Cognitivismo costruttivista La conoscenza è il processo di costruzione di un mondo che rende l’esperienza soggettiva consistente e non la mera riproduzione più o meno veritiera di una realtà oggettivamente data (Guidano, Liotti, 1983; Reda 1986; Guidano, 1987, 1991; Mahoney, 1995; Bara, 1996; Arciero, Guidano 2000; Liotti 2001) La conoscenza è «la continua costruzione di un mondo in grado di rendere coerente il fluire dell’esperienza immediata nel soggetto ordinante» e non può quindi esistere in modo indipendente dal soggetto che conosce Uomo = sistema conoscitivo che, sulla base dei vincoli biologici e relazionali della specie umana, costruisce la coerenza del proprio sentirsi in un certo modo nel mondo
Il linguaggio trasforma la conoscenza emozionale e non verbale (la conoscenza tacita), in conoscenza esplicita, verbalizzabile, cosciente e autoattribuita L’esperienza diretta del mondo e di sé può diventare ridescrizione mediata di questa stessa esperienza e, a sua volta, la ridescrizione della singola esperienza può venire poi integrata in un senso generale di sé Sé = propria identità, permanenza e continuità nel tempo coerenza = processi d’ordinamento di sensazioni di per sé frammentarie, in sequenze temporalizzate e ordinate di differenti possibili narrazioni
narrativa personale ridescrizione soggettiva degli eventi di vita guidata dalla qualità emotiva della percezione basica di sé, dal riconoscimento dei propri stati interni transienti e dagli eventi del mondo che accadono nel corso della vita individuale le narrazioni sono caratterizzate dal prevalere di alcune tonalità emotive di base, da specifici temi narrativi, da diverse forme di dialettica tra esperienza vissuta e riflessione su questa esperienza Sono le organizzazioni di significato personale o organizzazioni di personalità
Tonalità emotiva di base percezione immediata e preverbale di sé veicolata dalle sensazioni corporee della qualità e quantità dell’interazione fisica con le figure di attaccamento Da qui nasce la percezione di fondo della propria amabilità o non-amabilità Da questo nucleo di memorie implicite deriva il senso esplicito di sé e del proprio valore, la percezione della propria autostima
modello operativo interno non è la rappresentazione oggettiva del genitore, ma la storia delle risposte che questi ha dato in termini di disponibilità, accessibilità e prontezza verso le richieste di sicurezza del bambino schemi cognitivi interpersonali (Safran, Segal, 1990) somma delle strategie relazionali e di regolazione affettiva per il mantenimento della relazione.
luogo sicuro, facile da esplorare [B] rappresentazione interna del mondo luogo sicuro, facile da esplorare [B] ostile, pieno di ostacoli da superare da soli [A] imprevedibile, mutevole, al di fuori della possibilità di controllarlo [C] oscuro, ostile, minac-cioso e terrorizzante [D] senso di sé e del proprio valore essere amabile e valere [B] non amabile [A] amabile solo se l’altro è presente e fornisce attenzione [C] confusione e oscillazione continua sulla propria amabilità [D]
Dinamica “Io/Me” sentire direttamente - immediatezza incarnata - l’Io che agisce e sente spiegare la sensazione appena avuta - distanziamento astratto - Me che osserva e valuta Lettura interna / lettura esterna Fuoco sui propri stati interni Fuoco sull’ambiente o gli interlocutori significativi per cercare conferme o riferimenti per decodificare e interpretare i propri stati interni.
Il SÉ metodico e analizzatore (organizzazione ossessiva) capacità attentive e di analisi “specializzati” nel decostruire un panorama complesso nei suoi elementi costitutivi: intelligenza analitica abilità nel costruire tassonomie stabilità personale / rigità difficoltà ad assumere il “punto di vista” dell’altro accudimento attento, anche se coartato coesione del gruppo importante riferimento fornisce informazioni e rassicurazioni su come bisogna essere
Il Sé volitivo e controllante (organizzazione fobica) mondo centrato sulle azioni e sul pragmatismo, senza spazio per dubbi, incertezze, attese, ambiguità centrale la percezione del controllo leader spontanei, capaci di guidare e dirigere il gruppo, organizzatori, solutori di problemi frettolosità degli interventi per bisogno di definire, di controllare sfida verso se stessi essere forti/sicurezza corpo, ad esempio, è una macchina efficiente che deve essere sana, forte, in salute
Il Sé responsabile e riflessivo (organizzazione depressiva) silenzio e l’attenzione rivolta all’interno, all’esplorazione dei propri stati interni focalizzazione sui propri stati interni attenzione e profonda sensibilità alle emozioni altrui senza però essere intrusivi o controllanti capacità di attendere il momento migliore unico aspetto della realtà che si percepisce come modificabile è il proprio comportamento autonomia compulsiva
Il sé fantasioso e duttile: (organizzazione DAPs) ricerca all’esterno di limiti o di stimoli strategie di lettura dei segnali non-verbali di approvazione o rifiuto e per attivare l’attenzione, ricevere approvazione: far sentire “bene” e mettere in secondo piano i propri desideri per compiacere interpretazione degli eventi guidata dalla qualità emotiva percepita intelligenza intuitiva, comprensione immediata, ragionamento analogico, la percezione sincretica duttilità davanti a idee e progetti nuovi vedere le diverse situazioni da più punti di vista
I lucidi sulle organizzazioni di personalità sono stati tratti dal capitolo: Strepparava M.G., Rezzonico G. “Sogni e organizzazioni di personalità” In: G. Rezzonico, D. Liccione (a cura di), Sogni e psicoterapia. L’uso del materiale onirico in psicoterapia cognitiva. Bollati-Boringhieri, 2005 Torino