Proposta di intervento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
“I DIPINTI DEL PRONAO DI VILLA POMPEI CARLOTTI”
Advertisements

Conoscenze dirette Raccogliere informazioni dirette sull’interno della Terra non è possibile se non entro uno strato superficiale di appena 12 km. Infatti:
I licheni come bioindicatori
Tecniche per il Restauro
Tecniche analitiche per lo studio dei materiali coloranti.
Acque superficiali Fiumi Schermo completo- cliccare quando serve.
Modellamento superficiale
Le Rocce e i Minerali.
CAMPIONAMENTO Un momento fondamentale di una analisi è rappresentato dal campionamento, generalmente si pensa che i campioni da analizzare siano omogenei.
Incontri di Fisica ottobre 2007 LNF/INFN
Solubilità e proprietà colligative
L’argilla: natura e metodi di studio
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°3.
Materiali lapidei e loro degrado.
LICEO SCIENTIFICO STATALE “LEONARDO da VINCI” di FIRENZE
Corso di Fondamenti di Chimica
GLI ELEMENTI I materiali costituenti la muratura laterizio
COMPORTAMENTO MECCANICO DELLA MURATURA
EDIFICI IN MURATURA La muratura è uno dei più antichi materiali da costruzione, ma l'applicazione dei principi dell'ingegneria strutturale a questo materiale.
Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi
Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola
Diagnostica dello stato di fatto - Lavagna
Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi
Alterazioni macroscopiche specifiche Rosso Ammonitico Serpentino
Presentazione analisi chimico-fisiche Classe 3°T a.s 2009/2010 PROGETTO SET-CROSS.
E un dispositivo in grado di convertire lenergia solare direttamente in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico ed è usato per generare elettricità
Riguardano principalmente
RESTAURO ARCHITETTONICO Superfici: patologie e tecniche di intervento
Il degrado dei materiali
soluzione Es: acqua di mare. Bromo (liquido rosso-bruno), Mercurio, Iodio, Cadmio, Fosforo rosso, Rame.
Le rocce: cosa sono e dove si trovano??
Cromatografia su strato sottile
LABORATORIO DI RICERCA E SVILUPPO SANTO STEFANO
Le rocce metamorfiche.
Consolidamento di edifici in muratura
(a cura di Michele Vinci)
Catturiamo l’anidride carbonica!
RESTAURO DI DUE LEONI IN BRONZO E DELLE
CAMPIONAMENTO tecniche, errori, strumentazione.
RESTAURO CONSERVATIVO DELLE SCULTURE LAPIDEE DI PARCO BORROMEO
Modelli di riflessione della luce
Unità didattica: Le soluzioni
LA MATERIA LA MATERIA.
LA CALCE La calce si ottiene dalla cottura a temperature molto elevate di calcari ad alto contenuto di carbonato di calcio.
Materiali ceramici I materiali ceramici sono tutti quei materiali ottenuti impastando materie prime (argilla),acqua ed eventuali additivi, i quali, dopo.
Per un approccio al restauro dei dipinti antichi Chieti – 17/04/2008
Alluminio Che cos’è? Cenni storici Caratteristiche Produzione
La struttura interna della Terra
DEFINIZIONE E FUNZIONI
I materiali della Terra solida
Costantino Consulenza e Restauri Srl
Docente: Minelli Maria Filomena
LA CASA E LA TERRA Corso di geopedologia.
Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta”
Riducendo l’agitazione termica  legami tra molecole più stabili
Corso di tecniche per il restauro Prof. Daniela Pittaluga Laurea in Restauro architettonico aa 2006/2007.
I materiali della Terra solida
EDIFICI IN MURATURA La muratura è uno dei più antichi materiali da costruzione, ma l'applicazione dei principi dell'ingegneria strutturale a questo materiale.
Suolo Il suolo costituisce lo strato superficiale della crosta terrestre, attraverso il quale avvengono scambi con l’atmosfera, l’idrosfera e la biosfera.
La litosfera: rocce e minerali
1. Le rocce della crosta terrestre e i minerali 2
LE ANALISI NEL SETTORE DEI BENI ARCHITETTONICI Il precario stato di conservazione dei manufatti architettonici è causato dalla sovrapposizione di due tipi.
CONFRONTO TRA I VANTAGGI DEI CAPANNONI PREFABBRICATI IN
Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione - Università Federico II di Napoli Il degrado dei materiali ceramici I fattori di degrado dei.
CND: Ultrasuoni Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione Università di Napoli “Federico II” Tecnologia dei materiali e sistemi di lavorazione.
Il degrado del calcestruzzo armato
Transcript della presentazione:

Proposta di intervento Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Proposta di intervento L’intervento è stato suddiviso per materiali e per difficoltà di lavorazione F Intervento facile M Intervento medio D Intervento difficile Per ogni classe di materiale e difficoltà di lavorazione verranno seguite le relative fasi di intervento: 1 - Operazioni preliminari 5 - Consolidamento a – di parti disgregate 2 - Pre-consolidamento b – di fessure e fratture 6 – Giunzione di parti 3 - Pulitura 7 - Stuccatura 4 - Rimozione di stuccature non idonee 8 - Protezione

Operazioni preliminari Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Operazioni preliminari Sono le lavorazioni da eseguirsi in genere su tutte le superfici Rimozione depositi incoerenti Rimozione del guano Disinfestazione Disinfezione

Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pre-consolidamento Sono le lavorazioni da eseguirsi prima della pulitura su quelle superfici che presentino particolari problemi di compattezza della materia Pre-consolidamento di parti che presentano fenomeni di decoesione Pre-consolidamento di parti soggette a degradazione differenziale

Pulitura Rimozione depositi coerenti Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pulitura Rimozione depositi coerenti Rimozione di croste nere e pellicole ad ossalati di calcio Rimozione di incrostazioni e macchie di ossidi di ferro Rimozione di concrezioni calcaree

Pulitura Estrazione di elementi metallici Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pulitura Estrazione di elementi metallici Rimozione di strati di solfatazione Rimozione di prodotti protettivi ingialliti Rimozione della tinta rossastra dovuta a reintegrazioni o macchie di minio

Rimozione stuccature e consolidamento strutturale Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Rimozione stuccature e consolidamento strutturale Rimozione di malta disgregata frai giunti Rimozione di stuccature e strati di malta cementizi Consolidamento di fessure di carattere strutturale Giunzione di parti pericolanti o distaccate in aggetto

Consolidamento Riadesione di scaglie Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Consolidamento Consolidamento di parti soggette a fenomeni di disgregazione Consolidamento di parti con fenomeni di scagliatura e decoesione del cementante Riadesione di scaglie Consolidamento di parti esfoliate, fratture e fessure

Stuccatura Stuccature superficiali e microstuccature Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Stuccatura Stuccatura strutturale di mancanze e distacchi di una certa entità Stuccature di profondità di fessure e mancanza di stilature dei giunti Stuccature superficiali e microstuccature Patinatura di stuccature non idonee

Protezione Protezione di tutte le superfici Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Protezione Protezione di tutte le superfici

Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Dopo l’analisi a vista e la prima proposta di intervento si ricorre alle indagini diagnostiche effettuate su campioni prelevati dalla facciata Strumenti e modalità di prelievo Documentazione del prelievo I campioni vengono prelevati sulla base delle risultanze dell’indagine a vista: servono per definire in modo analitico i materiali e le tipologie di degrado, mediante le analisi di laboratorio comunque definite in questa fase

Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto I risultati della diagnostica dipendono fortemente da: Campionamento (numero, distribuzione, tipologia e dimensioni dei campioni) per rispettare l’integrità dell’Opera Piano analitico (numero, distribuzione, tipologia e sequenza delle analisi) per ottenere i migliori risultati con il minor costo

Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Campionamento e piano analitico N° 24 campioni prelevati Tecnica analitica Numero Descrizione macroscopica 3 Sezione lucida 16 Sezione sottile 14 Diffrattometria a raggi x Cromatografia ionica 12 Esame microchimico dei leganti organici 2 Spettrofotometria FT/IR Osservazione all’ESEM + EDS 1 Riconoscimento dei pigmenti Microbiologica a fresco 4 TOTALE 68 Ubicazione campioni su geometrico (Valerio) Tutte le analisi sono state eseguite, ove esistenti, le Raccomandazioni NorMaL

Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Finalità della diagnostica preliminare: verificare, dal punto di vista microscopico e chimico, le caratteristiche composizionali e conservative dei materiali individuati macroscopicamente durante l’indagine a vista fornire dati utili per la stesura della Mappatura dei materiali e del degrado da impiegare per la definizione dell’intervento (Mappatura dell’intervento)

Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – tipologie di degrado analizzate Si tratta di un marmo formatosi per metamorfismo di calcari e sono caratterizzati da una struttura eteroblastico-xenoblastica, da una tessitura anisotropa e da una grana fine (in genere 50-350 mm); è composto quasi esclusivamente da blasti di calcite e da tracce di miche (muscovite) e le interfacce tra i blasti sono da curve a lobate. Sono talvolta presenti delle locali plaghe, con blasti a grana più minuta (10-50 mm), con andamento subparallelo all’anisotropia dei blasti e con inclinazione, rispetto alla superficie esterna, di circa 30-40°. erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (camp. 1, 21) erosione e polverizzazione con patinature (campp. 6, 9 e 10) depositi incoerenti o parzialmente coerenti (camp. 1, 9) croste nere (camp. 12) pellicole (camp. 21) patinature (camp. 18 e19) incrostazioni calcaree (camp. 17 e 21) macchie rosate intense (campp. 8 e 24)

Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (es. camp. 1) Analisi eseguite Sezione sottile Cromatografia ionica Spettrofotometria FT/IR Erosione molto spinta con frequenti fratturazioni intergranulari che giungono ad almeno 3 mm di profondità (spessore del campione analizzato); lo stato di conservazione è cattivo anche per una ricristallizzazione di gesso e calcite, all’interno delle suddette fratturazioni, provenienti dall’esterno per lisciviazione dei depositi gessoso e delle componenti carbonatiche (es. lo stesso marmo della Montagnola).

Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (es. camp. 1) La presenza di erosione e polverizzazione è maggiormente presente nelle zone modanate in quanto probabilmente la più fine lavorazione, rispetto alle zone lisce, ha presumibilmente in origine creato un substrato microfratturato su cui gli agenti atmosferici, ed in particolare il gelo-disgelo, hanno meglio agito determinando l’erosione e polverizzazione del marmo a grana minuta. Contenuto degli ioni dei sali solubili UNITA’DIMISURA Li- Na+ NH4- K+ Mg2- Ca2- F- Cl- NO2- NO3- SO4= PO43- C2O4-- % 0.05 0.24 0.01 2.48 0.02 < 0.01 0.06 5.40 - 0.12 meq/g * 2.2 3.0 6.1 1.2 123.6 0.3 0.9 112.6 2.7 * moltiplicato per 100

Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – croste nere (es. camp. 12) Analisi eseguite Descrizione macroscopica Sezione lucida Sezione sottile Cromatografia ionica (2) Sul marmo si riscontra la presenza di uno strato biancastro a calce, con spessore piuttosto continuo ed uniforme di 10-50 mm, che risulta interessato da frequenti fessurazioni trasversali di ritiro che ne determinano il locale sollevamento e distaccato dal substrato. Esternamente esiste una crosta nera, con spessore continuo di 150-800 mm, a struttura mammellonare ed abbondante particellato nerastro carbonioso e subordinatamente ocraceo terrigeno.