La Rivoluzione Industriale

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Transcript della presentazione:

La Rivoluzione Industriale Le origini Le grandi scoperte Le invenzioni meccaniche Dall’elettricita’ alle onde elettromagnetiche

Le invenzioni elettriche. -. \. \-. \…-\. \-. \--. \. \---\-. \. \. - Dopo la scoperta dell’elettricità, passò parecchio tempo prima che gli scienziati riuscissero a realizzare nuove invenzioni utili per la popolazione. Sapevano che se il misuratore veniva collegato a una batteria, il misuratore reagiva rapidamente, anche se si trovava molto lontano dalla batteria. Studiarono come si potesse sfruttare questo fenomeno per la trasmissione di segnali. Nel 1848 Samuel Morse utilizzò quest’idea per costruire il primo telegrafo elettrico e per comunicare attraverso esso, inventò l’alfabeto Morse nel quale le lettere erano sostituite da segnali elettrici brevi ( punti ) e lunghi ( linee). Grazie a questa invenzione le notizie venivano trasmesse velocemente a distanze lontanissime. Nel 1866 fu posato il primo cavo telegrafico sotto l’Oceano Atlantico che rese possibile la comunicazione tra i diversi Stati.

Comunicare con ... Nel 1857 fu ideato il telefono dall’italiano Antonio Meucci e realizzato successivamente dall’americano Alexander Graham Bell. Nel 1896 fu inventata la radio da Guglielmo Marconi. Egli ottenne risultati fondamentali per le applicazioni delle onde magnetiche, risultati che segnarono la nascita della radio come sistema per trasmettere informazioni.

La lampadina... Nella metà del secolo scorso nella maggior parte delle case si utilizzavano le candele e lampade a petrolio e questo spesso era causa di incendi. Altri non potevano permettersi nessun tipo di illuminazione e quindi andavano a dormire subito dopo il tramonto. Nel 1879 Thomas Alva Edison creò la lampadina elettrica: riuscì a tenere acceso un filo incandescente (fibra di bambù carbonizzata) per 40 ore. Creò un contenitore a forma di pera che contenesse il filo. Poi trovò anche il modo per fare accendere le lampadine nelle case degli Americani, attraverso la prima centrale elettrica. Da quell’epoca abbiamo avuto due tipi di scienziati : - quelli che ricercano la verità della natura; - quelli che usano le conoscenze già esistenti per fare invenzioni pratiche. Edison ha sfruttato le ricerche di altri che non avevano forse capito il bisogno delle persone comuni.

La lampada elettrica è un dispositivo che fornisce energia luminosa La lampada elettrica è un dispositivo che fornisce energia luminosa. Le lampade che trasformano energia elettrica sono essenzialmente di due tipi: - a incandescenza: l’emissione di energia luminosa si ottiene facendo diventare incandescente un filamento di tungsteno. - a scarica nei gas: si provoca una scarica elettrica in un gas a bassa pressione precedentemente ionizzato.

Dai tempi passati ai giorni nostri Grazie a questi grandi scienziati e alle loro invenzioni è stata aperta la strada per le grandi conquiste tecnologiche di oggi e il mondo ha cambiato faccia … Agnese V. Tsehay C.

Elettricità Gustavo P. Marco L. Benjamin Franklin visse nel Settecento, un periodo in cui si sapeva poco sull’elettricità.Tuttavia, egli pensava che esistesse un legame tra i temporali e l'ambra. L’ambra è un minerale dal colore dorato, duro e trasparente.Franklin aveva notato che se l’ambra viene strofinata con un pezzo di pelle, attira a sè piume, fili e peli di lana. William Gilbert, uno scienziato inglese, definì il fenomeno scoperto da Franklin “ elettricità”, dal greco “elektron” (=ambra). Secondo Franklin l’elettricità era presente in ogni cosa: se essa era superiore alla norma si diceva POSITIVA (+), se era inferiore NEGATIVA(-). Un esperimento molto importante di Franklin fu quello di far salire un aquilone in cielo, durante un temporale, collegato a Terra per mezzo di un filo di lana legato a una chiave di rame che lo scienziato teneva in mano. Fu così dimostrato che l’elettricità si spostava da un punto ad un altro e non era statica come l’energia sprigionata dall’ambra. ESPERIMENTO DI FRANKLIN AMBRA

Elettricità Franklin scoprì che i fulmini colpivano gli oggetti alti e appuntiti e nel 1752 inventò il primo parafulmine. Il parafulmine era un’asta metallica, situato in alto alle case, munito di cavi che arrivavano fino a terra. Quando veniva colpito da un fulmine, esso scaricava, grazie ai cavi, l’elettricità nel terreno senza causare alcun danno. Questo strumento ha salvato tantissime vite umane. Alla fine del Settecento il francese Charles-Augustin de Coulomb fece degli esperimenti sull’ambra e scoprì che il fatto che attirasse verso di sé piccoli oggetti era da attribuire a una forza. La forza è simile a quella della gravità di Newton, ma non attirava solo a sé oggetti, infatti poteva anche respingerli. Alla fine del Settecento, Alessandro Volta, inventò la batteria chiamata anche pila. Scoprì anche che l’elettricità non restava immobile, ma poteva essere generata e poteva spostarsi lungo un filo sottile. La chiamarono anche Corrente Elettrica perché si comportava più o meno come la corrente d’acqua. Esisteva un altro materiale che si comportava come i bastoncini elettrici: la CALAMITA. La pietra veniva dalla città di Magnesia “Mar Egeo” e i Cinesi la utilizzarono per costruire le bussole che furono usate dai marinai europei nel Medioevo. Nel 1820 il danese Hans Christian Ørsted, con un esperimento, dimostrò il collegamento tra elettricità e magnetismo. Jean-François-Dominique constatò che il magnete rimaneva attivo solo se era attraversato dall’elettricità. Scoprì quindi l’ELETTROMAGNETE. BENJAMIN FRANKLIN

Elettricità Michael Faraday, lavorando presso un rilegatore in Inghilterra, lesse l’Encyclopedia Britannica e riuscì a costruire una batteria da solo con alcune bottiglie. Faraday, in una conferenza del più famoso chimico del tempo,Davy, prese nota di tutte le sue scoperte e invenzioni e glimandò gli appunti. Quando si liberò un posto, Davy, assunse Faraday nel suo laboratorio. Si dice proprio che la più grande scoperta di Davy sia stata Faraday. Faraday si pose una domanda: “Un magnete può generare elettricità ?” La risposta venne nel 1831, con un esperimento: mise in movimento un magnete in un cavo collegato a un anello di ferro generando elettricità. Non fece soltanto una grande scoperta, ma inventò anche la prima macchina capace di applicarla praticamente. Oggi questo tipo di macchina si chiama DINAMO. DINAMO

Le Onde Elettromagnetiche Michael Faraday (1791-1867), dopo aver inventato la dinamo, continuò a fare ricerche sull’elettricità e sul magnetismo. Faraday era un abile sperimentatore, ma le sue conoscenze matematiche erano insufficienti, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse con i calcoli matematici. Quella persona fu James Clark Maxwell. Clark era un matematico che ammirava Faraday. Egli riuscì a dimostrare che Faraday aveva ragione: in presenza di un campo magnetico c’era sempre anche una forza elettrica. Le due forme di energia erano in realtà una sola…FORZA ELETTROMAGNETICA. Maxwell scoprì che, quando si faceva passare corrente in un circuito elettrico, dal cavo si sprigionavano radiazioni. Le radiazioni elettromagnetiche avevano una velocità di 300.000 km al secondo come la…LUCE (Avranno qualcosa in comune?). La cosa più importante che Maxwelll scoprì riguardo le onde elettromagnetiche è che…hanno una diversa grandezza. Purtroppo Maxwell morì nel 1879 prima che venissero inventati gli strumenti per misurare la lunghezza d’onda. MICHAEL FARADAY

La differenza tra queste onde era..LA LUNGHEZZA D’ONDA! Il primo che ci riuscì fu il tedesco Heinirich Hetrz: nel 1885 egli sistemò due circuiti elettrici a una distanza di un paio di metri l’uno dall’altro. Tra i due conduttori non c’era alcun contatto. Ogni circuito era diviso in due metà, tra le quali si apriva un piccolo spazio. Quando Hertz fece passare un’intensa corrente elettrica attraverso uno dei due circuiti, una forte scintilla passò da una delle due metà all’altra. Hertz fu certo della sua supposizione: dal primo dei due circuiti partivano onde elettromagnetiche invisibili e le trasmettevano una all’altra, dando origine a una SCINTILLA! Nel 1859 lo stesso anno della morte di Hertz, Gugliemo Marconi, grazie alla scoperta delle onde radio, riuscì a inventare il telegrafo e di conseguenza la prima RADIO! Nel 1895 Rontgen scoprì i raggi x che riuscivano ad attraversare e a”osservare” qualsiasi oggetto solido, anche il corpo umano. La differenza tra queste onde era..LA LUNGHEZZA D’ONDA! HEINRICH HERTZ GUGLIELMO MARCONI LUNGHEZZA D’ONDA

Heinrich Rudolf Hertz (Amburgo, 22 febbraio 1857 – Bonn, 1º gennaio 1894) è stato un fisico tedesco. Per primo dimostrò l'esistenza delle onde elettromagnetiche con un apparato di sua costruzione, il dipolo hertziano, in grado di emettere onde radio. In suo onore, nel sistema internazionale la frequenza è misurata in hertz. Hertz nacque ad Amburgo, in una famiglia di origini ebraiche convertitasi al Cristianesimo. Suo padre era consigliere della città e sua madre figlia di un medico. Durante la frequenza dell'università a Berlino mostrò un'attitudine per le scienze e le lingue, imparando l’arabo ed il sanscrito. Studiò scienze ed ingegneria nelle città tedesche di Dresda, Monaco di Baviera e Berlino. Fu anche studente di Gustav Robert Kirchhoff ed Hermann von Helmholtz.Laureatosi nel 1880 rimase un pupillo di Helmholtz fino al 1883, quando ottenne la posizione di lettore di Fisica Teorica all'Università di Kiel. Nel 1885 ricevette la cattedra all'Università di Karlsruhe e nello stesso periodo compì la scoperta delle onde elettromagnetiche. In seguito ad un primo esperimento eseguito da Michelson nel 1881 (anticipatore del più celebre esperimento di Michelson-Morley del 1887) che escludeva l'esistenza dell'etere, egli riformulò le equazioni di Maxwell per tenere conto della novità. Con un esperimento egli dimostrò che dei segnali elettrici potevano essere inviati attraverso l'aria, come già predetto da James Clerk Maxwell e Michael Faraday e pose le basi per l'invenzione della radio. Egli scoprì inoltre l’effetto fotoelettrico (la cui spiegazione teorica fu successivamente elaborata da Albert Einstein) osservando che oggetti elettricamente carichi perdevano la carica se esposti alla luce ultravioletta. Morì per avvelenamento del sangue all'età di trentasette anni a Bonn, in Germania. Suo nipote Gustav Ludwig Hertz vinse il premio Nobel per la Fisica nel 1925 e suo figlio, Carl Hellmuth Hertz, inventò l'ecografia medica. HEINRICH RUDOLF HERTZ

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874. Suo padre Giuseppe Marconi, un proprietario terriero che viveva nelle campagne di Pontecchio, era al secondo matrimonio. Vedovo con un figlio, aveva conosciuto una giovane irlandese, Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Sons in visita in Italia per studiare bel canto, sposandola il 16 aprile 1864 a Boulogne-sur-Mer. Un anno dopo il matrimonio nacque Alfonso e, nove anni più tardi, Guglielmo. L'avere avuto una madre irlandese permette di comprendere meglio le molte attività di Guglielmo che si svolsero in Gran Bretagna ed Irlanda. Avrebbe potuto optare per la cittadinanza britannica in qualsiasi momento, in quanto figlio di entrambi i genitori con tale cittadinanza. Quando il piccolo Guglielmo aveva tre anni, il 4 maggio 1877, Giuseppe Marconi aveva infatti deciso di assumere a sua volta la cittadinanza inglese. Marconi cominciò i primi esperimenti lavorando come autodidatta e avendo come aiutante il maggiordomo Mignani, appena ventenne. Nell'estate del 1894 costruì un segnalatore di temporali costituito da una pila, un coherer (ossia un tubetto con limatura di ferro) e un campanello elettrico, capace di emettere uno squillo in caso di fulmine. Una notte di dicembre, Guglielmo sveglia la madre e la invita nel suo rifugio segreto. Su un bancone, appoggiato alla finestra, vi è un tasto telegrafico: basta premerlo per far squillare il campanello dall'altro lato della stanza. Il giorno dopo anche il padre assiste all'esperimento. Quando si convince che il campanello suona senza collegamento con fili, mette mano al portafoglio e regala al figlio i soldi necessari per l'acquisto di nuovi materiali. Il giovane Marconi prosegue nei suoi esperimenti anche all'aperto. In campagna aumenta la potenza delle emissioni e la distanza che separa il trasmettitore dal ricevitore, capace di ricevere i segnali dell'alfabeto Morse. L’8 dicembre 1895 dopo vari tentativi, l'apparecchio che aveva costruito si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (in questo caso, la collina dietro Villa Griffone). GUGLIELMO MARCONI

A Roma, la mattina del 19 luglio 1937, Guglielmo Marconi accompagnò alla stazione la moglie, diretta a Viareggio per festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra. Dopo essere ritornato nella sua casa di via Condotti ebbe una crisi cardiaca. Chiamò allora a sé il proprio medico, dottor Frugoni, il quale gli comunicò la gravità delle sue condizioni. Marconi fece chiamare un sacerdote, ricevette l’estrema unzione e morì alle 3:45 del mattino del 20 luglio. In segno di lutto, le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti. Le sue spoglie sono custodite a Sasso Marconi presso villa Griffone (casa paterna di Guglielmo Marconi), dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati. Nel 1938, con la legge n. 276 del 28 marzo, Vittorio Emanuele III di Savoia decretò: "Il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile". Alcuni anni prima un Regio Decreto (20 giugno 1935, n. 1386) aveva mutato la denominazione del paese di "Praduro e Sasso" in "Sasso Bolognese". Successivamente, con il R.D. 7 marzo 1938, n. 293, il comune è stato autorizzato a cambiare la propria denominazione in "Sasso Marconi" e quella della frazione "Pontecchio" in "Pontecchio Marconi", per mantenere vivo il ricordo che in questa terra ebbero luogo i primi esperimenti della prodigiosa invenzione che donò immensi benefici all'umanità intera, e rese immortale il nome di Guglielmo Marconi. A Marconi è intitolato l’aeroporto di Bologna e un asteroide, il 1332 Marconia. FUNERALE DI MARCONI