IL RIPIEGAMENTO INTIMISTA PRASSITELE (p. 158-161) IL RIPIEGAMENTO INTIMISTA
PRASSITELE 440-439 / 326 a.C. Scultore ateniese che incarna i modi di sentire del suo tempo. Gli ideali ellenici tramontano e l’appello alle divinità rimane senza risposte. Si fa strada la sfiducia verso le leggi divine e degli uomini. Non rimane che contemplare malinconicamente la propria vita, rivolgendo l’attenzione alle piccole cose quotidiane e alla propria interiorità. Prassitele lavorava anche il bronzo, ma preferiva il marmo, che alla fine veniva colorato con cere dal pittore Nicia.
AFRODITE CNIDIA Chiamata così perché acquistata dalla città di Cnido (sulle coste dell’Asia Minore) e collocata in un tempietto in cui il naos aveva 2 aperture lungo lo stesso asse. Per la prima volta la dea Afrodite è raffigurata nuda prima del bagno rituale o subito dopo, mentre appoggia o prende un panno supra un’anfora. Il sorpo è sinuoso, ad S e mostra tutti gli attributi della femminilità.
AFRODITE CNIDIA 364-363 A. C. COPIA ROMANA IN MARNO ALTEZZA 215 CM. MUSEO PIO-CLEMENTINO, CITTÀ DEL VATICANO
Per l’articolarsi delle membra secondo una linea curva diventa necessaria la presenza dell’anfora con il soprastante drappeggio per fornire un appoggio. Inoltre, le pieghe del panno con la luce generano delle forti ombre che contrastano con la morbida e liscia nudità della dea. Il leggero scarto laterale della testa, le ginocchia avvicinate e la mano che copre le parti intime, sembra voler indicare l’atteggiamento di stupore di chi è stato colto di sorpresa dall’arrivo di un estraneo. E’ un espediente per avvicinare le reazioni dello spettatore a quelle della divinità e in tal modo, favorire l’immedesimazione dell’osservatore in colui che è causa dell’espressione e dei gesti della dea, coinvolgendolo nell’azione.
APOLLO SAUROCTONOS, UCCISORE DI LUCERTOLE 360 a.C. Copia romana in marmo da un originale in bronzo Altezza 149 cm. Parigi, Museo del Louvre
Composizione sinuosa, ad S, le membra si articolano attorno ad un asse obliquo e non più verticale come prima di Policleto. Apollo è raffigurato ancora fanciullo, con membra molli, acerbe e quasi femminee. Si appoggia ad un tronco d’albero, supporto necessario per reggere la statua. Il piede sinistro, accostato al tallone destro fa si che la gamba sinistra sia rilassata, molle, accrescendo il senso di cedevolezza del corpo flessuoso. Lo sguardo del dio è distratto, colto nell’attimo che preccede l’uccisione con uno stilo di una lucertola che si arrampica sul tronco. E’ un dio che sta giocando, al quale l’artista e, di conseguenza, l’osservatore, rubano un momento di intimità.
HERMES CON DIONISO BAMBINO 340-330 a.C. Copia o originale in marmo Altezza 215 cm. Olimpia, Museo Archeologico
Prassitele raffigura un momento del mito della nascita del dio dell’ebrezza Dioniso, alla quale può assistere l’osservatore. Il piccolo dio è nato dagli amori di Zeus con la mortale Semele. Hera gelosa la annienta. Il bambino viene affidato alla zia materna, ma Hera continua a perseguitarlo. Zeus allora ordina che venga condotto da Hermes nella valle di Nisa, affinché le ninfe lo allevino. Prassitele mostra un attimo di sosta del viaggio dei due, mentre Hermes si riposa e fa giocare Dioniso con un grappolo d’uva. La relazione è creata dai gesti e dagli sguardi che i due si scambiano. L’atteggiamento è molto dolce e confidenziale e la grazia dipende dalla sinuosità del corpo di Hermes che poggia sul vicino tronco d’albero.
L’accurata levigatezza del marmo e la morbida trattazione dei particolari anatomici, fanno parlare di “effetto pittorico”: ogni curva e minimo rilievo del corpo, quando è colpito dalla luce, si stempera in numerose gradazioni di ombre, per cui la statua sembra trattata come un dipinto. La scelta degli dei, Hermes protettore dei mercanti ispiratore dei sogni degli uomini, Dioniso dio del vino e dell’ebrezza, è indicativa della volontà di avvicinare gli dei alla realtà e alle passioni comuni.