La politica di sviluppo rurale UE

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Transcript della presentazione:

La politica di sviluppo rurale UE Concezioni, prospettive di studio, temi nel dibattito scientifico Cenni storici: dalla PAC alla politica UE di sviluppo rurale Gli strumenti: PSR, LEADER La programmazione 2007-2013 Riferimenti 30-05-2008

Sviluppo rurale Concezioni, prospettive di studio, temi nel dibattito scientifico

I concetti chiave dello sviluppo rurale integrato: basato sull’integrazione delle risorse locali (agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media impresa industriale, cultura locale) “dal basso” (bottom up): partecipazione attiva della comunità locale, istituzioni e forze economico-sociali, superamento della filosofia dello sviluppo dall’alto endogeno: basato sulla valorizzazione delle risorse locali territoriale: sviluppo non settoriale, il territorio come fattore di competitività

Concetto e definizioni di area rurale Aree rurali come luoghi localizzati in modo sparso lontani dall’influenza delle grandi città; spesso hanno carattere agricolo Ruralità come categoria residuale: tutto ciò che non è urbano Criteri adottati dall’Ue (nell’Obiettivo 5b): importanza relativa dell’occupazione agricola, spopolamento, percentuale del PIL/ab. più bassa della media comunitaria Criterio demografico (OCSE): bassa densità di popolazione (territorio rurale150 ab./kmq.) e % popolazione in comuni rurali (50%, zone in prevalenza rurali; 15%, zone in prevalenza urbane) Criterio economico: marginalità, scarsa presenza di attivi nel terziario, carenza di servizi Indice di ruralità (IR): numero di residenti; densità della popolazione residente accentrata (abitanti/Kmq); quota parte della popolazione residente insediata in modo sparso (%); quota parte delle abitazioni occupate a titolo di proprietà (%); frequenza degli attivi nel settore primario sulla popolazione residente totale (%)

La periferia e il centro nella teoria economica Specializzazione territoriale in economia: distribuzione non uniforme delle risorse nello spazio Le economie di agglomerazione spingono verso: grandi dimensioni; centro a) Formazione e crescita delle città sede di attività economiche (centro) b) Penalizzazione delle aree rurali dal punto di vista di insediamento di attività economiche (periferia); sede di agricoltura (risorse necessarie: terra, clima, acqua, bio-diversità)

Evoluzione storica dei modelli di ruralità e ruolo nello sviluppo Ruralità agraria (1950-1970) – passività di agricoltura e aree rurali nello sviluppo: agricoltura settore prevalente (41% occ. in Italia, 1951); indicatore di ruralità: % occupazione agricola problema economico: crescita prodotto pro capite obiettivi agricoltura: sicurezza alimentare (“food security”) obiettivi aree rurali: offerta di lavoro (trasferimento manodopera basso salario), consenso politico

Ruralità agraria politiche agricole settoriali (PAC): sostegno prezzi, sostegno a intensivizzazione produzione, politiche redistributive Ruolo aree urbane: dominio = motore dello sviluppo (dominio economico-finanziario, funzioni di sostegno a economia e società rurali, attuazione di politica agraria: redistribuzione e controllo)

Ruralità industriale (1970-1990) – ruolo attivo di aree rurali, passivo di agricoltura: industria settore prevalente indicatore di ruralità: densità di popolazione (OCSE, UE) problema economico: sviluppo industriale nella periferia (distretti industriali, ecc.) ruolo aree rurali: protagoniste della crescita industriale obiettivi aree rurali: mobilitazione dei fattori della produzione per sviluppo industriale (lavoro, capacità imprenditoriale, terra, risparmio) obiettivi agricoltura: industrializzazione (standardizzazione prodotti e tecniche, semplificazione, omologazione e riduzione specificità locali) politiche agricole: sostegno prezzi, controllo offerta, sostegno a estensivizzazione

Nuove occasioni e forme di sviluppo nelle aree rurali Ruralità industriale Nuove occasioni e forme di sviluppo nelle aree rurali Aree rurali non più sede solo di attività primarie Decentramento produttivo di grandi imprese (es. 200 distretti industriali in Italia sorti in aree rurali) Fenomeno della contro-urbanizzazione Territorio considerato non più “spazio”, ma nella sua complessità

Lo sviluppo agricolo richiede politiche territoriali Ruralità post-industriale (1990-2010): ruolo attivo di agricoltura e aree rurali nello sviluppo settore prevalente: servizi (industria in regresso, agricoltura di fronte a nuove domande) problema economico: globalizzazione dei mercati ruolo aree rurali: competitività, innovazione, specializzazione-flessibilità obiettivi aree rurali: fornire prodotti e servizi richiesti dal mercato (alimentari, residenziali, turistici, industriali, artigianali, ecc.) obiettivi agricoltura: multi-funzionalità, diversificazione Indicatore di ruralità: polimorfismo territoriale, economico e sociale Lo sviluppo agricolo richiede politiche territoriali

Sviluppo aree rurali sostenuto da: Fattori esogeni: emergenza di diseconomie di agglomerazione (congestionamento, inquinamento, ecc.) crisi modello tayloristico-fordista (es. sistemi di fabbrica concentrati) e vantaggi dell’esternalizzazione Nuove tecnologie: flessibilità, riduzione costi di trasporto, piccola scala Cambiamento della domanda e preferenza per prodotti personalizzati

Fattori endogeni, le basi dello sviluppo rurale: Capitale artificiale: costi più contenuti (lavoro), terra Capitale umano: etica del lavoro, capacità imprenditoriale, conoscenze tecniche diffuse Capitale sociale: flessibilità dell’organizzazione, minore conflittualità, comportamenti cooperativi Capitale naturale: risorse ambientali, storiche, paesaggistiche; qualità della vita

Polimorfismo della ruralità nel dibattito scientifico Mancanza di definizione univoca, che consideri la reale complessità del fenomeno Crescente interesse degli studiosi per lo sviluppo rurale Molteplicità delle letture del fenomeno e sua complessità Necessità di miglioramento dell’intervento politico nelle aree rurali

Alcune prospettive di studio Prospettiva descrittiva  territorio rurale come area a bassa densità demografica- economia caratterizzata da agricoltura e altre attività che si integrano nel rispetto dell’ambiente Prospettiva funzionale  territorio rurale spazio in cui coesistono funzione economica- ambientale- socio culturale Prospettiva istituzionale  territorio rurale sistema di istituzioni e organizzazioni  “Ruralità come fenomeno complesso di integrazione ed equilibrio tra diverse attività in un sistema coerente” (Basile, Romano, 2002)

La concezione di sviluppo Sviluppo: “processo multidimensionale di trasformazione di un dato sistema economico, sociale e istituzionale in un dato intervallo temporale, che abbia a che fare con un miglioramento degli standard di vita” (Basile, Romano, 2002) Sviluppo: non mera crescita economica, ma fenomeno in cui hanno rilievo un insieme di cambiamenti strutturali, istituzionali e qualitativi coinvolti nella crescita economica stessa Secondo le concezioni prevalenti di sviluppo, lo sviluppo rurale è studiato sempre più con esplicito e specifico riferimento alla dimensione territoriale

b) Cenni storici: dalla PAC alla politica UE di sviluppo rurale

Evoluzione della PAC Scopo della PAC: “procurare agli agricoltori un congruo tenore di vita e ai consumatori alimenti di qualità a prezzi equi” Modalità di realizzazione degli obiettivi mutata negli anni: da politica per problemi strutturali del settore agricolo a politica interessata alla molteplicità dei ruoli dell’agricoltura nella società Riforme per maggiore efficienza e razionalità (dal 70% del bilancio comunitario a meno della metà) Possibilità di potenziare altre politiche UE Ampliamento della gamma di attività finanziate con il bilancio per agricoltura: sviluppo rurale, ambiente

Evoluzione della politica di sviluppo rurale UE di pari passo con evoluzione PAC  “interessata alla molteplicità dei ruoli che l’agricoltura può svolgere nella società e alle sfide che si devono raccogliere nel suo contesto rurale più ampio” (Commissione Europea)

La politica dell’UE per lo sviluppo rurale: antecedenti Conferenza Europea sullo Sviluppo Rurale di Cork, 1996  lancio del dibattito sulle politiche europee per lo sviluppo rurale  Agenda 2000 Sviluppo rurale sostenibile priorità per UE DICHIARAZIONE DI CORK  Importanza delle aree rurali in Europa; loro ruolo culturale, economico, sociale ed ambientale. Fissazione dei temi chiave della politica UE di sviluppo rurale: approccio integrato delle politiche di sviluppo rurale (interdisciplinarietà, multisettorialità; dimensione territoriale) centralità della partecipazione e dell’apporto delle comunità locali rurali: approccio “bottom-up”. Creatività delle comunità rurali sussidiarietà: decentramento delle politiche, partnership e cooperazione tra livelli coinvolti (UE, nazionale, regionale)

Accordo di riforma di Agenda 2000 misure sullo SR riunite in un Reg Accordo di riforma di Agenda 2000 misure sullo SR riunite in un Reg. speciale (1257/1999) 22 misure: Stati membri scelgono le più idonee alle esigenze di aree rurali – inserimento delle norme in programmi nazionali e regionali Sviluppo rurale II pilastro della Politica agricola UE, accanto alla produzione agricola  obiettivi: supportare sviluppo sostenibile e competitività delle aree rurali UE attraverso modelli di sviluppo integrato e diversificazione attività per sviluppo e occupazione completare politiche di mercato della PAC (modello di agricoltura multifunzionale)

Sviluppo rurale risultato di: fattori esogeni + endogeni (specificità socio-economiche-ambientali del territorio); processi negoziali tra attori centrali, locali, portatori di interessi diversificati Politica di sviluppo rurale: intreccio e coordinamento di politiche agraria, industriale, ambientale, infrastrutture, formazione, ecc. Politica agricola: ruolo primario, ma integrata in una prospettiva territoriale

Sviluppo rurale: la normativa di riferimento 2000-2006 Reg. (CE) 1257/99 del Consiglio: “sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEOGA: misure agli Stati membri e alle Regioni per costruire i programmi per lo sviluppo rurale” Reg. 1783/2003 del Consiglio, che modifica il Reg. 1257/99

La ricerca di equilibrio tra i due pilastri Riforma PAC 2003: ACCENTUAZIONE COMPLEMENTARITA’ TRA I DUE PILASTRI  disaccoppiamento, condizionalità, modulazione (trasferimento di fondi dal I al II pilastro) – dal 2005 Rafforzamento politica di sviluppo rurale: Reg. 1783/2003 nuove misure su: Rispetto standard ambientali- Sicurezza alimentare- Salute benessere animale- Sicurezza sul lavoro- Qualità alimentare- Sostegno partenariati locali

I PILASTRO: sostenere reddito agricoltori (liberi di produrre in funzione della domanda del mercato) II PILASTRO: sostegno ad agricoltura come fornitrice di beni pubblici nella sua componente ambientale e territoriale; sviluppo zone rurali

Obiettivi delle misure Reg. 1783/2003 Incremento competitività settore agricolo Preservazione ambiente e campagne Miglioramento qualità della vita nelle aree rurali Promozione e diversificazione delle attività economiche

II Conferenza sullo Sviluppo Rurale- Salisburgo, 2003 Contesto: Preparazione politica comunitaria per le aree rurali 2007-2013; allargamento Pubblicazione III Rapporto sulla Coesione- fine 2003 Riflessione su esperienza della programmazione 2000-2006 Temi di dibattito: Sfide e opportunità per le aree rurali dell’UE allargata Priorità della politica di sviluppo rurale UE dopo il 2006 Possibili filoni di intervento prioritari

Conclusioni della Conferenza: principi e settori di intervento della futura politica di sviluppo rurale Ruolo essenziale di settore agricolo e aree rurali e sostegno Sostegno al mondo rurale in senso lato: diversificazione delle attività economiche nelle aree rurali (non solo agricoltura) Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari, benessere degli animali Semplificazione della politica di sviluppo rurale UE Partecipazione delle parti interessate alla messa a punto delle misure di SR Partnership: politica di SR attuata in collaborazione tra organizzazioni pubbliche-private e società civile

c) Gli strumenti della politica UE di sviluppo rurale

PSR, Piani di Sviluppo Rurale definizioni Strumenti per sviluppo delle aree rurali “Piani di sviluppo locale a carattere generale” (tutti i settori produttivi)

Obiettivo: mantenere la competitività delle aree rurali attraverso: politica di qualità promozione dell’occupazione (in particolare di giovani) protezione di ambiente e di caratteristiche delle aree rurali ricerca di sinergie tra attività produttive e attività basate sul territorio e sulle tradizioni delle aree rurali

II) Iniziativa Comunitaria LEADER (“Iniziativa di collegamento tra azioni di sviluppo dell’economia rurale”) Una delle 4 Iniziative Comunitarie finanziate dai Fondi Strutturali UE Obiettivi: sviluppo delle aree rurali in un’ottica di lungo periodo e nel rispetto delle specificità locali Strumenti: Approccio locale e “bottom up”: mobilitazione degli attori locali dell’area rurale– GAL (applicazione diretta di misure elaborate ed adottate) implementazione di strategie di sviluppo originali, specifiche e qualitativamente avanzate: partnership pubblico-privato; costruzione di reti per scambio di esperienze

Le programmazioni di LEADER LEADER I (1989-93): inizio di un nuovo approccio nei confronti della politica di sviluppo rurale: ancorata al territorio, integrata, frutto di partecipazione LEADER II (1994-99): approccio esteso; accento su aspetti innovativi dei progetti LEADER + (2000-2006): “laboratorio” per incoraggiare messa a punto e sperimentazione di nuovi approcci di sviluppo integrato e durevole Asse Leader 2007-2013: parte integrante dei programmi di sr finanziati dal FEASR: 6% delle risorse

LEADER+ (2000-2006) Azione 1  supporto per strategie pilota di sviluppo rurale territoriale integrato fondate su approccio ascendente (86,75% della spesa programmata) – azione affidata ai GAL Azione 2  supporto per la cooperazione (anche transnazionale) tra territori rurali (10%) Azione 3  supporto per il networking a livello nazionale (1,36%) Finanziamento FEOGA Sez. Orientamento + contributi pubblici e privati

d) La programmazione comunitaria 2007-2013

Lo sviluppo rurale: priorità generale in UE 2007-2013 Premessa I: UE-27, 60% popolazione in aree rurali, 90% territorio, 45% VA UE, 53% occupazione – Pil pro capite < di 1/3 media UE; basso tasso occupazione, servizi meno sviluppati Premessa II: Reg. CE 1290/05 sul finanziamento della PAC  sdoppiamento del FEOGA in FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale)

Iter normativo 15/07/2004: Proposta della Commissione “Sviluppo rurale- la prossima generazione: programmi migliori, più semplici, di più ampio respiro”, per rafforzare la politica di sviluppo rurale UE e semplificarne l’attuazione 20/06/2005: accordo politico del Consiglio sul supporto allo sviluppo rurale attraverso il FEASR 05/07/2005, Commissione adotta gli orientamenti strategici per lo sviluppo rurale (2007-2013) 21/10/2005: Regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR

Novità FEASR  fondo dedicato al II pilastro della PAC: erogazione da un unico fondo dei finanziamenti di tutte le misure destinate al II pilastro: PSR Semplificazione del finanziamento delle misure di sviluppo rurale- unico sistema di programmazione e di controllo nel territorio UE

Principali caratteristiche della nuova politica di sviluppo rurale UE Unico strumento di finanziamento e programmazione: il FEASR Strategia UE per lo sviluppo rurale

Orientamento del sostegno su crescita, occupazione, sviluppo sostenibile (Lisbona, Göteborg) Potenziamento di controlli e valutazione Rafforzamento impostazione “bottom-up”: più voce a Stati, Regioni e GAL per adeguamento programmi alle esigenze locali

Principali strumenti giuridici Orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale Regolamento del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR Regolamento di attuazione della Commissione

Approccio strategico alla programmazione per lo sviluppo rurale: affinchè la programmazione si concentri su priorità UE e integri le altre politiche  orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale 2007-2013 (Dec. 2006/144/CE)  PSN Stati membri Settori importanti (creazione del max. VA); opzioni per Stati membri per PSN e PSR Collegamento con priorità UE (Lisbona su crescita e occupazione, Goteborg su sviluppo sostenibile); Coerenza con altre politiche UE (coesione, ambiente) Accompagnamento PAC

Orientamenti strategici Migliorare competitività di settori agricolo e forestale Migliorare ambiente e paesaggio rurale Migliorare qualità della vita in aree rurali e promuovere diversificazione Costruire capacità locale di occupazione e diversificazione Tradurre priorità in programmi Garantire complementarità tra strumenti comunitari

"Lisbona" e Coesione, sviluppo rurale e politica della pesca Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale Politica Regionale Consiglio UE Linee di orientamento integrate per Crescita e Occupazione Commissione Europea Consiglio Politica della pesca PAC/Sviluppo rurale Politica di Coesione Linee guida strategiche per sviluppo sostenibile del settore pesca e delle aree costiere dipendenti dalla pesca Linee Guida strategiche comunitarie per la coesione Linee guida strategiche UE per lo sviluppo rurale Stati membri Programmi nazionali di riforma QSRN Quadri Strategici di Riferimento Nazionali Strategie nazionali di sviluppo rurale Piani strategici nazionali

Regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR Contesto: aree rurali: oltre 90% del territorio UE; oltre 50% della popolazione  SR parte importante della PAC Contenuti: disposizioni per definire priorità di intervento, misure da adottare, partenariato, programmazione, valutazione, gestione finanziaria, monitoraggio e controllo Reg. (CE) 1974/2006 della Commissione: disposizioni di applicazione del Reg.(CE) 1698/2005

Caratteristiche principali Reg. 1698/2005 Elaborazione di misure imperniate su 4 Assi, basati su 4 principali obiettivi Distinzione di ruoli e responsabilità tra Stati membri e Commissione Consolidamento dell’approccio dal basso verso l’alto: più voce a Stati, regioni, GAL nel regolare i programmi in base alle esigenze locali

Obiettivi: crescita, occupazione, sostenibilità Promozione dello sviluppo rurale sostenibile nell’insieme della Comunità, in particolare: Competitività del settore agricolo e forestale tramite il sostegno di ristrutturazione, sviluppo e innovazione Valorizzazione di ambiente e spazio naturale sostenendo la gestione del territorio Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e promozione della diversificazione delle attività economiche Occupazione a livello locale Garanzia della complementarità tra strumenti comunitari Definizione di 3 settori prioritari : economia agroalimentare, ambiente, popolazione rurale

Strumenti per la realizzazione degli obiettivi: Assi “politici” “Dimensione settoriale” Asse 1- 35%: miglioramento della competitività di agricoltura e silvicoltura “Dimensione territoriale”: Asse 2- 46%: ambiente e gestione del territorio agricolo Asse 3-19%: miglioramento qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale Asse 4 (Leader): costruzione capacità locale di occupazione e diversificazione misure non più separate, ma possibile integrazione tra loro (flessibilità tra i vari Assi) e con altre priorità UE (fonti energ. rinnovabili, ambiente)

PSR Umbria 2007-2013 (Reg. CE n.1698/2005, art.15) Descrizione della struttura Stato membro, regione analisi contesto fisico e socioeconomico strategia e valutazione ex-ante giustificazione delle priorità descrizione Assi e Misure

FEASR: fondo unico per lo sviluppo rurale “Asse LEADER” Asse 1 Asse 2 Asse 3 Competitività ambiente+gestione diversificazione territorio economica+ qualità della vita Complesso unico di regole (Reg. 1698/2005) di programmazione, finanziamento, sorveglianza e audit FEASR: fondo unico per lo sviluppo rurale Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo rurale

Implementazione Orientamenti strategici UE  Piani strategici nazionali (Stati membri)  Piani di sviluppo rurale (Regioni): attuano Piani strategici; contengono “misure” raggruppate in conformità di “Assi” Reg. 1698 Regolamento sullo sviluppo rurale – norme per gestione dei programmi

Prossimi sviluppi e scadenze “Health check” 2008: compito di completare la riforma Fischler 2003 superando parzialità e transitorietà “Budget review” 2008-2009: occasione di riflessione complessiva su ruolo UE e destinazione delle sue risorse Partecipazione nuovi 12 Stati Membri Europa centro orientale; strategia politica agricola e di sviluppo rurale post- 2013

Riferimenti: michela. ascani@unipg Riferimenti: michela.ascani@unipg.it Riferimenti bibliografici politica di sviluppo rurale http://ec.europa.eu/comm/agriculture/rur/index_en.htm http://ec.europa.eu/comm/agriculture/rur/leaderplus/indx.htm LEGISLAZIONE UE: http://.europa.eu.int/comm/agriculture/rur/leg/index_it.htm PUBBLICAZIONI UE: http://www.europa.eu.int/comm/agriculture/rur/publi/index_it.htm