Razionalità e modelli duali (e plurali) nei processi decisionali

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Transcript della presentazione:

Razionalità e modelli duali (e plurali) nei processi decisionali (Kahneman, Evans, Stanovich e altri) Da Labinaz

Evidenza: Se si considerano le risposte ai test di ragionamento molti (spesso la maggioranza) rispondono in modo errato o distorto (biased) Ma……… Una minoranza risponde nel modo corretto (controllando le risposte intuitive o basate su eurismi)

Ipotesi dei due sistemi o processi di razionalità cognitiva e decisionale ll primo sistema convenzionalmente chiamato “Sistema 1” è rapido, tacito, prevalentemente automatico e intuitivo, non accessibile alla coscienza, richiede un dispendio minimo di risorse cognitive ed è spesso influenzato da fattori di tipo contestuale. Il secondo sistema denominato “Sistema 2” si fonda sulle regole logiche e della razionalità classica, richiede proprio l’uso del linguaggio, è indipendente dal contesto e necessita di un maggior dispendio di risorse cognitive essendo riflessivo, lento e seriale (da Labinaz)

Sistema 1 I meccanismi cognitivi/emotivi appartenenti al “sistema uno” sono accomunati dal fatto di essere modulari, automatici e rapidi, includendo tra di essi euristiche, moduli mentali, processi associativi, processi di condizionamento e di apprendimento impliciti ereditati dall’adattamento evolutivo più ancestrale.

Sistema 2 I meccanismi che stanno alla base del “sistema due”, sono caratterizzati come non modulari e quindi generali per dominio, supportano l’attività del pensiero ipotetico, e più in generale di tutte quelle attività che richiedono elaborazioni di più alto livello come il problem solving, l’analisi, la riflessione, il calcolo e la pianificazione.

Quali relazioni tra sistema 1 e sistema 2? Sembra che le persone non siano molto differenti relativamente al Sistema 1 Ma presentino caratteristiche molto diverse in rapporto al Sistema 2, almeno potenzialmente. Sistema 1 e Sistema 2 possono convergere, ma spesso anche andare in conflitto

La struttura della cognizione su tre livelli (o tipi di processi) – Three minds di K. Stanovich La mente “autonoma” (autonomous mind): corrisponde per lo più al sistema 1 e si caratterizza per il fatto di includere meccanismi cognitivi, emotivi, intuitivi che si presentano come autonomi rispetto alle scelte e alle decisioni messe in atto consapevolmente dagli individui La mente “algoritmica” (algorithimic mind): trattiene ed elabora le informazioni necessarie per lo svolgimento di diverse attività cognitive, indirizzando l’attenzione verso specifici modelli stimoli e rappresentazioni che sostituiscono le risposte istintive prodotte dalla mente autonoma (l’intelligenza fluida misurata da QI) La mente “riflessiva” (reflexive mind): individua gli scopi delle attività il loro ordinamento gerarchico, la gestione delle risorse cognitive, la formazione, il mantenimento e la revisione delle opinioni e delle convinzioni

Per rispondere correttamente sopprimete il sistema 1!! Un paio di scarpe e l’ un pallone da calcio costano insieme 110 euro ; le scarpe da calcio costano 100 euro in più del pallone, quanto costa il pallone? Sono necessarie cinque macchine per produrre cinque palloni in cinque minuti. Quanto tempo occorrerà a cento di quelle macchine per produrre 100 di quei palloni? In un campo da calcio c’è una zolla d’erba. Ogni mese la zolla raddoppio di dimensione. Ci vogliono 48 mesi per coprire l’intero campo. Quanti mesi ci vogliono per coprire l’intero campo metà campo?

Seguito Dividete 50 per 1/3 e aggiungete sette. Quanto fa? Se 8 uomini fumano 8 sigarette in 8 minuti, quanto tempo occorrerà a 7 uomini per fumare 7 sigarette? Se aveste un solo fiammifero e foste in una stanza fredda e buia con una lampada a kerosene e due stufette, una a kerosene l’altra a legna, che cosa accendereste prima ? Due donne giocano a dama. Fanno cinque partite senza mai finire alla pari. Ciascuna vince lo stesso numero di partite. Come è possibile?

(analisi e valutazione del possibile: Il contributo congiunto della mente algoritmica e della mente riflessiva al pensiero ipotetico (analisi e valutazione del possibile: “la realtà potrebbe essere diversa?”, “cosa succederebbe se qualcosa della situazione cambiasse?” ) La mente algoritmica svolge operazioni di distacco mentale al fine di valutare i possibili esiti di una certa alternativa senza che ciò metta in crisi le rappresentazioni le rappresentazioni che abbiamo circa il mondo circostante in quel dato momento La mente riflessiva ha il ruolo di guida, attiva le elaborazioni della mente algoritmica che portano al pensiero ipotetico, impartisce dunque gli ordini alla mente algoritmica dando precedenza a certi scopi piuttosto che ad altri e seleziona le strategie ritenute più rilevanti alla luce delle proprie disposizioni cognitive

Per coloro i quali il sistema cognitivo umano è “miser” (avaro), ovvero tende a risparmiare le proprie risorse cognitive, il processo decisionale che porta ad effettuare le scelte segue il seguente cammino: A un primo livello, il sistema cognitivo si affida ai meccanismi automatici del sistema uno, che richiedono sforzo cognitivo minimo, elaborazione di inferenze giudizi o decisioni senza permettere ai meccanismi di ordine superiore di attivarsi (razionalità evolutiva, adattiva o ecologica). Se la mente autonoma non riesce a raggiungere il suo scopo, si attiva la mente algoritmica che non va alla ricerca di tutti gli altri scenari alternativi possibili, ma solo di quello più rilevante a partire dalle informazioni disponibili (razionalità ottimizzante strumentale). Se anche questa procedura si dimostra insufficiente, allora il processo ipotetico, messo in atto dalla mente riflessiva, entra in gioco nella sua interezza, andando esaminare tutti possibili esiti o scenari di una data situazione al fine di arrivare a conclusioni, giudizi e decisioni riflessive e ragionate (razionalità epistemica fondata su metodi scientifici e su orientamenti soggettivi che facilitano la consapevolezza dei possibili errori decisionali)

Per Stanovich gli errori decisionali che si commettono sono dunque dovuti a due principali cause: In primo luogo, gli sbagli possono essere provocati da disposizioni cognitive che spingono a preferire un minor sforzo cognitivo a una elaborazione più efficace ed efficiente delle informazioni disponibili. La seconda categoria degli errori ha origine per il mancato possesso da parte del soggetto di mindware (apparati mentali quali regole, procedure, conoscenze di teorie e metodologie utilizzate nella ricerca scientifica, tecniche di ragionamento deduttivo e probabilistico) che si possono acquistare soltanto all’interno di particolari contesti formativi, come la scuola e l’università

Gli studiosi dei processi decisionali danno però una diversa valutazione dell’importanza e della convenienza dei giudizi intuitivi (prodotti dal sistema 1, mente autonoma) rispetto ai giudizi basati sulla razionalità classica (prodotti dal sistema 2, mente algoritmica e mente riflessiva) Per gli economisti neoclassici gli attori sono razionali in quanto gli errori sono cancellati dalla concorrenza e dalla competizione del mercato Per alcuni studiosi (Gigerenzer) i giudizi intuitivi sono generalmente i più efficienti ed efficaci perché rispondono ad esigenze del contesto specifico in cui si muovono gli attori, mentre i modelli formali della razionalità vanno utilizzati solo in particolari circostanze (esempio: i laboratori scientifici) Per altri studiosi (Klein, Kahneman) i giudizi intuitivi risultano tendenzialmente più validi soltanto quando provengono da esperti che hanno potuto sviluppare tali giudizi in seguito a lunghe esperienze di apprendimento in contesti nei quali il rapporto tra azioni e risultati era diretto e sufficientemente chiaro Per altri, infine, la convenienza di ciascun modello decisionale dipende dalle risorse disponibili e dalle caratteristiche contingenti del problema da affrontare e da risolvere (Simon, Grandori, 1999) Per la maggior parte degli studiosi, il paradigma della razionalità scientifica rimane il modello ideale (benchmark) rispetto al quale analizzare e valutare i diversi approcci ai processi decisionali