I wiki: nuove forme di collaborazione per un lifelong learning Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea Interfacoltà in Comunicazione Interculturale Multimediale I wiki: nuove forme di collaborazione per un lifelong learning Tesi di Laurea di Ilaria Invernizzi Relatore: Dottoressa Lidia Falomo Anno Accademico 2006/2007
Apprendimento collaborativo Ricchezza informativa del contesto Apprendimento come processo attivo Risvolti sociali Eterogeneità dei partecipanti INTERNET
Internet offre WIKI Strumenti comunicativi Chat, forum, videoconferenze Strumenti per la condivisione Database, lavagne condivise Strumenti di supporto Calendari elettronici, sistemi di votazione Ma… Devono essere usati in modo congiunto WIKI
I WIKI Un po’ di storia… 1995: Ward Cunningham inventa il primo wiki, il Portland Pattern Repository 2000: viene creato MeatBall Wiki 2001: Larry Sanger e Jimmy Wales fondano Wikipedia
Semplice Aperto Universale Collaborativo Incrementale Interazionale Flessibile Modificabile Monitorabile Veloce
Cosa distingue un wiki da un sito web tradizionale? Modificare la pagina Visualizzare la cronologia delle modifiche Discutere delle modifiche Visualizzare la cronologia delle discussioni
FILOSOFIA Un wiki è… Software sociale Interazione tra utenti Partecipazione attiva Comunità di pratica Sviluppo del senso di comunità
Autoregolamentazione degli utenti Revisione paritaria Autoregolamentazione degli utenti Lavorare verso l’accordo Supporre sempre la buona fede Regole di comportamento Correggere, revisionare, discutere
La conoscenza può risiedere anche in reti esterne all’individuo Connettivismo La conoscenza può risiedere anche in reti esterne all’individuo È più importante sapere dove reperire le informazioni piuttosto che possederle I contenuti sono aggiornati e rapidamente reperibili Connessioni tra individui I wiki offrono Condivisione di conoscenze Contenuti continuamente aggiornati
20.000 pagine di contenuti 16.000 utenti registrati Nasce nel 2003 come progetto della WikiMedia Foundation interno a Wikibooks Nel 2005 diventa un progetto autonomo Disponibile in 6 lingue ma la versione inglese è la più sviluppata 20.000 pagine di contenuti 16.000 utenti registrati
Wikiversity: cos’è Wikiversity propone: Stesura e organizzazione collettiva di materiali didattici Abolizione dei ruoli tradizionali Accesso illimitato e gratuito alle risorse educative Wikiversity si propone come: Un luogo per la ricerca Una risorsa per i docenti Uno spazio per la condivisione di idee e materiali didattici
Wikiversity: cosa non è Non è un’università nel senso tradizionale del termine perché: Non è un’istruzione post-diploma Non rilascia titoli Non è una duplicazione di altri progetti WikiMedia
Modello d’apprendimento Apprendere attraverso la partecipazione attiva ad un progetto Learning by doing Gruppi di utenti accomunati dall’interesse per la stessa materia Learning groups Organizzare, redigere, modificare, discutere collettivamente Learning project
UNIVERSITA’ TRADIZIONALE Confronti UNIVERSITA’ TRADIZIONALE WIKIVERSITY Flessibile Organizzata staticamente Ruoli intercambiabili Ruoli fissi Contenuti creati dagli utenti Contenuti forniti dai docenti Non ci sono limiti d’età Solo post-diploma Assenza di riconoscimenti Riconoscimenti finali Gratuita A pagamento Qualità dei contenuti? Qualità dei contenuti
Confronti CORSI WIKIVERSITY E-LEARNING Contenuti creati dagli utenti Contenuti forniti dai docenti Ruoli intercambiabili Ruoli fissi Gratuita A pagamento Assenza di riconoscimenti Riconoscimenti finali Interattività
Confronti MIT OPEN COURSE WARE WIKIVERSITY Contenuti creati dagli utenti Contenuti elaborati dai docenti Pochi corsi, incompleti 1800 corsi, quasi tutti completi Assenza di riconoscimenti Libero accesso ai contenuti educativi Fruizione gratuita Assenza di limiti d’età
Soluzione: vincere la diffidenza, incoraggiare la partecipazione Conclusioni Continua necessità di apprendimento Apprendimento a misura d’uomo Le nuove tecnologie possono offrire Rivalutazione sociale Distinguiamo Istruzione Lifelong Learning Soluzione: vincere la diffidenza, incoraggiare la partecipazione Soluzione: integrazione