Come scrivere una relazione di fisica.

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Transcript della presentazione:

Come scrivere una relazione di fisica

Una relazione è divisa in 6 parti: 1 - TITOLO 2 - OBIETTIVO 3 - DESCRIZIONE 4 - PRELIEVO DEI DATI SPERIMENTALI 5 - ELABORAZIONE DEI DATI SPERIMENTALI 6 - CONCLUSIONI

1 - TITOLO Contiene, in sintesi, l’argomento dell’esperienza. E’ necessario scegliere un titolo significativo perché chiunque possa immediatamente capire di che cosa ci si sta occupando Spesso il titolo è dettato dall’insegnante, o concordato con tutti gli sperimentatori.

2 - OBIETTIVO In questa parte bisogna saper individuare in poche parole l’obiettivo più importante. A volte gli scopi dell’esperienza possono anche essere più di uno. In questo caso vanno riportati tutti, ma se fra di essi ci sono argomenti poco significativi, questi vanno omessi. Gli obiettivi sono individuati dall’insegnante, ma la loro descrizione è lasciata allo sperimentatore.

3 - DESCRIZIONE Considerate la descrizione come una specie di istruzioni per l’uso (e NON come un tema). Deve essere scritta in modo che chiunque possa ripetere l’esperimento anche senza che sia stato presente alla lezione in classe, disponendo delle stesse apparecchiature che avete utilizzato E’ consigliabile seguire alcune regole fondamentali: Utilizzare la forma impersonale. Evitare di fare riferimenti a quanto è accaduto in classe (es: il prof. ha detto, ha fatto, è stato facile o difficile, ecc.). Utilizzare termini tecnici precisi dei quali, se necessario, è specificato il significato e fare attenzione ad utilizzare per una un oggetto o per una grandezza sempre lo stesso termine. Descrivere solo le operazioni fondamentali e la loro successione e precisare i motivi per cui esse sono importanti, in modo che chi ripete l’esperimento possa curare questi particolari e possa quindi ottenere dati significativi, confrontabili con quelli da voi ottenuti. Non dilungarsi in descrizioni prolisse e utilizzare una grafica lineare ed una impaginazione che consenta di individuare gli argomenti a “colpo d’occhio”.

4 - PRELIEVO DEI DATI SPERIMENTALI Il prelievo dei dati può essere fatto in classe da tutti gli studenti, o da gruppi diversi. Può anche essere fatto a casa da ciascuno studente, singolarmente. La strategia utilizzata condizionerà la discussione dei risultati ottenuti. Bisogna concordare le modalità di rappresentazione dei dati (tabelle, lettere, unità di misura ecc.) in modo che tutte le relazioni abbiano la stessa forma e i dati siano immediatamente confrontabili. Ogni misura riportata in questa parte della relazione deve contenere 4 indicazioni: Valore della misura Errore assoluto Errore percentuale Unità di misura Es: S = ( 52,4 ± 0,2) cm DS/S =0,4 % Trascurare anche una sola di queste indicazioni è considerato un grave errore Nel caso delle tabelle possono essere omessi gli errori (assoluto e percentuale)

5 - ELABORAZIONE DEI DATI SPERIMENTALI L’elaborazione dei dati è fatta a casa (o, a volte, in classe) da ciascuno studente, singolarmente. La strategia di elaborazione è suggerita dall’insegnante, ma ciascuno è libero di modificarla, se lo ritiene conveniente, chiarendone i motivi. Se è necessario eseguire dei grafici, essi debbono essere fatti “a mano”su fogli di carta millimetrata A4. Le dimensioni dei fogli su cui vengono riportati i grafici debbono essere le stesse per tutti gli sperimentatori in modo da poterli confrontare a colpo d’occhio. In ogni grafico bisogna specificare il titolo dell’esperienza e le unità di misura. La scelta del rapporto di scala è fondamentale e dovrebbe essere la stessa per tutti gli sperimentatori (sempre per facilitare il confronto). Questo risultato è possibile se è comune a tutti il modo di calcolare i rapporti di scala. Per “rapporto di scala” s’intende il rapporto tra il valore massimo misurato e la massima dimensione dell’asse sul quale viene riportato. L’uso del computer per la realizzazione dei grafici è consentito solo a scopo di verifica del proprio elaborato.

6 - CONCLUSIONI Le conclusioni debbono rispondere ai quesiti posti nella sezione degli “obiettivi”. Debbono essere scritte in modo che, se necessario, chi legge la relazione possa passare subito a questa parte, trascurando tutte le altre per conoscere immediatamente i risultati dell’esperimento A seconda dei casi, le conclusioni possono essere frutto del lavoro individuale dello sperimentatore o possono derivare da una discussione in classe.