linguaggio FONETICA SEMANTICA SINTASSI PRAGMATICA
PERIODO PRELINGUISTICO (0-12 MESI) discriminazione e attenzione preferenziale per i suoni linguistici “falso pianto” (III settimane) produzioni di vocali ripetute (III-V settimane) produzioni di suoni consonantici (III-IV mesi) LALLAZIONE (IV-VI mesi) non usate in senso significativo. Intonazione della lingua madre (8 mesi) Scambio di turni (2-6 mesi): protoconversazioni Stessi suoni per tutti i bambini al di là della lingua madre LALLAZIONE VARIATA, PROTO-PAROLE (10-12 MESI) Significato delle parole: 12-13 mesi La comprensione precede la produzione
GESTI COMUNICATIVI PERFORMATIVI (9-12 MESI) intenzionali; convenzionali, riferiti ad un oggetto esterno; DISTALI-SGUARDO RICHIESTE DICHIARAZIONI REFERENZIALI (11-12 MESI) referente specifico, non variano in base al contesto IN SITUAZIONI SPECIFICHE RITUALIZZATE (giochi) DECONTESTUALIZZATI-VALORE SIMBOLICO GESTI E e PAROLE
SVILUPPO DEL VOCABOLARIO DIFFERENZE INDIVIDUALI PERIODO OLOFRASTICO (12-20 MESI) Una parola: significato di una frase “parlare delle stesse cose”: oggetti familiari, manipolabili, in movimento uso non referenziale uso referenziale anche nella comprensione: decontestualizzazione SVILUPPO DEL VOCABOLARIO 12-16: 50 parole, acquisizione lenta faticosa 17-24: esplosione del vocabolario; valore simbolico (300-600 parole) DIFFERENZE INDIVIDUALI
EVOLUZIONE SIGNIFICATO Barrett: diverse strade per diversi bambini DELLE PAROLE CARATTERISTICHE sovraestensione sottoestensione sovrapposizione COME AVVIENE somiglianze percettive (Clark) somiglianze funzionali (Nelson) Barrett: diverse strade per diversi bambini
PERIODO TELEGRAFICO (18-24 MESI) Combinazioni di parole Regolarità sistematica nell’ordine e nell’uso delle parole Creatività Tipi di frasi universali Intenzione semantica Pragmatica del discorso telegrafico Differenze individuali: comparsa correla con il n. di parole che il bambino è in grado di produrre (almeno 50)
DIFFERENZE INDIVIDUALI (1) RITMO Uguali tappe di sviluppo, ma in tempi diversi STILE (Nelson) REFERENZIALE: preferenza per nomi ESPRESSIVO: preferenza per pronomi, nomi personali, formule per regolare l’interazione (“vai via”, cosa “succede?”) ………….VARIAZIONE CONTINUA……………... referenziali sviluppo lessicale più rapido espressivi sviluppo sintattico più rapido
DIFFERENZE INDIVIDUALI (2) STILE FATTORI INDIVIDUALI Stili cognitivi: bambini referenziali: più interessati agli oggetti bambini espressivi: più interessati alle relazioni Temperamento Capacità articolatoria RICERCHE ITALIANE (Camaioni, Longobardi, 1995) 17% bambini con evidente prevalenza di uno dei due stili
DIFFERENZE INDIVIDUALI (3) STILE (Nelson) FATTORI SOCIALI sesso, ordine di nascita, livello socio-economico linguaggio materno: madri che si riferiscono ad oggetti nominandoli e commentandoli bambini referenziali madri che si coinvolgono in giochi di routine in cui il ruolo degli oggetti è secondario bambini espressivi
TEORIE INTERAZIONISTE Approccio Funzionalista: Competenza comunicativa “atti linguistici” : contenuto e intenzione (Austin, Searle) contesto indispensabile per capire le comunicazioni attenzione e attività condivisa (Bruner) routine Linguaggio DIPENDENTE dallo sviluppo di altre capacità cognitive (IPOTESI COGNITIVA): adeguate conoscenze del mondo; pensiero simbolico (Piaget) Prima l’ESECUZIONE poi la COMPETENZA (defferente Chomsky)