LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CNI TRA ISTANZE PEDAGOGICHE

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LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CNI TRA ISTANZE PEDAGOGICHE E QUADRI NORMATIVI A cura di Michela Possamai – Dirigente Scolastico Referente per l'Intercultura – USRVeneto Ufficio IV I.C. Ridolfi di Lonigo - 23 gennaio 2012 1

Il futuro nel presente: gli alunni CNI, NAI, stranieri, forestieri... CHE SIGNIFICA ESSERE STRANIERO? CHE SIGNIFICA ESSERE ITALIANO? LA MIA CASA E' DOVE SONO I minori stranieri come quelli italiani sono innanzitutto “persone” e in quanto tali titolari di diritti e di doveri che prescindono dalla loro origine nazionale (MIUR, Linee guida, 2006) 2

(MIUR -ISMU, Rapporto alunni CNI - 2010/2011) Un milione di “futuri italiani” Il contesto nazionale: circa un quinto della popolazione italiana straniera presente nel nostro Paese è costituita da minori. Dai 59.389 dell’a.s. 1996/97 ai 711.386 dell’a.s. 2010/11: presenza dallo 0,8% al 7,9% sulla popolazione scolastica complessiva. Andamento storico delle presenze: aumento dal 2003/04 di 60/70 mila unità; rallentamento nell’ultimo triennio con assestamento sulle 38 mila unità di incremento all’anno. “Primato storico” nella scuola primaria; nell’ultimo decennio aumento significativo nella secondaria di II grado (dal 14% nel 2001/02 al 21,6% nel 2010/11). (MIUR -ISMU, Rapporto alunni CNI - 2010/2011) 3

(Fonte ARIS, area riservata scuole del Veneto, 2011/12) Il contesto regionale Situazione di costante numerosità e significativo aumento degli alunni CNI: dai 67.398 al 12 dicembre 2008 agli attuali 77.427 nelle scuole statali a cui si aggiungono gli 8.734 delle paritarie. Oltre le 85 mila unità, circa il 13% della popolazione scolastica complessiva. NAE: 39.888 sulla popolazione complessiva i.s. statali Provincia di Vicenza: dato complessivo pari a 16.406 nelle scuole statali e 1926 nelle paritarie. Seconda provincia dopo TV. (Fonte ARIS, area riservata scuole del Veneto, 2011/12)

La fotografia di gruppo Coloro che sono nati in Italia o giunti qui nella prima infanzia, la cosiddetta 2G: sono stranieri fino ai 18 anni, momento in cui potranno chiedere la cittadinanza (L. 91/1992) Coloro, numericamente meno consistenti, minori stranieri non accompagnati, giunti in Italia da soli, come Ulisse nascosto sotto il montone per sfuggire Polifemo... Coloro, significativamente più numerosi, arrivati in Italia a 12 anni e oltre, in seguito al ricongiungimento familiare: le generazioni 1,5 (Portes e Rumbaut, 2001), in- between generation (Crul, 2000)

I più vulnerabili Coloro che sono NAE o giunti in Italia a partire dai 10 anni e oltre Coloro che giungono in Italia ad anno scolastico già iniziato o avanzato e che rischiano di perdere mesi importanti di scolarità Coloro che provengono dai contesti africano (in particolare i marocchini) e asiatico (in particolare, i cinesi) più che dai contesti est-europeo e latinoamericano I maschi più delle femmine (Fonte “Pratiche di integrazione. Progetto Non uno di meno” a cura di Graziella Favaro e Nella Papa)

Alcune criticità Difficoltà iniziale di inserimento, soprattutto per coloro che arrivano a scuola a 14 anni e oltre Numerosi casi di ritardo scolastico in ingresso: il 55% degli alunni stranieri è in ritardo (42% di un anno; 12% di due o più anni); a 14 anni il ritardo sale al 66% e a 15 anni al 75% Il tasso di insuccesso scolastico in generale è più significativo rispetto agli alunni italiani: nella scuola secondaria di I grado il divario è di 8 punti percentuali, nella secondaria di II grado è di 12,5% “Un anno andato in malora è l’eternità in un barattolo” (D. Pennac, 2008)

La prosecuzione degli studi Per la promozione del successo formativo, I fattori che incidono sulle scelte: Le attese e i progetti famigliari La conoscenza della lingua Il ritardo scolastico Le aspettative e l’orientamento dei docenti

Su curricolo, competenze, valutazione Criticità generali: Mancanza di programmazione, metodologia e valutazione condivisa a livello di CdD per gli alunni NAI; disomogeneità di comportamento nei CdC su PEP, obiettivi comuni, programmi e criteri di valutazione Criticità nei comportamenti dei docenti: approssimazione nella compilazione delle schede, mancanza di indicazioni di passaggio, difficoltà a predisporre PSP Criticità nella valutazione: difficoltà ad esprimere una qualsiasi valutazione in base alle competenze linguistiche in entrata, a valutare per competenze linguistiche, a preparare prove differenziate, a valutare per competenze, a far accettare alla classe percorsi individualizzati...

UGUALI E DIVERSI NELLA SCUOLA DI TUTTI “Io sono nata in Italia, a Montecchio, però mia mamma e mio papà sono albanesi e anch’io allora sono albanese. Io sono andata all’asilo qui e anche alla scuola materna. Vorrei chiedere al maestro due cose. La prima è questa: io sono italiana o albanese, o tutte e due? La seconda: ma io sono immigrata oppure no?” Fatima, 10 anni, Albania

Presenza de iure e de facto... Stranieri sulla base dell’attuale legge di cittadinanza (L.94/1992); accolti a scuola (L. 189/2002 cd Bossi/Fini) Sono cittadini non italiani (CNI) coloro che non sono nati da padre e/o madre italiani. La cittadinanza italiana può acquisirsi per effetto di matrimonio con cittadino italiano o per effetto di risiedere, in presenza di determinate condizioni, in Italia. I minori stranieri presenti nel territorio italiano hanno gli stessi diritti riguardo all’istruzione dei minori italiani. Diritto all’istruzione: sono soggetti all’obbligo scolastico, l’iscrizione va fatta in qualsiasi momento dell’anno in coincidenza del loro arrivo in Italia; vanno accolti anche se sprovvisti del permesso di soggiorno o privi di documentazione (DPR 394/99, art.45, CM 87/2000, CM 87/2002, CM 3/2001, L. 94/2009).

all’istruzione e alla formazione: Diritto – dovere all’istruzione e alla formazione: “ Il Decreto Legislativo n.76/2005 relativo al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, nel riprendere ed ampliare il concetto di obbligo formativo (art. 68 Legge 144/99), individua i destinatari in tutti, ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato (comma 6 dell’art. 1)”. (MIUR, Linee guida, 2006) L’iscrizione alla secondaria di II grado o ai percorsi di istruzione e formazione professionale (di cui all’art. 64, comma 4 bis, Legge 133/2008) non può avvenire che dopo la regolare conclusione del primo ciclo di istruzione. Tutti gli obbligati sono tenuti a sostenere l’esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione. (CM 110/2011)

PERCORSI PER L’OBBLIGO “L’articolo 3, comma 1, del Decreto Legislativo n. 167 del 14 settembre 2011, prevede, per ragazzi che hanno compiuto i 15 anni di età, la possibilità di assolvere l’obbligo di istruzione anche tramite la stipula di un contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (...). (...) l’art.3, secondo e terzo comma, del D.M. n. 139/2007, recante il regolamento in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, prevede che gli studenti che non hanno conseguito il titolo conclusivo del primo ciclo e che hanno compiuto il sedicesimo anno di età possono conseguire tale titolo anche nei centri provinciali per l’istruzione degli adulti ovvero, dove non ancora istituiti, presso i centri territoriali permanenti.” (CM 110/2011, art. 2.B)

PERCORSI PER IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO CONCLUSIVO DEL I CICLO DI ISTRUZIONE 1° POSSIBILITA’ L’art. 4, comma 2 del Decreto Legislativo 76/2005, richiamato anche dalle Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, stabilisce che “Nell’ambito della programmazione regionale e nel rispetto del quadro normativo delle singole regioni, le scuole secondarie di primo grado possono organizzare, in raccordo con le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione del secondo ciclo ed i servizi territoriali previsti dalle regioni stesse, iniziative di orientamento e azioni formative volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, anche ad integrazione con altri sistemi”. RISORSA: DPR 275/1999

2° POSSIBILITA’ E’anche prevista la possibilità che una scuola secondaria di II grado in rete con scuole secondarie di I grado accolga giovani stranieri che, per età e in possesso di almeno 9 anni di scolarità, hanno il diritto di frequentare tale corso di studi, attivando, però, contestualmente, un percorso atto a far loro acquisire anche il titolo di scuola secondaria di I grado. Tale percorso può essere attuato sia in una scuola statale di I grado sia in un CTP. RISORSE: DPR 275/1999; OM 455/97; accordi di rete; convenzioni con CTP.

VALUTAZIONE DEI PERCORSI LA VALUTAZIONE DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI STRANIERI DEVE ESSERE PENSATA NEL CONTESTO DEL PERCORSO DI ACCOGLIENZA DELINEATO DAL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA INSERIMENTO NELLA CLASSE “...i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto... DPR 394/1999, art. 45 comma 2

VALUTAZIONE DEI PERCORSI INSERIMENTO NELLA CLASSE: CRITERI dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno

Parole chiave Obbligo di iscrizione Valutazione della classe di inserimento Titolo di studio per identificare la classe e il tipo di istituto frequentato per individuare il necessario adattamento dei programmi di insegnamento: Delibera del Collegio dei Docenti, ai sensi del DPR 394/1999 art 5, comma 4 L’iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio e non costituisce un requisito per la regolarizzazione sulla presenza sul territorio né per l’alunno né per i genitori Ricognizione necessaria del pregresso scolastico in collaborazione con la famiglia con l’aiuto dei mediatori culturali e del territorio

ALUNNI 15 – 18 anni? I 15 enni che si iscrivono per la prima volta nel nostro percorso di scolarizzazione e che hanno 9 anni di scolarizzazione DEVONO essere iscritti direttamente nella scuola secondaria di II grado I 15 anni compiuti o da compiere nell’anno solare in corso che chiedono l’iscrizione entro dicembre VANNO ISCRITTI in 1° e poi si avvia il PERCORSO INTEGRATO per il conseguimento della licenza media presso un CTP di riferimento I 16 anni compiuti o da compiere nell’anno solare in corso che chiedono l’iscrizione come sopra VANNO VALUTATI caso per caso per prevedere l’inserimento in classi successive alla 1° avviando il percorso integrato per il conseguimento della licenza media, come sopra I 16 anni compiuti o da compiere nell’anno solare in corso che chiedono l’iscrizione nel periodo gennaio-maggio POSSONO: Come per i coetanei che arrivano a settembre Corso di alfabetizzazione presso CTP e successiva iscrizione nella scuola secondaria di II Grado Licenza media presso CTP

STRATEGIE tra istanza pedagogica e norma ADATTAMENTO PROGRAMMI: definito dal Collegio dei Docenti ai sensi del DPR 394/99 art. 45 comma 4 FUNZIONE STRUMENTALE e/o COMMISSIONE: applicano il concreto adattamento e determinano il percorso di riallineamento all’attuale percorso di studi ATTENZIONE al curriculum di studi seguito dallo studente distinto per anni, possibilmente con le materie per ciascuna delle classi frequentate ALFABETIZZAZIONE: interventi personalizzati o per gruppi (lingua per comunicare e poi lingua per lo studio); piano concordato all’Interno del Consiglio di Classe (adozione PSP) Nell’ambito dell’AUTONOMIA DIDATTICA, si può prevedere una BIENNALIZZAZIONE DEL PERCORSO per consentire all’alunno una diversa concentrazione da un anno all’altro sulle diverse discipline del curricolo, da concordare con la FAMIGLIA. DPR 275/1999; DPR 122/2009 art. 4 comma 5

Come tener conto didatticamente e normativamente del “gap” scolastico degli alunni? LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NAI NON RICHIEDE LA MESSA IN GIOCO DI CONCETTI E COSTRUTTI PARTICOLARI (DPR 122/2009 ART.1 COMMA 9) MA COMPORTA UNA RIVISITAZIONE E UNA DECLINAZIONE CHE CONSENTA DI CONSIDERARE LA LORO SPECIFICITA’ “Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, ma un’orchestra che prova la stessa sinfonia” (D.Pennac, 2008)

A chi e a cosa serve la valutazione? LA FUNZIONE DIDATTICA: dimensione individuale e informativa docente- alunno LA FUNZIONE RELAZIONALE: dimensione pubblica, di classe LA FUNZIONE BUROCRATICA: sommativa e certificativa, norme LA FUNZIONE PEDAGOGICA: regolativa del percorso dell’alunno e del processo educativo (A. Rezzara, 2000)

Sui tipi di valutazione Valutazione IDIOGRAFICA: criterio riferito al sè, confronto diacronico, senza parametri esterni, rischio di minorità Valutazione NORMATIVA: confronto sincronico tra la prestazione del singolo e del gruppo, parametro standard e parametro relativo Valutazione CRITERIALE: confronto sincronico tra risultati di apprendimento del singolo alunno e criteri predeterminati nella programmazione (E.G. Bettinelli, 2010)

Valutare i percorsi di apprendimento: 3 momenti del processo In INGRESSO: valutazione delle competenze iniziali. In ITINERE: valutazione del percorso nelle fasi intermedie FINALE: valutazione finale del percorso

Valutare le competenze iniziali Conoscere la storia personale e scolastica degli alunni NAI: esiti raggiunti, caratteristiche della scuola frequentata, abilità e competenze raggiunte Non stabilire immediatamente un piano didattico individualizzato Favorire, con l’aiuto dei mediatori, i colloqui con alunni e con la famiglia  Necessario prevedere in questo momento modalità di verifica e valutazioni delle competenze diverse e diversificate

Valutare le competenze intermedie L’adattamento del programma comporta che anche la valutazione deve essere adattata al percorso personale, ai sensi del DPR 394/1999, art. 45 interpretato alla luce delle Indicazioni ordinamentali, L. 53/2003 art.3 PSP  Si possono abbandonare temporaneamente una o più discipline a favore dell’insegnamento di L2, dell’essenzialità dei contenuti, dell’integrazione e dell’espansione di contenuti appresi nel paese di provenienza La valutazione si basa sui progressi dell’alunno nell’apprendimento dell’italiano come lingua per la comunicazione, sugli obiettivi trasversali di partecipazione, attenzione, impegno, cura del materiale scolastico, capacità di stabilire relazioni con i pari i e con gli adulti, rispetto delle regole

Centrale la previsione di sviluppo le potenzialità dimostrate Valutazione finale Centrale la previsione di sviluppo  Considerare i progressi, gli obiettivi possibili, la motivazione,l’impegno, le potenzialità dimostrate Esame di Stato? DPR 122/2009, CM 49/2010, CM 46/2011

Quanta legittimità nei percorsi personalizzati? Risposte articolate provengono da altre fonti generali e specifiche, attuali: DPR 394/1998, art. 46 CM 24/2006 Linee Guida Documento MIUR ottobre 2007 “La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri”  indicazioni di flessibilità e attenzione ai percorsi personali degli alunni

Sul DPR 122/2009 Art. 1 comma 9 dice che “I minori con cittadinanza non italiana... sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani” Principio universalistico di antidiscriminazione o specificità invisibile?

Istanze pedagogiche interessanti: Sul DPR 122/2009 Istanze pedagogiche interessanti: richiamo all’autonomia delle scuole nell’esercizio della valutazione per la scuola primaria e secondaria di I grado, la promozione può essere deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento  piani personalizzati biennali; inserimento di una specifica nota nel documento di valutazione da trasmettere alla famiglia

E nella scuola secondaria della “equità” e della “trasparenza” di II grado? La norma impone l’estinzione dei debiti prima dell’avvio dell’anno successivo...  “Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell’offerta formativa” Lo stesso Regolamento prevede che la valutazione si ispiri quindi ai criteri della “equità” e della “trasparenza”

Come conciliare istanza e norma valutativa? Ribadire la validità dei percorsi personali assumendo decisioni istituzionali conseguenti: Delibera del Collegio dei Docenti sui criteri di gestione e attuazione delle norme generali e specifiche sulla valutazione Formalizzazione dei Piani personali di transizione, di durata biennale Possibile gradualità delle prove d’esame di stato conclusivo del 1°ciclo di istruzione Delibera di formalizzazione di percorsi personali per la seconda lingua comunitaria Convergenza nella valutazione di esiti raggiunti in corsi e laboratori, anche extrascolastici, sulla base del PSP e del Quadro Comune Europeo per l’L2 Formalizzazione di convenzioni e accordi di rete

Una scuola “resiliente”? I progetti delle scuole multiculturali efficaci si dotano di “tutori di resilienza” (Cyrulnik, 2009) Indicano orientamenti ed azioni positive che cercano di coniugare: La risposta ai bisogni specifici e l’esigenza di una scuola di qualità ed equa per tutti con l’attivazione di laboratori, l’aiuto allo studio, una nuova prospettiva interculturale nella didattica per competenze per tutti e la formazione di tutti i docenti Gli aspetti didattici innovativi con l’attenzione alla dimensione relazionale L’integrazione con lo scambio ed il più ampio riconoscimento interculturale I progetti della scuola con le aspettative delle famiglie tramite i mediatori e la mediazione del territorio L’idea di una comune cittadinanza che insegni ad autoctoni e a stranieri la dignità del vivere insieme ...

Grazie per la con - divisione don Milani Grazie per la con - divisione michela.possamai@istruzioneveneto.it “Prima l'italiano perché sennò non si riesce a imparar nemmeno le lingue straniere. Poi più lingue possibile, perché al mondo non ci siamo soltanto noi. (...)” “ Uscirne insieme è politica, uscirne da soli è avarizia”