SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 25 settembre

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Transcript della presentazione:

SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 25 settembre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: lunedì 12-14 Sani magna Martedì 11-14 “ Mercoledì 9-11 “ E-mail: piera.rella@uniroma1.it Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13

La attuale crisi Chiude definitivamente il periodo fordista (ma forse non nei Bric) E’una delle numerose crisi del capitalismo? È una crisi sistemica? Vedremo le risposte soprattutto di Gallino e Crouch

Gallino finanzcapitalismo

una parola nuova per sottolineare che siamo ad un punto di svolta Il finanzcapitalismo per Gallino è una mega-macchina che ha lo scopo di massimizzare il valore estraibile sia dagli esseri umani sia dagli ecosistemi. La grave crisi economica (ma anche culturale e politica) che stiamo vivendo è la crisi di questa civiltà-mondo dominata dal sistema finanziario

Il motore non è la produzione di merci, ma il sistema finanziario Il denaro viene impiegato, investito, fatto circolare sui mercati allo scopo di produrre immediatamente una maggior quantità di denaro. In un crescendo patologico sempre più fuori controllo. È possibile correggere le storture più evidenti della civiltà malata del denaro? Questo processo è di natura epocale Gallino prova anche a indicarci le strade possibili della «salvezza», le vie di fuga.

Per Gallino il finanzcapitalismo va al di là della produzione di valore di Marx Nel sistema precapitalista M¹-D-M² Dalla produzione di valore del capitalismo industriale→ D1 - M - D2 (dove D2 – D1 = plusvalore, profitto) a D1 - D2 → denaro che produce + denaro al di sopra della crescita del Pil mondiale e quindi a spese di altri (ad es salari in flessione) o in forma solo nominale → bolla finanziaria

Componenti strutturali del finanzcapitalismo Banche e assicurazioni da cui dipendono altre + piccole→ rete inestricabile, ma con dirigenti, dipendenti, azionisti, proprietari individuabili al contrario della 2) Finanza ombra (non è chiaro chi sono i proprietari etc.) ≈ derivati + società prive di sostanza organizzativa + “veicoli” per portare fuori bilancio delle banche attivi + migliaia di intermediari Investitori istituzionali

Investitori istituzionali e intrecci tra le 3 componenti 3) Investitori istituzionali = fondi pensione + fondi comuni di investi-mento e speculativi (o hedge founds) gestiscono $60 trilioni (1 trilione = 1000 miliardi), ≈ il Pil mondiale → influiscono sui bilanci statali e delle multinazionali le 3 componenti del finanzcapitalismo hanno continui scambi di denaro e il 3° pesa sul 1° anche per assunzione e licenziamento dirigenti

Crisi e neoliberismo Il neoliberismo è un insieme di filoni accomunati dall’idea che il mercato sia il mezzo migliore per appagare i desideri umani, preferibile agli stati e alla politica La crisi 2007 è un palese fallimento del mercato: come mai non ha messo in crisi le idee neoliberiste ancora dominanti in politica ed economia?

Crisi finanziaria e banche Le banche, impegnate a massimizzare i loro profitti, operano nel più puro dei mercati: perché non contribuiscono sempre e comunque ad accrescere il benessere complessivo dell'uomo? Perché gli odierni mercati finanziari – forse la forma più sofisticata di mercato della storia umana – sono incappati in una crisi che dura da 5 anni? Perché non si sono corretti da sé, come aveva dimostrato la teoria economica più avanzata?

Banche e governi Perché le banche si sono rivolte ai governi chiedendo di salvarle con somme di denaro ingenti? Non è un paradosso se gli stessi governi asseriscono di essere molto meno efficienti delle imprese sul mercato, e di dover ridurre al minimo i propri interventi sul mercato? Le banche “troppo grandi per fallire” che si fanno aiutare dai contribuenti, indicano una debolezza del neoliberismo

Come risolvere questo giallo? Accanto a stato e mercato, c’è un terzo protagonista Il neoliberismo di fatto non favorisce la libertà dei mercati, ma favorisce le imprese transnazionali (tnc) Potere politico delle imprese giganti emerge con le attività di lobbies presso i governi e con la capacità di scegliere su scala mondiale i paesi con il regime giuridico più favorevole (regime shopping) per localizzarvi i propri investimenti.

Sapete la differenza tra imprese transnazionali e imprese multinazionali? La Nike e la CocaCola come le considerate?

Ulteriori fattori rafforzano le tnc. Intreccio governi tnc Ulteriori fattori rafforzano le tnc. Tendenza crescente dei governi a subappal-tare molte delle loro attività a imprese private, che si trovano così coinvolte nella definizione di politiche pubbliche. La"responsabilità sociale dell'impresa“ è un processo in base al quale le aziende si assumono compiti al di là della loro pura attività economica, trovandosi, ancora una volta, a fare politiche pubbliche. I giganti finanziari non hanno perso potere con la crisi, pur avendola provocata

Le vittime delle Tnc: la democrazia e il mercato La partecipazione alle decisioni politi-che delle Tnc “dall’interno” contribuisce a svuotare la democrazia Il mercato, nel senso di libera concorrenza, diventa residuale. Mentre si parla di conflitto tra stato e Mercato, di fatto vi è un “confortevole adattamento” tra Tnc, stato, mercato

La capacità di riclassificare la crisi come crisi della spesa pubblica Le banche hanno provocato la crisi, sono state salvate dagli stati,ma dopo 3-4 anni sono riuscite a convincerci che la causa della crisi sia l’eccesso di spesa pubblica! I dipendenti pubblici perdono il lavoro, mentre le retribuzioni dei banchieri tornano a livelli pre-crisi

Il ruolo della società civile E’ utopistico per Crouch pensare di liberarsi della grande impresa come hanno tentato i marxisti e il liberalismo di Jefferson Ma la società civile può portare alla luce i misfatti della confortevole triangolazione: Stato, mercato, Tnc E cercare di modificarli

Aspetti comuni a Gallino e Crouch Attenzione al neo-liberismo La attuale globalizzazione è poco democratica Bisogna guardare aldilà dello stato nazione Vanno smascherati gli intrecci tra politica ed economia

Differenze tra Gallino Crouch La crisi mette in risalto l’afferma-zione di un nuovo capitalismo L’attenzione va anche alle relazioni tra Nord e Sud del mondo La crisi è conseguenza di una globalizzazione in cui le Tnc hanno sempre più potere L’attenzione è più orientata all’Occidente

Che fare? Gallino Crouch Servono nuove regole per la finanza, sia a livello nazionale, che europeo e mondiale Bisogna difendere e creare beni comuni Lo stato nazione non ha la forza di contrapporsi alle Tnc I mass-media sono asserviti Rimane la società civile

Riprendiamo l’analisi della crisi di Gallino

Una crescita spropositata 1980 attivi finanziari ≈ PIL mondo 2007 attivi finanziari ≈ 4 volte il PIL In teoria secondo Basilea 1 e 2 obbligo per le banche di tenere in cassa 8% di quel che prestano (10% negli USA) In pratica le tecniche dei crediti fuori bilancio fanno aumentare l’effetto leva di cifre molto superiori

Una civiltà asservita alla finanza dalla politica 2007- 2009 gli stati hanno salvato banche e assicurazioni troppo grandi per fallire con 12-15 trilioni di $ 2010 la finanza, specie quella ombra, riparte all’attacco mettendo a rischio risparmi e monete, condizioni di lavoro e welfare →qualità della vita e democrazia → senso di un’intera civiltà

Intreccio politica–Economia indebolisce Cultura e Comunità↓ Schema AGIL funzionamento della società di Parsons e Munch 1984 “La struttura del moderno”- Azioni strumentali espressive Esterno Interno 1.Adattamento Economia: imprese e finanza 2.Scopi (Goals) politica: stato 4.Latenza: Mantenimento motiva-zioni: comunità famiglia, scuola 3. Integrazione tra le parti del sistema: cultura Magistratura, partiti Sindacati Intreccio politica–Economia indebolisce Cultura e Comunità↓

Dallo scontro tra civiltà di Huntington(1993) all’occidentaliz-zazione del mondo→1 sola civiltà Assottigliamento dei confini tra i 4 sottosistemi →Economia intrecciata alla politica, cultura riflesso di tale intreccio, forme di agire nella comunità con modalità di tipo economico Va tenuto conto dei limiti del pianeta, non basta + depredare altre civiltà: si tolgono risorse alle generazioni future Interconnessione, non tanto per le tecnologie, quanto per la diffusione di imprese transnazionali Usa e Ue con organizzazione del lavoro e tipo di merci standardizzate

Origini trentennali della crisi 1987 crollo delle borse Usa, G.B., Hong Kong 1997/8 bolla finanziaria Asia orientale, America Latina, Russia 2002/3 crollo borse Usa Causa a breve scatenante debito pubblico e privato finanziarizzato Cause di fondo la forma della civiltà mondo in cui predomina l’economia e la progressiva deregolamentazione

Economia e politica: gli sconfinamenti reciproci dopo la crisi del 1929 sistema finanziario posto sotto controllo con interventi Keynesiani di F.D. Roosevelt ↘stato sociale, politiche antirecessive e di controllo del mercato Oggi sembra che la politica sia stata sopraffatta dall’economia anche in conse-guenza delle tecnologie (spostamento di enormi capitali con un click), ma di fatto è stata scelta una politica di liberalizzazioni↓

La politica: cosa doveva fare Che cosa ha fatto Adattare l’economia ai bisogni della società Proteggere dall’insicurezza socio-economica Difendere e creare beni comuni Ha fatto il contrario Al più soccorre le persone in ultima istanza Privatizza beni comuni

Le porte girevoli tra politica ed economia A partire dalla liberalizzazione dei capitali negli anni ’80 negli Usa e in Ue, ci sono: Sconfinamenti di interventi e responsabilità, anche con organizzazioni internazionali Ripetuti scambi di personale (revolving doors) e conseguenti conflitti d’interesse tra controllori, controllati e mediatori o quanto meno comunanza di linguaggio e schemi interpretativi