campo di tarsia ferramonti

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campo di tarsia ferramonti Giorno della memoria... Per non dimenticare visita guidata campo di tarsia ferramonti

Tarsia Ferramonti MUSEO DELLA MEMORIA Il campo di concentramento di Tarsia Ferramonti (CS) fu costruito ad hoc nel 1940, a differenza di altri campi di concentramento italiani, ma, nell’aspetto esteriore, ricordava chiaramente un lager nazista, fatto com’era da lunghi capannoni e posto nell’immediata vicinanza della linea ferroviaria Sibari - Cosenza. Oggi poco è rimasto del campo: le uniche baracche sono quelle che, durante gli anni della guerra, erano state utilizzate dalla direzione e dagli uffici dell’Amministrazione del campo. Di questo campo nessuno parlò fino agli anni ’70, quando, attraverso delle ricerche presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma e l’archivio di stato di Cosenza, e alla luce dei racconti di cittadini che avevano vissuto personalmente in quegli anni, fu pubblicato un libro; ma solo alla fine degli anni ’80 le istituzioni cominciarono a rendersi conto dell’importanza del ex campo di Ferramonti.

Il campo di Ferramonti di Tarsia ai suoi inizi Ecco come era formato al suo interno, quando cominciavano ad arrivare i primi deportati…

La storia di Ferramonti di Tarsia Ferramonti di Tarsia nasce per quanto riguarda la struttura interna, come un vero e proprio lager nazista; ma pian piano si trasforma, diventando un campo di lavoro dove vengono costruite due scuole e una sinagoga, all’interno delle quali sono chiamati alcuni rabbini per insegnare e pregare. Tarsia Ferramonti è un campo di smistamento, dove dei circa 200 deportati, solo 40 muoiono per morte naturale, mentre gli altri riescono tutti a sopravvivere In seguito, le cose cambiano e tutti i deportati vengono messi sotto il duro lavoro, dopo di ciò quando la guerra si mette male per l’Italia e la Germania, quasi tutti i deportati vengono fatti evacuare, mentre poco prima dell’arrivo degli alleati, quando i nazisti passano per l a SS 109 e si fermano nelle officine di Ferramonti, i pochi deportati rimasti si salvano sventolando una bandiera gialla, simboleggiante epidemia di colera. Il cambiamento radicale di Ferramonti di Tarsia avviene alla fine della guerra , quando il campo di concentramento viene allestito come campo profughi. Oggi Ferramonti è diventato “Museo Internazionale della Memoria”, unico al livello nazionale e visitato da milioni di persone provenienti da tutto il mondo.

Il campo di Ferramonti di Tarsia ai nostri giorni Ecco invece come è adesso il campo di Ferramonti di Tarsia,dopo l’orrore della seconda guerra mondiale. Ai nostri giorni è così composto dal Museo Internazionale della Memoria e dalle poche capanne rimaste del vecchio campo

Il Museo Internazionale della Memoria Il Museo Internazionale della Memoria nasce per onorare il sacrificio di tutte le vittime innocenti della seconda guerra mondiale. Sorge all’ interno del campo e vi sono numerose notizie su ciascuno dei deportati di Ferramonti. Viene visitato da molte persone ogni giorno, tra cui tante scuole. È aperto a tutti e dà la possibilità di raccogliere molto materiale sulle caratteristiche dei campi di concentramento.

Ecco invece alcuni documenti storici presenti all’ interno del Museo della Memoria…

Anna Tripodi e Maddalena Candido III B Invece questo è il nostro pensiero su tutti i campi di concentramento e sull’orrore della shoah… Tante violenze sono state commesse in quei campi di concentramento, pieni di gelido odio e noi pensiamo che tutto ciò sia orribile. Vogliamo denunciarle e tramite questo piccolo lavoro vorremmo fare la nostra parte affinché non si dimentichi e l’orrore della seconda guerra mondiale non accada più. In conclusione il messaggio che vorremmo dare è questo: “Il tempo passa, ma l’auspicio è che la memoria di questi eventi resti sempre nel cuore e nelle menti di ognuno.” Lavoro di : Anna Tripodi e Maddalena Candido III B