Il Mercato Finanziario (Francesco Bertucci, Manuel Rinaldi, Tommaso Torrini, Michele Baschieri) 4 Igea A
Informazioni generali sui mercati regolamentati: Introduzione Informazioni generali sui mercati regolamentati: Il mercato finanziario è il mercato sul quale viene negoziato capitale a medio termine e a lungo termine. Su questo mercato si incontrano coloro che necessitano di capitale e coloro che ne dispongono. In senso stretto, si tratta del mercato sul quale vengono emessi e scambiati titoli di credito. Si suddivide a sua volta in due settori: il mercato primario, anche detto mercato delle emissioni e mercato secondario nel quale avvengono negoziazioni di titoli che sono già stati emessi in precedenza.
Borsa valori: La borsa valori è un mercato regolamentato che ha il compito di gestire e disciplinare le negoziazioni dei valori mobiliari e dei cambi. Lo scambio dei titoli avviene secondo regole precise e sotto il controllo di specifici organi di vigilanza (borsa italiana, CONSOB, banca d’Italia)
Indici di borsa: Sono il risultato del rapporto tra la quotazione di tutti i titoli o di un gruppo di essi in un determinato momento e la quotazione degli stessi titoli in un momento precedente che viene preso come base. La loro funzione è quella di fornire un’indicazione sintetica sull’andamento del mercato azionario. Gli indici, a seconda dei titoli sui quali sono calcolati, si dividono in generali e settoriali: -indici generali: sono calcolati sui prezzi di tutti i titoli del listino (ad esempio MIB, MIBTEL, MEDIOBANCA) -Indici settoriali: sono calcolati sui prezzi dei titoli di un comparto (industriale, assicurativo, bancario)
Come costruire un buon portafoglio L’investitore non è costretto a scegliere una sola attività finanziaria, anzi dovrebbe impiegare la sua ricchezza diversificando il tipo di investimenti in modo di ridurre il rischio. Infatti se utilizziamo tutta la nostra somma per acquistare un solo titolo, corriamo il rischio di perdere gran parte del nostro capitale investito, nel caso in cui il titolo abbia un cattivo andamento. Acquistando tanti titoli diversi, i titoli con un buon andamento compenseranno quelli che si riveleranno negativi, diminuendo il rischio. Però, il prezzo da pagare per avere un rischio minore, è un rendimento che non sarà mai molto elevato in quanto in un portafoglio diversificato, non tutti i titoli andranno bene.
Diversificazione del rischio La diversificazione può avvenire in diverse aree geografiche o in diversi settori. -diversificazione geografica : i titoli appartenenti allo stesso paese, sono correlati tra loro, perché risentono dell’andamento economico del paese. Per questo è opportuno diversificare acquistando titoli di stati diversi. -diversificazione settoriale : per ridurre il rischio, è opportuno,inoltre, investire in diversi settori, perché i titoli all’interno di un determinato settore sono condizionati dal settore stesso
Perché i privati investono? Per speculare Gli speculatori agiscono soprattutto nel breve periodo, infatti cercheranno di acquistare titoli ad un costo minore nella speranza che questo aumenti per poterle rivendere(previsioni di rialzo). La speculazione risulta sicuramente rischiosa, in quanto non è presente la diversificazione dell’investimento. Gli speculatori acquisteranno soprattutto azioni, il cui valore, nel breve periodo, oscilla maggiormente di quello delle obbligazioni Per investire il proprio risparmio Altri soggetti non puntano alla speculazione, ma preferiscono mantenere il proprio risparmi affidandosi così ad investimenti più sicuri che garantiscono un minimo guadagno, ma soprattutto la conservazione del proprio risparmio. I soggetti che si muovono in quest’ottica, preferiranno investire in obbligazioni, oppure in investimenti diversificati, come i fondi comuni.
Propensione al rischio Come costruire un buon portafoglio con le obbligazioni Le obbligazioni rappresentano un titolo di credito emesso da una società da un ente pubblico per raccogliere finanziamenti. Non esistono investimenti senza rischio ( Risk Free ) e anche investendo in titoli di Stato e in obbligazioni si può assistere ad un’erosione del capitale. Propensione al rischio BASSA MEDIA ELEVATA -Durata breve -Caratteristiche semplici -Rendimento basso -Durata media -Caratteristiche relativamente complesse -Rendimento medio-basso -Durata lunga -Caratteristiche complesse -Rendimento elevato
Difesa del Capitale In linea con l’inflazione Elevata maggiorazione su inflazione -Cedola fissa lunga -Rendimento molto superiore all’inflazione, ma possibilità di subire perdite rilevanti. -Cedola variabile -Rendimento di poco superiore all’inflazione -Prezzi stabili
L’Asset Allocation Quando il gestore decide la Asset allocation, stabilisce quanta parte del fondo sarà investita in azioni e quanta in obbligazioni, quanta sarà investita in Italia e quanta all'estero ("Country allocation"), quali categorie di imprese saranno oggetto del suo interesse. E' la fase più strategica e importante della gestione, poiché è ormai dimostrato che da questa scelta iniziale dipende quasi tutto il destino del fondo. Nel caso dei fondi specializzati tale scelta è fatta a monte, sicché conosciamo l'asset allocation al momento della sottoscrizione.
La scelta del Fondo Dopo aver quantificato le varie componenti del portafoglio (obbligazionarie, azionarie, monetarie) si devono scegliere i fondi che rappresentano queste componenti. Esistono 5 macrocategorie: Fondi liquidità, fondi obbligazionari, fondi bilanciati, fondi azionari e fondi flessibili.
-I fondi liquidità raccolgono il denaro dei risparmiatori e lo investono in strumenti monetari, cioè titoli di stato italiani ed esteri e obbligazioni con vita residua (il tempo che manca alla scadenza del titolo) inferiori a 1 anno. I fondi monetari sono l'alternativa alla liquidità di conto corrente: permettono di percepire un piccolo interesse dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Quindi i fondi monetari o i fondi liquidità, sono sicuri, e in pochi giorni possono essere smobilizzati e tornare sul conto corrente. - I fondi obbligazionari investono in titoli di stato e obbligazioni private con una vita residua di 3 - 5 anni. Il rendimento per il risparmiatore è dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Il rischio derivante dai fondi comuni obbligazionari e che uno degli emittenti delle obbligazioni acquistate non paghi interessi o rimborsi il capitale: in realtà tale rischio è piuttosto remoto. - I fondi bilanciati sono fondi che investono una parte del patrimonio in obbligazioni e una parte in azioni. Le percentuali investite in azioni e obbligazioni sono stabilite dal regolamento del fondo. Di norma la stessa sgr (societa di gestione del risparmio) ha diversi fondi comuni bilanciati, con diverse percentuali dedicate alla componente azionaria.
- I fondi azionari investono per almeno il 70% del portafoglio in azioni. A differenza dell’investimento in singoli titoli azionari, questi fondi offrono il vantaggio della diversificazione del rischio: il buon andamento di alcuni titoli verrà compensato da quello negativo di altri. Nonostante ciò nel breve periodo tali fondi sono prodotti rischiosi, su cui è possibile ottenere elevati guadagni ma che possono portare anche ad elevate perdite. -I fondi flessibili possono ricorrere ad investimenti di vario tipo, la cui composizione può variare a seconda delle aspettative del gestore.
La scelta del gestore I fondi scelti possono non appartenere ad un’unica società di gestione, anzi è sempre meglio avere più gestori e confrontarli con i benchmark (parametri di riferimento) e con i concorrenti, senza però dimenticare che un’eccessiva dispersione del proprio patrimonio potrebbe aumentare i costi. Il parametro più semplice per valutare un fondo comune, e quindi il suo gestore, è la performance in un determinato periodo temporale, ovvero l’aumento in termini percentuali del valore della quota. Un altro fattore molto importante è la struttura commissionale del fondo; dare il proprio denaro in gestione a dei professionisti ha un onere e, in caso di discesa dei mercati, questo costo potrebbe superare la performance del fondo stesso. Infine vi è il rating, che rappresenta il metro di valutazione della bontà di un prodotto.
SOCIETA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO Nell'ambito del risparmio gestito le SGR (Società di Gestione del Risparmio) sono società autorizzate a promuovere, istituire, organizzare e gestire il patrimonio di un fondo comune (gestione collettiva del risparmio), mantenendo separato il proprio patrimonio da quello del fondo. Una SGR può gestire anche fondi istituiti da altre società di gestione
Il promotore finanziario Il promotore finanziario è l'unico operatore dell'industria del risparmio gestito autorizzato ad incontrare i risparmiatori al di fuori della sede di una banca, di una Sim o di una SGR e ad offrire loro strumenti finanziari e servizi di investimento. Per svolgere la professione è necessario iscriversi all'Albo nazionale dei promotori finanziari istituito presso la Consob. Non solo: per mantenere questo status è necessario rispettare regole di comportamento severe, studiate in modo da garantire la massima affidabilità al risparmiatore. Il promotore è il professionista in grado di offrire consigli di investimento finalizzati alla scelta dei prodotti e dei servizi finanziari adatti alle richieste del cliente: dopo averne analizzato le esigenze di investimento, il promotore propone le soluzioni adeguate tra quelle offerte dalla società, raccoglie le disposizioni per l'investimento, consegna i documenti previsti. In seguito, il promotore aggiorna periodicamente l'analisi della situazione finanziaria del cliente e suggerisce le opportune modifiche in funzione dell'andamento dei mercati oppure delle esigenze in evoluzione del cliente stesso. …………… continua
Il promotore è la figura di riferimento a disposizione dei risparmiatori per chiarire ogni loro dubbio circa gli investimenti realizzati e, soprattutto, è in grado di offrire un'assistenza personalizzata e continua non disponibile attraverso uno sportello bancario. Il promotore finanziario che esercita l'attività per conto di una società consiglia, suggerisce, assiste i suoi clienti: presta quella che viene definita consulenza finalizzata al collocamento di strumenti finanziari e servizi di investimento. È libero di definire l'architettura finanziaria, l'asset allocation più indicata rispetto alla situazione economica del cliente, ai suoi obiettivi di investimento e alla sua propensione al rischio. Ma nella fase successiva è vincolato a proporre al risparmiatore la soluzione di investimento migliore tra i prodotti distribuiti dalla propria società. In questo caso, il compenso per le sue prestazioni professionali viene riconosciuto e pagato, in forma di provvigioni, dalla società (mai dal cliente).
Simulazione di investimenti Mr Brown possiede 100.000,00€ da investire e si rivolge ad alcuni intermediari bancari. Mr Brown ha una famiglia, quindi non vuole un investimento rischioso, bensì un investimento che gli permetta un minimo di guadagno e che gli garantisca il suo risparmio. Date le sue esigenze, Mr. Brown potrebbe investire diversificando il proprio risparmio. Mr. Brown potrebbe investire il proprio risparmio in un portafoglio costituito da obbligazioni e titoli facilmente liquidabili rispettivamente per 85000€ e 15000€. In questo modo il rischio è abbastanza basso e viene garantito un profitto medio ma costante. Se l’obiettivo è quello di diminuire il rischio, anche se può sembrare paradossale, Mr. Brown potrebbe aggiungere delle azioni al suo portafoglio. Questo perché il rendimento delle azioni non è correlato a quello delle obbligazioni. Di conseguenza per il principio della diversificazione del rischio, i titoli con un andamento positivo compenseranno quelli con andamento negativo. In questo caso Mr. Brown potrebbe investire 21000€ in azioni, 37000€ in obbligazioni e 42000€ in titoli facilmente liquidabili.
Il Sig. Gucci vuole costruire il suo portafoglio su una base di 200 Il Sig. Gucci vuole costruire il suo portafoglio su una base di 200.000,00€. La sua propensione al rischio è alta, di conseguenza vorrebbe investire in titoli che gli consentano di speculare nel breve periodo, senza curarsi troppo del rendimento costante.
Fine!