E-Learning, Web-Learning, Ciberspazio e Intelligenza Artificiale

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Transcript della presentazione:

E-Learning, Web-Learning, Ciberspazio e Intelligenza Artificiale Giovanni Adorni Laboratorio di E-Learning & Knowledge management DIST – Università di Genova adorni@unige.it www.elkm.unige.it Genova, Giovedì 4 Dicembre 2008 Auditorium Istituto Tecnico Nautico “San Giorgio”

Evoluzione delle Tecnologie e loro impatto sul processo di insegnamento e apprendimento L’elemento distintivo dell’homo sapiens nella catena evolutiva, rispetto ai suoi predecessori, è stata la capacità di fabbricare strumenti e sviluppare tecnologie. Salto di qualità: Comportamento rispondente (adattamento all’ambiente attraverso riflessi condizionati) Comportamento operante (volto a cambiare l’ambiente) L’elemento distintivo dell’homo sapiens nella catena evolutiva, rispetto ai suoi predecessori, è stata la capacità di fabbricare strumenti e sviluppare tecnologie. Il vero salto di qualità è avvenuto quando l’essere umano è passato dal comportamento rispondente (adattamento all’ambiente attraverso riflessi condizionati) al comportamento operante (volto a cambiare l’ambiente). Quest’ultimo è basato sul processo di apprendimento cooperativo che inizia con la nascita, prosegue per tutta la vita (educazione permanente) e si basa anche sulla memoria storica delle esperienze. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Evoluzione delle Tecnologie e loro impatto sul processo di insegnamento e apprendimento Il cammino dell’uomo è proseguito attraverso prove ed errori ed è stato fortemente condizionato dalle scoperte. utensili come prolungamenti degli arti; nuovi materiali e nuove fonti energetiche -> tappe nel cammino dell’uomo; avanzamento tecnologico dell’uomo evoluzione del liguaggio dagli utensili si è passati alle macchine che trasformano il lavoro; poi all’invenzione di macchine che governano altre macchine, fino ad arrivare agli automi. dalla lingua orale, si è passati a quella scritta che si è trasformata, in lingua stampata fino a diventare digitale Il cammino dell’uomo è proseguito attraverso prove ed errori ed è stato fortemente condizionato dalle scoperte. Gli utensili utilizzati inizialmente erano come prolungamenti deglia arti (clava, punteruolo,…), i nuovi materiali, le nuove fonti energetiche hanno determinato le varie tappe significative nel cammino dell’uomo; queste tappe ed i processi, mediante i quali l’uomo ha utilizzato strumenti e materiali, rappresentano il filo conduttore dell’avanzamento tecnologico dell’uomo. Dagli utensili si è passati alle macchine che trasformano il lavoro; poi all’invenzione di macchine che governano altre macchine, fino ad arrivare agli automi, intesi come macchine autoregolate. Contemporaneamente, la possibilità dell’uomo di comunicare con i suoi simili attraverso il linguaggio è evoluto: dalla lingua orale, prima forma di comunicazione umana, si è passati a quella scritta che si è trasformata, in epoca moderna, in lingua stampata fino a diventare digitale, in epoca contemporanea. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Evoluzione delle Tecnologie e loro impatto sul processo di insegnamento e apprendimento Le nuove tecnologie hanno determinato profondi cambiamenti, non solo nel modo di trasmettere la conoscenza, ma anche riguardo alla natura della conoscenza stessa. Oggi, i domini della conoscenza sono divenuti sempre più specialistici fino al punto di rendere impossibile ad un’unica persona la conoscenza approfondita dell’intero processo necessario per la realizzazione di un prodotto, costruito spesso in modo da rendere più conveniente riacquistarlo che ripararlo. conseguenze sulla vita quotidiana e sui divari imposti fra le diverse culture; ridefinizione di ruoli e mansioni; cambiamenti nei ritmi di lavoro; necessità di aggiornamento continuo. Le nuove tecnologie hanno determinato profondi cambiamenti, non solo nel modo di trasmettere la conoscenza, ma anche riguardo alla natura della conoscenza stessa. L’uomo primitivo conosceva gli strumenti che utilizzava, era in grado di fabbricarli, di intervenire su di essi per adattarli alle sue esigenze e di ripararli. In epoche più recenti era lo stesso farmacista ad eseguire personalmente le operazioni necessarie per la proparazione dei medicinali che vendeva ai propri clienti. Oggi non è più così: i domini della conoscenza sono divenuti sempre più specialistici fino al punto di rendere impossibile ad un’unica persona la conoscenza approfondita dell’intero processo necessario per la realizzazione di un prodotto, costruito spesso in modo da rendere più conveniente riacquistarlo che ripararlo. Tutto ciò ha delle profonde conseguenze sia sulla vita quotidiana, sia sui divari imposti fra le diverse culture; il tenore di vita, nei paesi industrializzati, è cresciuto in relazione al progresso tecnologico, ma nel contempo, si è ridotta la capacità di autonomia perché è aumentata la distanza tra l’uomo della strada e il sistema di conoscenze scientifiche e tecnologiche, organiche al funzionamento del suo normale ambiente operativo. Nei paesi non industrializzati lo stesso progresso tecnologico ha indotto una perdita di identità culturale aumentando il divario tra conoscenza e prodotto tecnologico. L’evoluzione delle tecnologie comporta inoltre una ridefinizione di ruoli e mansioni; cambiamenti nei ritmi di lavoro; necessità di aggiornamento continuo realizzabile coniugando specializzazione e flessibilità. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Evoluzione delle Tecnologie e loro impatto sul processo di insegnamento e apprendimento L’introduzione delle nuove tecnologie nel mondo della didattica stimolano cambiamenti negli strumenti, nei processi e nei prodotti. L’introduzione dell’ICT può aprire nuove possibilità nell’ambito del processo di insegnamento/apprendimento. In un’ottica rivolta all’integrazione delle conoscenze: potenzia la comunicazione, permette la realizzazione di processi cognitivi anche in ambienti virtuali stimula l’imparare facendo attraverso la simulazione. I prodotti didattici diventano sempre più sosfisticati dal punto di vista tecnologico. Lo scenario dell’inegnamento/apprendimento si modifica sollecitato dall’incalzare delle nuove tecnologie. Anche nel mondo della didattica l’introduzione delle nuove tecnologie stimolano cambiamenti negli strumenti, nei processi e nei prodotti. Gli strumenti didattici hanno un ruolo importante nel processo di formazione di un individuo, sia esso bambino o adulto. L’introduzione dell’ICT può aprire nuove possibilità nell’ambito del processo di insegnamento/apprendimento in un’ottica rivolta all’integrazione delle conoscenze, poiché potenzia la comunicazione, permette la realizzazione di processi cognitivi anche in ambienti virtuali (collaborative learning) e stimula l’imparare facendo (doing learning) attraverso la simulazione. I prodotti didattici diventano sempre più sosfisticati dal punto di vista tecnologico: lo scenario dell’inegnamento/apprendimento si modifica sollecitato dall’incalzare delle nuove tecnologie. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Nuovo scenario dell'apprendimento Modifica dei conceti di tempo e di spazio . Decadimento della loro funzione di vincolo nella formazione. Il percorso didattico coniugato con l’ICT risulta fruibile quando e dove il discente desideri. Nel nuovo panorama dell’apprendimento, i conceti di tempo e di spazio si modificano e viene a cadere la loro funzione di vincolo nella formazione. Il percorso didattico coniugato con l’ICT infatti, risulta fruibile quando e dove il discente desideri; questo porta un notevole aumento dei discenti potenziali, in quanto favorisce l’accesso alla formazione e all’apprendimento anche delle fasce storicamente più deboli e più discriminate (basti pensare ai portatori di handicap, alle persone lontane dal luogo di studio e/o di lavoro per problemi connessi all’ambiente, alla salute, alla maternità, alla famiglia). © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Che cosa è l'E-Learning Computer Based Training (CBT) OnLine Learning Open Distance Learning (ODL) Non tutti questi termini possono essere utilizzati come sinonimi Il termine E-Learning è ad oggi la definizione più comune per indicare l’apprendimento supportato dalla rete. All’inizio del secondo millennio, il termine per definire l’apprendimento supportato dall’ICT non era ancora univoco: Computer Based Training (CBT) OnLine Learning E-Learning Open Distance Learning (ODL) Non tutti questi termini possono essere utilizzati come sinonimi. Il termine E-Learning è ad oggi la definizione più comune per indicare l’apprendimento supportato dalla rete. L’E-Learning, grazie alla possibilità offerte dalla rete, ha grande potenzialità e permette di distribuire ed espandere le conoscenze al di la dei limiti fisici e temporali. Tra le applicazioni possibili delle tecnologie multimediali, l’e-learning è tra i più rivoluzionari perché ha in se l’enorme potenzialità di cambiare radicalmente il processo di insegnamento e apprendimento inteso come fenomeno sociale culturale. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Ciberspazio Nel termine ciberspazio, lo spazio assume il significato di materia fisica, laddove ciber è la caratteristica immateriale. Qual è la materia del ciberspazio? Il ciberspazio non è uno spazio fisico e la sua abitabilità è discutibile perchè è virtuale e ha caratteristiche prevalentemente linguistiche. Il ciberspazio è un linguaggio: è scritto con esso, è navigabile attraverso di esso. Nel termine ciberspazio, lo spazio assume il significato di materia fisica, laddove ciber è la caratteristica immateriale. Il termine ciber viene dalla cibernetica che significa condurre, pilotare. Negli ultimi anni ha assunto il significato di ciò che appartiene al mondo digitale. Qual è la materia del ciberspazio? Nessuno è riuscito ancora a trovare alcuna materialità nel ciberspazio. Il ciberspazio non è uno spazio fisico e la sua abitabilità è discutibile perchè è virtuale e ha caratteristiche prevalentemente linguistiche nella sua sostanza strutturale. Il ciberspazio è dunque un linguaggio: è scritto con esso ed è navigabile attraverso di esso. Gli strumenti di navigazione non sono altro che pezzi di software, quindi, linguaggio. Lo stesso linguaggio vive la propria evoluzione spazio-temporale all’interno del ciberspazio; questo comporta una continua modificazione: non appena la Rete cresce con nuove interfacce, il linguaggio di rete assorbe informazioni e soprattutto scopre ed utilizza nuovi percorsi. Il ciberspazio è uno spazio elettronico e può essere considerato in termini di una costruzione linguistica. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Ciberspazio e E-Learning Linguaggio come sistema simbolico, Ipotesi di ciberspazio come rete di linguaggi, Aspetto matematico, Dimesnione sociale. attività tra cui l’utente discente naviga Con riferimento all’apprendimento a distanza, è importante considerare il linguaggio come sistema simbolico ed introdurre l’ipotesi di un ciberspazio come rete di linguaggi. Partiamo dall’assunto che la natura fisica del ciberspazio è dinamica. Solitamente la parola spazio ha un significato strettamente geometrico: l’idea che evoca è semplicemente quella di un’area vuota da riempire e per questo viene accompagnato da espressioni del tipo euclideo o infinito. In questo caso il concetto di spazio assume un aspetto anche matematico. Tuttavia, se il nostro spazio elettronico è formato da reti linguistiche, a queste espressioni dobbiamo aggiungere quella di spazio sociale. All’interno di questa intelaiatura di spazi, si svolgono le attività tra cui l’utente discente naviga. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Ciberspazio e E-Learning L’organizzazione spaziale è direttamente funzionale alla vivibilità dello spazio ambiente in cui il discente utente è immerso durante il suo percorso di apprendimento. Lo spazio è organizzato in: Strutture, relative ai dettagli di realizzazione; Metastrutture, relative all’organizzazione cognitiva; L’organizzazione spaziale è direttamente funzionale alla vivibilità dello spazio ambiente in cui il discente utente è immerso durante il suo percorso di apprendimento. Lo spazio si può organizzare in: - Strutture, relative ai dettagli di realizzazione, per esempio la struttura di un corso su web; Metastrutture, relative all’rganizzazione cognitiva; per esempio, il percorso personale all’interno dello stesso corso o tra più corsi. E’ per questo motivo che durante la progettazione in e-learning particolare attenzione va posta alla disposizione degli oggetti cognitivi in questo spazio ibrido. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Comunicazione nel Ciberspazio La comunicazione mediata dall’ICT: mette in risalto e aumenta la velocità dell’informazione, determina un cambiamento continuo nella percezione di chi ne usufruisce. Ogni atomo di informazione come una unità di interesse. Nascita di uno spazio nuovo dall’accesso multiplo all’informazione (Link). Nello stesso momento, nello stesso luogo, finestre differenti ci connettono con luoghi paralleli. La atomizzazione dell’informazione aiuta: a separare la qualità e la quantità dell’informazione, a controllare il suo accesso e la sua gerarchia. La comunicazione mediata dall’ICT, nel creare questo spazio elettronico, mette in risalto e aumenta la velocità dell’informazione e determina un cambiamento continuo nella percezione di chi ne usufruisce, cioè la qualità e la quantità dell’informazione rilasciata nell’unità di tempo. Ogni atomo di informazione all’interno dello spazio virtuale può essere pensato e compreso come una unità di interesse. Inoltre uno spazio nuovo sorge dall’accesso multiplo all’informazione (Link). Nello stesso momento, nello stesso luogo, finestre differenti ci connettono con luoghi paralleli, : e-mail, comunità virtuali, chat, videoconferenze. La atomizzazione dell’informazione aiuta, da una parte a separare la qualità e la quantità dell’informazione, dall’altra a controllare il suo accesso e la sua gerarchia. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Come muoversi all'interno del Ciberspazio L’uso del ciberspazio va configurato sui requisiti degli utenti/discenti. Il ciberspazio richiede la progettazione della propria struttura, che non dovrà riflettere quella dello spazio reale in tutto, ma può reinventarsi con un nuovo sistema di metafore proprio. Uno dei primi concetti collegati alla residenza è di comportamento, ossia le reazioni dell’utente/discente di fronte per esempio, ad una particolare icona immagine-concetto. Il comportamento nel ciberspazio è regolato da strumenti. Gli strumenti sono pezzi di software, e l’hardware è la materia su cui poggiano. Più questi strumenti evolvono e più aumenta il nostro grado di libertà. Il ciberspazio può essere usato in modo differenti , ma l’uso corretto suggerito dal docente, va configurato sui requisiti degli utenti/discenti affinchè l’informazione sia meglio veicolata. Il sistema ciberspazio in questa ipotesi metodologica di progettazione e-learning, richiede la progettazione della propria struttura, che non dovrà riflettere quella dello spazio reale in tutto, ma può reinventarsi con un nuovo sistema di metafore proprio come una zona autonoma temporanea. Comprendere le caratteristiche del ciberspazio può aiutare a scoprire modi per abitarlo. Uno dei primi concetti collegati alla residenza è di comportamento, ossia le reazioni dell’utente/discente di fronte per esempio, ad una particolare icona immagine-concetto. Il comportamento nel ciberspazio è regolato da strumenti. Gli strumenti sono pezzi di software, e l’hardware è la materia su cui poggiano. Più questi strumenti evolvono e più aumenta il nostro grado di libertà. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Come muoversi all'interno del Ciberspazio I luoghi del ciberspazio si presentano sotto aspetti sempre più multisensoriali e accattivanti. Le icone concetto appaiono sullo schermo: si possono sentire, risultano più realistiche e rendono possibili evocazioni cognitive e rappresentazioni mentali via via più ricche. Esse sono sempre più elaborate e progettate in modo creativo, risponderanno alle azioni dell’utente/discente in tempo reale e in modi sempre meno complessi. L’utente non si deve limitare ad osservare, ma si deve sentire partecipe, coinvolto emotivamente, protagonista nel suo percorso cognitivo. I luoghi del ciberspazio si presentano sotto aspetti sempre più multisensoriali e accattivanti. Le icone concetto appaiono sullo schermo: si possono sentire, risultano più realistiche e rendono possibili evocazioni cognitive e rappresentazioni mentali via via più ricche. Esse sono sempre più elaborate e progettate in modo creativo, risponderanno alle azioni dell’utente/discente in tempo reale e in modi sempre meno complessi. L’utente non si deve limitare ad osservare, ma sideve sentire partecipe, coinvolto emotivamwente, protagonista nel suo percorso cognitivo. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Il linguaggio del Ciberspazio Nella comunicazione, dove rende possibile un linguaggio che considera le limitazioni del mezzo e progressivamente capace di sostituire la perdita di emotività diretta; Nella costruzione, dove contribuisce nella programmazione tesa a sviluppare, estendere e modificare il ciberspazio stesso. Il linguaggio utilizzato nel ciberspazio ha due usi principali: Nella comunicazione, dove rende possibile un linguaggio che considera le limitazioni del mezzo e progressivamente capace di sostituire la perdita di emotività diretta; Nella costruzione, dove contribuisce nella programmazione tesa a sviluppare, estendere e modificare il ciberspazio stesso. Le interfacce sono di base linguistica. Sulla loro complessità costruttiva poggia la facilità e l’efficienza dell’uso del ciberspazio. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Obiettivo dell'E-Learning Perfezionare l’aspetto cognitivo di fruizione dell’informazione, favorendo: La partecipazione personale del discente all’apprendimento attraverso le proprie pre-conoscenze, rispetto a ciò che si sa e che si sa fare, e come si sa e come si sa fare; Il controllo da parte dell’utente discente delle proprie abilità e consuetudini mentali nello studio; L’individuazione e la scelta di strategie di apprendimento personali ed efficaci, rispettando le differenze cognitive, considerando il soggetto che apprende come costruttore autonomo di conoscenze e abilità. L’obiettivo dell’e-learning è quello di perfezionare l’aspetto cognitivo di fruizione dell’informazione, favorendo: La partecipazione personale del discente all’apprendimento attraverso le proprie pre-conoscenze, rispetto a ciò che si sa e che si sa fare, e come si sa e come si sa fare; Il controllo da parte dell’utente discente delle proprie abilità e consuetudini mentali nello studio; L’individuazione e la scelta di strategie di apprendimento personali ed efficaci, rispettando le differenze cognitive, considerando il soggetto che apprende come costruttore autonomo di conoscenze e abilità. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Durante il processo di comprensione la nostra esperienza è veicolata da: percezione gestaltica (vedere, sentire, ascoltare, toccare), immagini-schemi di episodi ed eventi della memoria motoria. Le conoscenze della nostra mappa cognitivo-affettiva sono costruite tramite: La memoria gestaltica visiva e uditiva, che coglie le forme del mondo reale, La memoria motoria, che coglie le immagini-schema o cinestetiche delle scenette in movimento della nostra esperienza. Durante il processo di comprensione, la nostra esperienza è veicolata: - dalla percezione gestaltica (vedere, sentire, ascoltare, toccare), e - dalle immagini-schemi di episodi ed eventi della memoria motoria, per cui la realtà viene continuamente letta, vissuta, selezionata dalla mente in modo globale. In particolare, la memoria gestaltica visiva e uditiva, che coglie le forme del mondo reale e la memoria motoria, che coglie le immagini-schema o cinestetiche delle scenette in movimento della nostra esperienza, costituiscono le nostre prime conoscenze della logica di base, ossia della nostra mappa cognitivo-affettiva. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Tipi di conoscenza conoscenza dichiarativa: riguarda la disposizione a mappe, da parte di un soggetto, delle esperienze vissute; conoscenza procedurale: riguarda l’uso degli oggetti con cui entriamo in relazione; pensiero proposizionale: traduce l’esperienza in conoscenza semantica; costruzione di immagini mentali: permette di riconoscere e individuare le informazioni memorizzate; pensiero narrativo: intepreta le proprie esperienze confrontandole con quelle degli altri. In questi ultimi decenni la psicologia cognitivista e l’IA hanno individuato e descritto formati diversi di pensiero: La conoscenza dichiarativa riguarda la disposizione a mappe, da parte di un soggetto, delle esperienze vissute; La conoscenza procedurale riguarda l’uso degli oggetti con cui entriamo in relazione; Il pensiero proposizionale traduce l’esperienza in conoscenza semantica; La costruzione di immagini mentali permette di riconoscere e individuare le informazioni memorizzate; Il pensiero narrativo intepreta le proprie esperienze confrontandole con quelle degli altri. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Domande Ma quali sono le tecnologie che mi aiutano a creare un ciberspazio in grado favorire tutto questo ? Uno dei pilastri portanti di questo ciberspazio è l’informazione: ma come organizzo l’informazione al fine di permettere strategie personali di uso dell’informazione stessa ? Quali sono le tecnologie che mi aiutano a gestire tale informazione ? Prima di rendere l’informazione disponibile devo raccoglierla (o renderla accessibile) organizzarla, renderla fruibile: quali sono modelli, teorie e tecnologie che mi permettono tutto questo ? Quali sono le modalità indispensabili per attivare il processo di rappresentazione del pensiero ? Quali i modelli e i processi per rappresentare il pensiero ? Ma quali sono le tecnologie che mi aiutano a creare un ciberspazio in grado favorire tutto questo ? Uno dei pilastri portanti di questo ciberspazio è l’informazione: ma come organizzo l’informazione al fine di permettere strategie personali di uso dell’informazione stessa ? Quali sono le tecnologie che mi aiutano a gestire tale informazione ? Prima di rendere l’informazione disponibile devo raccoglierla (o renderla accessibile) organizzarla, renderla fruibile: quali sono i modelli, le teorie, le tecnologie che mi permettono tutto questo ? Quali sono le modalità indispensabili per attivare il processo di rappresentazione del pensiero ? Quali i modelli e i processi per rappresentare il pensiero ? © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Intelligenza Artificiale Rappresentazione della conoscenza: si occupa di definire dei linguaggi che permettano di formalizzare la conoscenza al fine di potervi fare inferenza. Reti semantiche: grafo orientato formato da vertici, che rappresentano concetti, e archi, che rappresentano relazioni semantiche tra i concetti. Mappe mentali: rappresentazione grafica del pensiero teorizzata dal cognitivista inglese Tony Buzan, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti. Mappe concettuali: trumento grafico, teorizzato da Joseph Novak negli anni ’70, per rappresentare informazione e conoscenza intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista. Risposta: Intelligenza Artificiale Rappresentazione della conoscenza è quella branca dell'intelligenza artificiale che si occupa di definire dei linguaggi che permettano di formalizzare la conoscenza al fine di potervi fare dell'inferenza. Reti semantiche È un grafo orientato formato da vertici, che rappresentano concetti, e archi, che rappresentano relazioni semantiche tra i concetti. Mappe mentali sono una forma di rappresentazione grafica del pensiero teorizzata dal cognitivista inglese Tony Buzan, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti. Mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare informazione e conoscenza, teorizzato da Joseph Novak, negli anni ‘70. Servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all'interno di un contesto, e mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto all'apprendimento meccanico, che si fonda sull'acquisizione mnemonica. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Web Semantico Trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione, all'interpretazione e, più in generale, all'elaborazione automatica. Con l'interpretazione del contenuto dei documenti che il Web Semantico propugna, saranno possibili ricerche molto più evolute delle attuali, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, ed altre operazioni specialistiche come la costruzione di reti di relazioni e connessioni tra documenti secondo logiche più elaborate del semplice link ipertestuale. Con il termine web semantico, termine coniato dal suo ideatore, Tim Berners-Lee, si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione, all'interpretazione e, più in generale, all'elaborazione automatica. Con l'interpretazione del contenuto dei documenti che il Web Semantico propugna, saranno possibili ricerche molto più evolute delle attuali, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, ed altre operazioni specialistiche come la costruzione di reti di relazioni e connessioni tra documenti secondo logiche più elaborate del semplice link ipertestuale. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Ontologia il modo in cui diversi schemi vengono combinati in una struttura dati contenente tutte le entità rilevanti e le loro relazioni in un dominio. Nonostante la sua tradizione sia eminentemente teoretica, l'ontologia si sta dimostrando in tempi recenti particolarmente feconda nei suoi risvolti pratici. Recentemente il termine 'ontologia' (formale) è entrato in uso nel campo dell'intelligenza artificiale e della rappresentazione della conoscenza, per descrivere il modo in cui diversi schemi vengono combinati in una struttura dati contenente tutte le entità rilevanti e le loro relazioni in un dominio. I programmi informatici possono poi usare l'ontologia per una varietà di scopi, tra cui il ragionamento induttivo, la classificazione, e svariate tecniche per la risoluzione di problemi. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Come estrarre informazioni semantico-ontologiche da dati multimediali Image processing & Artificial Vision Algoritmi Genetici Reti neurali Ma come estrarre le in formazioni semantico-ontologiche da dati multimediali ? Quali tecnologie permettono questo ? Image processing e artificial vision Algoritmi genetici algoritmi di analisi dei dati e appartiene a una particolare classe di algoritmi utilizzati in diversi campi, tra cui l'intelligenza artificiale. È un metodo euristico di ricerca ed ottimizzazione, ispirato al principio della selezione naturale di Charles Darwin che regola l'evoluzione biologica. Un tipico algoritmo genetico parte da un certo numero di possibili soluzioni (individui) chiamate popolazione e provvede a farle evolvere nel corso dell'esecuzione: a ciascuna iterazione, esso opera una selezione di individui della popolazione corrente, impiegandoli per generare nuovi elementi della popolazione stessa, che andranno a sostituire un pari numero d'individui già presenti, e a costituire in tal modo una nuova popolazione per l'iterazione (o generazione) seguente. Tale successione di generazioni evolve verso una soluzione ottimale del problema assegnato. Reti neurali Tradizionalmente il termine rete neurale viene utilizzato come riferimento ad una rete o ad un circuito di neuroni biologici, tuttavia ne è affermato l'uso anche in matematica applicata con riferimento alle reti neurali artificiali, modelli matematici composti di "neuroni" artificiali. Le reti neurali artificiali: sono modelli matematici che rappresentano l'interconnessione tra elementi definiti neuroni artificiali, ossia costrutti matematici che in qualche misura imitano le proprietà dei neuroni viventi. Questi modelli matematici possono essere utilizzati per risolvere problemi ingegneristici di intelligenza artificiale come quelli che si pongono in diversi ambiti tecnologici. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Standard Internazionali SCORM - "Shareable Content Object Reference Model" Learning Object Learning Management System Lo SCORM - "Shareable Content Object Reference Model" (Modello di Riferimento per gli Oggetti di Contenuto Condivisibili) è tecnicamente un "modello virtuale" (reference model), cioè una raccolta di specifiche tecniche che consente, primariamente, lo scambio di contenuti digitali in maniera indipendente dalla piattaforma. Al momento attuale le ultime specifiche dello standard sono relative alla versione 1.3 (detto anche SCORM 2004) anche se il più utilizzato rimane ancora lo scorm 1.2. Lo SCORM definisce, nell'e-Learning, le specifiche relative al riutilizzo, tracciamento e catalogazione degli oggetti didattici (learning object), i "mattoni elementari" con i quali vengono strutturati i corsi. La piattaforma di e-learning ha solo il compito di dialogare con l'oggetto, interpretando i messaggi che gli vengono passati. Ciò è possibile in quanto SCORM definisce al suo interno le caratteristiche che dovrebbero essere supportate dal Learning Management System (LMS). La compatibilità della piattaforma si rende necessaria solamente per "capire la lingua" dell'oggetto e, se necessario, per potergli rispondere. © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it

Pe concludere … Laboratorio di E-Learning & Knowledge management: www.elkm.unige.it EPICT – Patente Pedagogica Europea per le TIC: www.epict.it Master Universitario di I Livello “E-Learning per la Scuola, l’Università e l’Impresa: www.masterelearning.unige.it Laurea Magistrale in “Scienze e Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione: www.classe100s.unige.it 100Muse. Giornale di Cronaca Culturale: www.100muse.it Dottorato di Ricerca in “Lingue, Culture e Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione: www.lctic.unige.it © Giovanni Adorni 2008 – ELKM – DIST, Università di Genova Viale F.Causa 13, 16145 Genova – adorni@unige.it