Calabria Di Simone Tosin
POSIZIONE E CONFINI La Calabria è una Regione dell'Italia meridionale; si affaccia sul mar Tirreno a ovest, sul mar Ionio a est e a sud, e confina con la Basilicata a nord.
TERRITORIO Sicuramente le caratteristiche fisiche della Calabria non sono particolarmente propizie, Più del 91% del territorio è’ formato da montagne e colline. Le pianure (8,9%) sono limitate a fasce costiere, lunghe e strette, talvolta paludose. La regione è inoltre spesso soggetta ad attività sismica. In corrispondenza della Calabria la penisola italiana volge bruscamente il suo generale andamento, che è da nord-ovest a sud-est, verso sud-ovest, quasi a saldarsi con la vicina Sicilia: nel punto più stretto, in corrispondenza dello stretto di Messina, la coste calabre e quelle siciliane distano appena 3 km.
I rilievi della Calabria includono a nord il versante meridionale del massiccio del Pollino (Serra Dolcedorme, 2.267 m), con il quale termina l'Appennino lucano; al di là del solco segnato dal passo dello Scalone (740 m) inizia l'Appennino calabro. Questa sezione degli Appennini si distingue da tutte le altre sia per la natura delle rocce sia per la loro morfologia. Prevalgono infatti le formazioni cristalline, paleozoiche, del tutto diverse da quelle, argillose e calcaree, dominanti negli Appennini. Il rilievo, inoltre, è caratterizzato da forme arrotondate se non da veri e propri altipiani; finisce di articolarsi in catene, presentandosi come successione di grandi blocchi a sé stanti. I due massicci più importanti ed elevati sono la Sila (che tocca i 1.928 m) e l'Aspromonte (1.955 m), situati rispettivamente sul lato orientale e meridionale della penisola calabra.
Tra i massicci montuosi e le coste si distende una serie ininterrotta e irregolare di colline; costituite da rocce calcaree, sono profondamente incise dai corsi d'acqua che le dilavano in modo impetuoso durante le piene, dando luogo a frequenti e rovinosi fenomeni di erosione. Così ai profili tondeggianti delle zone di montagna, la Calabria contrappone pendii in genere ripidi, e soprattutto gravemente franosi, in quelle collinari. Le coste si sviluppano per 780 km; e, poiché la regione si allunga per circa 250 km, nessun punto della Calabria dista dal mare più di 50 km.
Le pianure costiere terminano in genere sul mare con un rialzo sabbioso o ghiaioso; nella fascia retrostante perciò i corsi d'acqua si impaludano e i suoli richiedono quindi opere di bonifica. Sul Tirreno le principali pianure prendono nome dai rispettivi golfi (piane di Sant'Eufemia e di Gioia); la più vasta area pianeggiante è affacciata però sullo Ionio, ed è precisamente la piana di Sibari (180 km²), formata dalle alluvioni del fiume Crati e del suo affluente Coscile. La pianura deriva il nome da Sibari, una fiorente città fondata dai greci nell'VIII secolo a.C.
Il Crati (81 km di lunghezza; 2 Il Crati (81 km di lunghezza; 2.440 km² di bacino) è l'unico fiume della Calabria: nasce nella Sila e sfocia nella costa ionica dopo aver attraversato la piana di Sibari. Gli altri corsi d'acqua non solo hanno bacini limitati, ma sono tutti soggetti a uno spiccato regime torrentizio, in quanto alimentati solo dalle piogge, e alternano assolute magre estive a brevi e rovinose piene tardo-invernali e primaverili. A questo tipo di regime si connette la formazione delle cosiddette "fiumare", i larghi greti ghiaiosi che formano il fondo delle valli, che dai rilievi interni scendono verso il mare.
CLIMA E AMBIENTE Dal punto di vista climatico la Calabria, regione pienamente mediterranea, presenta alcune anomalie rispetto alle caratteristiche che essa dovrebbe avere, considerando la posizione geografica e l'accentuato carattere marittimo. È l'elevata e prevalente montuosità del territorio, che racchiude alcune conche isolate dalle correnti aeree, a determinare in molte zone situazioni del tutto particolari. La Calabria ha due stagioni ben differenziate: un inverno anche rigido e umido, un'estate nettamente calda e asciutta.
L'influsso marittimo, che fa sentire i suoi effetti prevalentemente lungo la costa, si esaurisce via via che si procede nell'entroterra, data la vicinanza dei rilievi al mare: la valle del Crati, ad esempio, ha temperature estive costantemente molto elevate. Tuttavia la media estiva in gran parte della Calabria si aggira sui 24 °C. È soprattutto d'inverno che sono veramente marcate le differenze. Mentre sulle coste la media di gennaio è sui 10 °C, nelle zone interne, su quasi metà della regione, addirittura non supera i 4 °C, che, al di sopra dei 1.500 metri di quota sulla Sila e dei 1.700 metri sull'Aspromonte, scendono con facilità al di sotto dello zero.
Il rilievo tuttavia esercita un influsso ancora più significativo sulla piovosità; in modo abbastanza netto si oppongono pianure costiere aride a zone montuose interne con precipitazioni frequentemente copiose, e soprattutto un versante, quello occidentale, con piogge tra le più abbondanti dell'Italia peninsulare, in contrasto con quello orientale, molto arido. In tutta l'area volta al mar Tirreno i monti esercitano una determinante azione di cattura delle correnti umide di origine atlantica. Nella Catena Costiera e nell'Aspromonte si toccano e persino si possono superare i 2.000 mm annui di precipitazioni che, concentrandosi nell'inverno, fanno della Calabria la regione con più intensa caduta nevosa dell'Italia meridionale.
ECONOMIA a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, varie pianure costiere sono state bonificate, soprattutto sullo Ionio E grandi opere idrauliche hanno permesso l'irrigazione di vasti comprensori; tuttavia i buoni terreni sono ancora scarsi e in più sono variamente dislocati nel territorio, mal collegati dalle strade rurali, se non del tutto isolati tra di loro. Tra le altre principali cause dei perduranti ritardi nel settore agricolo si annoverano la scarsità di capitali e l'eccessiva frammentazione dei fondi agrari (in genere misurano pochi ettari), fattori che non permettono di razionalizzare le colture, di avviare una diffusa commercializzazione o di sostenere un'adeguata attività di trasformazione manifatturiera.
TUTTAVIA, La Calabria è la seconda produttrice in Italia di agrumi (dopo la Sicilia; in particolare ha il primato per le clementine, i cedri e i bergamotti) e di olive (dopo la Puglia); più ridotta è la viticoltura, che fornisce uve da tavola e anche vini di qualità, tra cui ad esempio il Cirò.
Per la produzione di olive, la Calabria è seconda solo alla Puglia Per la produzione di olive, la Calabria è seconda solo alla Puglia. Consumate al naturale, in salamoia o spremute per ricavarne il pregiatissimo olio, le olive stanno alla base dell'alimentazione mediterranea, nota ovunque per il gusto e la genuinità dei suoi piatti. Cospicue restano le risorse forestali: l'utilizzo delle aree boschive è affidato a un'apposita azienda, la Forestale appunto, che ha funzionato spesso da serbatoio di manodopera in una regione a forte disoccupazione. Benché depauperati, i boschi della Calabria forniscono buoni quantitativi di legname e altri prodotti.
L'allevamento è poco sviluppato, così come la pesca, fatto abbastanza strano per una regione cui lo sviluppo costiero assegnerebbe in teoria una vocazione marittima; tipica è la pesca del pesce spada
INDUSTRIA E ATTIVITA’ TERZARIE La Calabria è la regione meno industrializzata d'Italia; dà una misura del ritardo in questo ambito anche il fatto che, con una popolazione che rappresenta poco più del 3% di quella nazionale, il reddito prodotto dalle industrie è di poco superiore all'1%. L'industria di base ha un ruolo assolutamente marginale; le rare aziende (chimiche, meccaniche, metallurgiche) si concentrano in pochissime aree, come Crotone e Vibo Valentia. Maggiore diffusione hanno le aziende alimentari, tessili e del legno. Ha un certo rilievo, anche se appare oggi ridimensionato, il settore edilizio, legato alla fuga dalle campagne e alla conseguente espansione urbana, ma anche al turismo. Sono comunque per la quasi totalità aziende con un numero molto esiguo di addetti.
Grandi speranze vengono riposte nel turismo, sia balneare sia montano (non è mai veramente decollato quello legato alle pur rilevanti testimonianze artistiche); l'attuale realtà è molto inferiore tuttavia alle aspettative. L'apporto della Calabria al fatturato turistico nazionale è poco più dell'1%; si segnala inoltre la quasi totale assenza di turisti stranieri. Hanno comunque un rilievo predominante le località balneari situate sul Tirreno (tra cui, nella cosiddetta Riviera dei Cedri, Praia a Mare, Diamante, Amantea e, più a sud, Tropea, presso capo Vaticano), favorite dai più agevoli collegamenti con il resto d'Italia; Gambarie nell'Aspromonte e Camigliatello Silano sulla Sila (dove il centro principale è però San Giovanni in Fiore) hanno anche una discreta attrezzatura per gli sport invernali.
CAPOLUOGO E PROVINCE Il capoluogo è Catanzaro, che sorge su una cresta COLLINARE. Le province sono: Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia. Cosenza Catanzaro
curiosità PIATTI TIPICI VINI TIPICI BRONZI DI RIACE