Populonia Il territorio florido di Piombino, prima insediato dagli Etruschi successivamente dai Romani.
Nell’acropoli, cioè la parte alta della città, sono rimasti pochi frammenti sia della civiltà etrusca che di quella romana. Dei templi e degli edifici presenti sono rimaste solo le fondamenta in quanto negli anni successivi la superficie su cui sono posti è stata utilizzata per molti usi differenti. Durante gli scavi effettuati nelle fondamenta dei templi sono stati ritrovati frammenti di statuette e di mosaico ed è stato possibile creare un modello degli edifici preesistenti. I templi romani sono stati edificati sui resti dei templi e degli edifici etruschi.
Gli Etruschi nel VI secolo erano i padroni indiscussi del Mediterraneo e gli unici che riuscirono a resistere alla crisi che stava invadendo le civiltà italiche. Per questo motivo molte persone migrarono nel golfo di baratti che diventò sempre più popolato. La zona abitata, che si trovava solo sulla parte alta del promontorio si anche nelle aree sottostanti. Durante la visita nell’ acropoli il panorama era meraviglioso ma la guida ci ha spiegato che per l’intensa attività di fusione del ferro le aree dovevano essere molto meno verdeggianti di adesso. Inoltre abbiamo potuto anche vedere dei mulini ad acqua.
La principale attività di Populonia, e quindi degli etruschi che la abitavano, era legata alla lavorazione del ferro che estraevano dall'antistante Isola d'Elba e rivendevano alle popolazioni confinanti. Grazie a questa attività Populonia avvia un importante sviluppo, diventando il più importante centro di ferro dell'antichità nel Mediterraneo. I grandi forni che servivano per la fusione del ferro creavano un aria malsana, difficile da respirare, che procurava agli abitanti gravi problemi polmonari.
Attorno al golfo si estende la necropoli etrusca di Populonia, un tempo sepolta sotto cumuli di scorie degli antichi forni di fusione. Le cave, che fornivano le pietre per la costruzione dei vari edifici, al momento del loro abbandono venivano usate come tombe. In esse venivano nascoste le ceneri delle persone più ricche, alcune tombe erano come stanze scavate nella pietra con al proprio interno tre letti disposti a ferro di cavallo. Gli Etruschi credevano nella vita ultraterrena e consideravano l’esistenza sulla terra come un momento di passaggio, per questo usavano mettere nelle ceneri dei defunti o accanto ai loro corpi, oggetti che aiutassero l’individuo a vivere nel miglior modo possibile nell’aldilà.
Molte delle tombe presenti sul territorio della necropoli di Populonia sono state saccheggiate dai “tombaioli”. Solo una tomba è rimasta intatta in quanto era ancora sepolta al momento in cui sono state saccheggiate le tombe vicine. La necropoli chiamata “Buca delle Fate” di età ellenistica è una delle più facili da raggiungere, nelle dimore funerarie scavate al suo interno sono presenti proprio le strutture tipiche delle dimore funerarie del periodo che va dal sesto al secondo secolo avanti Cristo.