Ma perché tutto questo movimento, qual è il movente primo di tutti questi scambi? Il fatto è che il denaro, in sé, senza impiego è per tutti un fardello.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Deficit & debito pubblico
Advertisements

MACROECONOMIA L’economia italiana
Introduzione alla MACROECONOMIA
Introduzione alla MACROECONOMIA
SISTEMA ECONOMICO Insieme degli operatori economici che cooperano su un determinato territorio per risolvere il problema economico.
soddisfare dei BISOGNI illimitati con dei BENI scarsi
Il Sistema economico Dipartimento di Economia aziendale I.P.S.S.C.T. Ceci- Cupra Marittima 2009.
Corso di Macroeconomia Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia
Lezione 4 IL MERCATO DEI BENI
Il mercato dei beni in economia aperta
Revisione del modello macroeconomico : il lungo periodo Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.Equilibro domanda.
ANALISI FINANZIARIA I “Le determinanti della dinamica finanziaria”
preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò)
Sistema di contabilità nazionale
Strumenti di politica commerciale
Tasso di profitto.
Lezioni di macroeconomia Lezione 2.
Istituzioni di Economia M-Z prof. L. Ditta
Istituzioni di Economia M-Z prof. L. Ditta
L’azienda, attraverso la gestione, svolge le operazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Alcune operazioni si svolgono all’interno.
La bilancia dei pagamenti
La formazione del reddito nazionale
I DATI MACROECONOMICI MICROECONOMIA : STUDIO DI 1 ) COME GLI INDIVIDUI E LE IMPRESE FORMULANO LE PROPRIE DECISIONI 2 ) LE LORO INTERAZIONI SUL MERCATO.
Modelli macroeconomici in economia aperta
22_dati_macroeconomici A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
Dati Macroeconomici 22 A.A Istituzioni di economia, corso serale1 22 – Misurare il reddito di una nazione copertina.
musto,guerriero,parisi,della pia,cuoco 3A 2010/11
Capitolo 2 Contabilità nazionale
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 3 I SEMESTRE A.A
I mercati finanziari e reali in economia aperta
La macroeconomia neoclassica
ECONOMIA AZIENDALE PROGRAMMA PRIMO QUADRIMESTRE CLASSI PRIME
Riprendiamo lo schema di Contabilità Mettiamo insieme nella forma più semplice (cioè senza scambio estero e senza scrte) tutti i conti : PT = CI + C +
LEZIONI DI MACROECONOMIA CAPITOLI 5 & 6
La produzione e i fattori produttivi
Risparmio, investimento e sistema finanziario
MACROSOGGETTI DEL SISTEMA (Riceci Barbara - Talacci Andrea)
La Bilancia dei Pagamenti (BDP) Cap 3
Il circuito fondamentale FAMIGLIE e IMPRESE, le transazioni FamiglieImprese.
Il Sistema Economico Bollini, Canavesi, Cattaneo, Loda, Moretti, Paoletti, Ricca, Roncolato, Rossi, Vita.
Introduzione Capitolo 1 adattamento italiano di Novella Bottini
Bilancia dei pagamenti e tassi di cambio
Capitolo III. Il mercato dei beni.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
M A C R O E C O N O M I A Analisi dei meccanismi che determinano il funzionamento e la performance di un sistema economico nel suo complesso Fenomeni macroeconomici.
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
1 Economia Politica (E-I) Esercitazione lunedì 26 novembre.
Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © Capitolo 5: L’economia aperta Capitolo 5 L’economia aperta.
Capitolo 2 Principi di Microeconomia N. Gregory Mankiw
Lezione 1Economia Politica - Macroeconomia1 Semplificazioni, principali definizioni e obiettivi della macroeconomia.
Politiche per lo sviluppo economico
LA DOMANDA AGGREGATA 1 1.
ECONOMIA POLITICA Scienza sociale che studia l’attività degli uomini rivolta all’impiego razionale di risorse scarse per soddisfare i loro bisogni.
PRODOTTO E REDDITO NAZIONALE Prof. Fabio Asaro. TRA LE GRANDEZZE AGGREGATE PIU’ IMPORTANTI ELABORATE DALLA CONTABILITA’ ECONOMICA NAZIONALE CI SONO.
ISTITUTO PROFESSIONALE SASSETTI-PERUZZI Sede coordinata di Scandicci A
Blanchard, Amighini e Giavazzi (2010), Scoprire la macroeconomia, vol. I - Cap. 3 Interazione tra produzione, reddito e domanda Variazione della domanda.
Il prodotto interno lordo Questo è il primo argomento di macroeconomia, ed è anche il primo di due argomenti che introducono due misure statistiche di.
5 introduzione alla CONTABILITÀ NAZIONALE (segue) L’argomento: misurazione delle variabili macroeconomiche Oggi parleremo di: (d) misurazione del PIL con.
4 introduzione alla CONTABILITÀ NAZIONALE L’argomento: misurazione delle variabili macroeconomiche Oggi parleremo di: (a) definizione del PIL (b) i tre.
Nella lezione precedente abbiamo introdotto dieci principi economici che regolano le decisioni individuali, le interazioni tra gli individui e il funzionamento.
Abbiamo visto occupandoci di crescita e produttività che lavoro e capitale sono le principali determinanti della produzione nel lungo periodo. Questa parte.
Transcript della presentazione:

Ma perché tutto questo movimento, qual è il movente primo di tutti questi scambi? Il fatto è che il denaro, in sé, senza impiego è per tutti un fardello insopportabile, non serve a nulla, nessuno lo vuole Vi sembra paradossale??? Pensate che pochi anni fa una bottiglia di minerale a Istambul costava di lire turche e non perché i Turchi siano sprovveduti e avevano usato una unità monetaria particolarmente piccola, ma perché si era alterato in misura eclatante il rapporto denaro/merce Già proprio qui sta il punto, quale fenomeno è economicamente più rilevante? Il denaro o la merce? Il ciclo da considerare è Merce-Denaro-Merce o Denaro-Merce-Denaro ? Allora per non perdersi occorre tornare ai fondamenti

Il denaro nasce per regolare scambi tra merci che risultano molto scomodi se fatti direttamente mediante il baratto. E UNA MEZZA VERITA Anche allinizio della storia rimane il dubbio: M-D-M o D-M-D ? Si dice ad esempio che se producessimo una sola merce, il denaro non sarebbe affatto necessario. Non ne sarei così sicuro Come dimostra questo esempio: Inizialmente i problema sembra semplice

Una storia (troppo) semplice Personaggi: Sig A = decide di coltivare del grano Sig B = ha un ettaro di terra Sig C = ha tempo ed energia per lavorare Sig D = Ha da parte 100 semi di grano che non ha mangiato Il Sig A che non ha nulla se non la sua decisione e la convinzione che un ettaro di terra produrrà 1000 chicchi di grano, contatta B C D. Dopo lunghe discussioni trova un accordo con ciascuno di loro basato sui che pensa di ottenere: B presta la sua terra per di raccolto C arerà la terra, pianterà il grano etc. per D cede i suoi semi di grano per Naturalmente ad A rimarranno Come mai A che non mette nulla si guadagna Perché promette a B C D di pagare i qualunque sia il raccolto !!!!! Naturalmente, se il raccolto sarà maggiore il compenso di A sarà maggiore e viceversa. Se va proprio male è anche possibile che A debba inventarsi

Che c di interessante nella storia ? 1)E un processo di trasformazione «strano:» crea qualcosa di nuovo, qualcosa che almeno in linea di principio accresce la ricchezza di tutti. Si parte da 100 chicchi, se il raccolto supererà i allora nella tribù ci sarà più grano di quanto ce nera prima, si sarà creato nuovo grano 2)Cè bisogno di un accordo, di un contratto, qualcosa che obblighi A ad onorare i suoi impegni. Infatti B, C e D danno qualcosa subito, per avere grano in futuro 3)In un certo senso, A contrae un debito nei confronti di B,C, D, il debito deriva dalla distanza temporale tra la fornitura di terra semi e lavoro e il momento del raccolto 4)Questa obbligazione dovrà forzatamente assumere qualche forma (parola, contratto scritto etc…) che rappresenterà una certa quantità di grano che verrà prodotta e che ancora non esiste. Rappresenta grano futuro. 5)A volte B, C, D vorranno decidere cosa A dovrà fare se non potrà pagare il grano promesso (ad es. lavorare gratis per tutti, privarsi di terra e semi che eventualmente possiede), oppure fare in modo che in caso di inadempienza, A siapunito in qualche modo etc.. 6)Quando le cose si complicano (molti signor A, B, C, D) si troverà più comodo ricorrere a contratti standard, a carte o altri oggetti che testimoniano il patto sottoscritto e che identificano debitori e creditori.

Le solite complicazioni Supponiamo che A si specializzi e invece di produrre grano lo trasformi in pane. Poi arriva un Sig Z che decide di produrre del vino Poi un altro Sig. W che decide di produrre salame Se qualcuno è disposto a cedere chicchi, carne, uva, lavoro e terra in cambio di pane, vino e salame si crea nuovo valore Le conseguenze sono molte: Sia W che Z hanno bisogno di terra, lavoro capitale, naturalmente si comportano come A scommettono su prodotto futuro Cè bisogno di più lavoro, terra, capitale MA SOPRATTUTTO IN COSA CONSISTEREBBE IL NUOVO VALORE CREATO ? Certo sarà un mix di pane, vino e salame, ma in quali proporzioni e come ricade questo nuovo valore su tutta la tribù ?

Oggetti da consumare e un bene strano Se si producono due beni di CONSUMO le cose si complicano maledettamente: Praticamente nessuno vorrà solo del pane o solo salame o solo vino, la maggior parte vorrà quote variabili di tutte e tre le cose. In più non tutti vorranno decidere quanto di ciascun bene consumeranno al momento della contrattazione iniziale, molti vorranno decidere DOPO, o di volta in volta DISASTRO! I contratti cosa devono prevedere come compenso, pane, salame o vino? La situazione è talmente complicata che qualcuno ha unidea geniale: INVENTIAMOCI UN BENE FINTO CHE NESSUNO CONSUMA IN SE MA CHE, SICCOME CI METTIAMO DACCORDO, PUO ESSERE SCAMBIATO CON QUALSIASI BENE DA CONSUMARE! QUALE OGGETTO USIAMO? Non importa, conchiglie, sassi, oro, pezzi carta basta che siamo daccordo sul fatto che si può scambiare! DIAMOGLI UN NOME, CHIAMIAMOLO DENARO

Molti vantaggi 1)Non siamo obbligati a decidere prima cosa chiedere in cambio di lavoro, terra..etc 2)Non siamo obbligati a consumare il pane prima che deperisca, se il patto vale nel tempo 3)Possiamo immagazzinare beni, semplicemente immagazzinando denaro 4)Il DENARO è una misura naturale del nuovo valore creato 5)Nei contratti che precedono la produzione il DENARO precisa quale siano le quote in cui ci si distribuirà il nuovo valore

Tutto bene ? Tutto risolto ??? Si e no, 1.qualcuno deve occuparsi di produrre materialmente questa merce «inutile», non solo deve anche preoccuparsi di quanta ne deve mettere a disposizione 2.ogni bene ha un suo rapporto di scambio col DENARO, diciamo un suo PREZZO, e nulla è scritto sul contratto sul fatto che questo rapporto di scambio sia immutabile nel tempo! 3.E prevedibile che se in un certo momento cè molta abbondanza di pane e poco salame la maggior parte della gente avrà più voglia di salame che di pane, cioè sarà disposta a privarsi di un ammontare più alto di denaro per il salame che non per il pane A un certo punto il denaro sembra cominciare ad avere valore in se, ad avere una vita propria, addirittura a essere più importante delle merci che intermedia, come insegna questa altra interessante storiella

Un esempio banale Al bar un cliente compra abitualmente un caffè doppio e 1 brioche: prezzo del caffè da 0,8 a 1,6 (+100%) prezzo della brioche da 2 a 1 (-50%) Come possiamo misurare la variazione del prezzo della colazione? 1. Cliente: media delle variazioni (100-50)/2 = + 25% 2. Barista: 1 caffè + 1 brioche oggi 2,6 ieri 2,8 = - 7% 3. Cliente: 1 caffè doppio + 1 brioche oggi 4,2 ieri 3,6 = +17% 4. Barista: 1 caffè + 2 brioche oggi 3,6 ieri 4,8 = -25% Chi ha ragione? Difficile da dire, ma la prima domanda è si sta misurando la stessa cosa? Cosè che non torna?

La principale misura in economia Naturalmente… un contratto (anni 40-60): System of National Accounts (SNA) dellONU Adottato in Italia nella forma SEC (Sistema Europeo dei Conti nazinali) Cosa dice il contratto? Molte cose ma può essere sintetizzato elencando le 5 W che caratterizzano un buon articolo (secondo gli inglesi) un buon lavoro teatrale (secondo Aristotele) WHOChi sono i soggetti – attori della commedia? WHAT Cosa fanno? Qual è la storia? WHEN Quando si svolge la storia? WHERE Dove è ambientata la storia? WHY Perché succede ciò che succede?, quali sono le cause?

WHAT: le clausole del contratto La storia descrive per mezzo di numeri (misura) le relazioni di un certo numero di soggetti Quali relazioni? Relazioni economiche, cioè scambi di Merci, servizi, denaro, e obbligazioni correlate Dobbiamo definire cosa intendiamo per ECONOMICO Nessuna definizione filosofica, scegliamo una via operativa. Clausola 1 del contratto: Il sistema economico è un insieme che produce, distribuisce, e impiega valore, prima inesistente Clausola 2 del contratto: Il processo con cui si crea valore è denominato PRODUZIONE. Il processo prevede la trasformazione di oggetti (materiali e non) mediante limpiego di alcuni ingredienti catalizzatori.

WHAT: le clausole del contratto Clausola 3 del contratto: Gli ingredienti catalizzatori sono denominati FATTORI PRODUTTIVI e sono (nella versione più semplice): Terra, Lavoro, Capitale, Impresa, Clausola 4 del contratto: Non è prevista la cessione della proprietà dei fattori, solo la loro cessione temporanea che deve essere remunerata, la remunerazione è denominata REDDITO Clausola 5 del contratto: Il processo di PRODUZIONE crea nuovi oggetti, (materiali o immateriali) prima inesistenti. In tali oggetti è contenuto il nuovo valore creato. Clausola 6 del contratto: E obbligatoria la cessione della proprietà dei nuovi oggetti, creati. Tale passaggio mediante la cessione di un oggetto particolare denominato DENARO. Clausola 7 del contratto: Il processo è continuo ed eterno, se cessa finisce leconomia e la sua misura.

Un problema di linguaggio Come si misurano (contano) oggetti eterogenei? Concentrandosi su ciò che in base alla nostra convenzione li rende simili: IL NUOVO VALORE CREATO Abbiamo bisogno di una unità di misura del valore! Se producessimo un solo oggetto, il problema sarebbe semplicissimo:

Come si rappresentano le misure ? In molti modi, ma poiché si parla SEMPRE di scambi esistono SEMPRE almeno due punti di vista da rappresentare Ad esempio la produzione è una USCITA per le imprese e i beni prodotti sono una entrata per le famiglie, daltra parte il loro valore complessivo è misurato in denaro e, quindi, è IDENTICO Infatti uno dei modi di presentare lemisure della CONTABILITA NAZIONALE e mediante IDENTITA

Pronti per la rappresentazione teatrale Dobbiamo solo scegliere gli attori e ambientare la commedia nello spazio e nel tempo WHO: Gli Attori PROTAGONISTI PRINCIPALI: FAMIGLIE: i proprietari dei fattori produttivi IMPRESE: si occupano della produzione STATO: garantisce le obbligazioni ALTRI PROTAGONISTI: Resto del Mondo: dipende dal WHERE Intermediari finanziari: dipendono dal WHEN ALTRI WHEN E WHERE: coordinate spazio-temporali ENTITÀ GEOGRAFICA -> confini Nazionale e Interno INTERVALLO TEMPORALE -> periodo Flussi e Stock

Il canovaccio della commedia In scena FAMIGLIE e IMPRESE, le transazioni FamiglieImprese

Scena I: Cosa si produce Conto di equilibrio dei beni e servizi Da quali beni è fatta la PRODUZIONE TOTALE (cioè la somma delle singole produzioni) ? Identità: PT = C + I + CI + VS PT = Produzione totale (grano farina pane) C = Beni di consumo- soddisfano bisogni (pane) I = Beni di investimento - servono a produrre altri beni per più di una volta (il mulino che macina il grano, il forno che cuoce il pane) CI = Beni intermedi - servono a produrre altri beni una volta sola (il grano che diventa farina, la farina che diventa pane) VS = Variazione di scorte – tutti i beni prodotti che non sono ancora usciti dalle imprese al termine del periodo di misura SE INTRODUCIAMO LATTORE RESTO DEL MONDO: M + PT = C + I + CI + VS + E M = Importazioni - Beni prodotti fuori dal paese E = Esportazioni - Beni utilizzati fuori dal paese

Scena II: Il valore creato Conto della Produzione La PRODUZIONE TOTALE è il nuovo valore creato ? NO! Perché ci sono duplicazioni. Dobbiamo sottrarre tutti i beni il cui valore viene incorporato in altri beni Cioè i beni intermedi (CI) Y = PT – CI Y = Nuovo valore creato Scena III: A chi va Y ? C. Distribuzione PIL Y = RILD + RLG + IMPIND RILD = Redditi interni Lavoro dipendente RLG = Risultato Lordo di Gestione (tutti gli altri redditi) IMPIND = Imposte sulla produzione (nette)

Scena V: Dalla remunerazione dei fattori primari Al Reddito disponibile Perdeterminare quanto reddito è disposizione di ciascun soggetto dobbiamo considerare i TRASFERIMENTI DI REDDITO da un soggetto allaltro: ad esempio da un percettore lavoratore dipendente allo Stato sotto forma di tassee dallo stato alle famiglier sotto forma di sussidi e/o servizi. ATTENZIONE: per lintero paese (conto aggregato) i trasferimenti interni si annullano e rimangono i trasferimenti DA E PER LESTERO Identità: YD = RILD+RLG+IMPIND + (RDE-RPE) YD = Redito lordo disponibile (per Consumi o Risparmio) RILD = Reddito Lavoro dipendente RLG = Risultato Lordo di Gestione (tutti gli altri redditi) PIL IMPIND = Imposte sulla produzione (nette) RDE = Redditi provenienti DALLestero RPE = Redditi diretti ALLestero

Scena VI – come è impiegato Y ? Conto di utilizzo del reddito Il reddito disponibile è così utilizzato: YD = C + S YD = Reddito disponibile C = Consumi S = Risparmio Scena VII – Il motore del sistema Conto della formazione del capitale S = I + VS +/- B I = Investimenti VS = Varazione scorte B Accreditamento o indebitamento del sistema FINE……………………………………………………..

Fine, ma cosa abbiamo imparato? Una cosa in particolare: Mettiamo insieme nella forma più semplice (cioè senza scambio estero e senza scrte) tutti i conti : PT = CI + C + I PIL = PT – CI PIL = C+I Ma PIL = RLD + RLG e YD = RLD + RLG e YD = C + S Cioè PIL = C + I = C + S cioè S = I Accettate le identità dei conti, cioè vero lo schema di rappresentazione, Il RISPARMIO eguaglia necessariamente lIINVESTIMENTO Da un lato le famiglie non hanno abbastanza beni di consumo da comprare, dallaltro i beni di investimento sono stati prodotti quindi hanno un prezzo e hanno generato reddito. Laccumulazione nel sistema è inevitabile, fa parte del processo.

Se consideriamo il tempo …… Dobbiamo aggiungere ciò che viene prodotto e non venduto e ciò che viene venduto e non prodotto (perché prodotto prima) nellintervallo di tempo che consideriamo. Cioè la cosiddetta Variazione delle Scorte PT = CI + C + I + VS PIL = PT – CI PIL = C + I Ma PIL = RLD + RLG e YD = RLD + RLG e YD = C + S + VS Cioè PIL = C + I + VS = C + S cioè S = I + VS Il RISPARMIO eguaglia lINVESTIMENTO e la ASINCRONIA TEMPORALE Da un lato le famiglie non hanno abbastanza beni di consumo da comprare, o rimandano/anticipano lacquisto, dallaltro i beni di investimento sono stati prodotti quindi hanno un prezzo che è stato anticipato rispetto al reddito che produrranno. Laccumulazione nel sistema è inevitabile, fa parte del processo e della sua dimensione temporale, cioè della sua natura empirica.

Se poi consideriamo lo spazio cioè lesistenza di un Resto del Mondo PT = CI + C + I + VS + (E-M) PIL = PT – CI PIL = C + I + VS + (E-M) Ma PIL = RLD + RLG e YD = RLD + RLG e YD = C + S + VS + (E-M) Cioè PIL = C + I + VS + (E-M) = C + S cioè S = I + VS + (E-M) Il RISPARMIO eguaglia lINVESTIMENTO, assorbe la ASINCRONIA TEMPORALE e lo SQUILIBRIO SPAZIALE (saldo estero) Infatti se poniamo B = (E-M) Avremo S = I + VS +/- B Dai consumi e investimenti dei soggetti nazionali dobbiamo sottrarre/sommare i beni che vanno/vengono dallestero. Quindi se il saldo è positivo avremo più risorse e viceversa. Tuttavia queste risorse interessano il processo di accumulazione non il consumo o la produzione corrente.

Un sistema semplice Sono tutti in pareggio : EntrateTot.entrateUsciteTot.Uscite Famiglie Mugnaio Mugnaio Totale 290 Anche se nel totale del sistema cè qualcosa di strano… In tutto Si producono 50 di farina e 100 di pane….. Da dove vengono i 290 ??

Una prima risposta è abbastanza semplice: Tutti i flussi sono contati due volte: una volta come entrata e una come uscita Es. le entrate delle famiglie sono uscite per Mugnaio e Fornaio e viceversa Le famiglie incassano denaro in cambio (ad es.) di lavoro e poi usano quel denaro per comprare merci. Ma il giro del Denaro è DOPPIO rispetto a quello delle merci! Perché? Perché se non ci fosse la intermediazione del denaro chi lavora al mulino avrebbe solo farina e chi lavora al forno avrebbe solo pane! Il denaro in questo caso DIVIDE la produzione della merce a cui la famiglia collabora dalla merce che la famiglia acquista. NON solo: SEPARA il momento (TEMPO) in cui la famiglia presta la sua opera da quello in cui acquista la merce per soddisfare i suoi bisogni. Altro che semplice mezzo di scambio qui il denaro è un mezzo per modificare la natura delle cose e per governare il tempo

Va bene, abbiamo trovato una prima risposta: misurato in termini di flussi la somma del denaro che circola è (almeno) il doppio di quella della merce. Ma allora dovremmo avere 300 non 290, dove sono finiti i 10 ? Questo è ancora più complicato: se osserviamo lo schema vediamo che tutti gli scambi sono bidirezionali, TRANNE UNO cioè la farina che il fornaio compra dal mugnaio e che, ovviamente utilizza per fare il pane. Dovè laltra freccia? Naturalmente è una parte di quella che va dalle famiglie al fornaio per pagare il pane Nel pane è compresa la farina comprata dal fornaio, che non la usa per sé, ma la ingloba nel pane che poi vende. Quindi il pane che vende non vale 100, ma 90. E come se il fornaio incassasse 10 per conto del mugnaio, solo che lo paga prima di incassare.

Per ogni soggetto i conti non cambiano, rimane il pareggio, Ma per il sistema no Se sommo il valore di ciò che hanno venduto mugnaio e Fornaio ottengo 40 (farina alle famiglie) + 10 (farina al fornaio) (pane alle famiglie) =150 Ma 10 di farina sono anche nel pane, CIOE li conto 2 Volte! Ecco perché se calcolo 150 (incassi) x 2 (duplicazione del Denaro) ottengo 300 Ho contato 2 volte i 10 perché in realtà lincasso del pane è 90+10! Quindi il conto giusto è 300 / = 140 Che è Linsieme del Denaro utilizzato per pagare le merci Linsieme delle entrate delle famiglie In questo caso il denaro ha anche una funzione di DISTRIBUZIONE del valore

Questo spiega i tre metodi di calcolo della ricchezza prodotta Il metodo del valore aggiunto = valore della produzione al netto del valore dei beni intermedi utilizzati nella produzione (si tolgono dal pane i 10 di farina) Il metodo del reddito = somma dei redditi = salari + profitti (entrate delle famiglie) Il metodo della spesa = spesa per beni finali = valore di mercato dei beni finali (entrate dei produttori o – meglio- uscite delle famiglie)

Complichiamoci la vita: Immaginiamo un costruttore che produce macine di mulino e forni per il mugnaio ed il fornaio Possiamo trattare i forni e le macine come i 10 di farina che finivano nel pane??? NO ! Le macine e il forno producono più volte (ad es per diversi anni) farina e pane quindi il loro costo va diviso per tutta la farina e tutto il pane che produrranno (finchè si romperanno) Cioè solo una parte del loro valore finisce in ogni singola merce prodotta Questo introduce moltissime complicazioni nello schema e soprattutto fa entrare in scena prepotentemente il problema del tempo: Solo come primo esempio: il costruttore vorrà essere pagato subito, ma i suoi prodotti produrranno beni finali e incassi solo in un secondo tempo.

La conseguenza più eclatante è che i soggetti non sono più in equilibrio: Le famiglie incassano più reddito di quanta merce ci sia a disposizione per essere comprata. Infatti al reddito distribuito da mugnaio e fornaio si aggiunge quello distribuito dal costruttore, ma ciò che produce il costruttore non interessa le famiglie (i forni non si mangiano) quindi cè più reddito che merce per il consumo Viceversa, il mugnaio e il fornaio spendono di più di quanto incassano perché pagano il costruttore i cui beni non si trasformano SUBITO in merce per il consumo La famiglie hanno più soldi di quanto ne possano spendere, i produttori hanno meno soldi di quanto ne hanno spesi Il sistema adesso è in equilibrio globalmente ma squilibrato per i singoli soggetti! E naturale che le famiglie utilizzeranno il denaro per compare beni in futuro, ma al momento del denaro non se ne fanno niente, i produttori hanno il problema inverso: nasce il meccanismo del DEBITO/CREDITO Qui il denaro diventa addirittura un modo per scambiarsi del TEMPO!

Economia aperta. Apriamo adesso leconomia allo scambio con lestero: - il costruttore importa beni intermedi per 10; - il fornaio esporta pane per 15.

PIL e contabilità nazionale33 MugnaioFornaio Famiglie 40 salari 40 profitti 10 rendite 10 spesa farina 85 sp. pane 40 sp. farina 10 salari 35 profitti 5 rendite Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=( )+(35+40)+(10+5)=170 Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+( )+(40-10)=170 Spesa =[Consumi+Investimenti+Esportazioni Nette]= (15-10)=170 Costruttore 25 investimenti 15 investimenti 30 salari Bilancio imprese Bilancio famiglie Bilancia commerciale Entrate Uscite Saldo I 40 S 45 NX 5 Estero 10 importazioni 15 esportazioni S=I+NX 45=40+5

Settore pubblico. Infine, per complicare ancora un po il grafico, introduciamo il settore pubblico. - la PA incassa 20 di gettito dimposta dalle famiglie; - la PA spende 40 di spesa pubblica per investimenti (spesa in conto capitale).

PIL e contabilità nazionale35 MugnaioFornaio Famiglie 40 salari 40 profitti 10 rendite 10 spesa farina 85 spesa 40 spesa 10 salari 35 profitti 5 rendite Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=( )+( )+(10+5)=200 Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+( )+( )=200 Costruttore 25 investimenti 15 investimenti 50 salari 10 profitti Bilancio imprese Bilancio famiglie Bilancia commerciale Bilancio pubblico Entrate Uscite Saldo I = 40 S = 55 NX = - 5 D = 20 Estero 20 importazioni 15 esportazioni S=I+NX+D 55= P.A. 20 imposte 40 spesa pubblica

Compitino: Compilate i conti di contabilità nazionale secondo gli schemi presentati Per il sistema illustrato nella figura precedente.