Dalla libertà al ghetto

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Transcript della presentazione:

Dalla libertà al ghetto Gli Ebrei in Europa Dalla libertà al ghetto

L’ebraismo e il mondo moderno Come incidono sull’ebraismo : - La scoperta del Nuovo Mondo - L’espansione dell’Islam nel Mediterraneo - La riforma protestante e la crisi religiosa del mondo cristiano - L’invenzione della stampa (L’ebraismo è da sempre la “religione del Libro”)

Gli Ebrei nel medioevo Relativa tolleranza Forti presenze in Spagna (musulmana) nel Regno di Napoli (dagli Svevi agli Aragonesi) Nelle isole greche Nell’Europa orientale Sotto i Califfi di El-Andalus (Spagna) gli Ebrei sono accettati e tollerati ed ottengono molti posti di responsabilità nell’amministrazione pubblica e nelle professioni

Gli Ebrei nel medioevo

Le due “famiglie” del mondo ebraico: Ebrei Sefarditi. Sono gli ebrei occidentali, originari della Spagna e del Portogallo e presenti in Italia, in Egitto, in Medio Oriente). Prendono il nome dalla biblica terra di Sefarad, identificata con la Spagna, luogo di esilio degli ebrei di Gerusalemme cacciati da Tito nel 70 d.C. Si sentono un’élite e hanno la coscienza della supremazia nel mondo ebraico. Ebrei Askenaziti. Sono gli ebrei centro-orientali, originari della Germania e presenti in Ungheria, Polonia, Lettonia, Russia. Sono i discendenti delle comunità ebraiche medievali della valle del Reno. Ashkenaz era infatti il nome della Germania in ebraico medievale. Un gruppo a parte sono gli “Ebrei del Sultano”, per lo più Sefarditi, ma anche armeni, iraniani, siriani, presenti in Nordafrica, Siria, Iraq, Iran, Yemen, Egitto, Turchia (circa 500.000 persone).

1492: la seconda diaspora sefardita 1492: Inizio dell’intolleranza religiosa (e razziale) Espulsione degli ebrei dalla Spagna e dal Portogallo. Gli ebrei iberici nel XV secolo erano circa 170.000 (1,5% della popolazione), concentrati in alcune città come Avila e Tudela (dove gli ebrei raggiungevano il 30% della popolazione). Quanti emigrano e quanti restano e si convertono? tra 70.000 e 100.000 emigrati da 50.000 a 70.000 “convertiti” (nuovi cristiani)

Il Sultano salva gli ebrei Il Sultano Bayezid invia sulle coste spagnole una piccola flotta marocchina al comando di Kemal rais per portare in salvo quanti più ebrei possibile, concedendo loro la possibilità di stabilirsi in territorio ottomano senza pagare tasse per 15 anni. Molti ebrei spagnoli si stabiliranno in Marocco fondando numerose comunità e sviluppando traffici e commerci. Il Sultano Bayezid

Conversioni forzate Conversioni (reali o simulate) In Spagna i Marrani o conversos, inizialmente accolti nelle comunità cristiane, vengono successivamente emarginati e perseguitati per ragioni razziali più che religiose. 1536: Carlo V concede la sanzione imperiale agli statuti sulla limpieza de sangre, che colpisce conversos e moriscos. Anche la Chiesa cattolica li accetta: ma il contrasto è palese. Che cosa determina l’appartenenza religiosa il battesimo o il sangue? Allora la conversione degli ebrei è inutile….

Una colossale migrazione verso le città portuali: - Marocco, Algeri, Tunisi, Alessandria d’Egitto, Salonicco - Genova, Livorno, Roma, Venezia - Amsterdam - Altona (a 10 miglia da Amburgo) La sinagoga portoghese di Amsterdam

La diffusione degli Ebrei in Germania

Gli Ebrei in Italia … e verso l’Italia. Fra XIV e XVI secolo l’Italia accoglie molti ebrei provenienti sia dalla Spagna che dalla Germania; le comunità ebraiche italiane crescono e si moltiplicano e si crea una significativa élite economica di mercanti e banchieri ebrei. Le più importanti Comunità ebraiche italiane sono: Venezia (ghetto) Padova Verona (ghetto) Ferrara, liberi sotto la protezione degli Este Mantova, liberi sotto la protezione dei Gonzaga Milano, espulsi da Carlo V Genova Livorno, liberi, sotto la protezione dei Medici Siena Roma (ghetto: 1.800 persone nel 1527)

I Ghetti italiani Solo nel XVI si formano i ghetti chiusi: Venezia 1516 Roma 1555 (Paolo IV Carafa) Genova 1658 Torino 1680 Il ghetto di Venezia a Cannaregio

Le tre sinagoghe veneziane La Sinagoga tedesca La Sinagoga spagnola La Sinagoga italiana

La vita nel ghetto: un mondo a parte obbligo di abitare in un’ unica strada o quartiere chiuso orari di chiusura e di apertura obbligo del riconoscimento divieto di pernottare all’esterno divieto di possedere immobili di esercitare le professioni (se non fra correligionari) divieto di erigere più di una sinagoga divieto di renderle visibili dall’esterno Kettubbah mantovana 1792 Kettubbah Veneziana 1756

L’Europa dei ghetti Chiusura e ghettizzazione Isolamento, ma al tempo stesso difesa L’ebraismo diventa un mondo a sé con le sue regole, le sue leggi, la sue lingue (ebraico e hyddish), il suo calendario, suoi riti Nuove élites: non solo rabbini e studiosi, ma imprenditori e banchieri Nascita del libro

Le Comunità Comunità caratterizzate da un alto livello di omogeneità sociale, senza forti gerarchie interne (salvo Roma) L’organizzazione delle Comunità: Assemblea dei tassabili Consiglio degli Anziani (60) Consiglio ristretto (20) Rabbini

L’Islam è più tollerante con gli Ebrei Le comunità ebraiche si moltiplicano a partire dal 1492, quando il Sultano invita gli ebrei a stabilirsi nel suo impero, accogliendo molti esuli “La Turchia è una terra dove non manca nulla e dove, se lo vorrete, tutto vi andrà bene. Qui ogni uomo può vivere in pace sotto la sua vigna e sotto il suo fico”, scriveva a fine Quattrocento un ebreo stabilitosi a Smirne. Istanbul (8.000 famiglie ebraiche nel 1535, pari a circa 35-40.000 persone) Salonicco (nel 1478 ospita otto famiglie di ebrei, ma nel 1613 gli ebrei rappresentano il 63% della popolazione) Rodi ospita una delle più grandi comunità ebraiche del mediterraneo

Gli Ebrei nell’ Impero Ottomano Gli ebrei sono tollerati e spesso svolgono compiti amministrativi, sono medici, astronomi, architetti Vantaggi: Libertà di culto Libertà di movimento Libertà di mestiere e di proprietà Limiti: Pagamento di forti tasse a garanzia della protezione Obbligo di portare un segno distintivo Divieto di montare a cavallo Divieto di portare armi Divieto di costruire sinagoghe superiori ad una certa altezza Divieto di sposarsi con musulmani

Le grandi comunità ebraiche europee: Dalla Spagna e dal Portogallo circa 100.000 ebrei emigrano nel 1492 Dalla Germania fra Cinquecento e Seicento migliaia di ebrei emigrano nella più tollerante Polonia e Lituania, alcuni si spingono fino un Ucraina e Russia. Sulla spinta della diaspora si formano in Europa molte grandi comunità ebraiche, concentrate in alcune grandi città commerciali: Amsterdam_(la più grande comunità nel nord Europa, con due Sinagoghe: una sefardita-portoghese e una askenazita-tedesca) Altona e Amburgo (con Sinagoghe portoghesi e tedesche) Bordeaux (portoghesi e spagnoli) Metz e Strasburgo (askenaziti) Polonia: Varsavia, Cracovia, Lodz (askenaziti) Praga (3.000 ebrei nel 1600) Pogrom del - 1648 guidati dall’ucraino Chmielnicki

Gli ebrei polacchi. Dalla libertà allo sterminio Le comunità polacche sono le più grandi d’Europa, protagoniste di una impetuosa espansione fra XVI e XIX secolo. Attività: gestione terre signorili, vendita grano, vino, distillerie, importatori di spezie e gioielli 30.000 all’inizio dei Cinquecento; 100.000 (su 7 milioni) nel 1575; 350.000 alla fine del Seicento; 750.000 nel 1765; 3 milioni a metà Novecento, prima dello sterminio nazista.

Sabbatai Zevi il “Messia Apostata” 1666: appare il preteso messia Sabbatai Zevi (1626-1676) e il suo profeta Nathan di Gaza che danno origine al movimento sabbatiano. Zevi è un ebreo di Smirne, figlio di mercanti, che predica in territorio turco (da Salonicco a Gerusalemme) prima di essere incarcerato e convertirsi all’Islam, trascorrendo quindi gli ultimi dieci anni della sua vita a proclamare l’Islam come vero completamento dell’ebraismo.

Sabbatai Zevi il “Messia Apostata” Dopo l’apostasia di Zevi molti dei suoi seguaci caddero nello sconforto, ma quelli a lui più vicini rifiutarono la realtà dei fatti ed elaborano una dottrina “rivoluzionaria”; secondo questa dottrina il Messia deve salvare il mondo per mezzo del peccato, sperimentando l’abisso della perdizione per poter in seguito risalire nelle vette della salvezza. Negli ultimi anni della sua vita il “Messia apostata” Sabbatai Zevi impose ai suoi seguaci di praticare una fede esteriore, cristiana, o islamica, ma di mantenere segretamente la fede ebraica. Al tempo stesso proclamò il rovesciamento di tutti i valori tradizionali, come si addice all’era messianica, ed invitò alle trasgressioni più estreme, fino all’incesto, da sempre il più grande tabù per ogni cultura. Solo in seguito al rovesciamento totale dei valori tradizionali sarebbe potuta affermare una nuova era.

Gli ebrei in Europa: stranieri in patria privi di diritti politici e civili soggetti ad un diritto separato

Verso l’emancipazione L’apertura delle società europee agli ebrei Progressiva e contrastata Olanda Francia Inghilterra Prussia Italia Austria (Editto di Tolleranza di Giuseppe II - 1782)