Bosnia ed Erzegovina.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Progetto e-citizen Agostina Betta Direzione generale centrale organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica.
Advertisements

REGIONEMARCHE Assessorato alla Conoscenza, Istruzione e Lavoro CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO - Progetto sperimentale -
Il piano sociale di zona: dal government alla governance
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
PARTENARIATO e RISORSE UMANE a cura di Carlo Bonora.
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola Prof. Losito
Rifugiati: l'emergenza non esiste! Esperienze e proposte per un Sistema Integrato di Accoglienza Proposte Regionali Coordinamento Non solo asilo 10 novembre.
IISS Einaudi – Casaregis – Galilei
1 Il Gruppo Autostrade opera nella convinzione che ladozione di politiche ambientali e sociali responsabili costituisca un investimento strategico per.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
AVVISO START - UP (D.D n. 436 del 13 marzo 2013)
RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI
VALUTAZIONE POR FSE Bologna, 31 gennaio 2008 Programma Operativo Regionale FSE Ob Comitato di Sorveglianza.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
New Public Management Prof. Federico Alvino.
Decreto ministeriale n.234 del 23 giugno 2000 G.U. n.198 –
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
Il ruolo delle Regioni e delle Province Autonome nella riforma del Sistan Maria Teresa Coronella Roma, 16 dicembre 2010 Direzione Sistema Statistico Regionale.
Il Dirigente scolastico profilo, ruolo e funzioni
GRUPPO 3 INSEGNANTE TUTOR E PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI MONTECATINI 8-9 APRILE 2005.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
Progetto NEWNET New Network for European Welfare NUOVO PROGRAMMMA DI PROSSIMITÀ ADRIATICO INTERREG/CARDS-PHARE KICK OFF MEETING 22 – 24 Maggio 2007.
LA POLITICA SPAZIALE EUROPEA: POSIZIONE ITALIANA Ancona, 20 maggio 2005 Ing. Augusto Cramarossa ASI - Unità Strategie e Rapporti Nazionali e Internazionali.
Progetto NEWNET New Network for European Welfare NUOVO PROGRAMMMA DI PROSSIMITÀ ADRIATICO INTERREG/CARDS-PHARE.
Sociologo Zygmunt Bauman) Nel mondo interdipendente la dimensione locale assume un nuovo ruolo nei processi internazionali (concetto di glocale - sociologo.
Supporto all’attività didattica
Formazione docenti a T.I. di nuova assunzione a.s A cura dell USP di Treviso Ufficio Interventi Educativi.
Firenze, 13 gennaio
Ruolo dei DG tra SSN e territori 1/14 FORUM P.A. Incontro dei Direttori Generali delle aziende sanitarie Roma, 12 maggio 2005 Il ruolo dei DG tra Servizio.
La governance del piano di zona. Governance del piano di zona Ufficio di piano Tavoli tematici Segreteria di piano Direttore CSSM Assemblea dei sindaci.
Direzione centrale pianificazione e assetto territorio Ufficio Agenda 21 Forum Agenda 21 Indagine sullattuazione dei processi di Agenda 21 locale nella.
La Raccomandazione europea per la garanzia di qualità dellIstruzione e Formazione Professionale Roma, 29 ottobre 2009 Giorgio Allulli - Isfol Coordinatore.
1 Dai principi all'effettiva misurazione e valutazione dei risultati Giornata della trasparenza – CCIAA Prato 19 luglio 2012.
Centro giovani Breza Programma di prevenzione delle tossicodipendenze e di promozione dellimprenditorialità e del protagonismo giovanile.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
Assessore Ambiente e Partecipazione
1 Prendersi cura della comunità: lesperienza della Provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24, 25 marzo 2009.
1 t Cosa significa mettere lapprendimento al centro del sistema? Presentazione del toolkit di ESU (European Students Union) ed EI.
1 Albania TIRANE ELBASAN SCUTARI 2 QUALE DOVREBBE ESSERE IL RUOLO DEL LIVELLO CENTRALE ? èPredisporre politiche in accordo con i bisogni del territorio.
Le Fondazioni di Partecipazione Costruiamo insieme un nuovo futuro 19 Giugno 2009 VOLTERRA Avv. Massimo Bigoni.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
TERZO MODULO Fasi – Azioni – Prodotti Responsabilità chiamate in causa nel processo programmatorio locale con particolare attenzione agli aspetti di metodo.
Roma - 10 Maggio 2000 Il Manager Didattico CRUI Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali Servizio rapporti internazionali e partenariato territoriale Interventi regionali.
OBIETTIVO DEL CORSO Elaborare un programma educativo per la prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) rivolto agli studenti delle scuole.
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
PARLAMENTO EUROPEO Ufficio d’Informazione a Milano.
A PROPOSITO DI VALUTAZIONE……
Dott.ssa Benedetta Dell'Anno
1 Serbia NOVI SAD KRAGUJEVAC 2 QUALE DOVREBBE ESSERE IL RUOLO DEL LIVELLO CENTRALE ? è Definire la missione, le strategie e le programmazioni, comprese.
Capitolo 9 Elementi per un percorso interpretativo
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
Marzia marangon1 URP & REGIONI STRATEGIE DI COMUNICAZIONE CONDIVISA.
INTERREG III B - Medocc Napoli, 27/28 novembre 2002.
NET EUROPEO DI WELFARE Albania Serbia Bosnia. Welfare Sistemi a confronto Bisogni formativi OBIETTIVI.
Lavorare come liberi professionisti, consente di poter svolgere l’attività per privati od enti pubblici senza limiti nella quantità di lavoro da svolgere,
LA PROPOSTA SEAV A BRESCIA Servizi Europei di Area Vasta
Fondi strutturali e Strategia Europa 2020 EuroMigMob – 1° Evento
1 IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI LA SFIDA DELLA SEMPLIFICAZIONE La formazione della dirigenza locale per la semplificazione SSPAL Scuola Superiore Pubblica.
PROGETTO «ATTENZIONI CONGIUNTE» Bando per il sostegno alle responsabilità genitoriali nell’ambito della rete dei servizi per la prima infanzia. D.G.R.
PIANO DI ATTUAZIONE DEL PNSD A CURA DELL’INSEGNANTE A.D. CLAUDIA MORESCHI.
Della FISH Calabria Onlus Relazione a cura di Franca Hyerace Coordinatrice dell’Osservatorio Scuola della Calabria. Lamezia Terme 9 novembre 2006.
Piano Regolatore Sociale Tavolo Immigrazione 9 maggio 2005 Comune di Genova.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
OSSERVATORIO REGIONALE SULLA CONDIZIONE DELLA PERSONA ANZIANA E DISABILE.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
Tavola Rotonda: la disabilità e le sue implicazioni La rete dei servizi Mario Melazzini Vigevano, 8 ottobre 2011.
E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
Transcript della presentazione:

Bosnia ed Erzegovina

Entità Federazione della Bosnia ed Erzegovina Repubblica Serba di Bosnia Distretto autonomo di Brcko

Cantoni Federazione della Bosnia ed Erzegovina 10 cantoni

Comuni 137 comuni 74 nella Federazione della Bosnia ed Erzegovina 63 nella Repubblica Serba di Bosnia

QUALE DOVREBBE ESSERE IL RUOLO DEL LIVELLO CENTRALE ? Livello nazionale: adozione di leggi sistematiche, con obiettivo l’armonizzazione della protezione sociale e dei diritti dei cittadini su tutto il territorio della BiH affinché si raggiunga la parità in questo campo Livello delle entità (FBiH e RS): realizzazione delle politiche di protezione sociale, adozione di decreti legge Livello locale (il Comune): esecuzione delle attività di protezione sociale e gestione di risorse finanziarie per suddette attività.

QUALE DOVREBBE ESSERE IL RUOLO DEL LIVELLO LOCALE? Il livello locale (il Comune) dispone già delle risorse, non finanziarie, sul territorio: si tratta di uffici decentrati con dipendenti comunali attivi ed operativi nel quadro delle competenze comunali. Conoscono le situazioni reali e potrebbero occuparsi in maniera competente delle questioni sociali (welfare) – cioè implementare le politiche, raccogliere i dati ed effettuare il controllo. I Centri sociali dovrebbero essere collegati esclusivamente ai comuni, e congiuntamente effettuare tutte le attività. Precondizione per tale ruolo del Comune è la riforma della legge sul governo locale che assegnerebbe ai comuni le competenze e le risorse. La modifica della legge è in corso

COSA DOVREBBE DEFINIRE UNA LEGGE NAZIONALE? Le politiche quadro per la protezione sociale, compresa la definizione delle competenze dei livelli più bassi con l’obiettivo della costruzione di un sistema di protezione sociale unitario e del trattamento paritario, ossia uguali diritti e possibilità per tutti i cittadini. Al momento la situazione è lontana dall’essere tale.

QUALI STRUMENTI PER DEFINIRE LE PRIORITA’ A LIVELLO NAZIONALE? Lavoro in rete tra il settore pubblico (livello locale e centrale), il privato sociale, le istituzioni e la società (discussione pubblica delle proposte di legge, campagne pubbliche, coinvolgimento dei media). Ricerche, elaborazione delle analisi, raccolta di documenti

QUALI STRUMENTI PER DEFINIRE LE PRIORITA’ A LIVELLO LOCALE? Forum delle circoscrizioni, dei Centri sociali, delle ong, delle associazioni dei cittadini, dei rappresentanti del governo locale (Comune) e dei vari gruppi di interesse. Ricerche, analisi, campagne, etc.

COME FAVORIRE LA COLLABORAZIONE DEI SERVIZI TRA IL PUBBLICO E IL PRIVATO SOCIALE ? Utilizzare le esperienze positive e rafforzare il modello esistente di collaborazione tra il settore pubblico e il privato sociale. Sviluppare questo tipo di collaborazione attraverso l’adozione di nuove tecnologie (siti internet tematici, forum telematici, etc.) e la realizzazione della coordinazione permanente. Incontri regolari dei forum, preparazione comune delle iniziative indirizzate ai livelli più alti del governo e ad altri soggetti.

COME PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I SOGGETTI DEL TERRITORIO? Presentazione dei risultati raggiunti a tutti i soggetti. Scambio di informazioni. Campagne comuni. Formazione comune di tutti i soggetti nei singoli settori d’attività.

QUALI STRUMENTI PER FAVORIRE LA CIRCOLAZIONE DELLE INFORMAZIONI SUI PERCORSI FORMATIVI? Utilizzo di nuove tecnologie (siti internet tematici, mailing list, forum telematici, etc). Divulgazione delle informazioni riguardanti i corsi di formazione e i risultati conseguiti. Obbligo per i partecipanti dei corsi (attraverso la sottoscrizione di un dichiarazione) ad applicare le conoscenze acquisite e a presentare ai collaboratori più stretti le informazioni raccolte.

LE RISORSE FINANZIARIE NAZIONALI Attualmente il livello che dispone delle risorse per la protezione sociale nella FBiH è il Cantone. Determinare sulla base dei bisogni di ogni comune le risorse per l’attuazione delle attività. Assegnare le risorse ai comuni sulla base dei dati specifici dei bisogni di singole categorie della popolazione (disoccupati, bambini senza genitori, anziani, etc.). Assegnare le risorse al settore pubblico e del privato sociale sulla base dei rapporti riguardanti l’utilizzo delle risorse (rendicontazione del progetto), attraverso il sistema di assegnazione di punteggi (valutazione dell’esperienza, della competenza e dei rapporti) e stabilendo un punteggio minimo per l’assegnazione. Monitoring, documentazione.

Assegnare le risorse sulla base dei progetti. FONDI INTERNAZIONALI Assegnare le risorse sulla base dei progetti. Dare la priorità ai progetti che sono realizzati in rete tra il settore pubblico e il privato sociale, e in cui ambedue sono responsabili della gestione dei fondi.

Per il settore pubblico: comunicazione, management, public relations. QUALE MODALITA’ E QUALI CONTENUTI FORMATIVI SONO RITENUTI NECESSARI PER IL RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITA’ DEL SETTORE PUBBLICO E DEL PRIVATO SOCIALE? Per il settore pubblico: comunicazione, management, public relations. Per il privato sociale: fund raising, management, public relations. Il settore pubblico presenta maggiore bisogno di formazione. Il privato sociale, grazie alla collaborazione con le organizzazioni internazionali, ha costruito le proprie capacità e ha effettuato la formazione. Presenta adeguate capacità per svolgere la formazione al settore pubblico.

QUALI STRUMENTI PER REGOLAMENTARE E FACILITARE L’ATTIVITA’ DELLE ONG? Adottare a livello nazionale una legge chiara e precisa riguardante il privato sociale. Facilitare le donazioni private e introdurre facilitazioni/detrazioni fiscali per i donatori privati. Aumentare i fondi delle istituzioni pubbliche con cui viene sostenuto il privato sociale. Finanziare il maggiore numero di progetti con fondi pubblici di cui sono titolari le ong. Creazione del “welfare-mix”.