1 LENDING BOOMS: LATIN AMERICA AND THE WORLD Marcelli Alice Strologo Federica Pierre-Olivier Gourinchas Rodrigo Valdés Oscar Landerretche.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
INFLAZIONE, PRODUZIONE E CRESCITA DELLA MONETA
Advertisements

Capitolo 8 La curva di Phillips.
Il “miracolo economico” ( )
La crisi Irlandese Relazione eseguita da: Valeria De Santis
Evelyn Venturini Valentina Amalfi Mattia Binda
1 I motivi di intervento dello Stato nelleconomia Scienza delle Finanze V ITT Prof.ssa Mariacristina Cristini.
STRUTTURA DEL LAVORO: Definizione di prociclicità
Scenari Macrofinanziari M1 - Marotta 18/10/ Meccanismo di trasmissione per BCE (2000, 2002) Il lungo periodo, con prezzi flessibili Inflazione come.
A cura di : Marco Sala Samuele Pirovano
I modelli di capitalismo
Alcuni problemi della politica economica nellepoca della globalizzazione Fedele De Novellis Parte II 10 marzo
RISPARMIO, ACCUMULAZIONE DI CAPITALE E PRODUZIONE
Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
Il mercato dei beni in economia aperta
I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
Capitolo 4 I mercati finanziari.
Progresso tecnologico e crescita
Elevato debito pubblico
Revisione del modello macroeconomico : il lungo periodo Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.Equilibro domanda.
Alcune definizioni Politica fiscale Politiche di stabilizzazione
Capitolo 1 Introduzione
Finanza Internazionale e Crescita dei Paesi in via di sviluppo
Qual è il collegamento tra il modello IS-LM illustrato nel capitolo 9 e il modello della domanda aggregata del capitolo 8 Il modello della domanda aggregata.
Legami economici internazionali
ESERCITAZIONE.
ESERCITAZIONE 2.
Economia politica II – Modulo di Macroeconomia
Modelli macroeconomici in economia aperta
Lezione 10 Aspettative e Mercati Finanziari
Mercato dei beni in economia aperta
Legami economici internazionali
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
I mercati finanziari e reali in economia aperta
Crescita i fatti principali
LEZIONI DI MACROECONOMIA CAPITOLI 5 & 6
Economia Internazionale
Il mercato dei beni in economia aperta
Il cambio e i mercati finanziari in economia aperta
R.Capolupo-Appunti Macro21 Lezione 9 (Capitolo 14 De Long) Saldo di bilancio, debito pubblico e investimenti.
Lezione 8 La politica fiscale, il deficit ed il debito pubblico
Corso di Macroeconomia Lezione 7 : Modello IS-LM
Un esempio nel settore commerciale
IL CICLO ECONOMICO INTRODUZIONE E ANALISI DELLE VARIAZIONI ECONOMICHE
Introduzione Capitolo 1 adattamento italiano di Novella Bottini
Bilancia dei pagamenti e tassi di cambio
=> modifica la sua capacità di fronteggiare shock asimmetrici
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Principi di macroeconomia Robert H. Frank, Ben S. Bernanke Copyright © The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 6 Risparmio e formazione di capitale.
Politica Fiscale, Inflazione, Ciclo economico
Le ondate della globalizzazione
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Istituzioni di Economia Politica II (CLEA/CLAM )
I principali temi della macroeconomia
Capitolo 1 Introduzione
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Istituzioni di Economia M-Z prof. Leonardo Ditta
Regimi di cambio Lezione 20 Corso di Macroeconomia (L-Z)
Paesi emergenti analisi congiunturale Pavia, 23 marzo 2010 Pavia, 23 marzo 2010.
La politica fiscale, il deficit ed il debito pubblico
Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio
L’ equilibrio del mercato dei beni: applicazioni Istituzioni di Economia Politica II.
La domanda di moneta I: definizione Ipotesi: Esistono due sole attività finanziarie: I: MONETA usata per transazioni, non paga interessi. La si ritroverà.
La politica economica in economia aperta
La “Grande depressione” e la “Grande recessione” Una comparazione PROF. RICCARDO FIORENTINI.
Confronto tassi di cambio fissi e flessibili Secondo i suoi sostenitori presenta due ordini di vantaggi, in termini di efficienza: non interferisce con.
Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia – Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo XIX. Regimi di cambio Capitolo XIX. Regimi di cambio.
Transcript della presentazione:

1 LENDING BOOMS: LATIN AMERICA AND THE WORLD Marcelli Alice Strologo Federica Pierre-Olivier Gourinchas Rodrigo Valdés Oscar Landerretche

2 INDICE Introduzione _ Definizione dei dati _ Le fasi del lending boom _ Due esempi: LArgentina e il Cile I fatti stilizzati _ Grandezza,durata,distribuzione temporale e geografica; _ Comportamento delle variabili macroeconomiche; _ Relazione tra lending boom e crisi bancaria e valutaria. Teorie sulle origini dei lending booms Alcuni commenti Conclusioni

3 INTRODUZIONE Cos e un lending boom? lending boom Si ha lending boom quando lincremento del credito bancario è così elevato e prolungato da comportare un radicale scostamento del rapporto tra credito bancario e PIL rispetto al valore di lungo periodo e quando si ha eccessiva creazione di credito. Le possibili cause : Scarsa regolamentazione dei mercati finanziari; Rapido aumento delle attività degli intermediari finanziari; Presenza di bailout guarantees; Imperfezioni mercato creditizio; Tentativi di mantenere un regime dei cambi fisso. Se lasciati senza controllo i lending booms possono essere molto dannosi per leconomia.

4 Per essere considerato rilevante, un episodio deve mostrare una deviazione del rapporto dal trend di riferimento che sia maggiore di una soglia data. I Paesi considerati sono 91, di cui 19 latino-americani, tutti con più di abitanti, osservati nel periodo INTRODUZIONE Definizione dei dati

5 INTRODUZIONE Le fasi del lending boom Tre fasi: 1.Buildup phase: inizia quando il rapporto supera la soglia limite e finisce un anno prima che lepisodio raggiunga la sua deviazione maggiore dal trend; 2.Peak year: anno in cui il rapporto raggiunge il suo valore massimo; 3.Ending phase: inizia alla fine del peak year e finisce quando il rapporto ritorna alla soglia limite.

6 INTRODUZIONE DUE ESEMPI: lArgentina (1/2) LArgentina ha sperimentato due lending booms: : il rapporto credito/PIL aumentò del 100%; : il rapporto credito/PIL aumentò del 70%.

7 INTRODUZIONE DUE ESEMPI: il Cile (2/2) Il Cile presentò un lungo lending boom durato dal 1975 al 1984 in cui il rapporto credito/PIL aumentò del 1200%.

8 I FATTI STILIZZATI Vengono analizzate differenti dimensioni dei lending booms: 1)Grandezza,durata,distribuzione temporale e geografica; 2)Comportamento delle variabili macroeconomiche; 3)Relazione tra lending boom e crisi bancaria e valutaria.

9 I FATTI STILIZZATI Grandezza, durata, distribuzione temporale e geografica Grandezza: il numero dei casi sembrerebbe diminuire con le dimensioni delle soglie (sia considerando la deviazione relativa che quella assoluta). Durata : La fase buildup e quella ending (o reversal) sembrerebbero avere approssimativamente la stessa durata (2,5 anni). Infatti per la buildup phase questa è di circa 2,5 anni, mentre, per la ending phase si varia da un minimo di 1,6 ad un massimo di 3,2 anni ; Distribuzione temporale: I lending booms mostrano una certa agglomerazione temporale, sono cioè concentrati dalla fine degli anni 70 agli inizi degli anni 80 e agli inizi degli anni 90. Gli autori sostengono che ciò sia collegato ad ondate di liberalizzazioni finanziarie.

10 Distribuzione geografica: Le regioni industrializzate, sono più inclini a sperimentare un boom rispetto a quelle in via di sviluppo (in termini assoluti; leffetto è meno evidente in termini relativi), eccezione fatta per lAsia (Far East Asia); LAmerica Latina non sembra particolarmente vulnerabile. I FATTI STILIZZATI Grandezza, durata, distribuzione temporale e geografica

11 Distribuzione geografica: LAmerica Latina sembra essere stata più incline negli anni 90, rispetto ai decenni precedenti; LAfrica, al contrario, sembra essere stata più interessata negli anni 70; Il Medio Oriente ha visto un debole incremento della probabilità di boom negli anni; LEstremo Oriente è stato più incline ai lending booms durante gli anni 70. I FATTI STILIZZATI Grandezza, durata, distribuzione temporale e geografica

12 I FATTI STILIZZATI Comportamento delle variabili macroeconomiche Variabili macroeconomiche domestiche Movimento simultaneo positivo tra credito e Pil (non è necessariamente vero che un sistema di eccessivi prestiti porta ad un collasso delleconomia, alternativamente, gli shock possono alterare contemporaneamente il Pil e il credito domestico); Forte boom degli investimenti e delloutput (PIL reale) seguito da una contrazione degli stessi nella fase finale (leffetto è maggiore per gli investimenti); Non cè evidenza di boom nei consumi; Aumento del tasso di interesse reale domestico con conseguente declino nella fase finale.

13 I FATTI STILIZZATI Comportamento delle variabili macroeconomiche Variabili di politica domestica Il rapporto tra avanzo o deficit del governo e Pil, peggiora significativamente dopo il lending boom; Le riserve internazionali diminuiscono. Variabili internazionali Deterioramento del conto corrente seguito, nelle fasi finali, da una controtendenza; Apprezzamento del tasso di cambio reale, con un conseguente deprezzamento; Aumento degli afflussi di capitali privati (durante le tre fasi), successivamente invertito; Accorciamento della durata del debito estero. Fattori esterni Apprezzamento delle ragioni di scambio dopo la fine del boom; Incremento costante dei tassi di interesse reali internazionali durante il boom.

14 I FATTI STILIZZATI Relazione tra lending boom e crisi bancaria Per verificare se esiste relazione viene comparata la probabilità di avere una crisi bancaria prima e dopo il boom, con la probabilità di sperimentare tale crisi durante periodi di tranquillità. La probabilità di avere una crisi dopo il boom è relativamente bassa; La probabilità di avere una crisi bancaria nei due anni successivi al boom è leggermente superiore alla probabilità riscontrata nei periodi tranquilli; Solo una piccola porzione di episodi sfocia in uneffettiva crisi bancaria.

15 I FATTI STILIZZATI Relazione tra lending boom e crisi valutaria Per verificare se esiste relazione viene comparata la probabilità di avere una crisi valutaria prima e dopo il boom, con la probabilità di sperimentare tale crisi durante periodi di tranquillità. La probabilità di crisi valutaria è leggermente superiore dopo un boom che durante periodi tranquilli; Usando il criterio relativo le crisi valutarie sono a volte più probabili prima del boom che dopo.

16 I FATTI STILIZZATI Il caso dellAmerica Latina Alcune peculiarità: Rilevanti afflussi di capitale prima dei lending booms; LIBERALIZZAZIONE MERCATI FINANZIARI Temporanea crescita della produzione seguita da un significativo declino futuro; Importante ruolo dei consumi; Maggiori tassi di interesse rispetto al resto del mondo; Apprezzamento del tasso di cambio reale maggiore rispetto al resto del mondo. I dati mostrano che la probabilità che una crisi bancaria o valutaria segua un lending boom è molto più alta in America Latina rispetto al resto del mondo.

17 TEORIE SULLE ORIGINI DEI LENDING BOOMS Ciclo economico reale e elasticità prociclica: Un lending boom è il prodotto di un ciclo economico reale in cui lelasticità della domanda di credito è altamente prociclica. Secondo questa teoria lorigine del boom è uno shock tecnologico o dei terms of trade; Sviluppo finanziario e liberalizzazione: Il lending boom è il naturale risultato di una significativa liberalizzazione del sistema finanziario; Afflussi di capitale: Un lending boom è il risultato di un consistente afflusso di capitali. Il sistema bancario risponde aumentando il credito al settore privato e ciò provoca una crescita degli investimenti e dei consumi; Shock nella ricchezza: Un lending boom si verifica quando una grande espansione degli investimenti o dei consumi richiede finanziamenti; Le teorie che sembrano maggiormente credibili per i fatti stilizzati illustrati nel paper sono le prime due.

18 ALCUNI COMMENTI Ernesto Talvi: Sarebbe stato utile se gli autori avessero utilizzato (oltre alla deviazione da una soglia data) la dimensione media della buildup phase e dellending phase; Sarebbe stato interessante indagare sullesistenza o meno di periodi di lending bust dopo un lending boom; Le informazioni riguardanti ampiezza, durata e distribuzione temporale dei lending boom per lintero campione, sarebbero dovute essere presentate anche per quanto riguarda la sola America Latina, ai fini del confronto; Sarebbe interessante verificare la proporzione di crisi bancarie effettivamente precedute da un lending boom, sia per lintero campione che soltanto per lAmerica Latina; Il paper conclude che lAmerica Latina sembra essere più incline a sperimentare una crisi, rispetto agli altri paesi. Bisognerebbe indagare sulle origini di tale comportamento; Viene tralasciata una delle probabili cause del lending boom e cioè le misure di stabilizzazione dellinflazione e la rimonetizzazione delleconomia che segue; La combinazione di fatti stilizzati-teorie, sembrerebbe non dare unindicazione chiara di quale sia la teoria prevalente.

19 ALCUNI COMMENTI Abhijit V. Banerjee: Gli autori affermano che le fasi dei lending booms sono più o meno simmetriche, ma questo sembra andare contro il fatto che vari lending booms finiscono con una crisi; Levidenza mostrata riguardo allassenza, in molti casi, di una crisi successiva al lending boom è discutibile; Il caso dellAmerica Latina rinforza il sospetto che il ciclo economico reale non basti da solo a spiegare il fenomeno; Il paper costituisce un buon punto di partenza per futuri lavori.

20 CONCLUSIONI I lending booms sono associati con _ un boom degli investimenti e dei consumi; _ un declino nella crescita delloutput; _ un aumento dei tassi di interesse reali; _ un aumento del deficit di conto corrente corrispondente ad afflussi di capitale; _ un apprezzamento della valuta domestica; _ un declino nelle riserve estere; _ un peggioramento della situazione fiscale; _ una riduzione della durata dei debiti esteri; Confrontando lAmerica Latina con il resto del mondo, notiamo che nella prima i lending boom rendono leconomia particolarmente esposta alle crisi finanziarie e della bilancia dei pagamenti; Gran parte del lavoro è basato sullutilizzo di probabilità che potrebbero non rispecchiare la realtà empirica dei fatti. Tuttavia anche a nostro parere, il paper potrebbe costituire una solida base per futuri lavori di ricerca.