interfaccia tra il fare e il vedere quello che si fa, tra il guardare-rappresentare e l’agire, tra l’agire e il ri-guardare” fonti: Rimbert, 1973; Zerbi, 1993; Turri, 1998.

Il paesaggio è come un teatro in cui l’uomo è sia attore che spettatore (Turri, 1998) La dimensione dell’agire e quella del guardare, dell’ammirare, devono andare di pari passo attore spettatore

Uno studio sulla percezione sociale del paesaggio nel Veneto Tre casi: - Vigorovea (Sant’Angelo di Piove, PD) - Biadene (Montebelluna, TV) - Campagnalta (San Martino di Lupari, PD)

Biadene (Montebelluna) Campagnalta (San Martino di Lupari) Vigorovea (Sant’Angelo di Piove di Sacco)

VIGOROVEA

BIADENE

CAMPAGNALTA incrocio

Il paesaggio è percepito a “spot”; poca attenzione è rivolta a quanto si incontra lungo i percorsi Il paesaggio del passato è completamente staccato da quello presente; spesso si considera bello perché era bello Si valuta come “bello” ciò che risulta “buono”, utile Città o campagna?

“Che sapia mi, paesagio qua no ghe ne xé!”

“Qui non c’è paesaggio” significa che qui non c’è nulla che meriti di essere guardato. Quindi: 1) ci si sente liberi e autorizzati a compiere qualunque trasformazione

2) bisogna fare qualcosa che meriti di essere guardato

Il “desiderio di paesaggio” che il preambolo della Convenzione Europea presenta come un dato di fatto è invece ancora un obiettivo da raggiungere? Questi paesaggi ordinari hanno bisogno di azioni incisive e di vasto raggio per un aumento della consapevolezza

intellettuali, affettivi paesaggi reali filtri: fisici, intellettuali, affettivi informazione percepita immagine mentale del paesaggio comportamento influenza sulle decisioni fonti: Rimbert, 1973;

Educare al paesaggio

Scoprire il volto della terra “Paesaggio” non solo come concetto di sintesi per l’insegnamento geografico Chi non diventa geografo, continua a conoscere i territori, a “incontrare il mondo” solo attraverso i paesaggi, come viaggiatore, come turista Paesaggio come dispositivo di comunicazione Imparare a capirne il linguaggio Che risposta dare? paesaggio persona Abilità cognitive valori Rispetto, partecipazione, costruzione responsabile

Le abilità che si sviluppano nell’educazione al paesaggio OVVERO: con quale linguaggio il paesaggio comunica Educazione dello sguardo Lettura “sensibile” Ripensamento logico Dimensione razionale Lettura interpretativa Convergenza tra la realtà oggettiva e quella soggettiva Occasione per coniugare la sensibilità/percezione con la razionalità verso l’unità della persona, verso una valorizzazione di tutte le sue potenzialità

I valori dell’educazione al paesaggio, OVVERO: che cosa il paesaggio comunica Dall’educazione al paesaggio all’educazione ai paesaggi L’assunzione di responsabilità (imparare a vedere come presupposto per imparare ad agire) Il senso di identità (capire il paesaggio significa capire meglio se stessi)

EDUCAZIONE AMBIENTALE EDUCAZIONE AL PAESAGGIO interdisciplinarietà partecipazione educazione permanente ecosistemi naturali e modificazioni indotte dalle attività umane senso di identità e radici di appartenenza sviluppo sostenibile

Nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione Paesaggio PROGETTI EDUCATIVI Paesaggio come ipertesto Educazione allo sguardo Comunicazione vicino-lontano