GLI ORGANI DI SENSO DEL CORPO UMANO Gli organi di senso del corpo umano sono Cinque: vista Udito Gusto Olfatto Tatto Amato Matteo 3 D
Occhio e vista La vista ti permette di scoprire forme e colori, di dire qual è la posizione, la dimensione o la distanza a cui si trova un oggetto. Grazie alla vista puoi sistemare i binari di un trenino nel modo corretto, riconoscere i protagonisti di un cartone animato, leggere i fumetti, “fare centro” se lanci un oggetto in un contenitore, indossare i calzini dello stesso colore o navigare in Internet. Gli organi della vista sono gli occhi. Gli occhi lavorano insieme al cervello per formare le immagini. Se ti guardi allo specchio, vedrai solamente una piccola parte degli occhi. In realtà, questi organi sono molto più grandi di quello che vedi! Ognuno di essi assomiglia a una sfera di colore bianco, il bulbo oculare, ed è alloggiato all’interno di una cavità formata dalle ossa del cranio che è detta orbita. I contorni dell’orbita proteggono l’occhio da eventuali colpi. L’occhio è sostenuto all’interno dell’orbita grazie a sei muscoli, che gli consentono di muoversi in diverse direzioni. L’interno del globo oculare non è vuoto, ma è pieno di una sostanza trasparente e gelatinosa, l’umor vitreo. L’umor vitreo dà all’occhio la sua forma. Al centro di ogni occhio puoi osservare un cerchietto nero: la pupilla. Si tratta di un piccolo foro che permette alla luce di entrare all’interno dell’occhio. Intorno alla pupilla puoi vedere una zona colorata: l’iride. Il colore degli occhi è dovuto all’iride. Questa zona è formata da fibre muscolari che si stirano o si contraggono, facendo diventare l’apertura della pupilla più grande o più piccola: in questo modo, la pupilla funziona come il diaframma di una macchina fotografica che, aprendosi di più o di meno, regola la quantità di luce che arriva alla pellicola. Dietro la pupilla e l’iride c’è una lente trasparente, il cristallino. Il cristallino serve per guidare i raggi di luce entrati all’interno del bulbo oculare in modo che si concentrino in uno stesso punto, il “fuoco”. Oltre a queste strutture situate nella parte anteriore dell’occhio, il rivestimento che copre il bulbo oculare è formato da tre membrane. La membrana più esterna protegge e ricopre tutto l’occhio; è una membrana fibrosa, di color bianco, e si chiama sclera. La zona bianca che scorgi nell’occhio costituisce solo una piccola parte della sclera. Questa diventa trasparente sopra la pupilla e l’iride, e prende il nome di cornea. Sotto la sclera c’è una seconda membrana che contiene molti vasi sanguigni, la coroide, e sotto di questa una terza membrana, la retina. La retina è formata a sua volta da vari strati di cellule, e funziona come uno schermo su cui si proiettano le immagini. I raggi di luce si concentrano soprattutto sulla parte centrale della retina, in cui è situata la zona più nitida della vista. La retina contiene i coni e i bastoncelli, che sono le cellule che captano la luce. I coni sono particolarmente sensibili ai colori, mentre i bastoncelli sono più sensibili alla quantità di luce. Sapevi che in ciascun occhio ci sono 6 milioni di coni e 120 milioni di bastoncelli?
COME VEDIAMO? La luce attraversa la cornea, la pupilla e arriva al cristallino. Il cristallino è una lente che serve per mettere a fuoco le immagini, e quindi si appiattisce o si arrotonda per focalizzarle nel modo corretto. Il cristallino proietta l’immagine dell’oggetto che stiamo vedendo sulla retina, come se questa fosse lo schermo di un cinema: però l’immagine è capovolta! Coni e bastoncelli trasformano i raggi di luce in segnali elettrici. I coni e i bastoncelli sono collegati alle cellule nervose che formano il nervo ottico. Ciascun occhio possiede il proprio nervo ottico, incaricato di portare questi segnali a una zona particolare del cervello, dove l’immagine viene rigirata e diventa finalmente l’immagine definitiva. Ma per ogni immagine che riceve, il cervello compie molte altre operazioni: ad esempio, verifica se quell’immagine la conosce già oppure che tipo di emozioni essa ci richiama (ad esempio paura o piacere); può addirittura ricordarci una canzone, un gusto o un profumo speciale! Insomma, possiamo dire che noi in realtà “vediamo con il cervello”, e che gli occhi servono a mettere in comunicazione il nostro cervello con tutto il mondo di forme e colori che ci circonda.
COME SONO PROTETTI GLI OCCHI? Come abbiamo detto, gli occhi sono protetti dalle ossa che formano l’orbita oculare. Inoltre, la parte visibile della sclera è protetta da una membrana sottile e trasparente, la congiuntiva, che è unita alla cornea. La congiuntiva ricopre e protegge anche la parte interna delle palpebre. Intorno agli occhi esistono anche altre strutture protettive: le ciglia, le palpebre e le sopracciglia. Ogni occhio è munito di due palpebre, una superiore e una inferiore. Le palpebre si chiudono sopra gli occhi come se fossero saracinesche, e li proteggono dalla luce e da tutto ciò che potrebbe recare danno, come particelle di polvere o minuscoli moscerini. Le ciglia sono peli situati sui bordi delle palpebre. Quando le palpebre sono aperte, le ciglia proteggono l’occhio evitando che in esso entrino polvere o altre particelle. Le sopracciglia costituiscono una zona di peli localizzati sopra l’orbita, che impediscono al sudore o all’acqua della pioggia di penetrare negli occhi.
CHE COSA SONO LE LACRIME? Certamente qualche volta hai pianto e ti sarai accorto che questo liquido che chiamiamo lacrime è un po’ salato e assomiglia all’acqua. Ma sai da dove vengono le lacrime? Sapevi che agli occhi arriva continuamente una piccola quantità di lacrime? Le lacrime mantengono umidi gli occhi, li puliscono e li difendono dalle infezioni prodotte da alcuni microrganismi. Fuori dall’occhio, nella parte esterna e superiore, sono situate alcune ghiandole, che si chiamano ghiandole lacrimali, dove si fabbricano le lacrime. Ogni volta che batti le palpebre, le lacrime inumidiscono la parte esterna dell’occhio (la congiuntiva e la cornea), e fuoriescono dalla parte inferiore dell’occhio. Se osservi attentamente il bordo delle palpebre, vedrai che nel punto in cui esse si uniscono, vicino al naso, ci sono due forellini, uno sopra e l’altro sotto. Questi due fori sono l’apertura di due canali. Le lacrime che hanno bagnato l’occhio entrano in questi condotti e si raccolgono in un piccolo sacco, il sacco lacrimale. Da qui le lacrime arrivano, attraverso un altro canale, al naso.
L’OCCHIO STRABICO E L’OCCHIO MIOPE L’occhio strabico si ha quando uno degli occhi si muove in una direzione diversa da quella dell’altro occhio, cioè i due occhi non si coordinano bene o non sono ben allineati tra di loro. Questo fenomeno si chiama strabismo; a volte si corregge coprendo con una benda l’occhio sano (per costringere l’occhio strabico a lavorare) e altre volte con un intervento chirurgico. Avvicini molto i libri o i quaderni per vedere meglio le lettere? Non riesci a vedere bene la lavagna? Stringi gli occhi per vedere meglio? Può darsi che tu sia miope. Quando si è affetti da miopia, si vedono sfuocati gli oggetti lontani. Nella maggior parte dei casi, la miopia è causata da un bulbo oculare troppo grande. Essendo più grande, la distanza tra il cristallino e la retina è maggiore e, quindi, l’immagine viene messa a fuoco davanti alla retina e non esattamente sulla retina: perciò l’immagine si vede sfuocata. L’occhio, come il resto del corpo, cresce. Al crescere dell’occhio, può aumentare la miopia. Grazie alle lenti a contatto, agli occhiali e a volte alla chirurgia, i miopi possono oggi avere una vista normale.
CHE COS’È LA CECITÀ? Ci sono persone che per diverse cause hanno difetti negli occhi o nel cervello, e per questo non possono vedere. La cecità può essere presente fin dalla nascita, o comparire dopo come conseguenza di una malattia o di un incidente. Le persone cieche possono imparare a leggere con un sistema che si chiama Braille. Il sistema Braille è formato da una serie di punti in rilievo, che compongono un alfabeto e che si toccano con le dita. Benché senza la vista tutto sia più complicato e si richieda un grande sforzo, anche le persone cieche (o non vedenti) possono studiare e lavorare.
CHE COSA PUÒ SUCCEDERE AI MIEI OCCHI? Gli occhi, come il resto del corpo, possono ammalarsi. Le malattie possono colpire solo gli occhi, oppure gli occhi e allo stesso tempo altre parti del corpo. La congiuntivite è piuttosto frequente; è un’infiammazione della congiuntiva dell’occhio dovuta a un’allergia, oppure a un’infezione prodotta da batteri o da virus. L’occhio si arrossa, può prudere o emettere del liquido sieroso, e la luce può diventare molto fastidiosa. Hai mai sentito i nonni parlare di cataratta? Con il passare del tempo, il cristallino diventa sempre meno trasparente e non lascia passare bene la luce per formare le immagini. Nelle persone anziane affette da cataratta, si interviene chirurgicamente sulla cataratta e si cambia il cristallino con una lente artificiale: il paziente recupera così la vista.
COME POSSO AVER CURA DEI MIEI OCCHI? È molto importante aver cura degli occhi. Gli occhi devono essere tenuti puliti: non devi stropicciarli con le mani sporche! Se un occhio appare sporco ai margini, può darsi che sia stato colpito da un’infezione, che potrebbe trasmettersi all’altro occhio con facilità. In questo caso, devi evitare di asciugarti i due occhi con lo stessa salvietta o toccarti l’occhio sano dopo aver toccato quello malato. Quando leggi o studi è molto importante che l’illuminazione sia adeguata e sia collocata in modo che le ombre non ti diano fastidio. Inoltre, ricordati che gli occhi hanno anche bisogno di riposare! Non devi trascorrere troppo tempo con lo sguardo fisso sullo schermo del computer o della televisione. Se usi le lenti a contatto, devi stare molto attento all’igiene e seguire le raccomandazioni che ti hanno dato per pulire e manipolare le lenti. Sarebbero poi i tuoi occhi a subire le conseguenze delle tue negligenze! Un uso non attento delle lenti a contatto può produrre danni anche gravi. Quando i raggi del sole sono molto potenti, e soprattutto sulla neve, devi proteggerti gli occhi con gli occhiali da sole; inoltre, devi metterti degli occhiali di protezione quando fai un lavoro che può essere pericoloso per gli occhi. È raccomandabile fare una visita ogni tanto dal medico che si occupa della cura degli occhi, l’oftalmologo. Egli esamina la tua vista e potrà dirti se hai bisogno o no di occhiali.
IL SUONO E L’ORECCHIO Quando si pizzica la corda di una chitarra, questa si muove da un lato all’altro, cioè vibra. Il suono viene prodotto dalle vibrazioni che si trasmettono nell’aria sotto forma di onde sonore. Il suono si propaga attraverso l’aria. Il suono si trasmette anche attraverso i liquidi, come l’acqua: anche quando nuoti sott’acqua senti dei suoni! Inoltre, il suono si propaga attraverso i solidi, come il legno o la terra: gli indiani appoggiavano l’orecchio al suolo per sentire il rumore del galoppo dei cavalli! In generale, il suono si muove nei liquidi e nei solidi con una velocità maggiore che nei gas, come l’aria. Per poter udire i suoni, l’orecchio deve raccogliere le onde sonore. Dopo aver attraversato l’orecchio, le onde sonore arrivano in forma di segnali elettrici al cervello, che li interpreta. Attraverso questi passaggi noi possiamo udire i suoni. Inoltre, le orecchie sono capaci di distinguere molti tipi di suoni con differenti caratteristiche: acuti o gravi, forti o deboli.
COM’È FATTO L’ORECCHIO? L’orecchio è l’organo dell’udito. Guardati allo specchio. Che cosa puoi vedere delle orecchie? La parte più grande del tuo apparato uditivo non è visibile. Si trova nella testa, all’interno del cranio. L’orecchio è come una grotta profonda, formata da diverse ossa e divisa in tre zone. La zona più esterna si chiama orecchio esterno. Quella in mezzo, orecchio medio. Quella che si trova più in profondità si chiama orecchio interno.
L’ORECCHIO ESTERNO L’orecchio esterno è l’unica parte dell’orecchio che possiamo vedere. È formato dal padiglione e da uno stretto tubo, detto condotto uditivo esterno. Il padiglione ha questa forma per poter raccogliere meglio le onde sonore. Il condotto uditivo esterno è ricoperto di pelle e protetto da peli e da una sostanza cerosa, il cerume. L’estremità interna del condotto è chiusa da una membrana, il timpano. Qui comincia l’orecchio medio!
L’ORECCHIO MEDIO L’orecchio medio è situato dentro una piccola cavità scavata nelle ossa del cranio. Nell’orecchio medio si trova il timpano, collegato a tre ossicini (martello, incudine e staffa). Il timpano è la membrana che separa l’orecchio esterno da quello medio. Il timpano vibra proprio come la pelle di un tamburo. Appoggiata al timpano, ha inizio una catena di tre ossicini che sono articolati (cioè collegati) tra di loro. Il nome di ciascuno di questi tre ossicini è legato alla sua forma. Così, a forma di martelletto e appoggiato sul timpano, c’è il martello. Il martello si articola con un altro piccolo osso, l’incudine. Ti chiederai che cos’è un’incudine. Hai sicuramente visto qualche film ambientato nel Medioevo, dove i fabbri forgiavano le spade battendole con un martello su un blocco di ferro. Quel blocco di ferro è l’incudine. L’incudine si articola con un altro osso molto piccolo, la staffa. Certamente hai visto che i cavalieri salgono a cavallo appoggiando il piede su un supporto di metallo legato alla sella! Quel supporto si chiama staffa. Dopo la staffa c’è un’altra membrana molto sottile, che separa l’orecchio medio dall’orecchio interno. Questa membrana copre la finestra ovale, che costituisce l’entrata all’orecchio interno.
L’ORECCHIO INTERNO L’orecchio interno è formato da due parti: i canali semicircolari e una struttura a forma di chiocciola, detta coclea. La coclea contiene un liquido gelatinoso chiamato endolinfa. All’interno della coclea si trovano anche delle cellule, che ricevono le vibrazioni e le trasformano in segnali che vengono trasmessi al cervello attraverso un nervo, il nervo acustico. Il cervello interpreta i segnali e tu puoi udire il suono! Nell’orecchio interno ci sono anche i canali semicircolari. Questi non sono organi dell’udito, ma sono collegati con l’equilibrio. Anche i canali semicircolari contengono l’endolinfa e inviano informazioni sulla posizione (orizzontale, verticale …) del nostro corpo al cervello.
VIAGGIO ALL’INTERNO DELL’APPARATO UDITIVO Immagina di fare un viaggio all’interno del tuo apparato uditivo. Pensa al ruggito di un leone. L’aria porta il ruggito fino alle orecchie. Un “grrr!” giunge al tuo orecchio e si introduce attraverso il condotto uditivo esterno. Ma attenzione, questo “grrr!” urta e rimbalza su una membrana che chiude tutto il condotto, che come abbiamo detto sopra è il timpano. L’urto produce una vibrazione sul timpano: la vibrazione fa in modo che tutta la catena di ossicini (martello, incudine, staffa) dell’orecchio medio si muova. La vibrazione prodotta dal “grrr!” adesso non si trasmette attraverso l’aria, ma in un mezzo solido, gli ossicini. Ora, il “grrr!” arriva fino all’entrata dell’orecchio interno, la finestra ovale. Siamo già arrivati all’orecchio interno! La finestra ovale vibra anch’essa e trasmette la vibrazione all’interno della chiocciola. Adesso la vibrazione si propaga attraverso un liquido. Dentro la chiocciola questa vibrazione fa in modo che alcune cellule inviino segnali al cervello attraverso il nervo acustico. Il cervello interpreta questi segnali e tu finalmente senti il “grrr!”.
L’EQUILIBRIO L’apparato uditivo svolge anche un’altra funzione molto importante: informa in ogni momento il cervello sulla posizione del tuo corpo, cioè se sei disteso, in piedi, piegato ecc. I condotti semicircolari inviano queste informazioni attraverso il nervo acustico. Il cervello risponde con ordini che manda ai muscoli, in modo che ti mantengano in equilibrio. Se provi a girare su te stesso molto velocemente e ti fermi all’improvviso, proverai una strana sensazione: le cose che hai intorno sembrano girare e tu ti senti cadere. Come mai? Ciò dipende dal fatto che il liquido dei canali semicircolari per un po’ continua a trasmettere al cervello l’informazione del movimento, e il cervello invia al tuo corpo le istruzioni per stare in equilibrio durante la tua rotazione. Ma tu sei già fermo, e quelle istruzioni non sono più adatte a farti stare in piedi.
CHE COSA SUCCEDE ALLE ORECCHIE? È possibile che tu abbia sofferto di un forte dolore alle orecchie. Nella maggior parte dei casi si tratta di un’infiammazione dell’orecchio, l’otite. Una delle cause più frequenti dell’otite sono le infezioni. Le otiti possono colpire tutte le parti del tuo apparato uditivo. Non devi introdurre nessun oggetto nelle orecchie (nemmeno le dita!), dato che potresti rompere o danneggiare il timpano o produrre un’infezione. Devi anche stare attento ai suoni acuti e forti: quanto più sono acuti, tanto più intensamente colpiscono il timpano. I suoni molto forti possono danneggiare il tuo udito. Sei mai andato in aereo? Quando un aereo inizia ad abbassarsi per atterrare, hai provato quella sensazione sgradevole nell’orecchio, come se si tappasse? Nell’orecchio medio si trova anche un altro condotto, la tromba di Eustachio, che mette in comunicazione la zona della cavità del naso e la faringe con l’orecchio. La sensazione delle “orecchie tappate” è dovuta proprio all’ostruzione di questo condotto. Dato che l’orecchio è anche l’organo dell’equilibrio, alcune infezioni possono produrre disturbi dell’equilibrio: l’infiammazione dei canali semicircolari, detta labirintite, produce vertigini, mal di testa e possibili cadute.
LA SORDITÀ A volte può capitare di trovarsi con persone che non riescono a sentire bene, o che non sentono nulla. Ci sono persone sorde (o non udenti) dalla nascita; altre volte la capacità di udire si perde in seguito a malattie. Esistono diversi tipi e gradi di sordità. Per consentire alle persone sorde di comunicare si è sviluppato un linguaggio fatto di gesti con le mani: il linguaggio dei segni. Ci sono anche degli apparecchi, le audioprotesi, che migliorano in alcune persone la capacità di udire. La sordità isola dal mondo; per questo è importante aiutare i non udenti a integrarsi nella società.
CHE COSA C’ È DENTRO LA BOCCA? La bocca è formata da una grande cavità. Questa cavità è chiusa sul davanti dalle labbra. Dietro le labbra ci sono i denti, che servono per masticare i cibi. Sul pavimento della bocca c’è la lingua. La lingua è un organo formato da un muscolo dotato di grande mobilità, che prende parte sia alla digestione dei cibi sia all’articolazione della parola. Il soffitto della bocca è formato dal palato. Davanti si trova il palato duro, contro il quale si appoggia la lingua per articolare le parole e rimescolare i pezzetti di cibo. Dietro vi è il palato molle; in questa zona vi è il velo pendulo, una parte molle e rosea che puoi vedere se ti metti davanti a uno specchio e spalanchi la bocca dicendo: “Aaaaaaaah!”. I lati della cavità, che chiamiamo guance, sono formati da muscoli che ci aiutano a masticare e a soffiare. Il fondo della cavità orale comunica con un’altra cavità: la faringe. La saliva viene prodotta dalle ghiandole salivari. Sapevi che una persona adulta produce da 1 litro a 1 litro e mezzo di saliva al giorno? La saliva mantiene umida la bocca e ammorbidisce il cibo. Le ghiandole salivari riversano la saliva nella bocca attraverso condotti molto sottili. Microsoft ® Encarta ® 2008. © 1993-2007 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.
PER CHE COSA UTILIZZIAMO LA BOCCA? La bocca si utilizza per masticare i cibi, per percepire i sapori, per parlare e per respirare. Nella bocca comincia la digestione. Qui avviene la masticazione, la salivazione e la deglutizione degli alimenti. Con la masticazione, il cibo viene triturato dai denti. La lingua spinge gli alimenti verso il palato duro e li mescola con la saliva. Durante la deglutizione, la lingua spinge il cibo verso la faringe; la pressione che esercita chiude le vie respiratorie e gli alimenti passano all’esofago. Nella bocca risiede anche il senso del gusto, che ci permette di distinguere i sapori. Le labbra, i denti, il palato duro e la lingua prendono parte a un’altra importante funzione, l’articolazione delle parole e dei suoni. Nella bocca si modificano le onde sonore emesse dalla laringe per produrre i suoni. Oltre che dal naso, l’aria che respiri entra ed esce dal tuo corpo anche attraverso la bocca.
IL SENSO DEL GUSTO Se guardi la lingua allo specchio, osserverai tante piccole sporgenze: sono le papille gustative. È qui che risiede il senso del gusto, grazie al quale siamo in grado di distinguere i differenti tipi di sapori. Quando un cibo arriva in bocca e si mescola con la saliva, le papille inviano le informazioni del sapore al cervello. Esistono quattro sapori di base: il dolce, il salato, l’aspro e l’amaro, che vengono percepiti in regioni distinte della lingua. Sulla punta della lingua ci sono le papille del sapore dolce e, molto vicino, quelle del sapore salato; ai lati ci sono le papille del sapore aspro e, nella zona posteriore, quelle del sapore amaro. Il senso del gusto è collegato con quello dell’olfatto.
CHE COSA AVVIENE IN BOCCA? Alcuni bambini possono nascere con difetti della bocca, che influiscono sul modo o sulla capacità di parlare. Inoltre, in bocca si possono produrre delle infezioni. Nei denti possono comparire le carie, piccole cavità provocate da batteri che si sviluppano grazie agli zuccheri che rimangono fra i denti. Le ghiandole che producono la saliva possono infiammarsi; quando ciò avviene, si parla di parotite, che è dovuta a un virus e forse conosci con il nome di “orecchioni”. Contro questa malattia, oggi esiste un vaccino, che si somministra ai bambini quando sono piccoli. Un’alimentazione sana e la pulizia giornaliera dei denti con lo spazzolino aiutano a prevenire molti disturbi della bocca.
COM’È FATTO IL NASO? Se ti tocchi il naso dall’alto verso il basso con la punta delle dita, noterai che la parte superiore è più dura: stai toccando le ossa nasali. Il resto del naso è più molle, perché è formato da una cartilagine. Ma il naso non è solo quello che vedi dall’esterno. Il naso ha due fori, che chiamiamo narici. Devi ammettere che qualche volta avrai rovistato con il dito nel naso: allora, ti sarai reso conto che questi fori proseguono verso l’interno con due cavità, dette fosse nasali. Le fosse nasali sono separate da una parete, l’etmoide. Il naso comunica nella parte posteriore con la bocca; infatti, il fondo delle due cavità non è chiuso ma prosegue in un’altra cavità, il nasofaringe. Questa si unisce verso il basso con la parte posteriore della bocca; in questo spazio si incrociano le due vie dell’aria (che va dal naso verso i polmoni e viceversa) e degli alimenti (che dopo essere stati masticati, devono dirigersi verso il tubo digerente). L’interno delle narici è rivestito da peli che servono a intrappolare polvere e particelle per evitarne l’ingresso nelle vie respiratorie, e a trattenere il più possibile il calore e l’umidità all’interno del naso. Le fosse nasali sono ricoperte da uno strato di pelle delicata e sottile di colore rossastro, la mucosa nasale. La mucosa nasale ha delle cellule specializzate per fabbricare il muco. Sapevi che il naso produce ogni giorno circa mezzo litro di questo fluido? Anch’esso serve a intrappolare particelle estranee e microrganismi. Il muco è spinto indietro, verso il nasofaringe, dalle cellule della mucosa che possiedono ciglia capaci di muoversi tutte insieme, facendo così scivolare via i frammenti di muco. Nella zona del tetto delle cavità nasali c’è una mucosa speciale, più spessa, di colore giallognolo. Questa zona della mucosa nasale si chiama regione olfattoria. Qui si trovano le cellule olfattorie che sono in grado di captare gli odori: quindi, la mucosa della regione olfattoria è l’organo dell’olfatto.
L’OLFATTO Quante volte hai indovinato che cosa c’era a pranzo solamente annusando l’aria? Grazie al senso dell’olfatto siamo capaci di distinguere una grande quantità di odori. Dalla regione olfattoria Partono, dirette al cervello, informazioni che viaggiano lungo il nervo olfattorio; sta al cervello interpretare i segnali che arrivano e riconoscere il significato di un odore. Le cellule olfattorie non sono uguali: ognuna riceve un odore di base determinato. Il senso dell’olfatto è collegato con quello del gusto. L’olfatto è molto importante: non solo ti permette di godere dei profumi piacevoli, ma ti avverte anche della presenza di un possibile pericolo. L’odore di un alimento avariato, di una fuga di gas, o del fuoco, ti può mettere in guardia e aiutarti a evitare pericoli.
CHE COSA SUCCEDE AL MIO NASO? Certamente qualche volta hai avuto il raffreddore! Il naso si riempie di muco, hai difficoltà a respirare e starnutisci. I raffreddori sono frequenti e normalmente sono dovuti a infezioni prodotte da virus. A volte invece questi sintomi sono da attribuirsi ad allergie, che in certe persone possono essere provocate ad esempio dal pelo di alcuni animali o dal polline di determinate piante. Altre volte ancora, sono effetti di malattie che coinvolgono tutto il corpo, come l’influenza. In alcune persone, infine, il senso dell’olfatto è alterato; l’assenza di olfatto si chiama anosmia.
A CHE COSA SERVE LA PELLE? Chiudi gli occhi e tocca con le mani tutto quello che ti circonda. Attraverso la pelle, entriamo in contatto con il mondo esterno e forse non ci rendiamo nemmeno conto della grande quantità di informazioni che riceviamo attraverso la pelle. La pelle è un rivestimento che separa l’interno del corpo dall’esterno e funziona come una barriera, che protegge da piccoli urti, da microrganismi e sostanze dannose. La pelle perciò ha una funzione di difesa. Però, anche se è una barriera, la pelle ti permette di ricevere sensazioni: sentire se un oggetto è caldo o freddo, liscio o rugoso, o provare dolore quando ti fai male. La pelle è cioè l’organo del tatto. La pelle ti aiuta anche a mantenere la temperatura del corpo. Nella pelle ci sono molti vasi sanguigni. Se fa caldo e il corpo ha bisogno di perdere calore, questi vasi sanguigni si dilatano, il flusso di sangue che vi scorre è maggiore e il calore si disperde con facilità, attraverso la pelle, verso l’esterno. Se ciò non basta, la pelle, grazie alle ghiandole sudoripare, produce il sudore; quando il sudore evapora, cioè da fluido diventa vapore, “porta via” calore dalla pelle e aiuta così il corpo a non surriscaldarsi. Il sudore serve anche a eliminare dalla pelle alcune sostanze nocive. Se invece fa freddo e il corpo ha bisogno di conservare il calore, i vasi sanguigni si stringono (si parla di vasocostrizione), il volume di sangue che vi scorre è molto minore e si disperde meno calore. La pelle produce anche la vitamina D, con l’aiuto della luce del sole. La vitamina D è molto importante affinché le ossa assorbano il calcio degli alimenti e si rinforzino. Ecco perché si dice che “stare alla luce e all’aria aperta” fa bene ai bambini. Ma attenzione alle scottature solari!
“PELLE COMANDA COLOR …!” Il colore della pelle di ciascuno di noi è diverso da quello degli altri. Nella pelle si trovano cellule che producono una sostanza chiamata melanina. In base alla quantità di melanina della pelle, avrai un colorito più pallido o più scuro: quanta più melanina avrai, tanto più scuro sarà il colore della pelle. La quantità di melanina che possiedi dipende dall’esposizione al sole, e soprattutto da fattori ereditari. Alcune persone non sono in grado di produrre melanina e sono dette albini: la loro pelle è bianchissima, l’iride degli occhi rossastra. Anche tra gli animali esiste il fenomeno dell’albinismo.
DI CHE COSA È FATTA LA PELLE? Osserva il disegno di un pezzo di pelle e vedrai due zone differenti, due strati, uno sopra l’altro. Lo strato in alto, a contatto con l’aria, è il più esterno e si chiama epidermide. Al di sotto c’è il derma, lo strato che è in contatto con l’interno del corpo. Lo sapevi che il semplice sfregamento della pelle con i vestiti rilascia un numero incredibile di cellule? L’epidermide è formata da numerosi strati di cellule. Al di sotto, nel primo strato a contatto con il derma, c’è un livello di cellule che sono vive e che si riproducono senza sosta. Se andiamo verso l’alto le cellule sono progressivamente più sottili e dure, e alla fine muoiono e vengono rilasciate dalla pelle. Quando si staccano, spazzano via i germi e puliscono la pelle. Ti sei mai accorto che se ti graffi leggermente, la pelle non sanguina? Ciò dipende dal fatto che all’epidermide non arrivano vasi sanguigni. Alcune zone dell’epidermide formano le unghie. Sempre nell’epidermide, esistono le cellule che producono la melanina. Poi c’è il derma, che è un bel po’ più complicato! Qui arrivano i vasi sanguigni; nel derma poi ci sono diversi tipo di terminazioni nervose, che chiamiamo recettori sensoriali. Alcuni recettori ricevono informazioni sulla temperatura, altri sul dolore e altri ci permettono di distinguere le diverse superfici degli oggetti. Nel derma si trovano anche le ghiandole sudoripare e le ghiandole sebacee. Le ghiandole sudoripare, quelle che producono il sudore, si aprono all’esterno tramite piccoli orifizi che si chiamano pori. Le ghiandole sebacee producono il sebo, una sostanza grassa che mantiene la pelle umida ed elastica. E dove si trovano i peli? L’epidermide si ripiega dentro il derma e forma una specie di sacchetto, dove si alloggia la radice del pelo.
CHE COSA SUCCEDE ALLA PELLE? La pelle è esposta a molti agenti esterni, come il sole, i germi o sostanze dannose. Inoltre, può irritarsi, subire scottature, tagli e infezioni da batteri, virus o funghi, o ancora essere attaccata da malattie che riguardano tutto il corpo. Chi non ha mai visto una verruca o un papilloma? Entrambi sono esempi di infezioni della pelle provocate da un virus. Hai mai sentito parlare del piede d’atleta? È un’infezione dovuta a un fungo, che compare a volte dopo aver camminato scalzi su superfici bagnate, come quelle delle piscine. Nelle allergie, la pelle si irrita a causa del contatto con alcuni tessuti o metalli. Altre allergie possono essere causate da alimenti o medicine. Durante il decorso di alcune malattie comuni nei bambini, come la varicella o il morbillo, sulla pelle compaiono macchie o piccole vesciche. Possiamo fare molte cose per la nostra pelle! L’igiene, l’uso di creme e vestiti adatti per proteggerci dal sole, e l’abitudine di asciugarsi bene dopo un bagno sono semplici accorgimenti che aiutano a mantenere la pelle in buona salute.