SINDROME NEFROSICA Quadro clinico espressione di aumentata permeabilità dei capillari glomerulari alle proteine plasmatiche. E’ caratterizzata da: proteinuria.

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SINDROME NEFROSICA Quadro clinico espressione di aumentata permeabilità dei capillari glomerulari alle proteine plasmatiche. E’ caratterizzata da: proteinuria > 50 mg/kg/die ipoalbuminemia < 25g/l edemi iperlipidemia. Altri reperti frequenti: - lipiduria, - aumento dei fattori della coagulazione, - aumentata suscettibilità alle infezioni, - tendenza alle trombosi venose, - ipertensione arteriosa.

SINDROME NEFROSICA Etiopatogenesi: Nel 90% dei casi è idiopatica Nel restante 10% secondaria a: ● Lue ● epatite B ● LES ● Porpora di Schoenlein- Henoch ● diabete ● neoplasie ● intossicazione da metalli pesanti

SINDROME NEFROSICA IDIOPATICA CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA (Biopsia renale) NEFROSI A LESIONI MINIME (80-90% dei casi) GLOMERULOSCLEROSI FOCALE GLOMERULONEFRITE MEMBRANOPROLIFERATIVA (o mesangiocapillare) NEFROPATIA MEMBRANOSA (tipica dell’adulto)

SINDROME NEFROSICA ETIOPATOGENESI I meccanismi patogenetici sono basati sulla deposizione di: immuno-complessi circolanti o formati in situ oppure sull’immunità cellulo-mediata. La perdita delle proteine attraverso il filtro glomerulare può essere causata da 2 condizioni: Alterata e ridotta distribuzione delle cariche anioniche sulla barriera glomerulare, come avviene nella gnf a lesioni minime. Alterazione anatomica dei pori da parte delle lesioni istologiche, per cui si ha anche il passaggio di proteine di oltre 150 kd come si osserva nella gnf membranosa

SINDROME NEFROSICA Se <0,1 PROTEINURIA SELETTIVA generalmente superiore > 50 mg/kg/die la proteinuria glomerulare dipende sia da alterazioni strutturali della membrana basale (modificazione dell'ampiezza dei pori siti fra i processi pedicillari delle cellule epiteliali) sia da modificazioni biochimiche delle glicoproteine presenti nella membrana basale che ne determinano la carica elettrica e la capacità di respingere molecole a carica elettrica negativa. Determinazione della selettività della proteinuria: Indice di Cameron: IgG urinarie x transferrina sierica transferrina urinaria x IgG sieriche: lo studio della selettività della proteinuria consente, entro certi limiti, un giudizio sulla severità delle lesioni glomerulari: una proteinuria selettiva si riscontra, in genere, nelle sindromi nefrosiche con lesioni glomerulari minime o modeste, che presentano generalmente una risposta favorevole alla terapia steroidea. Se <0,1 PROTEINURIA SELETTIVA

SINDROME NEFROSICA 2) IPOPROTIDEMIA: A causa della perdita urinaria di proteine si verifica: riduzione delle proteine totali sieriche (sotto 6 g/100 ml) ipoalbuminemia aumento percentuale della α 2 e ß 2 globuline riduzione delle γ globuline rapporto A/G<1

SINDROME NEFROSICA 3) EDEMA: segno clinico più caratteristico della sindrome nefrosica è sottocutaneo e molle localizzato al dorso piedi, in regione presacrale e periorbitale; poi può estendersi fino a dare un vero stato anasarcatico.

SINDROME NEFROSICA Patogenesi dell'edema: Superato il vecchio concetto che l’edema fosse dovuto ad una significativa riduzione della pressione oncotica è stato dimostrato che la causa principale risiede in un aumentato riassorbimento del sodio a livello del tubulo distale. Infatti, nello stadio iniziale della sindrome nefrosica, la ritenzione sodica precede la comparsa della proteinuria severa e dell’ipo-albuminemia. Inoltre, nella fase iniziale della remissione, la natriuresi migliora prima della riduzione della proteinuria. La ritenzione sodica è causata da un ridotto riassorbimento dello ione a livello del tubulo prossimale e da un aumentato riassorbimento di sodio a livello del tubulo distale. Probabilmente questo aumentato riassorbimento è causato da una ridotta risposta della cellula tubulare al peptide natriuretico atriale (ANP) per un difetto post-recettoriale.

SINDROME NEFROSICA 4) IPERLIPIDEMIA: Patogenesi dell'iperlipidemia: Caratterizzata da aumento del colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi e delle frazioni lipoproteiche a bassa densità (VLDL, LDL). Patogenesi dell'iperlipidemia: è verosimile che l'ipoalbuminemia stimoli, a livello epatico, non solo un aumento della sintesi di albumina, ma anche di lipoproteine a bassa densità (VLDL, LDL). Il loro accumulo nel plasma determina l'aumento sia del colesterolo (legato alle LDL) che dei trigliceridi (legati alla VLDL). Un altro fattore che può contribuire alla iperlipidemia è la riduzione della clearance plasmatica dei lipidi, per riduzione della attività della lipasi lipoproteica, enzima che interviene nei processi di lipolisi periferica.

SINDROME NEFROSICA 5) LIPIDURIA: 6) ALTERAZIONI DELLA COAGULAZIONE: Nel sedimento i lipidi appaiono sotto forma di corpi ovali che di cristalli di colesterolo che, alla luce polarizzata si presentano come corpi birifrangenti dal tipico aspetto di Croci di Malta e sotto forma di goccioline lipidiche incluse nei cilindri. 6) ALTERAZIONI DELLA COAGULAZIONE: aumento del fibrinogeno aumento dei fattori V e VIII aumento del numero e della aggregabilità piastrinica riduzione di antitrombina III (eliminata con le urine) Questo stato di ipercoagulabilità predispone alle trombosi (vene arti inferiori e vene renali).

SINDROME NEFROSICA 7) PREDISPOSIZIONE ALLE INFEZIONI: Per alterazioni dell'immunità umorale conseguente alla perdita urinaria di IgG e di IgA. 8) IPERTENSIONE ARTERIOSA: Compare, in genere quando, nelle fasi avanzate della malattia, si altera la funzione renale). 9) METABOLISMO DEL CALCIO E DELLA VIT. D: Nella sindrome nefrosica è, abitualmente, presente ipocalcemia dovuta, in gran parte, alla proteinuria (il 50% del calcio circolante è legato soprattutto all'albumina). Vi è anche deficit di vitamina D per perdita con le urine della globulina a basso peso molecolare alla quale questa vitamina è legata.

GLOMERULOPATIA A LESIONI MINIME DEFINIZIONE: Nefropatia caratterizzata da una pura sindrome nefrosica e da lesioni svelabili solo alla microscopia elettronica che mostrano una fusione dei pedicelli delle cellule epiteliali glomerulari su una membrana basale apparentemente indenne. E’ definita anche “malattia delle lesioni minime”. EPIDEMIOLOGIA: E’ la forma più frequente di sindrome nefrosica in età pediatrica. Il picco di massima frequenza di insorgenza nel bambino è all’età di 3-4 anni. In 1/3 dei bambini è presente una pregressa storia di atopia (asma, eczema, rinite).

GLOMERULOPATIA A LESIONI MINIME ETIOPATOGENESI Come forma secondaria, la glomerulonefrite a lesioni minime si può osservare a seguito di: Malattie infettive (morbillo, varicella) Atopia (punture di api, o altri insetti, allergie) Neoplasie (linfomi, leucemie, timoma, macroglobulinemie, tumori solidi) Farmaci (thiola, FANS, trimetadone, mercurio, penicillamina, penicillina, ampicillina, litio, interferone) Altre malattie (diabete mellito, obesità, dermatite erpetiforme)

GLOMERULOPATIA A LESIONI MINIME SINTOMATOLOGIA Proteinuria Ipoalbuminemia Edemi al volto (regione periorbitaria) e agli arti inferiori, più raramente diffusi (ascite, versamenti pleurici e pericardici). Riduzione della diuresi fino all’oliguria. DATI DI LABORATORIO Proteinuria: > 40 mg/h /mq (bambini) microematuria (15-20% dei casi) creatininemia normale ipoalbuminemia, colesterolo e trigliceridi elevati antitrombina III ridotta.

GLOMERULOPATIA A LESIONI MINIME BIOPSIA RENALE M.O.: assenza di lesioni glomerulari e tubulari IMF.: negativa Le alterazioni più vistose si osservano alla microscopia elettronica e riguardano i podociti con scomparsa dei pedicelli che si sono fusi. La scomparsa dei pedicelli è dovuta alla retrazione degli stessi verso il corpo cellulare perché queste cellule contengono nel citoplasma microfilamenti che sono in grado di permettere la retrazione.

GLOMERULOPATIA A LESIONI MINIME DECORSO CLINICO E’ assai variabile: guarigione definitiva dopo il primo episodio di sindrome nefrosica; insorgenza di un nuovo episodio dopo molti anni dalla guarigione del primo; ripetuti episodi di riacutizzazione che possono osservasi subito dopo la sospensione della terapia o dopo mesi. PROGNOSI Dipende da: età del soggetto (più è avanzata, più difficile è la remissione); esistenza di proliferazione mesangiale (se esiste ed è diffusa, la prognosi è sfavorevole); esistenza di depositi mesangiali di IgM.

GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA Nefropatia caratterizzata da proteinuria elevata e da lesioni focali e segmentarie di tipo sclero-ialino che interessano i glomeruli della zona juxtamidollare della corticale renale. Il termine "focale" deriva, appunto, dal limitato numero di glomeruli interessati dalle lesioni sclerotiche Epidemiologia E' più frequente nei bambini che negli adulti. Questa glomerulonefrite costituisce il 10-20% dei casi di sindrome nefrosica idiopatica. Sono stati descritti casi di glomerusclerosi focale e segmentaria in più componenti della stessa famiglia. Ciò ha permesso di individuare un locus responsabile della malattia nella regione cromosomica 1q25-1q31.

GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA ETIOPATOGENESI La patogenesi è ancora poco conosciuta. La presenza di un ridotto numero di cariche anioniche a livello della lamina rara esterna della membrana basale del glomerulo causa un difetto della barriera che seleziona il passaggio delle proteine dal sangue nella preurina ed è responsabile della notevole proteinuria. E’ stata dimostrata la presenza di un fattore circolante nel sangue di soggetti con reni trapiantati che avevano presentato una recidiva della precedente glomerulosclerosi focale e segmentaria. Questo fattore potrebbe essere analogo ad una linfochina; ha un p.m. tra 30 e 50 kD e potrebbe essere il responsabile della riduzione delle cariche anioniche in quanto, se iniettato nel ratto, induce una proteinuria tra 6 e 24 ore dopo l’iniezione.

GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA ETIOPATOGENESI I podociti interessati dal processo presentano fusione dei pedicelli e fenomeni di necrosi. Oggi si sostiene che il primo bersaglio della malattia sia appunto il podocita che non è in grado di rispondere al danno per cui si stacca dalla membrana basale che, denudata, aderisce alla parete epiteliale della capsula di Bowman Questa adesione provoca il collasso dell’ansa glomerulare con occlusione microtrombotica dei capillari e deposizione di materiale ialino. La formazione dei microtrombi è causata dalla perdita della proprietà anticoagulante della cellula endoteliale, per cui si ha una maggiore adesione di piastrine. Le stesse cellule producono citochine e chemochine che attraggono cellule infiammatorie come monociti/macrofagi.

GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA ETIOPATOGENESI Forme secondarie di gnf focale e segmentaria si possono osservare nel corso di: Malattie infettive (HIV) Ipertensione arteriosa Ipertensione glomerulare Malattia reno-vascolare Sindrome di Alport Pre-eclampsia Diabete mellito Obesità patologica Nefropatia da reflusso

GLOMERULOSCLEROSI FOCALE E SEGMENTARIA SINTOMATOLOGIA Il quadro della sindrome nefrosica è la manifestazione più frequente; si può anche avere microematuria, ipertensione arteriosa (specie se è presente insufficienza renale cronica). DATI DI LABORATORIO Proteinuria 1-20 g/die Creatininemia normale o elevata (2-3 mg/dl) Immunocomplessi circolanti (10-30% dei casi) BIOPSIA RENALE M.O.: aree segmentarie di sclerosi nella parte periferica dei glomeruli della zona juxtamidollare; cellule epiteliali vacuolizzate o con citoplasma infarcito di gocciole proteiche; cellule schiumose di origine endoteliale. IMF.: depositi granulari dì IgM e C3 in corrispondenza delle aree di sclerosi.

GNF MEMBRANOPROLIFERATIVA Nefropatia caratterizzata da proteinuria elevata e da una proliferazione mesangiale associata ad aumentato spessore della parete delle anse capillari con conseguente aumento di volume dei glomeruli e accentuazione della lobatura del tubulo convoluto. Sulla base dei dati istologici questa nefrite può essere di tipo I, II, III E’ particolarmente frequente nelle prime tre decadi di vita e ha una lieve predominanza per il sesso femminile. La sua frequenza si è notevolmente ridotta

GNF MEMBRANOPROLIFERATIVA ETIOPATOGENESI Questa forma di nefrite si può osservare in 3 gruppi di malattie: Da immunocomplessi circolanti o formati in situ (forme primitive e secondarie) Microangiopatie trombotiche Paraproteinemie

GNF MEMBRANOPROLIFERATIVA SINTOMATOLOGIA Il quadro clinico è variabile: ● nel 50% dei casi si presenta con una sindrome nefrosica ●nel 30% dei casi con una proteinuria asintomatica accompagnata spesso da macro o da microematuria ● nel 20% con sindrome nefritica acuta. All’esordio può essere presente ipertensione arteriosa e riduzione del filtrato glomerulare, modesta anemia.

GNF MEMBRANOPROLIFERATIVA DATI DI LABORATORIO Proteinuria ed ematuria sono sempre presenti. L’ipocomplementemia è più frequente in questa forma che nelle altre glomerulonefriti primitive (bassi livelli di C3). Le cause dell’ipocomplementemia possono essere: Ridotta sintesi di C3 Aumentato consumo Inoltre sono stati osservati in questi pazienti deficit congeniti del complemento che predispongono alle infezioni, probabilmente responsabili della malattia I fattori nefritici sono anticorpi di tipo IgG contro alcuni componenti del sistema complementare. Tali fattori possono essere presenti nelle gnf. membrano-proliferative, particolarmente nella forma di tipo II, dove si riscontra il C3NeF, mentre nella forma di tipo I si può riscontrare qualunque tipo di fattore nefritico.

GLOMERULONEFRITI SECONDARIE Sono affezioni renali che seguono a malattie che interessano primitivamente altri organi; pertanto l'interessamento glomerulare è una parte, più o meno importante, della malattia principale. In alcuni casi la nefropatia può essere il primo sintomo che svela la malattia principale, in altri casi la manifestazione terminale della malattia.

GLOMERULONEFRITI SECONDARIE Le malattie che possono interessare il rene in via secondaria sono: Malattie sistemiche: LES, porpora Schönlein-Henoch, sindrome di Goodpasture, vasculiti necrotizzanti, ecc. Disprotidemie e paraproteinemie: crioglobulinemia, mieloma multiplo, macroglobulinemia di Waldenstrom, gammapatia monoclonale, malattia da depositi di catene leggere, amiloidosi, glomerulopatia fibrillare. Malattie infettive: endocardite, sepsi viscerali, infezioni protozoarie, infezioni virali (epatite B, HIV). Malattie epatiche: epatiti acute e croniche. Neoplasie: apparato respiratorio e digerente, linfomi, leucemie. Malattie ereditarie e metaboliche: sindrome di Alport, diabete mellito. Farmaci: medicamenti, vaccini, allergeni.

GNF LUPICA Il LES è una vasculite causata da una abnorme produzione di autoanticorpi, che colpisce frequentemente i reni con un interessamento più o meno grave. Epidemiologia Il LES colpisce prevalentemente il sesso femminile rispetto a quello maschile. La frequenza della nefrite lupica oscilla allora tra il 35 e il 75% dei pazienti con LES.

GNF LUPICA ETIOPATOGENESI Il LES è un disordine del sistema immunitario dovuto a diversi fattori: ambientali (farmaci, virus, raggi ultravioletti), ormonali (ormoni femminili), razziali (razza negra), genetici (deficit frazioni C2 e C4). L'anomalia più caratteristica del LES è l'abnorme produzione di diversi autoanticorpi (per un difetto del sistema immunitario: eccessiva funzione dei linfociti T helper e ridotta attività dei linfociti T suppressor) che combinandosi con i rispettivi antigeni danno luogo alla formazione di immunocomplessi circolanti che, depositandosi a livello della parete dei vasi, sono responsabili della vasculite: nel caso della nefrite lupica sono colpiti i capillari glomerulari.

GNF LUPICA SINTOMATOLOGIA La malattia, essendo sistemica, interessa diversi organi come cute, articolazioni, sierose, cuore, polmoni, apparato gastroenterico, sangue, SNC. La malattia esordisce spesso con febbre irregolare, artrite, eritema cutaneo al volto con il classico aspetto a farfalla. Tuttavia in una percentuale non trascurabile di casi (5-20%) la glomerulonefrite può rappresentare la manifestazione clinica iniziale della malattia lupica. Nelle fasi iniziali le manifestazioni cliniche che possono precedere l’insorgenza della nefrite lupica sono molteplici e strettamente correlate agli organi colpiti dalla vasculite (pleurite, pericardite, ascite, endocardite, emoftoe, linfoadenopatie, anemia, leucopenia, piastrinopenia, fenomeno di Raynaud ecc.).

GNF LUPICA SINTOMATOLOGIA La nefrite lupica può esordire clinicamente con diverse modalità: nel 40% dei casi con una sindrome nefrosica nel (30%) con una sindrome nefritica accompagnata a insufficienza renale di variabile entità nel 60-80% dei pazienti con nefrite lupica può essere presente un’alterata funzione tubulare caratterizzata da acidosi tubulare iperkaliemica. Alcuni pazienti possono riferire all’anamnesi ripetuti episodi trombotici a livello venoso e arterioso, coinvolgimento cerebrale, trombocitopenia e presenza in circolo di anticorpi antifosfolipidi. Questa forma è definita “sindrome da anticorpi antifosfolipidici o lupus anticoagulante” e può essere sospettata quando si riscontra un tempo prolungato di tromboplastina parziale per la presenza di anticorpi diretti contro la proteina trasportatrice β2-globulina.

GNF LUPICA LABORATORIO L’alterazione sierologica più significativa è rappresentata dagli elevati livelli di anticorpi anti-dsDNA. La presenza di anticorpi antinucleo è molto elevata nei pazienti con malattia lupica in fase attiva. Tuttavia la tecnica per questa ricerca pur essendo molto sensibile (90%) è specifica solo nel 70% dei casi di LES perché anticorpi antinucleo si possono osservare anche in pazienti con altre malattie immunologiche (artrite reumatoide, dermatomiosite, sclerodermia ecc.) Un altro parametro bioumorale importante, è la presenza di elevati livelli sierici di immunocomplessi circolanti che attivano il sistema del complemento e pertanto comportano bassi livelli di CH50, C1q, C4, C2, C3 e C5. Altre anomalie sieriche sono: la presenza del fattore reumatoide e le crioglobuline. Frequente l’anemia (test di Coombs positivo), la leucopenia e piastrinopenia e la VES elevata.

GNF LUPICA BIOPSIA RENALE: Le caratteristiche morfologiche, alla microscopia ottica, sono rappresentate da ipercellularità a livello glomerulare con necrosi fibrinoide del glomerulo. Nel 10% delle aree di necrosi si possono riscontrare i corpi ematossilinici che sono l’unica lesione patognomonica della nefrite lupica, generalmente in fase attiva. Nei casi con prevalente deposizione di immunocomplessi in sede sottoendoteliale, le pareti delle anse sono ispessite e assumono un aspetto rigido che esprime il caratteristico quadro delle “anse a fil di ferro”. I depositi sottoepiteliali possono essere abbondanti da occupare il lume capillare formando i cosiddetti trombi ialini. Le lesioni vascolari intrarenali sono rappresentate dalla vasculopatia lupica, microangiopatia trombotica, vasculite con necrosi fibrinoide della parete.

PORPORA DI SCHÖNLEIN-HENOCH E’ una vasculite sistemica che interessa i piccoli vasi della cute, l’intestino, le piccole articolazioni e i reni. Sindrome caratterizzata da febbre, artralgie, dolori addominali, porpora e nefropatia. E' più frequente in età pediatrica specie nel periodo invernale (facilità alle infezioni delle alte vie respiratorie).

PORPORA DI SCHÖNLEIN-HENOCH ETIOPATOGENESI: I potenziali antigeni implicati nella patogenesi sono: Infezioni batteriche e virali alte vie respiratorie Farmaci: antibiotici, enalapril, captopril Miscellanea: antigeni alimentari punture di insetti neoplasie vaccinazioni Tutti i fattori etiologici sono responsabili di una abnorme produzione di anticorpi e quindi di immunocomplessi circolanti che si depositano sia a livello renale che cutaneo e intestinale.

PORPORA DI SCHÖNLEIN-HENOCH SINTOMATOLOGIA Manifestazioni cutanee (macule purpuriche), dolori addominali (nausea, vomito, melena), artralgie e sintomi renali: micro-ematuria, macro-ematuria, proteinuria, sindrome nefrosica; insufficienza renale acuta; insufficienza renale cronica. DATI DI LABORATORIO elevati livelli sierici di IgA; elevati livelli sierici di immunocomplessi IgA e IgG; fattore reumatoide IgA; crioglobuline.

PORPORA DI SCHÖNLEIN-HENOCH DECORSO CLINICO Episodi ricorrenti di porpora, artralgie e dolori addominali; remissione completa 55%; anomalie urinarie 30%; Insufficienza renale cronica 15%. PROGNOSI Grado I e II: nessuna evoluzione; Grado III e IV: evoluzione IRC

Sindrome di Schönlein-Henoch Si ritiene che la porpora di Schonlein-Henoch sia dovuta ad una reazione di ipersensibilità con infiammazione acuta diffusa dei capillari e delle piccole arteriole. Ne consegue un aumento della permeabilità vasale e quindi essudazione e stravasi emorragici. Clinicamente le manifestazioni sono improvvise con comparsa di chiazze emorragiche e porpora, dolori articolari e gastrointestinali ed ematuria. E’ più frequente nell'infanzia ma può presentarsi anche in età adulta. Generalmente si autolimita ma può comparire più volte nell'arco di due o tre mesi. L'esordio può far seguito ad una infezione delle alte vie respiratorie, spesso da streptococchi beta emolitici di gruppo A. Può inoltre essere determinata dalla assunzione di alcuni farmaci, più di frequente tuttavia l'eziologia rimane sconosciuta. Clinicamente le manifestazioni sono improvvise con comparsa di chiazze emorragiche e porpora, dolori articolari e gastrointestinali ed ematuria. E’ più frequente nell'infanzia ma può presentarsi anche in età adulta. Generalmente si autolimita ma può comparire più volte nell'arco di due o tre mesi. L'esordio può far seguito ad una infezione delle alte vie respiratorie, spesso da streptococchi beta emolitici di gruppo A. Può inoltre essere determinata dalla assunzione di alcuni farmaci, più di frequente tuttavia l'eziologia rimane sconosciuta.

GNF IN ALTRE MALATTIE SISTEMICHE 1) Malattie del connettivo (polimiosite, sclerodermia): interessamento renale nel 15-20% dei casi (microematuria e/o proteinuria con funzione renale normale o rapidamente peggiorativa). 2) Artrite reumatoide: nei pazienti trattati con sali d'oro si può osservare una sindrome nefrosica secondaria a glomerulonefrite membranosa che scompare con la sospensione del farmaco. 3) Sindrome di Sjögren: rara la proteinuria, espressione di una glomerulonefrite membranosa. 4) Sarcoidosi: si può avere una sindrome nefrosica secondaria a glomerulonefrite membranosa. 5) Crioglobulinemia

SINDROME NEFROSICA CONGENITA “ raro ed eterogeneo gruppo di disordini renali ereditari o secondari (infezioni congenite) che si presentano nei primi mesi di vita con proteinuria massiva; ipoalbuminemia; edemi” CLASSIFICAZIONE Sindrome nefrosica congenita tipo Finlandese ( Finnish Type) Sclerosi mesangiale: -forma isolata -sindrome Denys Drash -sindrome Fraiser -autosomica recessiva Glomerulosclerosi focale familiare: -autosomica dominante

Sindrome nefrosica congenita tipo finlandese Nefropatia ereditaria autosomica recessiva dovuta a mutazione del gene NPSH1 (gene della nefrina) sul cromosoma 19q13.1 Frequenza: 1: 8200 nati vivi in Finlandia 1: 50.000 nati vivi Nord America

Sindrome nefrosica congenita tipo finlandese CARATTERISTICHE CLINICHE: Placentomegalia Alti livelli di alfa-feto proteina (espressione di proteinuria) Basso peso alla nascita Prematurità Sindrome nefrosica precoce presente alla nascita con proteinuria massiva non selettiva, ipoproteinemia, edemi massivi) Progressione in insufficienza renale terminale COMPLICANZE: Infettive Tromboemboliche Neurologiche Cardiache Ipotiroidismo

Sindrome nefrosica congenita tipo finlandese DIAGNOSI ISTOLOGICA: trasformazione microcistica dei nefroni corticali e dilatazione dei tubuli convoluti prossimali Microscopia elettronica: tipica fusione dei pedicelli TERAPIA: di supporto (albumina, diuretici, indometacina ed Ace-inibitori) nefrectomia bilaterale trapianto renale