Presidente CERICT Centro Regionale di Competenza sulle ICT Campania

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Transcript della presentazione:

Tecnologie Digitali per l’Innovazione e la Competitività Antonino Mazzeo Presidente CERICT Centro Regionale di Competenza sulle ICT Campania Dip. di Informatica e Sistemistica Univ. degli Sudi di Napoli Federico II (mazzeo@unina.it)   OPPORTUNITA' PER LE IMPRESE E I MERCATI DELLE NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI Unione Industriali Napoli 18 Gen 2010

Qualche dato di interesse …

[ Cosa vuol dire tutto ciò? ]

Dove sta andando la microelettronica

E cosa succede nel mondo della Larga Banda

La connettività geografica e la larga banda Servizi innovativi, con crescenti livelli di integrazione, multimedialità e interattività Internet: dalla semplice consultazione delle informazioni ad ambiente fortemente transattivo che richiede connettività nelle 24 h e con bande trasmissive adeguate alle nuove e future applicazioni Internet di massa…: i social networks, youtube, facebook, … ma anche tante applicazioni “non alla internet” ma transazionali, di controllo, gestionali, distribuite all’orizzonte, di servizio a enti e imprese

Quanta Banda Larga La Commissione Europea con il termine Banda Larga intende ogni connessione che consenta velocità di trasmissione superiori a quelle di un tipico modem (54 Kbps) nell’uso comune Banda Larga è sinonimo di connessione ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) o più in generale xDSL (HDSL, VDSL, ecc.). La raccomandazione I.113 dello Standardization Sector dell’ITU (ITU-T) ha definito la Banda Larga come una capacità trasmissiva maggiore del primary rate ISDN, cioè 1.5 Mbps (negli USA) o 2 Mbps in Europa.

Nella relazione UE sui mercati europei del 2007 si evince che questo settore resta essenziale per l’economia europea e contribuisce per il 12% circa all’aumento della produttività del lavoro

Dati europei Al 1° gennaio 2008 il numero di linee fisse per l’accesso alla Banda Larga superava i 99 milioni, contro gli 80 milioni del gennaio 2007. Il tasso medio di penetrazione della Banda Larga in Europa è passato dal 16,3% nel gennaio 2007 al 20% nel gennaio 2008. In Europa differenze significative nella disponibilità di Banda Larga tra zone urbane e zone rurali. La copertura DSL nelle zone rurali, ad esempio, è del 71,3% contro l’89,3% a livello nazionale (e il 94% nelle sole zone urbane). Per il cavo la differenza è ancora più marcata con una copertura delle zone rurali di appena il 7,4%, rispetto al 35,6% a livello nazionale. Il divario tra le zone rurali e la media nazionale nella copertura con DSL e cavo è particolarmente significativo in Slovacchia, Italia, Lettonia e Germania.

Digital divide Digital Divide infrastrutturale: nelle aree in cui non sono disponibili infrastrutture e servizi a Banda Larga per i residenti Digital Divide Applicativo: non sono presenti servizi telematici avanzati o non si dispone della possibilità di sviluppare particolari applicazioni o servizi; spesso manca un’adeguata offerta locale di servizi ICT. Digital Divide formativo: quando una parte della popolazione non possiede le competenze informatiche necessarie per poter accedere alla rete ed utilizzarne i servizi.

La larga banda in Italia si attesta al di sotto della media europea, con un tasso medio di penetrazione del 17,1% e con un numero di utenti della Larga Banda di oltre 10 milioni, mentre la copertura a livello nazionale è dell’ 89% con punte di oltre il 95% nelle grandi città ma con una copertura delle aree rurali del 50,5%. A giugno 2008, sono oltre 8,7 milioni le famiglie che dispongono di un collegamento a Banda Larga (37% del totale).

… e nel futuro ? Dalle News tecnologiche leggiamo che: Scienziati della Lucent Technologies' Bell Labs hanno stimato che è teoricamente possibile trasferire informazioni su fibra ad una velocità di circa 100 Terabit/sec (ad es. circa 20 bilioni di e-mail di una pagina per ciascuna fibra di un cavo)!!! Ma ci serve tutta questa banda trasmissiva? Per quali applicazioni?

Applicazioni-Prodotti-Sistemi-Servizi Innovativi

Sistemi Paralleli e Distribuiti Architettura Interconnessione Parallelismo nel chip (multicore) Parallelismo di board Parallelismo di nodo Distribuzione geografica in griglia Topologia fissa o riconfigurabile, connessioni in fibra Rete geografica larghissima banda (GigaTera b/sec) totale connettività virtuale con switch ottici interfaccia ottico-rame?

Top 500: IBM Blue-Gene (ordine dei PFlops-=1015 operazioni virg Top 500: IBM Blue-Gene (ordine dei PFlops-=1015 operazioni virg. mobile/secondo)

Supercalcolo Supercalcolatori e GRID Computing

Il nodo di calcolo del prossimo futuro Multicore in single chip

Sistemi Embedded

Sistemi embedded Il mercato dei sistemi embedded (letteralmente, “sistemi incapsulati”, o sistemi dedicati) sta sempre più assumendo un ruolo chiave negli attuali scenari dell’ICT e non solo I sistemi embedded sono centrali in specifiche aree come l’automotive, l’elettronica di consumo, la difesa e le applicazioni spaziali e vanno diventando sempre più pervasivi in altri domini applicativi, quali l’automazione industriale, le telecomunicazioni, l’energia, le applicazioni biomediche, …

Sistemi embedded Nel mondo vi sono, già oggi, più sistemi embedded che persone; nel 2010 si stima che vi saranno più di 3 sistemi embedded per ogni persona Nel 2002 i PC hanno costituito appena il 2% dei microprocessori venduti. Il restante 98% delle vendite è stato rappresentato proprio da vari tipi di sistemi embedded Nel suo complesso, il mercato globale dei sistemi embedded è stimato in oltre di 60 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 14% annuo

Sistemi embedded verso un mondo sinergico, efficiente ed interattivo Gli FPGA (Field Programmable Gate Array)permettono la realizzazione di sistemi hw/sw speciali e dedicati nei più svariati settori progettazione mista (co-design) sviluppo e uso di tanta sensoristica a basso costo (ad es. RFID e sensori ovunque)

Ad esempio…

Guadagna dalla realizzazione della tua idea per un’applicazione iPhone “Come guadagnare da applicazioni iPhone” e’ divenuto uno dei temi più ricercati su internet al giorno d’oggi L’incredibile popolarità di questa tecnologia ha sorpreso tutto il mondo, e conta ora qualcosa come 45 milioni di consumatori

I vantaggi… un’opportunità per giovani e creativi possibilità reali di guadagno – Apple garantisce il 70% dei ricavi dalla vendita dell’applicazione; un ampio ventaglio di possibilità – si prevede che la vendita di iPhones arrivera’ alle 45 mila unita’ per la fine del 2009; lavoro da casa – la realizzazione di un’idea da inviare per un’ applicazione per iPhone non richiede molto tempo e può essere fatta in “telelavoro” o in lavoro autonomo o di piccoli gruppi (spin-off ad esempio)

Il settore Automotive Dove va la tecnologia dell’auto? Quella che già abbiamo e quella che svilupperemo quanto può essere usata per aumentare la sicurezza e ridurre i morti in incidenti d’auto? Come saranno le auto del futuro? Più sicure, più confort, …senza guidatore?

Evoluzione auto cablaggi wireless intelligenza distribuita interazione standard e complessa fra i vari sottosistemi auto, fissi e mobili sistemi di guida coordinati fra macchine e con l’ambiente pneumatici autoregolabili manutenzione automatica (preventiva, correttiva e migliorativa) … tanto confort

Ad esempio… Internet-gps-smartphone-HiFi (tutto integrato) Carputers, smartphones and cloud computing trasformeranno la nostra auto in un centro di comando mobile Internet-gps-smartphone-HiFi (tutto integrato)

Esempi di nuove funzionalità dichiarate dai costruttori per le proprie auto nel prossimo futuro Safety systems with radar and cameras Keyless entry Highly improved navigation Various parts of the vehicle will be connected to a computer program which will be able to store relevant data to aid dealers, manufacturers and your mechanic in diagnosing the problem 40 Volt Electrical Systems Voice prompts Electronically controlled pedals Programmable vehicles

Il settore dell’informatica

Cosa sostituirà il personal computer nel prossimo decennio? Un personal Robot?

Software software Tanto tanto tantissimo software!!!!

I Servizi

Ad esempio e-Government Un’opportunità per migliorare l’efficienza burocratica offrire migliori e nuovi servizi al cittadino cambiare il modello di interazione cittadino-burocrazia, burocrazia-burocrazia, burocrazia-sistema produttivo e commerciale sviluppare nuove applicazioni e tecnologie ICT particolarmente orientate al sistema Italia stante la specificità organizzativa e normativa (una sfida per le imprese ICT) Sono abilitanti: firma digitale, posta certificata, protocollo elettronico, conservazione a norma, …

e-Government Giustizia Sanità … Enti centrali e secondari Normativa, cultura e diffusione potenzialità IC e IT adeguare le velocità operative non solo degli enti centrali ma anche di quelli periferici e degli interlocutori (superare aspetti strutturali come digital divide e culturali) Tanta Sicurezza su dati funzioni accessi Tanta privacy e garanzie sui trattamenti dei dati necessità di profilare tutta l’utenza (uomini, macchine e applicazioni) mediante avanzati sistemi di “Identity Access Management” standard e interoperabili

Dematerializzazione

Esempio di e-government: Il caso del notariato italiano concludere una vendita immobiliare con un aggiornamento in tempo reale sulla proprietà dell’immobile, e dare luogo immediatamente alla registrazione ed alla voltura catastale, e nella giornata successiva alla trascrizione nei pubblici registri (che non sono ancora del tutto informatizzati) iscrizione telematica nei registri delle imprese di qualunque atto societario nello stesso giorno della sua redazione (prima il tempo medio stimato per la costituzione di una società di capitali superava in Italia i cento giorni).

Quando avverrà il passaggio dalla carta al documento elettronico Quando avverrà il passaggio dalla carta al documento elettronico? L’ufficio digitale è un mito o un progetto realizzabile?

La telemedicina… richiede banda larga e connettività affidabile sicurezza, affidabilità e privacy continuità di servizio e fault tolerance aperta a applicazioni web e sistemi embedded Una grande opportunità per il settore ICT

tante altre aree Homeland security e-learning avanzato e interattivo …

In quale contesto si troveranno ad operare le imprese? COME UNA AZIENDA PUÒ COGLIERE LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLE NUOVE TECNOLOGIE? In quale contesto si troveranno ad operare le imprese?

Due modelli: stage-gate e flessibile

Meccanismi di miglioramento della flessibilità di progetto quattro criteri: un approccio fortemente sperimentale; il coinvolgimento diretto del cliente nei cicli progettuali; una notevole velocità nelle iterazioni di progetto; l’utilizzo di tecnologie di prodotto flessibili.

Le risorse umane sono, come sempre, elemento decisivo per il successo dell’impresa Occorrono sempre più risorse specializzate e flessibili Metafora del calcio: ruolo-calciatore

Una possibile soluzione: anticipazione Costi/tempi per realizzare un intervento correttivo Andamento incertezza Stadio in cui emerge un evento non previsto Il principio di anticipazione si basa sulla capacità di anticipare nelle fasi iniziali del processo la generazione di conoscenza e ridurre così il più velocemente possibile l’incertezza sui fattori di contesto. Progetto Ciclo di vita ANTICIPAZIONE Gupta and Wilemon 1990, Rosenthal 1992 Clark and Wheelwright 1993, Hart 1993 Bacon et al. 1994, Brown and Eisenhardt 1995. Khurana and Rosenthal 1998, Thomke and Fujimoto 1998 Cooper, 1990, Cooper and Kleinschmidt 1994 and 1995 de Brentani 1991, Montoya-Wiess and Calantone 1994 51

L’andamento dell’incertezza in scenari turbolenti Costi/tempi per realizzare un intervento correttivo Andamento incertezza Quali sono le motivazioni che possono determinare un andamento dell’incertezza come quello rappresentato? Il processo stage-gate entra profondamente in crisi proprio quando ci si confronta con livelli elevati di incertezza. In particolare la crescente novità dei fenomeni in atto e la loro imprevedibilità comporta una traslazione verso l’alto del livello complessivo di incertezza. La velocità di evoluzione del contesto implica che si verifichino di frequente, nel corso del progetto, fattori che rimettono in discussione gli assunti iniziali. In questo contesto, ipotizzare di essere in grado di anticipare la conoscenza in fase iniziale e di congelare soluzioni che rimangono valide per tutto il progetto è inopportuno. Oggi la frequenza dei progetti è aumentata in una maniera tale che non è del tutto corretto parlare di “processi a impulso” vs “processi a flusso”, è più corretto parlare di “flusso di impulsi”. D’altro canto, pur essendo aumentata notevolmente la frequenza delle discontinuità, è difficile riconoscere l’esistenza di processi ripetitivi e stabili. Il progetto era l’elemento di discontinuità che si inseriva in un ambiente relativamente stabile; il progetto era lo strumento con cui spiccare un salto e introdurre un cambiamento radicale in un ambiente in progressivo mutamento, ma sempre con la certezza che nel frattempo tale contesto sarebbe evoluto con continuità. Stadio in cui emerge un evento non previsto Progetto Ciclo di vita Fonte: Verganti, 2000 52

Una nuova soluzione: flessibilità Costi/tempi per realizzare un intervento correttivo Andamento incertezza Talvolta, però, anticipare i vincoli e le opportunità nelle fasi iniziali di un progetto non è per nulla facile; in contesti molto innovativi, ad esempio, può risultare particolarmente difficile, se non impossibile, anticipare la conoscenza. In questa situazione si deve cercare di mantenere la massima adattabilità, ovvero garantirsi la possibilità di prendere decisioni in stadi molto avanzati, a seconda dell’evoluzione del contesto. Il processo flessibile si basa su continue iterazioni e sull’introduzione di modifiche fino alle fasi finali. Deve quindi essere possibile svolgere tali iterazioni e introdurre tali modifiche rapidamente e a bassi costi, anche in uno stadio avanzato. La flessibilità consiste nella capacità di sviluppare conoscenze durante il progetto e di incorporare rapidamente ed efficientemente la conoscenza fino alle fasi finali. La flessibilità permette di gestire processi che si adattano rapidamente alle discontinuità del contesto e che permettono di sviluppare soluzioni radicalmente innovative, inoltre costituisce un elemento chiave per poter fare innovazione in contesti ad elevata turbolenza. La principale sfida per poter competere con successo in questi contesti è quindi migliorare la flessibilità dei processi progettuali. Stadio in cui emerge un evento non previsto Progetto Ciclo di vita FLESSIBILITÀ Iansiti 1993 and 1995, Iansiti and MacCormack 1997, von Hippel 1994, von Hippel and Tyre 1995, Ward et al. 1995, Eisenhardt and Tabrizi 1996, Lester 1997, Thomke 1997 and 1998, Thomke and Reinersten 1998 53

Flessibilità pianificata e strutturale Costi/tempi per realizzare un intervento correttivo Andamento incertezza Anticipazione Flessibilità pianificata Flessibilità Flessibilità strutturale Stadio in cui emerge un evento non previsto Che la scelta di adottare un processo flessibile abbia un contenuto prettamente manageriale è evidente considerando una domanda tipica che si pone chi si avvicina a tale processo: che distinzione c’è tra flessibilità e caos? Come è possibile distinguere un processo in cui le iterazioni sono il motore della flessibilità da un processo in cui le iterazioni e i ricicli sono il risultato di continui errori? Dietro queste domande risiede il dubbio, già ripreso in precedenza, che il processo flessibile sia caotico e poco controllabile. In realtà abbiamo visto come la capacità di controllo ditale processo possa essere notevole, se vengono adottati gli opportuni accorgimenti manageriali: per esempio agganciando i milestone di progetto alle attività di prototipazione. La risposta ai timori che flessibilità sia sinonimo di caos è quindi molto semplice: la flessibilità è pianjìcata (Verganti, 1999). Tutti i criteri di cui abbiamo parlato (iterazioni continue, coinvolgimento dei clienti, adozione di tecnologie di prototipazione, progettazione di un’architettura modulare) dipendono da scelte prese nelle fasi iniziali di un progetto. Non èpossibile ad esempio introdurre una funzionalità di base due notti prima del lancio sul mercato (come nell’esempio citato nel paragrafo 3.1) se fin dall’inizio del progetto non si èoptato per un’architettura modulare. Senza questo accorgimento ci troveremmo a dover introdurre modifiche estremamente costose, cioè saremmo nel caos. Le testimonianze di Hadi Partovi e Bob Travis illustrate nel paragrafo 3.4 evidenziano come le scelte architetturali fossero esplicite e prese fin dalle fasi iniziali del processo. Per flessibilità pianificata non intendiamo la pianificazione delle modifiche che verranno introdotte in uno stadio avanzato (per definizione, infatti, tali modifiche sono imprevedibili, essendo il livello di incertezza elevato). Intendiamo invece la pianificazione delle misure che rendono il processo flessibile (cioè quelle qui discusse), e che permetteranno, al momento opportuno e quando richiesto, di introdurre modifiche e adattamenti in un quadro evolutivo controllato. In altre parole, la flessibilità è strettamente connessa alla capacità di anticipazione di un’impresa; la capacità, in particolare, di anticipare le misure e gli interventi opportuni per rendere il processo flessibile. I principi più profondi del Project Management, le fondamenta, non sono pertanto messi in discussione. Si tratta di un modo completamente diverso di applicarli: non anticipare le decisioni e congelarle, bensì anticipare le misure della flessibilità (e ritardare di conseguenza le decisioni). Progetto Ciclo di vita ANTICIPAZIONE FLESSIBILITÀ 54

[ Il Sistema ICT in Campania ] 55

La Campania ha qualche cosa di simile a India e Cina ? Un’opportunità per la grande impresa un sistema universitario e della ricerca molto competitivo un sistema di piccole e medie imprese sufficientemente capillare Buone infrastrutture a larga banda tante risorse specialistiche giovani (“Intelligenze”) formate ogni anno dalle università e molta immigrazione molta fantasia e creatività tanta voglia di riscatto!

Dati ed Elaborazioni Osservatorio CERICT su Regione Campania 2008/2009

Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS Indicatore Evoluzione della Posizione della Campania nella graduatoria delle 20 Regioni italiane Posizione 1 Posizione 2 Posizione 3 tendenza Specializzazione ICT (rapporto tra la concentrazione degli addetti ICT e la concentrazione degli addetti di tutti i settori produttivi) 2a (1996) 2a (2001) 2a (2009)   Imprese ICT/kmq 6a (2001) 3a (2004) 6a (2009) Quota del Numero di Imprese ICT italiane della regione (potenzialità di offerta ICT locale) 7a (2003) 6a (2004) Concentrazione degli addetti ICT nelle regioni d’Italia (quota degli addetti ICT su quota degli addetti di tutti i settori produttivi) 6a (1996) 6 a (2001) Quota del Mercato Nazionale IT della regione (effettiva domanda IT) 7 a (2004) Grado di infrastrutturazione digitale (media ponderata degli indici di copertura del territorio delle infrastrutture e servizi di connettività) 10a (2002) 8a (2004) 7a (2009) Imprese ICT/1.000 abitanti 16a (2001) 15 a (2004) % di iscritti a corsi di studio nell’area scientifica rispetto al totale degli iscritti italiani nella medesima area 3a (2005) 5a (2007) 4a (2009) Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS

Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS Indicatore Evoluzione della Posizione della Campania nella graduatoria delle 20 Regioni italiane Posizione 1 Posizione 2 Posizione 3 tendenza Specializzazione ICT (rapporto tra la concentrazione degli addetti ICT e la concentrazione degli addetti di tutti i settori produttivi) 2a (1996) 2a (2001) 2a (2009)   Imprese ICT/kmq 6a (2001) 3a (2004) 6a (2009) Quota del Numero di Imprese ICT italiane della regione (potenzialità di offerta ICT locale) 7a (2003) 6a (2004) Concentrazione degli addetti ICT nelle regioni d’Italia (quota degli addetti ICT su quota degli addetti di tutti i settori produttivi) 6a (1996) 6 a (2001) Quota del Mercato Nazionale IT della regione (effettiva domanda IT) 7 a (2004) Grado di infrastrutturazione digitale (media ponderata degli indici di copertura del territorio delle infrastrutture e servizi di connettività) 10a (2002) 8a (2004) 7a (2009) Imprese ICT/1.000 abitanti 16a (2001) 15 a (2004) % di iscritti a corsi di studio nell’area scientifica rispetto al totale degli iscritti italiani nella medesima area 3a (2005) 5a (2007) 4a (2009) Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS

Andamento in Italia del numero di Immatricolati e laureati in Classi di laurea relative alle discipline di Scienze e Tecnologia Informatiche (Informatica. Ing. Informazione) anno Immatricolati (escluse LS) Laureati (escluse LS) Immatricolati (incluse LS) Laureati inclusi LS) 2000 8.818 2.349 2001 14.324 2.985 2002 24.449 5.942 5.961 2003 23.063 9.188 9.732 2004 22.286 12.691 26.677 13.371 2005 20.151 14.302 28.488 15.469 2006 17.907 12.968 29.369 15.207 di cui 11,36% presso atenei campani 2007 16.359 12.057 29.619 15.061 di cui 11,99% presso atenei campani 2008 15.400 10.597 29.280 13.986 di cui 11,35% presso atenei campani Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS

Andamento in Italia delle variazioni percentuali del numero di Immatricolati e dei laureati in Classi di laurea relative alle discipline di Scienze e Tecnologia Informatiche Var % 2000-2001 Var % 2001-2002 Var % 2002-2003 Var % 2003-2004 Var % 2004-2005 Var % 2005-2006 Var % 2006-2007 Var % 2007-2008 Immatricolati (esclusi corsi LS) 38,44% 41,41% -6,01% -3,49% -10,60% -12,53% -9,46% -6,23% Immatricolati (inclusi corsi LS) 13,55% 6,36% 3,00% 0,84% -1,16% Laureati (esclusi corsi LS) 21,31% 49,76% 35,33% 27,60% 11,26% -10,29% -7,56% -13,78% Laureati (inclusi corsi LS) 49,92% 38,75% 27,22% 13,56% -1,72% -0,97% -7,69% Fonte: Osservatorio CERICT, Progetto CLUOS

Il Mercato IT in Italia: Stima mercato campano 20,95% 38,82% 20.92% 23,86% 3,5% 0,8% 1,6% 5,5% 3,7% 1,2% Fonte: Elaborazione CLUOS su dati Aitech-Assinform/Netconsulting, 2007 62

Distribuzione delle Imprese ICT nelle regioni italiane 2005-2009 Regione 2005 rank 2005 2006* 2007 rank 2007 2008* 2009 rank 2009 Abruzzo 2.097 15° 2.072 2.047 2.133 2.209 14° Basilicata 703 18° 696 689 713 695 Calabria 2.388 13° 2.418 2.447 12° 2.464 2.489 Campania 6.992 6° 7.079 7.166 4° 7.374 7.501 Emilia Romagna 7.578 5° 7.114 6.650 6.890 7.518 Friuli Venezia Giulia 2.331 2.205 2.079 2.065 Lazio 9.621 2° 9.905 10.188 11.061 12.772 Liguria 2.723 11° 2.651 2.579 2.606 2.703 Lombardia 22.166 1° 20.158 18.150 18.664 20.864 Marche 2.558 2.460 2.362 2.441 2.484 Molise 386 19° 369 352 384 374 Piemonte 7.895 7.480 7.065 7.319 7.860 Puglia 4.139 9° 4.096 4.053 4.199 4.324 Sardegna 2.831 10° 2.836 2.840 2.959 2.986 Sicilia 5.976 8° 5.797 5.618 5.794 5.857 Toscana 6.740 7° 6.563 6.385 6.947 6.630 Trentino A. A. 1.687 16° 1.627 1.566 1.613 1.640 Umbria 1.404 17° 1.375 1.346 1.394 1.554 Valle D'Aosta 228 20° 220 212 213 225 Veneto 8.548 3° 8.136 7.724 8.007 8.622 ITALIA 98.991 95.255 91.518 95.240 101.440 NORD OVEST 33.012 30.509 28.006 28.802 31.652 NORD EST 20.144 19.082 18.019 18.575 19.913 CENTRO 22.420 22.374 22.328 23.976 25.649 SUD E ISOLE 23.415 23.290 23.165 23.887 24.226 * valori stimati 63 63

Per concludere è d’uopo fare una riflessione Abbiamo fatto una breve rassegna di ciò che possiamo fare con la tecnica? ma chiediamoci anche cosa la tecnica può fare di noi? Grazie