JEROM BRUNER Bruner nasce a New York il 1 ottobre 1915. Conseguì gli studi di psicologia alla Harvard University. Influenzato dalla teoria di Vygotskij e dalla scienza cognitiva alla quale aderisce, sottolinea l’importanza dei processi degli atti mentali.
LA RAPPRESENTAZIONE Secondo Bruner, nel processo di acquisire il pensiero maturo, il bambino passa attraverso 3 forme di rappresentazione: Esecutiva(0-1), Iconica(1-6/7) e Simbolica(+7) che si basano sull’azione, sull’immagine e sull’ linguaggio.
Esecutiva: La realtà viene codificata attraverso le azioni Esecutiva: La realtà viene codificata attraverso le azioni. Il bambino, giocando con un oggetto, fa si che l’azione compiuta diventi la rappresentazione interna dell’oggetto. Iconica: La realtà viene codificata attraverso immagini (visive, uditive, olfattive o tattili). L’immagine permette di evocare mentalmente una realtà assente, ma non di descriverla verbalmente. • Simbolica: la realtà viene codificata attraverso il linguaggio. È la rappresentazione più potente, infatti permette di ragionare in termini astratti.
L’ADULTO E LO SCAFFOLDING Secondo Bruner la cultura forma la mente degli individui, non sovrapponendosi alla natura umana. L’influenza della cultura viene realizzata attraverso le relazioni sociali che il bambino instaura con chi si prende cura di lui. L’adulto viene caratterizzato come scaffolding. Osservando le interazioni tra madre e figlio Bruner nota che “l’impalcatura” fornita dall’adulto compensa il dislivello tra abilità richieste e capacità del bambino.
Sulla scia della stessa ottica, Kenneth Kaye propone l’idea di apprendistato. IL rapporto bambino-adulto viene assimilato al rapporto apprendista-maestro. Appena introdotto a determinati compiti il bambino diventerà sempre più esperto a padroneggiare quella determinata abilità, mentre l’adulto diminuirà parallelamente la propria assistenza. Kaye dirà che le relazioni sociali del bambino con l’adulto sono alla base dello sviluppo mentale nella prima infanzia.
IL PENSIERO NARRATIVO Bruner ritiene che il pensiero narrativo sia una particolare modalità cognitiva di organizzare l’esperienza. Il pensiero narrativo riguarda la realtà psichica e si basa sulle azioni umane e interazione tra individui. Le narrazioni sono utilizzate spesso dai genitori per introdurre i bambini alla propria cultura in modo da farli divenire membri della stessa cultura arrivando a condividere atteggiamenti e credenze.