Un continente in crisi? Collegio Europeo Parma 17 Marzo 2006.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lezione 3 Lequilibrio del mercato dei beni Istituzioni di Economia.
Advertisements

Il “miracolo economico” ( )
La riforma dell’OCM zucchero: le implicazioni per l’Italia
Crescita e specializzazione dell’economia italiana
L’economia italiana negli anni Duemila
La Macroeconomia: l’offerta e la domanda aggregata
La Macroeconomia: l’offerta e la domanda aggregata
Scoprire la Macroeconomia Lezione 1
DIFFERENZIALI SALARIALI Le laureate Milano,8 marzo,2006.
Lezione 1 Introduzione al corso e ai problemi della macreconomia Corso di Economia Politica Prof. Andrea Fumagalli.
Scuola Superiore Economia e Finanza
Paesi emergenti analisi congiunturale Pavia, 12 marzo 2009 Pavia, 12 marzo 2009.
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Parte II Istituzioni di Economia CLES.
Lezione 2 Le principali grandezze macroeconomiche II
I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
Risparmio, accumulazione di capitale e produzione
Progresso tecnologico e crescita
Revisione del modello macroeconomico : il lungo periodo Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.Equilibro domanda.
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA Docente SAVERIA CAPELLARI Gorizia, a.a
Verso un conto del capitale umano Cos’è il capitale umano
Credibilità Competitività Sviluppo Linee guida per il Dpef
Avanzamento Finanziario e Fisico - FSE. 2 Lavanzamento del Programma FSE A metà programmazione il PON Competenze per lo sviluppo evidenzia un ottimo livello.
LA COMPETITIVITA DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO: UN QUADRO MACROECONOMICO Marcello Messori Università di Roma Tor Vergata, Cnel La competitività del sistema.
Risparmio e Investimento
Candidati alladesione Turchia Il 6 ottobre 2004 la Commissione ha dato parere favorevole ad una futura adesione. Nellottobre 2005 sono formalmente iniziati.
Leconomia lucana nel 2002 e le prospettive per il 2003 Centro Studi Unioncamere Basilicata Matera, 5 maggio 2003.
Camera di Commercio I.A.A. di Palermo Osservatorio Economico della Provincia di Palermo
Nota sulleconomia della provincia di Trieste Presentazione a cura del Dr. Giuseppe Capuano - Economista Dirigente Area Studi e Ricerche dellIstituto G.
La situazione economica della Toscana Il quadro macroeconomico del 2004 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana.
Macroeconomia PIL cenni.
ESERCITAZIONE 2.
Secondo semestre A.A Istituzioni di economia, corso serale1 Secondo semestre copertina.
Lezione 2 VARIABILI MACROECONOMICHE FONDAMENTALI
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
Popolazione e Forze di Lavoro
Immigrazione, sistema economico e mercato del lavoro
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
Che cos’è la globalizzazione
5. TEORIA NEOCLASSICA DELLA CRESCITA
LA CRISI ECONOMICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVE Luigi Campiglio Università Cattolica del S. Cuore 6 febbraio 2010.
Crescita i fatti principali
PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2012 Presentazione di Maurizio Maggi 21 giugno 2013.
Presentazione al CNEL PROMETEIA Lo scenario macroeconomico Roma, 8 maggio 2003.
Ministero del Lavoro D.G. Osservatorio del Mercato del Lavoro 20/04/ In breve… Con un andamento positivo sono gli indicatori del clima di fiducia.
Macroeconomia II ESERCITAZIONE
La situazione economica della Toscana Il quadro macro e meso economico del 2002 IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Unioncamere.
L’Italia verso il 2020 Lorenzo Bini Smaghi
L’economia internazionale
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Mario Benassi Copyright
Economia politica Modulo II
I principali temi della macroeconomia
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 4 II SEMESTRE A.A
Revisione del modello macroeconomico Breve periodo, lungo periodo crescita Prodotto aggregato nel lungo periodo La domanda aggregata in economia aperta.
Disoccupazione e inflazione
Lezione 1Economia Politica - Macroeconomia1 Semplificazioni, principali definizioni e obiettivi della macroeconomia.
Lezione 2 Le principali grandezze macroeconomiche II Istituzioni di Economia.
Lezione 2 Le principali grandezze macroeconomiche II
Un viaggio attraverso il libro
Capitolo 2 Marcella Mulino Marzo Mercato del lavoro: definizioni Le forze di lavoro (L ) comprendono le persone (di 15 anni e più) occupate (N)
Fattori di crescita   aumento PIL pro capite Processo di crescita Leggere la crescita economica.
L ’ ECONOMIA DEL LAZIO 1° report 2006 di Roma e del Lazio.
1 Rigidità salariale, istituzioni e disoccupazione.
Gruppo 12 Angelo De Rosa Francesco Paolo Desgro Alfonso De Simone Giuseppe Izzo Maria Ilaria Tremolizzo
Politica Economica (DES) Parte I L ezione 2 (Francesco Giavazzi)
Abbiamo visto occupandoci di crescita e produttività che lavoro e capitale sono le principali determinanti della produzione nel lungo periodo. Questa parte.
Capitale umano e istruzione La teoria del capitale umano vede l’istruzione come un investimento che migliora l’efficienza della forza lavoro Età legale.
Transcript della presentazione:

Un continente in crisi? Collegio Europeo Parma 17 Marzo 2006

I dati dellEuropa La performance di crescita La dinamica della produttività Il mercato del lavoro

Un declino irreversibile ? Come evidenziato dalla quota dellEuropa …. nella popolazione mondiale % change World Germany France Italy 1.460, US

Paragonare i tassi di crescita aggregati …

…non spiega il divario di crescita del reddito pro capite Convergenza rispetto agli USA negli anni ottanta Il processo si inverte nella prima parte degli anni novanta

Ma come si calcola il PIL? Spese militari dinvestimento. Gli USA includono tali spese fra gli investimenti pubblici –Effetto sulla crescita: 0.03% I servizi di intermediazione finanziaria alle famiglie. Non erano (fino a ieri) inclusi nel PIL di Giappone e Europa –Effetto sulla crescita: 0.1% Software. In quale misura vanno capitalizzati? –Effetto sulla crescita: % Prezzi edonici. Utilizzati più diffusamente negli USA –Effetto sulla crescita: 0-0.1%

In conclusione… Tenendo conto delle diverse definizione contabili il divario di crescita fra USA e Europa si riduce dello % Limpatto di questa correzione sul differenziale di crescita aggregata non è significativa Limpatto sul differenziale di crescita del reddito pro capite è invece significativa… e soprattutto concentrata nella seconda metà degli anni novanta

Pesano sulle prospettive degli Stati Uniti gli squilibri macroeconomici Il disavanzo delle partite correnti Una propensione al risparmio bassa e in calo Un disavanzo pubblico in forte crescita fattori molto meno rilevanti in Europa

Una semplice scomposizione Y/P = Y/H * H/L * L/WAP * WAP/P = = π * h * l * wap dove: π : produttività oraria h: ore lavorate per addetto l: tasso di occupazione wap: demografia (popolazione in età lavorativa/popolazione totale)

I fattori del divario fra USA e Europa

Perchè in Europa si lavora di meno? Le imposte scoraggiano lofferta di lavoro? Rigidità sul mercato del lavoro? Preferenza per il tempo libero?

Una preferenza per il tempo libero? Prescott (2003): il basso numero di ore lavorate va attribuito al peso della tassazione –Ma ipotesi molto forti sullelasticità dellofferta di lavoro Rapporto Sapir (2003): I vincoli sul mercato del lavoro (part-timers involontari) –Ma effetti ridotti anche se tutti i part-timers involontari lavorassero a tempo pieno

E il momento delleuro ottimismo? Non ancora.. La crescita USA è sostenuta dalla dinamica della produttività (dall1,1% negli anni 80 all1.4% nel al 2.3% nel 97-04) Il rallentamento europeo riflette ina più bassa crescita della produttività (dall1,9% all1,7% a meno dell1%) La crescita delloccupazione in Europa è speculare a quella della produttività: –-0,18% nel 91-96, +1.2% nel 97-04

La produttività in Europa Fattori ciclici? Rigidità strutturali nei mercati dei beni, dei servizi, del lavoro e dei capitali? Unofferta inadeguata dei fattori produttivi?

Un fattore chiave: listruzione Tassi di scolarizzazione secondaria (per classi di età) Francia Germania Italia USA

Listruzione universitaria, senza la quale non vi è R&S % della popolazione Francia23 Germania28 Italia12 USA37

Rimangono irrisolti i problemi sul mercato del lavoro Il tasso di disoccupazione strutturale

Perchèil tasso di disoccupazione è ancora così elevato? Shocks? –Ragioni di scambio –Calo della produttività –Volatilità delle condizioni di mercato Persistenza? Istituzioni del mercato del lavoro? –Sono veramente migliorate? –Un processo di riforma al margine? –Linterazione con le riforme sul mercato dei beni e dei servizi