La psicologia: tra laboratorio e studio della vita quotidiana Roma, 28.2.2012
Una questione di metodo Laboratorio: partecipanti chiamati ad un breve compito in una situazione controllata (bassa significatività ecologica, alta verificabilità) Osservazione: situazione lungamente osservate in una situazione naturale (alta significatività ecologica, bassa verificabilità) Preminenza del laboratorio
La vita quotidiana negli studi psicologici Poco trattata Tre radici storiche 1. Psicoanalitica 2. Social Cognition 3. Teoria delle rappresentazioni sociali
L’approccio psicoanalitico Freud: Psicopatologia della vita quotidiana (1901): dimenticanze, lapsus, atti mancati, gaffes, motti di spirito… L’Io non è padrone a casa sua Terza “mortificazione” (copernicana, darwiniana, freudiana) Rilevanza dell’inconscio: superamento del semplice ricorso all’introspezione, che induce però un “sospetto” (inverificabile) sull’intenzione
L’approccio della Social Cognition Mente come computer Poche risorse per una realtà molto complessa Processi psicologici (es. nella presa di decisione, la percezione di se stessi e degli altri, la memoria) dominati da errori sistematici di ipersemplificazione (es. bias) Differenziazione della logica dalla psicologia, ma messa tra parentesi della “realtà” sociale in cui avvengono questi processi, e della loro funzionalità ad un senso comune avvertito come “buon senso”
L’approccio delle rappresentazioni sociali Costruzione sociale della “realtà” quotidiana Storicità del senso comune e suo cambiamento Costruzione dell’”ovvio”, del “familiare” e sua decostruzione
Le conoscenze sulla psicologia della vita quotidiana Le conoscenze sulla psicologia della vita quotidiana. Processi cognitivi e processi sociali Roma, 29.2.2012
Convergenze da studi diversi Osservazione: studi su problemi molto diversi: es. memoria, presa di decisione, ragionamento e risoluzione dei problemi… Alta convergenza nei risultati: Preminenza del concreto, dell’automatico, del tacito Sensibilità al contesto (potere della situazione: pervasività dell’influenza sociale) Difficoltà a distinguere tra pensiero e rappresentazione Alta presenza di errori
La conoscenza per la vita quotidiana: concreta, pratica, automatica Non dichiarativa, ma procedurale Automatizzazione: es. guidare, cucinare, ecc. Vantaggio: più processi in parallelo Svantaggio: difficile da correggere, “scorciatoie”
Una sintesi Motivata a: padronanza; appartenza ad un insieme sociale (affiliazione); valorizzazione del Sé e del noi Elabora le informazioni cercando conferme, enfatizzando le informazioni già possedute, in modo spesso superficiale ma talvolta profondo Costruisce la realtà con gli altri e influenzata dal loro giudizio
Gli strumenti mentali per la semplificazione Schema (Bartlett, 1932) Script (Schank e Abelson, 1977)
L’origine sociale della cognizione quotidiana Routines sociali e sensibilità al contesto Interiorizzazione: scaffolding e zona di sviluppo prossimale (Vygotskij, 1896-1934) Conoscenza: non solo rapporto tra io e mondo, ma processo distribuito e basato su mediazioni e artefatti Gli “errori” sistematici: es. errore fondamentale di attribuzione Limiti psicologici all’applicazione dei criteri logici, o “buon senso” ?
La polemica tra Piaget e Vygotskij Due correnti nello studio dello sviluppo, come evoluzione del rapporto tra schemi e realtà, o tra interiorizzazione e sviluppo Piaget (Ginevra) studia lo sviluppo come evoluzione degli schemi: assimilazione e accomodamento Un percorso stadiale, indipendente dal contesto La mente costruisce il mondo, costruendo se stessa Vygotskij (Mosca) studia l’interiorizzazione del sostegno sociale allo sviluppo dello spazio di sviluppo prossimale La mente co-costruisce il mondo, interiorizzando le mediazioni fornite dal sociale (linguaggio, artefatti)
Individuo e cultura La mente dà una “buona forma” (Gestalt) al mondo La distorsione dello schema (errori che tolgono, errori che aggiungono) riporta la percezione di uno stimolo (complesso, lacunoso) ad una memoria più coerente con le aspettative culturali Indistinguibilità di percezione, memoria, immaginazione nella “lotta per il significato” Ma interiorizzando le opportune mediazioni dal sociale, la memoria può diventare più efficiente Sviluppo (o interferenza!) dall’aiuto esterno allo spazio di sviluppo prossimale
Un po’ di storia Rapporto tra queste radici europee e la psicologia nord-americana Influenza soprattutto della Gestalt (tramite Lewin) e della scuola sovietica (tramite l’inserimento del condizionamento di Pavlov nello sviluppo del comportamentismo) Tensione tra il modello di mente come “black box”, modellata dal condizionamento sociale, e mente come campo di forze, che struttura la percezione del sociale
Un po’ di storia Scuola storico-culturale di Vygotskji apparentemente silente Nel dopoguerra, rifondazione della psicologia (sperimentale) europea Ritorno della lezione di Lewin, attenzione alla strutturazione mentale del sociale (es. categorizzazione) Esplorazione della co-costruzione delle rappresentazioni sociali (Moscovici) Ritorno della lezione di Vygotskij tramite Bruner
Le rappresentazioni sociali Influenza di maggioranza, di minoranza Costruzione sociale dell’ovvio, sua naturalizzazione Ancoraggio del nuovo al noto Oggettivazione dell’astratto in concreto Indistinguibilità tra rappresentazione e pensiero pratico che orienta nelle responsabilità della vita quotidiana Intermediazioni culturali nella struttura delle rappresentazioni (es. ruolo dei media?)
Qualche esperimento famoso www.simplypsychology.pwp.blueyonder.co.uk http://www.youtube.com/watch?v=YtLEWVu815o&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=h6oQfZ-PrwM