Il corso di vita della persona con disabilità Dall’infanzia all’età adulata nella società di tutti
L’infanzia La normalità negata Tolleranza alla frustrazione, processi proiettivi e senso di soggettività Il falso Sé come alternativa praticabile L’Edipo inautentico
L’adolescenza L’età ingrata: la paura del gruppo e l’eredità di Edipo Una teoria psicoanalitica: Meltzer e Harris Il falso Sé plurimodale: Agilulfo e il suo scudiero Tempo e autoprogettualità
meccanismi introiettivi centratura sul presente meccanismi proiettivi AUTONOMIA meccanismi introiettivi Area dell’autostrutturazione: finalizzazione flessibile del tempo, una programmazione secondo ordini di priorità magari variabili, ma comunque deliberati, del tempo biografico. Corrisponde ad una modalità matura di gestione del tempo. Area dell’autodestrutturazione. Consapevole volontà di non tenere conto del tempo. La strutturazione del tempo è vissuta come una sorta di minaccia alla libertà personale e il progetto di vita consiste nel non avere progetti. DESTRUTTURAZIONE centratura sul presente STRUTTURAZIONE continuità Area dell’eterostrutturazione ad una condizione di immaturità. Sono sempre gli “altri” a stabilire impegni e occupazioni sulle quali il soggetto non può negoziare. Il soggetto, posto in questa condizione, non può progettare il proprio tempo di vita, ma è obbligato a seguire le tappe scelte per lui. La delega eteroprogettuale è condizione preziosa nello sviluppo infantile, ma «quando la delega alla gestione del tempo non viene progressivamente ritirata e resta attiva anche nell’adolescenza o addirittura nell’età adulta l’ipoteca infantilizzante che ne consegue diventa di tutta evidenza» Lepri (2000), p.114. Area dell’eterodestrutturazione. Il controllo del tempo è sfuggito sia al soggetto, sia all’istituzione. Il soggetto vive ogni scelta come irrilevante e si sente invaso e sopraffatto dal presente. Un esempio esplicativo di questa condizione potrebbero essere i meccanismi che controllano il tempo nel rapporto individuo-istituzione. In questa condizione, come sottolinea Goffman (1968), l’istituzione, con un’azione inglobante, si impadronisce del tempo e degli interessi delle persone che da essa dipendono, offrendo loro in cambio una costruzione di realtà. DIPENDENZA meccanismi proiettivi
L’età adulta Il corso di vita e le variabili culturali Approcci psicoanalitici: Sigmund Freud: capacità di amare e lavorare Melanie Klein: mondo interno Franco Fornari: codice dei fratelli Carl Gustav Jung: puer/senex Wilford R. D. Fairbairn: dipendenza adulta Heinz Kohut: mito di Ulisse Eric Erikson: generatività Alfred Adler: individualità socializzata
L’età adulta Mead: l’Altro Generalizzato Il ruolo: l’approccio di Bronfenbrenner L’etichetta
Senso comune, disabilità e società Il concetto di rappresentazione sociale Il non familiare e gli universi consensuali Ancoraggio Oggettivazione La costruzione della realtà La realtà inventata
Rappresentazioni sociali e possibilità di accedere al “mondo dei grandi” Un percorso storico Epoca classica: il mostro della natura Medioevo: il figlio del peccato Umanesimo e illuminismo: l’enfant sauvage Diciannovesimo secolo: il malato pericoloso Il Dopoguerra: il bambino da proteggere OGGI?
Senso comune e immagini della diversità La ricerca di Lalli: Il ruolo come elemento essenziale dell’integrazione sociale
La sessualità Un discorso difficile…. Il modello narrativo di Veglia Una storia diversa Piacere, identità e identità di genere La ricerca di Federici: sessualità alter-abili
Il modello narrativo della sessualità umana (Veglia, 2004) CERVELLO RETTILIANO CERVELLO LIMBICO NEOCORTECCIA DIMENSIONE RIPRODUTTIVA Conservare la specie e far progredire il proprio genoma DIMENSIONE LUDICA Fare sesso DIMENSIONE SOCIALE Stare insieme DIMENSIONE SEMANTICA Fare l’amore DIMENSIONE NARRATIVA Avere una storia DIMENSIONE PROCREATIVA Fare un bambino