Nel taglio dei vetri devono essere utilizzati guanti e occhiali.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Laboratorio di chimica Prof. Aurelio Trevisi
Advertisements

Solvente Definizione Ciò che permette di portare una sostanza (soluto) in soluzione, in cui è presente in elevata quantità.
Spazio confinato  Potenziali pericoli
MATERIALI OMOGENEI CAPASA FEDERICO SALARIS RICCARDO LA ROSA DIEGO.
TITOLAZIONE ACIDO-BASE
Laboratorio di chimica inorganica
I “ferri del mestiere” nel laboratorio di chimica
Rischi specifici per la salute nella FAR: il rischio chimico
Il rischio nel laboratorio chimico
Prevenzione e Sicurezza Legislazione
analisiQualitativa-orioli(IL_LABORATORIO)
IN MATERIA DI SICUREZZA
Rischio Microbiologico
                                                                                                                                                                                                                                                               
2° esperienza di laboratorio:
La Sicurezza nel Laboratorio Didattico
in un laboratorio chimico
Rischio sostanze chimiche e cancerogene
Laboratorio di chimica organica: MATERIALE DI LABORATORIO
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
Rosso & Blu.
IL TRASPORTO SU STRADA DELLE MERCI PERICOLOSE
Scienza La chimica.
2° e 3° esperienza di laboratorio:
1 Sicurezza in laboratorio Chi sa cosa sta facendo vive bene e a lungo, …. talvolta ;-)
Classificazione R per ordine numerico
Classificazione S per ordine numerico
Le sostanze ed i preparati: incompatibilità chimica
Sicurezza in laboratorio
Sostanza pura Il termine sostanza indica il tipo di materia di cui è fatto un corpo. Corpi formati da un unico tipo di materia sono costituiti da sostanze.
L’AUTISTA SOCCORRITORE
RISCHIO ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
ART. 1 - Campo di applicazione 1. Il presente decreto legislativo prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante.
ACCESSO AL LABORATORIO
Occhio ai nuovi simboli di pericolo per i prodotti chimici
LA VETRERIA DI LABORATORIO
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole M2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011.
Sicurezza nel laboratorio di Chimica
Segnaletica di Sicurezza
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA
La propria sicurezza prima di tutto Di FIGINI Valter
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione
CRISTALLIZZAZIONE DELL’ACETANILIDE
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza,
Sostanze chimiche in ambiente ospedaliero
Dr. Ferdinando Masala - Medico Chirurgo - Spec. in Medicina del Lavoro
Il laboratorio di MICROBIOLOGIA
Il laboratorio di CHIMICA
La gestione dei rifiuti all’interno di un laboratorio chimico
Norme di comportamento in laboratorio
Classificazione delle sostanze chimiche
Norme di sicurezza in laboratorio
CORSO SULLA PROTEZIONE DAGLI AGENTI CHIMICI a cura del
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza,
D. Lgs. 233/03.
LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
gestione dei prodotti fitosanitari in azienda e loro utilizzo
LA SICUREZZA NEI LABORATORI DI CHIMICA SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole B2.1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI.
Corso RSPP - Modulo B - Ateco 8 1 PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI.
RISCHIO CHIMICO.
La segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza è importante e quindi occorre prestargli attenzione altrimenti possiamo correre dei rischi come.
Sicurezza nel laboratorio di Chimica 1. COMPORTAMENTI DA TENERE IN LABORATORIO Regole di comportamento indispensabili per lavorare in sicurezza SI DEVE.
Gli agenti estinguenti in aeroporto 10/06/20141 UFFICIO ISPETTIVO AEROPORTUALE ITALIA SETTENTRIONALE.
NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN LABORATORIO. Regole di comportamento indispensabili per lavorare in sicurezza: per chi opera per i colleghi per un.
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione Modulo A D. Lgs. n. 81/2008, art. 37 Accordo Stato-Regioni Autori: Chiara Ballarini, Margherita.
La sicurezza in laboratorio. Un laboratorio di chimica analitica contiene prodotti chimici, solventi, acidi, energia elettrica, gas, attrezzatura in vetro,
Chi entra (anche occasionalmente) in un laboratorio deve cautelarsi e deve essere cautelato contro gli incidenti che possono accadere in un luogo potenzialmente.
 Indossare sempre il camice e tenere i capelli lunghi sempre legati; Ogni studente è responsabile del materiale che gli viene assegnato;Ogni studente.
Transcript della presentazione:

Nel taglio dei vetri devono essere utilizzati guanti e occhiali. LAVORAZIONI DEI VETRI Nel taglio dei vetri devono essere utilizzati guanti e occhiali. Riscaldare sempre le estremità e i punti di taglio per garantirne la levigatura. forare i tappi con il foratappi tenendolo tra indice e pollice. lubrificare il foro e tubo e inserirlo con moto rotatorio nel foro, lasciando poco spazio tra tappo e dita.

RISCADAMENTO DI LIQUIDI Riscaldare al centro della provetta Riscaldare utilizzando una pinza Non annusare i vapori liberati Se i reattivi presentano pericoli di inalazione operare sotto cappa Orientare la provetta in modo che eventuali schizzi non vadano ad investire altre persone Nel caso si debba interrompere anche momentaneamente il riscaldamento chiudere il flusso del gas RISCADAMENTO DI LIQUIDI

Aggiungere i reattivi lentamente mai in massa Agitare il contenuto di un matraccio tenendolo si a per il collo che per la base Bicchieri beute e palloni devono essere afferrati con l’intera mano e rimanere aderenti ad essa. Aggiungere i reattivi lentamente mai in massa Le soluzioni concentrate vanno versate lentamente nel liquido di diluizione Nella diluizione di acidi concentrati o liquidi corrosivi utilizzare sempre i mezzi di protezione guanti e occhiali

TENUTA DEL REAGENTARIO RECIPIENTI: lontano da fonti luminose o di calore ben chiusi etichettati e indicare prescrizioni nazionali frasi di rischio consigli di prudenza simboli di pericolosità

SEPARARE LE SOSTANZE INCOMPATIBILI La loro associazione può generare: corrosione, esplosioni, sviluppo di calore , tossici Ossidanti F. Evitare contatti con carta o legno (ac. Nitrico, perclorico, nitrati, clorati e perclorati) Perossidi Prodotti per decomposizione nel tempo di (etere etilico, isopropilico diossano tetraidrofurano) Met. Alcalini tenere lontano dall’acqua Litio, Sodio, e varie Potassio, Carburi, AlCl3 , sodio ammide, CaO.

DISTILLAZIONI Utilizzare vetreria priva di difetti Non utilizzare il Bunsen ma mantello elettrico riscaldante per solventi altobollenti ed eventualmente bagno maria per solventi basso bollenti. Inserire nel liquido da distillare palline di vetro per regolarizzare l'ebollizione. Utilizzare materiale in vetro non tappi in gomma e controllare il buon fissaggio della vetreria Controllare che l'apparecchio non sia un sistema chiuso Assicurarsi che siano serrate in modo regolare le gomme di refrigerazione DISTILLAZIONI

RISCALDAMENTI Utilizzare il bunsen solo se strettamente necessario Utilizzare bunsen solo forniti di termocoppie per il bloccaggio del flusso del gas . Per diminuire il flusso di calore spegnere sempre il bunsen. Tutte le operazioni devono essere eseguite con la massima cautela. piastra riscaldante bunsen

riscaldatore a resistenza SISTEMI RISCALDANTI Non utilizzare mai bunsen e piastre riscaldanti per esperienze che prevedono l’uso contemporaneo di sostanze infiammabili o bassobollenti o che liberano gas combustibili. Sostituire il bunsen dove possibile con sistemi di riscaldamento che non utilizzino fiamme libere. mantello riscaldante riscaldatore a resistenza

l’identità, nome chimico, formula e composizione, n° C.A.S simboli di pericolosità consigli di prudenza nome e l’indirizzo del fabbricante ETICHETTATURA DEI RECIPIENTI l’etichetta indica . Ogni utilizzatore deve saper leggere ed interpretare correttamente le indicazioni poste in etichetta

MEZZI di PROTEZIONE INDIVIDUALI Protezione degli occhi Si attua con occhiali normali o di sicurezza, o schermi facciali Le lenti a contatto non forniscono adeguata protezione anzi diventano fonte di pericolo per chi lavora con composti chimici. Mezzi di protezione per gli occhi devono essere utilizzati quando esiste la possibilità di schizzi nei travasi, miscelazioni di sostanze corrosive, caustiche, quando si effettuano lavorazioni che possono produrre polveri o particelle.

MEZZI di PROTEZIONE INDIVIDUALI Protezione delle mani contatti con sostanze tossiche corrosive allergeniche, schiacciamenti, al fuoco ad oggetti appuntiti o taglienti. Mezzi di protezione guanti o creme barriera. in relazione all'attività e al tipo di rischio Abbigliamento un camice adeguato al tipo di attività in fibra sintetica minore assorbento, sconsigliabili a lavoratori che operano con liquidi basso bollenti in cotone rappresenta la soluzione migliore, buona resistenza e capacità di assorbimento al passaggio di liquidi e oli. MEZZI di PROTEZIONE INDIVIDUALI

CENNI DI TOSSICOLOGIA Una sostanza è tossica quando può provocare disturbi reversibili o irreversibili dei normali processi fisiologici. PENETRAZIONE EFFETTI irritazione locali infiammazione inalazione necrosi assorbimento ingestione generali sistemica

Tossicita’ e i suoi effetti acuta Tempi di esposizione brevi Tossicita’ cronica tempi di esposizione lunghi anche per basse concentrazioni Effetti cumulativi Gli effetti tossici si sommano. Tossici La sostanza tossica è eliminata in quantità inferire a quella assorbita.

Tipologie degli Effetti Tossici REVERSIBILI ritorno alla normalita’ dei processi fisiologici mutageno effetto che provoca un aumento delle modificazioni a carico del materiale genetico. che agire sulla modificazione dei caratteri IRREVERSIBILI teratogeno effetto che provoca alterazioni Impossibilità di ritorno di eventi evolutivi embrionali o normalita’ fisiologica del feto. cancerogeno effetto che provoca un significativo aumento del tasso di tumori