La P.A. delineata dal D.lgs n. 150/2009

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La P.A. delineata dal D.lgs n. 150/2009 Progetto PERVINCA La P.A. delineata dal D.lgs n. 150/2009 WORK SHOP “Piano della performance” Regione Campania 18-19-20-21 luglio 2011

La delibera Civit n° 112/2010 La delibera ha ad oggetto la struttura e le modalità di redazione del Piano della performance ed è strutturata in due parti: nella prima parte vengono descritte finalità, contenuti e principi generali relativi al Piano; nella seconda parte vengono fornite indicazioni operative e dettagliate circa: la struttura del Piano suddivisa in sezioni; il contenuto minimo da riportare in ogni sezione; il processo di traduzione del mandato politico in obiettivi, attraverso l’albero della performance; il processo di redazione del Piano; gli allegati tecnici del Piano.

Finalità principali del Piano Il Piano è lo strumento che avvia il Ciclo di gestione della Performance È un documento programmatico triennale in cui, in coerenza con le risorse assegnate, sono esplicitati gli obiettivi, gli indicatori ed i target. Definisce gli elementi fondamentali su cui si baserà poi la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. E’ redatto con lo scopo di assicurare “la qualità, comprensibilità ed attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance”

All’interno del Piano vanno riportati: Contenuti del Piano All’interno del Piano vanno riportati: gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi1; gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell’amministrazione; gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori.

Principi da rispettare per la redazione Trasparenza Immediata intelligibilità; Veridicità e verificabilità; Partecipazione Coerenza interna ed esterna Orizzonte pluriennale Inoltre deve tener conto dell’integrazione con il processo ed i documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio della gradualità nell’adeguamento ai principi e il miglioramento continuo

Il processo di definizione del Piano segue cinque fasi logiche: Struttura del Piano Il processo di definizione del Piano segue cinque fasi logiche: Definizione identità dell’organizzazione; Analisi contesto esterno ed interno; Definizione strategie / obiettivi; Definizione obiettivi operativi / piani operativi; Comunicazione interna ed esterna. . 6

1. Attuazione della strategia 2. Portafoglio dei servizi 3. Stato di salute 5. Benchmark, 4. Impatti

1. Identità dell’organizzazione La descrizione della “identità” dell’amministrazione elementi che consentono di identificare “chi siamo” - l’amministrazione “in cifre” (caratteristiche organizzative e gestionali dell’amministrazione. ) “cosa facciamo” il mandato istituzionale e la missione (aree di intervento e relativi outcome “impatti” e risultati desiderati di interesse per gli stakeholder) “come operiamo” - l’albero della performance (modalità operative di perseguimento degli outcome - ampiezza e profondità delle aree strategiche) 8

Analisi del contesto interno L’analisi del contesto interno deve riguardare almeno le seguenti quattro dimensioni: organizzazione; risorse strumentali ed economiche; risorse umane; “salute finanziaria”, inteso in termini di equilibri finanziari, economici e patrimoniali, tenendo conto dei vincoli di bilancio e dei sistemi contabili propri di ogni amministrazione. 9

Analisi del contesto esterno Deve: fornire una visione integrata della situazione in cui l'amministrazione opera; stimare le potenziali interazioni e sinergie con i soggetti coinvolti nell’attuazione delle strategie; verificare i vincoli e le opportunità offerte dall’ambiente di riferimento; verificare i punti di forza e i punti di debolezza che caratterizzano l’organizzazione rispetto alle strategie da realizzare. 10

collettività - attese degli stakeholder 2 Analisi del contesto Analisi SWOT Uno strumento utile è costituito dall’analisi SWOT da cui si ricavano informazioni importanti sull’evoluzione dei bisogni della collettività - attese degli stakeholder Elementi essenziali per la verifica del criterio della rilevanza degli obiettivi 11

All’interno della logica dell’albero della performance, 3 Obiettivi strategici All’interno della logica dell’albero della performance, le aree strategiche sono declinate in uno o più obiettivi strategici programmati su base triennale e aggiornati annualmente 12

Gli obiettivi devono essere rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell'amministrazione; specifici e misurabili in termini concreti e chiari; tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi; riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno; commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe; confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente; correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili. 13

4 Dagli Obiettivi strategici agli obiettivi operativi Ogni obiettivo strategico viene articolato in obiettivi operativi per ciascuno dei quali vanno definite le azioni, i tempi, le risorse e le responsabilità organizzative connesse al loro raggiungimento 14

4 Realizzazione degli obiettivi operativi (piano operativo) Con il “piano operativo” si individuano: l’obiettivo operativo (collegato a quello strategico), a cui si associano, rispettivamente, uno o più indicatori (ad ogni indicatore viene attribuito un target - valore atteso; le azioni da porre in essere con la relativa tempistica; la quantificazione delle risorse economiche, umane e strumentali; le responsabilità organizzative, identificando un solo responsabile per ciascun obiettivo operativo. 15

ESERCITAZIONE: Piano di lavoro (collegamenti a monte a valle degli obiettivi operativi)