LICEO SCIENTIFICO STATALE “LEONARDO da VINCI” di FIRENZE

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Transcript della presentazione:

LICEO SCIENTIFICO STATALE “LEONARDO da VINCI” di FIRENZE CORSO SPERIMENTALE F DOCENTE Prof. Enrico Campolmi VULCANI ITALIANI 1 vulcani italiani 1

ISOLE EOLIE Catena di 12 grossi vulcani (5 sommersi e 7 emergenti come isole), posta nella parte meridionale del Tirreno, di fronte alle coste siciliane e calabresi La forma arcuata dell'arcipelago ricalca quella dei grandi "archi" vulcanici delle zone di subduzione, coi quali condivide l'origine. Questi archi si formano infatti in seguito allo scontro tra la crosta di un oceano e quella di un continente. L'arco eoliano è stato originato dalla collisione tra la crosta continentale calabro-sicula e quella oceanica ionica. Secondo la mitologia classica le Isole Eolie erano la dimora di Eolo, Dio dei venti. La leggenda vuole che Eolo riuscisse a prevedere le variazioni del tempo osservando la nube di vapori che fuoriusciva da un vulcano attivo, probabilmente Stromboli: oggi si sa infatti che la forma della nube di Stromboli è influenzata dall'andamento della pressione atmosferica. vulcani italiani 1

Nella mitologia romana Vulcano, Dio del Fuoco viveva nell'omonima isola dell’Eolie. Proprio da Vulcano nascerà, a fine Medioevo, il nome delle montagne di fuoco che chiamiamo vulcani. Stromboli: è il più attivo tra i 4 vulcani eoliani; alto 927m, è la parte emersa di un grosso apparato che prosegue per oltre 2.000m, sotto il livello marino Sciara del fuoco La sua lunga storia è una complessa alternanza di fasi esplosive ed effusive L'attività vulcanica recente, è continua, moderatamente esplosiva, con saltuarie colate, ed è detta appunto stromboliana, aggettivo applicato in tutto il mondo a manifestazioni vulcaniche simili. I prodotti delle eruzioni di Stromboli ricadono intorno al cratere o si canalizzano verso il mare entro la Sciara del Fuoco, ampio canalone, che prosegue per circa 2.000 m sotto il livello marino, prodotto da una delle numerose grosse frane verificatesi nella storia del vulcano vulcani italiani 1

Nel dicembre 2002 l’attività vulcanica si intensifica, si aprono nuove bocche, e si ha una grossa frana (20 milioni di m3), che provoca uno tsunami Il maremoto provoca danni locali e viene registrato nelle isole vicine e sulle coste calabresi e siciliane Si intensifica il monitoraggio, per paura che una grossa frana squassi l’edifico vulcanico e provochi un grosso tsunami Dopo mesi di allarme l’attività vulcanica torna normale: attività continua e moderatamente esplosiva ai crateri sommitali, con lanci ritmati di piroclasti intorno al cratere e nella Sciara del Fuoco vulcani italiani 1

Panarea: piccola isola che costituisce la parte affiorante di un più vasto edificio vulcanico sommerso. L’attività eruttiva (di tipo esplosivo) è cessata circa 10.000 anni fa. Attualmente l’unica manifestazione vulcanica sono le fumarole, la cui attività si è intensificata nel 2002 (contemporaneamente alle eruzioni di Etna e Stromboli) con l’apertura temporanea di nuovi punti di emissione in mare Lipari: è la più grande tra le isole Eolie ed ha una storia eruttiva complessa, di carattere prevalentemente esplosivo L’ultima eruzione è avvenuta nel VI° secolo d.C; Oggi le uniche testimonianze di attività vulcanica sono rappresentate da fumarole e sorgenti termali vulcani italiani 1

Vulcano: l’ultima eruzione si è verificata nel 1888 ed è consistita in lanci ripetuti (per mesi) di frammenti e blocchi solidi, emissione di vapore o altri gas, senza produzione di nuovo magma. Questo tipo di attività è detta appunto vulcaniana, aggettivo applicato in tutto il mondo ad eruzioni simili. Attualmente però le uniche manifestazioni presenti sono le fumarole ETNA L'Etna è il vulcano attivo più grande d'Europa e uno tra i più grandi del mondo. La sua altezza, di circa 3.321 m s.l.m., a causa delle continue eruzioni è soggetta a frequenti cambiamenti E’ un vulcano strato, ad attività persistente nel tempo e prevalentemente effusiva, con emissione di limitati piroclasti solo nella zona del cratere ed occasionale ricaduta di cenere a distanza chilometrica. Per queste ragioni è ritenuto relativamente poco pericoloso per la popolazione. vulcani italiani 1

Persone e beni mobili sono tuttavia sempre scampati alla lava Normalmente le colate si espandono in terreni incolti e solo raramente interessano i terreni coltivati sulle pendici più alte del vulcano L’attività eruttiva persistente ha infatti sempre scoraggiato l’eccessiva antropizzazione dei fianchi dell’Etna Catania 1669 In alcuni casi le colate più grosse sono arrivate però a minacciare e talvolta persino a distruggere centri abitati Persone e beni mobili sono tuttavia sempre scampati alla lava vulcani italiani 1

Le situazioni più critiche sono quelle in cui la colata si ingrotta, ovvero scorre in un canale di lava solidificata, mantenendo così temperatura e fluidità che le consentono di avanzare per lunghe distanze Se la lava invece si espande e si raffredda, tendendo a solidificare, riduce molto la sua avanzata Negli ultimi anni sull’Etna si è tentato di ostacolare, rallentare o deviare le colate più pericolose, costruendo sbarramenti o facendo saltare gli argini dei canali di lava colata sbarramento vulcani italiani 1

VULCANI DEL CANALE DI SICILIA Il tratto di mare compreso tra Sicilia e Tunisia presenta crosta assottigliata a causa dei movimenti distensivi tra Africa ed Europa. Alcune faglie tagliano localmente l'intero spessore crostale, permettendo a magmi profondi di risalire in superficie Pantelleria: l’isola rappresenta la metà emersa di un vulcano dalla storia eruttiva lunga e complessa Attualmente le sole manifestazioni vulcaniche sono le fumarole e le sorgenti di acqua calda, mentre le ultime eruzioni si sono verificate nel 1891, in ambiente sottomarino, qualche chilometro a nord dell’isola Isola Ferdinandea: si è formata nel 1831 durante una breve eruzione sottomarina, che ha prodotto un rilievo vulcanico piroclastico alto poche decine di metri sopra il livello del mare, che le onde hanno smantellato completamente nel giro di pochi mesi. Attualmente ciò che rimane dell'isola è un banco vulcanico di circa 30 m2, alla profondità 8 – 10 metri. vulcani italiani 1