LA GARA.

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Transcript della presentazione:

LA GARA

LE FASI DELLA GARA

I 2000 metri di gara vengono generalmente divisi in tre fasi: la partenza, la fase centrale o “passo”, e la fase finale, detta anche “serrate”. Durante la partenza si ha una frequenza di colpi superiore a quella della fase centrale e la velocità della barca è superiore alla velocità media di gara. L’energia usata per ottenere e mantenere questa velocità più elevata si ottiene dai substrati chimici immagazzinati senza l’apporto di ossigeno (meccanismo anaerobico). Durante la fase centrale l’atleta utilizza l’energia prodotta trasformando con l’ossigeno i carburanti immagazzinati in energia. La presenza di sufficiente ossigeno nel sistema favorisce una completa scissione di questi carburanti e il processo viene descritto come metabolismo aerobico. Durante il serrate finale l’equipaggio aumenta la frequenza delle palate nel tentativo di incrementare la velocità dell’imbarcazione e così viene riattivato il processo metabolico anaerobico

Intervento dei meccanismi di produzione di energia in una gara di canottaggio

L’ATP è costituita da una grossa molecola di adenosina e da tre gruppi fosforici. L’energia liberata per idrolisi dell’ATP è impiegata per svolgere lavori muscolari.

SINTESI DELL’ATP I materiali occorrenti per la sintesi dell’ATP sono i sottoprodotti della sua rottura: ADP e Pi.

Resintesi L’energia per la resintesi dell’ATP proviene da tre differenti serie di reazioni chimiche che hanno luogo nell’organismo. Una dipende da un composto detto fosfocreatina e due dipendono dagli alimenti di cui ci nutriamo.

SISTEMA DEI FOSFAGENI La fosfocreatina, immagazzinata nelle cellule muscolari, allorché è idrolizzata, durante la contrazione muscolare, libera una grande quantità di energia utile per la resintesi dell’ATP. La quantità di PC è però limitata e pertanto l’energia ottenuta è poca, sufficiente solo per attività di potenza di circa 10 sec.

Metabolismo anaerobico Questo meccanismo contribuisce per circa il 20/25% all’energia necessaria per la gara. Si attiva in partenza fino a circa un minuto di gara ed in serrate. Utilizza la scissione anaerobica del glicogeno ma produce acido lattico. L’accumulo di acido lattico causa la fatica muscolare.

SISTEMA DELL’ACIDO LATTICO Il carboidrato, glicogeno, è idrolizzato anaerobicamente fino ad acido lattico. L’energia liberata in seguito alla suddetta idrolisi è impiegata per la resintesi dell’ATP. L’acido lattico provoca fatica muscolare. Attività massimali comprese tra uno e tre min. circa.

SISTEMA AEROBICO In presenza di ossigeno l’idrolisi dei carboidrati, dei grassi e perfino delle proteine fornisce l’energia necessaria alla resintesi dell’ATP.

Massima produzione di energia

Sintesi dei sistemi energetici

Allenamento aerobico L’allenamento più adeguato per il miglioramento della resistenza deve includere il processo metabolico aerobico poiché questo fornisce circa il 75/80% dell’energia usata in gara. Pertanto diventa molto chiara l’importanza del trasporto di ossigeno L’ossigeno passa dall’aria ai polmoni. L’ossigeno passa dai polmoni ai capillari L’ossigeno passa dai capillari ai mitocondri, nei muscoli

Diffusione di ossigeno Il sangue trasporta l’ossigeno nel corpo tramite l’emoglobina contenuta nei globuli rossi.

Capacità dei capillari Ciascuna fibra muscolare è circondata da capillari L’allenamento aumenta il numero totale dei capillari che avvolgono le fibre muscolari e quindi permette una maggiore disponibilità di ossigeno ai muscoli

Metodi di allenamento

VO2 max La capacità di un atleta di lavorare più o meno efficacemente viene valutata con il VO2 max. Viene misurata, in laboratorio, la differenza di percentuale di ossigeno contenuto nell’aria che viene inspirata e quella che viene espirata. Questa differenza moltiplicata per per la quantità di aria ventilata determina il valore del VO2 max

La gara Le caratteristiche della gara di canottaggio oscilla, a seconda dei vari tipi di imbarcazioni e delle condizioni del tempo e della categoria, tra i 5’ e gli 8’. La suddetta durata richiede l’impiego massiccio dell’energia prodotta sia dal meccanismo anaerobico che dal meccanismo aerobico. Con questo tempo di percorso il canottaggio non è una prestazione di breve durata e neppure una gara di fondo, né tantomeno è da paragonare completamente con le prestazioni di un mezzofondista, in quanto l’impulso addizionale della barca, i valori di resistenza dell’acqua ed il tipo di movimento richiedono l’impiego dei fasci muscolari dell’intero organismo.

Considerazioni sulla gara Nel corso della gara al vogatore viene richiesto l’impiego totale ed ininterrotto del suo potenziale di qualità fisiche e cioè di: Resistenza aerobica Forza muscolare, resistente alla forza rapida ciclica Velocità di contrazione muscolare Tecnica Prestazione psicologica. Questi cinque punti sono da considerare alla pari quali fattori determinanti il livello della prestazione.

Considerazioni finali La gara di canottaggio non può essere effettuata in regime di “steady-state” perché già alla partenza è presente una carenza di ossigeno perché il sistema cardiocircolatorio e la respirazione si adeguano alle maggiori richieste di ossigeno solo dopo un certo tempo dall’inizio dell’impegno. Trascorrono circa 60” dalla partenza prima di raggiungere l’optimum dell’apporto di ossigeno (questo tempo può essere accorciato con un appropriato riscaldamento). Con un funzionale impegno di allenamento si possono sviluppare riserve di alcali dell’organismo con cui si possono neutralizzare i prodotti intermedi di trasformazione delle sostanze acide, in modo tale che i muscoli possono lavorare relativamente a lungo, anche in presenza di forti quantità di acido lattico.