Il libero arbitrio è un’illusione indispensabile? Sandro Nannini Università di Siena
Tre tipi di libertà Libertà sociale Libertà d’agire: capacità e opportunità Libertà di volere (libero arbitrio, free will, Willensfreiheit)
“Ho agito di mia propria libera scelta” 1) Avrei potuto agire diversamente 2) Ho agito per un motivo e intenzionalmente 3) Sono stato io ad agire.
L’agire liberamente presuppone l’indeterminismo? Libertarismo: sì, se il futuro non fosse ‘aperto’, non sarei responsabile delle mie azioni. Determinismo duro: sì, ma il futuro non è aperto; dunque il libero arbitrio è un’illusione. Compatibilismo: no; libertà caso; un’azione è libera se è determinata dalla volontà, non se è fatta senza ragione.
Il libertarismo Futuro A (possibilità Futuro B non realizzata) (realtà) Circostanze Io Passato
Il determinismo duro Futuro B Circostanze Io Passato
Il compatibilismo Futuro A Futuro B Io B Circostanze A Circostanze B Il mio fare B è un‘azione libera se le circostanze B sono identiche o molto simili alle circostanze A. In questo caso sono io che faccio la differenza. Il compatibilismo Futuro A Futuro B Circostanze A Io B Circostanze B Io A Passato B (reale) Passato A (controfattuale)
L’obiezione di Kant a Hume e la risposta di Dennett Se è sufficiente essere mossi da cause interne per essere liberi, allora anche il girarrosto è libero! La lavatrice e Michèle Pfeiffer
Il nuovo compatibilismo di Dennett e di P.S. Churchland Dennett e la Churchland sono dei compatibilisti che considerano la libertà come una capacità, più precisamente come la capacità di mantenere il controllo delle proprie azioni; ma, invece di condurre un‘analisi concettuale di tale capacità, o ne ricostruiscono la genesi, considerandola un prodotto dell‘evoluzione biologica, oppure cercano di individuare il meccanismo cerebrale che di tale capacità è la base biologica. C’è stato un tempo in cui sulla terra non esistevano animali dotati di libertà; poi Madre Natura li ha formati.
Una critica a Dennett e alla Churchland Neppure Dennett e la Churchland sfuggono al limite di fondo del compatibilismo: non saper rendere conto del senso di agency e di libertà che accompagna ogni azione volontaria: “Io ho fatto X” è diverso da “Qualcosa in me ha causato X”
Libero arbitrio e naturalismo C’è modo di conciliare il naturalismo di Dennett e della Churchland con il sentimento di libertà del senso comune? Sì, ma occorre ammettere che si parla anche nelle teorie scientifiche di oggetti non esistenti (ficta, finzioni): cfr. ad es. i gas perfetti in fisica.
Le finzioni Le finzioni non sono fisicamente implementabili e dunque non esistono, se concediamo alla realtà fisica di essere l’unica vera realtà che esiste di per sé senza bisogno di alcuna implementazione. Ciò che non esiste può essere però oggetto di teorie (a rigore false) o di percezioni (illusorie) e tuttavia utili o perché approssimativamente vere o perché comunque insostituibili strumenti nella vita di tutti i giorni (idealizzazioni e illusioni).
4. Le illusioni “non disfacibili” L’illusione di Lyell-Mueller:
L’illusione di vedere “oggetti impossibili” Ecco un “pavimento-soffitto” .
Rappresentazioni di oggetti impossibili Il trucco nell‘immagine sullo schermo consiste nel fatto che le mattonelle disposte a scacchiera portano a vedere una continuità tra il pavimento ed il soffitto, mentre l‘aver tagliato via i due angoli della foto sulla destra e sulla sinistra impedisce che la contraddizione della figura emerga in tutta la sua chiarezza.
Anche il libero arbitrio è un „pavimento-soffitto“? Il libero arbitrio, inteso, al modo dei libertari, come la capacità di compiere azioni che non sono né causalmente necessitate né casuali, non potrebbe essere un ‚pavimento-soffitto‘? Se è così, allora il sentimento di libertà (ossia di agency) che accompagna tutte le nostre azioni volontarie è un‘illusione non ‚disfacibile‘. Tale sentimento esiste comunque, ha un‘implememtazione neurologica ed è un presupposto indispensabile per agire in modo normale. caso libertà necessità
Il libero arbitrio come illusione Riassumendo: Il L.A., in quanto oggetto del sentimento di libertà che accompagna ogni azione volontaria in effetti non esiste. Tale sentimento perciò è un‘illusione. Non possiamo liberarci però di tale sentimento. E questo non è un male: l‘errore in cui ci fa cadere è in realtà indispensabile nella vita di tutti i giorni.
Il libero arbitrio come illusione: ci sono conseguenze per l’etica e la vita sociale in genere? Contrariamente a ciò che credono spesso gli stessi deterministi duri, il considerare il libero arbitrio come un’illusione non defeasible, non ha nessuna conseguenza per l’etica e la vita sociale, se le norme morali, in conformità con il non cognitivismo meta-etico, vengono considerate convenzioni sì socialmente utili, ma in sé a rigore né vere né false, dato che i fatti morali non esistono: sono essi stessi delle finzioni!