Proposta di intervento Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Proposta di intervento L’intervento è stato suddiviso per materiali e per difficoltà di lavorazione F Intervento facile M Intervento medio D Intervento difficile Per ogni classe di materiale e difficoltà di lavorazione verranno seguite le relative fasi di intervento: 1 - Operazioni preliminari 5 - Consolidamento a – di parti disgregate 2 - Pre-consolidamento b – di fessure e fratture 6 – Giunzione di parti 3 - Pulitura 7 - Stuccatura 4 - Rimozione di stuccature non idonee 8 - Protezione
Operazioni preliminari Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Operazioni preliminari Sono le lavorazioni da eseguirsi in genere su tutte le superfici Rimozione depositi incoerenti Rimozione del guano Disinfestazione Disinfezione
Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pre-consolidamento Sono le lavorazioni da eseguirsi prima della pulitura su quelle superfici che presentino particolari problemi di compattezza della materia Pre-consolidamento di parti che presentano fenomeni di decoesione Pre-consolidamento di parti soggette a degradazione differenziale
Pulitura Rimozione depositi coerenti Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pulitura Rimozione depositi coerenti Rimozione di croste nere e pellicole ad ossalati di calcio Rimozione di incrostazioni e macchie di ossidi di ferro Rimozione di concrezioni calcaree
Pulitura Estrazione di elementi metallici Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Pulitura Estrazione di elementi metallici Rimozione di strati di solfatazione Rimozione di prodotti protettivi ingialliti Rimozione della tinta rossastra dovuta a reintegrazioni o macchie di minio
Rimozione stuccature e consolidamento strutturale Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Rimozione stuccature e consolidamento strutturale Rimozione di malta disgregata frai giunti Rimozione di stuccature e strati di malta cementizi Consolidamento di fessure di carattere strutturale Giunzione di parti pericolanti o distaccate in aggetto
Consolidamento Riadesione di scaglie Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Consolidamento Consolidamento di parti soggette a fenomeni di disgregazione Consolidamento di parti con fenomeni di scagliatura e decoesione del cementante Riadesione di scaglie Consolidamento di parti esfoliate, fratture e fessure
Stuccatura Stuccature superficiali e microstuccature Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Stuccatura Stuccatura strutturale di mancanze e distacchi di una certa entità Stuccature di profondità di fessure e mancanza di stilature dei giunti Stuccature superficiali e microstuccature Patinatura di stuccature non idonee
Protezione Protezione di tutte le superfici Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Protezione Protezione di tutte le superfici
Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Dopo l’analisi a vista e la prima proposta di intervento si ricorre alle indagini diagnostiche effettuate su campioni prelevati dalla facciata Strumenti e modalità di prelievo Documentazione del prelievo I campioni vengono prelevati sulla base delle risultanze dell’indagine a vista: servono per definire in modo analitico i materiali e le tipologie di degrado, mediante le analisi di laboratorio comunque definite in questa fase
Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto I risultati della diagnostica dipendono fortemente da: Campionamento (numero, distribuzione, tipologia e dimensioni dei campioni) per rispettare l’integrità dell’Opera Piano analitico (numero, distribuzione, tipologia e sequenza delle analisi) per ottenere i migliori risultati con il minor costo
Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Campionamento e piano analitico N° 24 campioni prelevati Tecnica analitica Numero Descrizione macroscopica 3 Sezione lucida 16 Sezione sottile 14 Diffrattometria a raggi x Cromatografia ionica 12 Esame microchimico dei leganti organici 2 Spettrofotometria FT/IR Osservazione all’ESEM + EDS 1 Riconoscimento dei pigmenti Microbiologica a fresco 4 TOTALE 68 Ubicazione campioni su geometrico (Valerio) Tutte le analisi sono state eseguite, ove esistenti, le Raccomandazioni NorMaL
Diagnostica dello stato di fatto Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto Finalità della diagnostica preliminare: verificare, dal punto di vista microscopico e chimico, le caratteristiche composizionali e conservative dei materiali individuati macroscopicamente durante l’indagine a vista fornire dati utili per la stesura della Mappatura dei materiali e del degrado da impiegare per la definizione dell’intervento (Mappatura dell’intervento)
Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – tipologie di degrado analizzate Si tratta di un marmo formatosi per metamorfismo di calcari e sono caratterizzati da una struttura eteroblastico-xenoblastica, da una tessitura anisotropa e da una grana fine (in genere 50-350 mm); è composto quasi esclusivamente da blasti di calcite e da tracce di miche (muscovite) e le interfacce tra i blasti sono da curve a lobate. Sono talvolta presenti delle locali plaghe, con blasti a grana più minuta (10-50 mm), con andamento subparallelo all’anisotropia dei blasti e con inclinazione, rispetto alla superficie esterna, di circa 30-40°. erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (camp. 1, 21) erosione e polverizzazione con patinature (campp. 6, 9 e 10) depositi incoerenti o parzialmente coerenti (camp. 1, 9) croste nere (camp. 12) pellicole (camp. 21) patinature (camp. 18 e19) incrostazioni calcaree (camp. 17 e 21) macchie rosate intense (campp. 8 e 24)
Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (es. camp. 1) Analisi eseguite Sezione sottile Cromatografia ionica Spettrofotometria FT/IR Erosione molto spinta con frequenti fratturazioni intergranulari che giungono ad almeno 3 mm di profondità (spessore del campione analizzato); lo stato di conservazione è cattivo anche per una ricristallizzazione di gesso e calcite, all’interno delle suddette fratturazioni, provenienti dall’esterno per lisciviazione dei depositi gessoso e delle componenti carbonatiche (es. lo stesso marmo della Montagnola).
Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – erosione e polverizzazione da diffusa a spinta (es. camp. 1) La presenza di erosione e polverizzazione è maggiormente presente nelle zone modanate in quanto probabilmente la più fine lavorazione, rispetto alle zone lisce, ha presumibilmente in origine creato un substrato microfratturato su cui gli agenti atmosferici, ed in particolare il gelo-disgelo, hanno meglio agito determinando l’erosione e polverizzazione del marmo a grana minuta. Contenuto degli ioni dei sali solubili UNITA’DIMISURA Li- Na+ NH4- K+ Mg2- Ca2- F- Cl- NO2- NO3- SO4= PO43- C2O4-- % 0.05 0.24 0.01 2.48 0.02 < 0.01 0.06 5.40 - 0.12 meq/g * 2.2 3.0 6.1 1.2 123.6 0.3 0.9 112.6 2.7 * moltiplicato per 100
Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Il Cenacolo s.r.l. Centro studi e ricerche, laboratorio analisi Diagnostica dello stato di fatto – Grigio della Montagnola Grigio della Montagnola – croste nere (es. camp. 12) Analisi eseguite Descrizione macroscopica Sezione lucida Sezione sottile Cromatografia ionica (2) Sul marmo si riscontra la presenza di uno strato biancastro a calce, con spessore piuttosto continuo ed uniforme di 10-50 mm, che risulta interessato da frequenti fessurazioni trasversali di ritiro che ne determinano il locale sollevamento e distaccato dal substrato. Esternamente esiste una crosta nera, con spessore continuo di 150-800 mm, a struttura mammellonare ed abbondante particellato nerastro carbonioso e subordinatamente ocraceo terrigeno.