CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MEDIA EDUCATION A.A. 2011/2012 MEDIA EDUCATION A Introduzione alla media education Prof.ssa Giovannella Greco giovannella.greco@unical.it
Insegnamento-apprendimento Università della Calabria Premessa Sapere Educazione (Education) Istruzione Formazione Insegnamento-apprendimento Media Comunicazione Il termine inglese “education”, con riferimento al processo di insegnamento-apprendimento, si riferisce tanto all’istruzione quanto alla formazione e all’educazione. In questa accezione, parleremo di educazione. Ciò premesso, tenterò di spiegare perché e come le questioni dell’educazione sono intimamente intrecciate con quelle poste dalla comunicazione; soprattutto oggi, in relazione a come e a quanto i media incidono sulla quantità e sulla qualità dell’esperienza (individuale e collettiva), mettendo in crisi le sedi istituzionali e aprendo nuove vie all’appropriazione del sapere e alla sua stessa produzione e riproduzione. Esperienza Le questioni dell’educazione sono intrecciate a quelle della comunicazione
Università della Calabria Punto di vista dal gesto corporeo a internet I media… danno forma a… comunicazione e educazione Per affrontare problemi seri come quelli compresi oggi tra comunicazione e educazione occorre, innanzi tutto, assumere una prospettiva da cui osservarli. Coerentemente con tale impostazione, discuterò alcuni nodi problematici che oggi caratterizzano il comunicare e l’educare, alla luce di uno specifico punto di vista: i media – di qualunque natura, rilevanza e visibilità tecnologica siano (dal gesto corporeo a Internet) – segnano, e talora determinano, con la loro azione questi due campi e, nel segnarli/determinarli, trattano forma e contenuto del sapere. In altre parole: non c’è sapere (esperienziale o disciplinare) che prescinda da una qualche matrice tecnologica. Non c’è sapere (esperienziale o disciplinare) che prescinda da una qualche matrice tecnologica
Università della Calabria Concetti chiave Media e Tecnologia Comunicazione e Educazione Esperienza Media Cultura e Media Education Inoltre, nel ragionare attorno alle questioni che si pongono oggi al confine tra le scienze della comunicazione e scienze dell’educazione, occorre fare chiarezza sul significato delle parole che adoperiamo. Comincerò, pertanto, col prendere in considerazione i termini “media” e “tecnologia” per passare, poi, a quelli di “comunicazione” e “educazione” e, incrociando il termine “esperienza”, approdare, infine, alle espressioni più recenti di “media cultura” e “media education”.
Università della Calabria Tecnologia = Media? Media = Mass media? Media e tecnologia sono parole che, oggi, viaggiano frequentemente assieme e, il più delle volte, appaiono intercambiabili. Ciò rischia di generare equivoci e disorientamenti, soprattutto se il termine “media” è inteso come equivalente dell’espressione “mezzi di comunicazione di massa” o mass media.
Università della Calabria La famiglia dei media Media della comunicazione Mass media New media Questi ultimi costituiscono un sottoinsieme particolare della famiglia dei media, e designano determinati strumenti (stampa, radio, cinema, televisione) il cui sviluppo impetuoso nel mondo occidentale, dagli anni Trenta agli anni Ottanta del secolo scorso, ha contribuito a imporre un’idea di “comunicazione pubblica” come processo centralizzato, unidirezionale, omologante. Non tutti i media, utilizzati oggi massicciamente, sono di questo tipo: non lo è, ad esempio, il telefono cellulare come non lo è internet i quali hanno in comune il fatto di essere (assieme a molti altri) media interattivi, reticolari, personalizzati. In ogni caso, ciò non autorizza a ridurre lo spazio di significazione del termine “media” e ad attenuarne il valore di “messa in forma dell’esperienza” (un’altra parola sulla quale occorre fare chiarezza e sulla quale tornerò tra breve).
Università della Calabria Media Risorse che compensano i limiti o amplificano la portata della comunicazione-conoscenza-esperienza umana Media (al singolare medium) è un termine di derivazione latina, reintrodotto nell’uso comune tramite la sponda fornitagli dalla lingua inglese che, depurandolo di ogni aspetto che rimanda al paranormale (dove il medium è inteso come il soggetto che fa da intermediario fra i vivi e lo spirito dei morti), lo ha riproposto con un significato che allude al ruolo di intermediazione riconosciuto allo strumento e al suo portato psicologico (dove, allora, ai media si attribuisce il ruolo di intermediare tra il soggetto e il mondo circostante, tra il soggetto e gli altri soggetti, tra il soggetto e se stesso). In questa accezione, sono media tutte le…
Università della Calabria Tecnologia (tekhnologhia) Esperienza Strumento Sapere strumentale Quanto alla tecnologia, il termine (dal greco tekhnologhia) deriva dall'unione di due parole: tékhne (arte) e logos (discorso). Oggi, alludendo all’insieme di strumentazioni materiali e concettuali che occupano e qualificano l’ampio spazio che intercorre tra scienza e tecnica, due anime tra le quali c’è continua oscillazione, il termine rimanda a diversi livelli di significato: nella sua accezione più immediata, tecnologia equivale a strumento: così, nel parlare ad esempio di tecnologia digitale o telematica, si può fare riferimento a computer o internet; un modo più impegnativo di intendere la tecnologia chiama in causa le dimensioni del sapere, soprattutto di quello strumentale: dunque, riprendendo l’esempio di prima, si potrebbe fare riferimento al sapere necessario per utilizzare computer e internet; un significato più complesso fa riferimento non solo allo strumento e al sapere necessario a farlo funzionare ma, anche, all’insieme dell’elaborazione scientifica che fa da garanzia e sostegno alla messa a punto di strumentazioni e loro modi d’uso; c’è, infine, un’altro livello di significato che, oltre al sapere che permette di utilizzare computer e internet, e a quello necessario a capire cosa sono come strumenti, consente di prendere in considerazione anche il sapere che dà conto di come e quanto tali strumenti coinvolgano l’esperienza di chi li usa: così, parlando di tecnologia digitale o telematica, diventa cruciale considerare quanto e come la sensibilità, i modi di pensare e di agire degli utenti di questi mezzi siano segnati da quelle esperienze, e come e quanto i saperi generati e veicolati in quegli ambienti ne portino i segni e la forma. In quest’ultima accezione… … termini nei quali si può osservare un meccanismo di rimozione che li riguarda allo stesso modo e nella stessa misura. Per rendersene conto, è sufficiente andare alla rispettiva radice etimologica. Sapere scientifico La dimensione tecnologica è aspetto di enorme rilievo nella delimitazione dello spazio di problemi che è proprio del comunicare e dell’educare
Università della Calabria Comunicare (communicare) Mettere in comune Trasmettere Mettere in comune Comunicare (dal latino communicare) assume il significato originario di mettere in comune. Nell’uso attuale della parola emerge, però, una idea alquanto diversa: prevale, infatti, il senso del trasmettere che segnala uno slittamento semantico verso il polo esterno del significato della parola, tanto che oggi è pressoché difficile parlare di comunicazione senza fare riferimento ai mezzi che ne veicolano il contenuto. Trasmettere È difficile parlare di comunicazione senza fare riferimento ai mezzi di comunicazione
Università della Calabria Educare (ex-ducere) Portare fuori Portare dentro Una analoga rimozione si può osservare nel termine educare (dal latino ex-ducere) che, nel suo significato originario, allude ad un portare fuori e che, nell’uso attuale assume invece prevalentemente il significato di portare dentro, tanto che risulta risulta difficile parlare di educazione senza fare riferimento agli strumenti e agli apparati che garantiscono il funzionamento dell’insegnamento. Trasmettere È difficile parlare di educazione senza fare riferimento agli strumenti e agli apparati che garantiscono il funzionamento dell’insegnamento
Università della Calabria Porta re fuori Perché si è verificato tale cambiamento di senso? Portare dentro Le ragioni possono essere rintracciate nella prospettiva, più ampia, del rapporto che, legando comportamenti sociali a comportamenti linguistici, fa di questi ultimi lo specchio del mutamento dei primi. In questa prospettiva, possiamo osservare che le pratiche sociali del comunicare e dell’educare hanno assunto, nella postmodernità, una importanza sconosciuta alle età precedenti, e ciò vale ancora di più se prendiamo in considerazione la componente tecnologica dei problemi posti da tali pratiche; anzi, è proprio il legame sempre più stretto con la tecnologia che può spiegare il fenomeno dello spostamento verso il polo esterno del significato dei due termini (nel cui tratto originario prevaleva, invece, quello interno). Oggi, il cambiamento di prospettiva indotto dall’utilizzo diffuso di strumenti di comunicazione (media digitali) e dalla frequentazione quotidiana di luoghi (territori mediali) diversi da quelli tradizionali (gesto e parola – contesti locali) pone una serie di interrogativi sul senso dell’azione comunicativa e di quella educativa, e più in generale sul nostro essere nel mondo. Trasmettere
Università della Calabria Questioni del comunicare e dell’educare La crescente pervasività della tecnologia in ogni ambito della vita umana I – Come cambia l’esperienza della persona e il suo sapere sul mondo? II – Come ridefinisce le forme e i significati della relazione sociale, e le pratiche di costruzione dell’identità? Il cambiamento avvenuto negli strumenti e nelle forme del comunicare III – Perché interpella direttamente l’educazione? IV – E quali sfide pone oggi all’educazione? Quali sono gli interrogativi che oggi si aprono nella zona di intersezione tra scienze della comunicazione e scienze dell’educazione? Tra le molteplici e diverse questioni, quelle che a mio avviso richiederebbero un maggiore sforzo di riflessione teorica e di indagine empirica sono le seguenti… Procedendo per gradi, tratterò preliminarmente le prime due questioni per poi passare alle ultime due.
Università della Calabria Com’è cambiata l’esperienza mondo? Cominciamo col considerare il primo interrogativo… I processi di innovazione tecnologica giocano un ruolo cruciale nella trasformazione dell’esperienza.
Università della Calabria Esperienza (ex-periri) un vissuto e un sapere che appartiene alla persona e la caratterizza nella sua singolarità Premesso che l’esperienza assume significati differenti a seconda dei contesti storico-sociali in cui prende forma, la radice etimologica del termine (dal latino ex-periri) indica, al tempo stesso, un “venire da” e un “passare attraverso”. Esperienza è, pertanto, sia ciò da cui la persona proviene, sia ciò che la persona attraversa: in quanto tale, il termine allude al senso di un vissuto e di un sapere, situato e parziale, che appartiene alla persona e la caratterizza nella sua singolarità.
Università della Calabria Dalla modernità alla postmodernità dall’intellettualizzazione alla mediatizzazione dell’esperienza L’analisi simmeliana della vita moderna descrive con grande efficacia il modo in cui la tecnologia, incorporata in oggetti di uso quotidiano, esonerando gli individui da gesti, competenze e sforzi precedentemente richiesti, intervenga a modificare la forma e il significato stesso dell’esperienza (Simmel 1903), che subisce un processo di intellettualizzazione, descritto da Simmel come un meccanismo di difesa contro i ritmi frenetici e il surplus di stimoli posti dalla vita metropolitana, che porta l’individuo ad affidarsi all’intelletto, la parte più adattabile delle sue forze interiori, ma meno sensibile e più lontana dagli strati profondi della personalità. Non a caso, l’Autore utilizza il termine Erlebnis per alludere a una forma di esperienza discontinua, intellettualizzata, affettivamente neutra, cui corrisponde un sé frammentato, plurale, radicalmente indifferente, sintetizzabile nella metafora del blasé. Nella postmodernità, a seguito della crescente pervasività della tecnologia in ogni ambito della vita umana, si produce una dilatazione dello spettro esperienziale dell’individuo cui corrisponde una dimensione sempre più mediata dell’esperienza.
Università della Calabria In che modo i media digitali ridefiniscono le forme e i significati della relazione sociale, e le pratiche di costruzione dell’identità? Passando al secondo interrogativo… Il bisogno di comunicare, reso oggi più agevole da media digitali (che non richiedono come prerequisito indispensabile per comunicare la compresenza fisica degli interlocutori nella stessa unità di tempo e di luogo), si declina in forme diverse dal passato, e con valenze anche contraddittorie che evidenziano l’emergenza di nodi esperienziali, relativi tanto alla natura e al significato della relazione sociale quanto alle pratiche di costruzione dell’identità. Il processo di “interazione interpersonale di massa” che si sta strutturando attorno alle tecnologie digitali della comunicazione mediata rende possibile uno stato di “connessione continua” tra persone, cose e fatti.
Università della Calabria In un contesto conversazionale connesso Relazione sociale Identità Rete di nessi Da questa capacità di “tenersi assieme”, nella duplice accezione di tenere in relazione le molteplici parti di sé e di tenersi in connessione costante con altri e con altro, emergono una idea di relazione sociale e una corrispondente idea di identità che possono essere intese, entrambe, come una “rete di nessi” che prende forma all’interno di un “contesto conversazionale connesso”, sintetizzabile nell’espressione always on.
Università della Calabria Relazione sociale in riferimento a (media cultura) in relazione con (comunicazione mediata) Emerge una duplice natura della relazione sociale le cui forme attuali tendono a svilupparsi, al tempo stesso, “in riferimento” a e “in connessione con”: la prima dimensione trova un ancoraggio significativo nella media cultura che le giovani generazioni contribuiscono oggi a costruire (tornerò tra breve su questo concetto); la seconda dimensione, a seguito delle molteplici, diversificate e quotidiane esperienze di comunicazione mediata, interviene a mutare la percezione stessa dell’essere in relazione con.
Università della Calabria Identità Attività off line/on line Pubblico/Privato Questa duplice natura della relazione sociale si accompagna e si lega a nuove pratiche di costruzione dell’identità, che oggi si mostra in equilibrio problematico fra attività off line e attività on line e tra ciò che è pubblico e ciò che è privato. Il neologismo publicy, forma contratta dei due termini inglesi public e privacy allude, non a caso, alla commistione tra una dimensione pubblica e una privata, propria di molte forme di comportamento del nostro tempo e tipica forma comunicativa della Rete. Quanto detto fin qui contiene, implicitamente, un ventaglio di argomentazioni che consentono di analizzare le ultime due questioni.
Università della Calabria Perché il cambiamento avvenuto negli strumenti e nelle forme del comunicare interpella direttamente l’educazione? Prendendo in considerazione il terzo interrogativo… La diffusione del digitale, che ridefinisce sia gli strumenti che le modalità di rapporto con i media, interviene a produrre una profonda trasformazione culturale cui le giovani generazioni forniscono un apporto significativo.
Università della Calabria Caratteri della media cultura socializzazione orizzontale; ridefinizione delle logiche temporali; integrazione e sovraesposizione della comunicazione mediata nella vita personale e sociale; prevalere della dimensione tattile ed emozionale; protagonismo nell’appropriazione del sapere di forme di lettura brevi, intermittenti e nomadi. Una trasformazione culturale di tale portata impone un adeguamento dei processi di insegnamento-apprendimento La “media cultura” che esse contribuiscono oggi a costruire è una cultura caratterizzata da: una socializzazione orizzontale; una ridefinizione delle logiche temporali (annullamento del passato, enfatizzazione del presente, perdita del futuro); l’integrazione e la sovraesposizione della comunicazione mediata nella vita personale e sociale; il prevalere della dimensione tattile ed emozionale; il protagonismo nell’appropriazione del sapere di forme di lettura brevi (perché si contraggono i tempi dell’attenzione), intermittenti (perché il consumo a singhiozzo diventa la regola) e nomadi (in relazione alla portabilità degli strumenti). Una trasformazione culturale di tale portata impone un adeguamento dei processi di insegnamento-apprendimento.
Università della Calabria Quali sfide si pongono oggi all’educazione? Approdando all’ultimo interrogativo… Bisogna ripensare l’educazione nella cornice degli incessanti mutamenti promossi dai processi di mediamorfosi, consapevoli che l’impegno che oggi si richiede a quanti si trovano ad assolvere il difficile compito di educare nelle mutate condizioni della postmodernità è quello di fare educazione, in uno scenario profondamente mutato rispetto al passato (anche recente), evitando il rischio di far gravare sui soggetti in formazione tutto il peso di cambiamenti non governati. Un approccio corretto in questa direzione impone, innanzi tutto, che la scuola: a partire dalla consapevolezza che i media, partecipando attivamente al processo di costruzione, negoziazione e trasmissione di significati e valori, sono elementi importanti delle pratiche sociali e culturali delle giovani generazioni; fornisca loro competenze e abilità mediali; e, al tempo stesso, costruisca le occasioni per la formazione di quanti, a vario titolo, operano nel contesto educativo, orientandoli a sviluppare quelle competenze e quelle abilità che, fino ad oggi, essa non ha previsto ma che, da tempo, la società prevede.
Università della Calabria Ragioni e prospettive della Media Education Le risposte più efficaci alle questioni che oggi si aprono tra comunicazione e educazione possono provenire dalla Media Education la quale, oltre che una connotazione squisitamente educativa, e dunque culturale, assume anche un portato politico e sociale che si rivolge alla costruzione di una cittadinanza attiva e responsabile: Se hai una casa in riva al mare e ti nasce un figlio, non erigere un muro di fronte al mare; insegnagli a nuotare Le risposte più efficaci a tali esigenze, e complessivamente alle questioni che oggi si pongono tra comunicazione e educazione, possono provenire dalla Media Education… Facendo ricorso a una massima antica… Come dire che, oltre a leggere, scrivere e far di conto, la scuola deve insegnare a leggere i media e a scrivere con i media. In questa prospettiva, le azioni di media education si sono concretizzate in alcune pratiche come quelle del consumo condiviso e della lettura critica dei media, che oggi si dimostrano, però, inadeguate o, perlomeno, insufficienti.
Università della Calabria Verso una nuova Media Education? Le trasformazioni prodotte dalla media cultura, esercitando la loro influenza sui processi educativi, impongono una ridefinizione delle acquisizioni sulle quali la media education, e più in generale l’educazione, hanno riposato.
Università della Calabria Aspetti emergenti la configurazione portabile e personalizzata dei media digitali; la configurazione multitasking e produttiva delle giovani generazioni. Gli aspetti emergenti che impongono una ridefinizione delle pratiche educative riguardano essenzialmente… La portabilità degli strumenti digitali, affrancando l’utente da una postazione fissa, contribuisce a invalidare o, perlomeno, a rendere insufficienti gli accorgimenti educativi fin qui perseguiti (consumo condiviso, lettuta critica), dal momento che l’accesso ai media, e ai mondi che essi dischiudono, diventa un’attività che sfugge completamente al controllo dell’adulto e ricade interamente sulla responsabiltà del giovane. Quanto al carattere personale dell’uso di tali strumenti, può essere inteso in due diversi modi: il primo rimanda al fatto che i media digitali diventano protesi tecnologica del vissuto e della memoria della persona; il secondo rimanda al fatto che l’uso dei media digitali, sia pure finalizzato all’interazione, alla costruzione e al mantenimento di una rete di relazioni, è peculiare della singola persona. In entrambi i casi, la riconfigurazione degli spazi (domestico, scolastico, extrascolastico, lavorativo, quotidiano) indotta dalla personalizzazione dei media digitali è vissuta dalle giovani generazioni come un sistema di pratiche sottratto al controllo dell’adulto. La configurazione multitasking delle nuove generazioni rimanda, invece, al nuovo stile cognitivo incoraggiato dai media digitali, ovvero alla capacità di svolgere diverse attività allo stesso tempo, gestendo contemporaneamente diversi livelli di comunicazione: una tendenza che, se da una parte solleva dubbi relativi alla sua influenza sulla compressione dei tempi di attenzione e alla sua compatibilità con l’esigenza di approfondimento del dato culturale, dall’altra favorisce l’acquisizione di nuove competenze quali, ad esempio, flessibilità cognitiva, adattabilità, propensione a gestire situazioni complesse, velocità di esecuzione. L’ultimo aspetto da considerare riguarda il fatto che, grazie ai tools multimediali del cellulare, ai blog, ai siti di social network, i giovani da consumatori si sono trasformati in autori. Questa pratica comporta, sul piano educativo, innegabili rischi puntualmente registrati dalla cronaca (il caso del cyberbullismo è uno di questi) ma, anche, inedite opportunità (acquisizione di nuove competenze e nuove modalità di espressione, creatività).
Università della Calabria Sfide educative livello culturale livello metodologico livello organizzativo Pertanto, le sfide educative che la media cultura pone alla media education, e complessivamente all’educazione, investono al tempo stesso più livelli… Sul piano culturale, si pone la necessità di un passaggio dalla pura e semplice introduzione nella scuola delle tecnologie dell’istruzione ad una vera innovazione, fondata sul desiderio di costruire un’altra società, e dunque un’altra scuola, dove – come sempre – si impara qualcosa che non si può apprendere altrove, ma a partire da ciò che si sa, si vede, si sente e si comprende nella comunicazione hic et nunc. Sul piano metodologico, considerato il carattere portabile e personale dei media digitali, che consentono alle giovani generazioni di portare con sé il proprio mondo di connessioni e pratiche, sottraendolo al controllo degli adulti, nonché di trasformarsi da utenti ad autori, il problema più urgente da affrontare rimane quello di una educazione alla responsabilità, che comporta tanto una condivisione dei valori della convivenza umana, quanto la consapevolezza della distinzione fra attività off line e attività on line e tra ciò che è pubblico e ciò che è privato. Sul piano organizzativo, infine, si tratta di superare i limiti del dibattito sull’introduzione nella scuola della media education che, per anni, ha visto contrapporsi i disciplinaristi (fautori della necessità di pensarla come una disciplina tra le altre) ai trasversalisti (fautori della possibilità di pensarla come un insieme di contenuti e metodi da spalmare, secondo le specifiche competenze, sulle diverse discipline), e assumere un’altra prospettiva che suggerisce di guardare alla media education come a una svolta comunicativa per l’educazione.