LA GETTATA CARDIACA (gittata cardiaca, cardiac output, CO, Q, Q t ) C O = SV x HR (SV = stroke volume, gittata sistolica, HR = frequenza cardiaca)
È ovviamente la variabile cardiocircolatoria più importante nellesercizio fisico: aumenta in proporzione lineare al consumo dossigeno, per aumento di HR e SV. Laumento di SV varia in diversi soggetti. Laumento di HR è pure lineare. CO aumenta per due ragioni: caduta delle resistenze vascolari a livello dei muscoli e aumento del ritorno venoso. Questo è dovuto alla pompa muscolare e alla pompa respiratoria. Lesercizio fisico è la maggiore causa di aumento di CO: arriva a volte, a seconda delle capacità aerobiche del soggetto. Lallenamento aerobico non fa cambiare CO a riposo, ma aumenta quello sotto sforzo perché il consumo dossigeno massimale diventa progressivamente maggiore.
METODI DI MISURA DELLA GITTATA CARDIACA EVOLUZIONE STORICA METODI DIRETTI METODI INDIRETTI CRUENTI O INCRUENTI BASATI SU: PRINCIPIO DI FICK TECNICHE DI IMAGING ECODOPPLER BALLISTOCARDIOGRAMMA IMPEDENZOMETRIA TORACICA PLETISMOGRAFIA ONDA SFIGMICA
METODI DI MISURA DELLA GITTATA CARDIACA EVOLUZIONE STORICA Forse il primo a misurare CO fu William Harvey (1628) che, per dimostrare la circolazione del sangue, tagliò laorta di una cane vivo e raccolse il sangue che ne usciva, spiegando che la quantità era tale da non poter essere fabbricato dal fegato a partire dagli alimenti, come prima si credeva. Il metodo è ovviamente cruento ma abbastanza preciso. Nel XIX secolo fu introdotto il reometro: un tubo munito di turbina che veniva inserito nellaorta.
Verso gli anni 50 del 900 iniziò luso del flussimetro elettromagnetico, uno strumento ancora utilizzato anche nelluomo durante interventi a torace aperto. Si tratta di un anello di plastica che si dispone intorno allaorta e contiene un magnete alimentato a corrente alternata: il flusso di sangue (liquido elettrolitico) allinterno del campo elettromagnetico crea variazioni del campo elettrico proporzionali alla velocità del flusso. Ne è stata costruita anche una versione miniaturizzata in punta di catetere, che può essere inserita in unarteria periferica e spinta fino alla radice dellaorta, dove misura la velocità del sangue (per trasformare la velocità in portata, bisogna moltiplicarla per larea di sezione, che è costante nel flussimetri ad anello ma non può esserlo in quello a catetere). Analoghi strumenti si basano sulleffetto Doppler e utilizzano gli ultrasuoni.
METODI DI MISURA DELLA GITTATA CARDIACA METODI INDIRETTI CRUENTI BASATI SUL PRINCIPIO DI FICK FORMULA DI FICK: C = Q / V In una soluzione la concentrazione (C) è uguale al rapporto fra la quantità di soluto (Q) e il volume del solvente (V) Riarrangiando: Q = C x V V = Q / C
METODI DI MISURA DELLA GITTATA CARDIACA METODI INDIRETTI CRUENTI BASATI SUL PRINCIPIO DI FICK Nel caso di CO, lincognita è V: il volume in cui si discioglie una determinata sostanza (es. un colorante) nellunità di tempo. Bisogna conoscere la quantità della sostanza (Q) e la sua concentrazione nel sangue (C). Il colorante usato ancora in qualche laboratorio è verde (cardiogreen) e la sua concentrazione si determina facendo passare del sangue prelevato da unarteria attraverso uno spettrofotometro. Si ricava una curva, dalla quale si calcola la concentrazione media per un determinato numero di secondi. La curva ha una forma a campana bimodale: la fase di caduta si interrompe quando comincia il ricircolo del colorante dalle vene. Bisogna estrapolare la forma della curva in assenza di ricircolo
s % Curva di concentrazione del colorante
METODI DI MISURA DELLA GITTATA CARDIACA METODI INDIRETTI CRUENTI BASATI SUL PRINCIPIO DI FICK Già da molto tempo si è usato il metodo di Fick per stimare CO in base al consumo di ossigeno: la quantità di ossigeno assorbita attraverso il circolo polmonare in un minuto aumenta la sua concentrazione nel volume di sangue che vi passa. Laumento della concentrazione si determina come differenza artero-venosa (Δ A-V O 2 ): bisogna prelevare un campione di sangue arterioso (va bene anche quello capillare che si ottiene bucando un dito) ed uno di sangue venoso misto. Per ottenere questultimo è necessario arrivare con un catetere venoso nel ventricolo destro o, meglio, nellarteria polmonare perché il sangue venoso proveniente da varie parti del corpo deve essere ben miscelato.
In particolare, bisogna ricordare che il circolo venoso coronarico si scarica per l80% nel seno venoso coronarico, circa allaltezza del nodo atrioventricolare. Questo sangue è particolarmente povero di ossigeno perché il cuore estrae anche a riposo una quantità quasi massimale, portando il contenuto di O 2 a 4-5 ml/100, mentre il sangue venoso misto ne contiene circa 15 ml/100. Il consumo di ossigeno si determina facendo respirare il soggetto in un circuito chiuso, dal quale viene sottratta la CO 2. Esempio, con valori tipici: Cons. O 2 : 250 ml/min; Δ A-V O 2 : 5 ml/100 CO = 250/5x100 = 5000 ml/min Il metodo richiede condizioni stazionarie ed è soggetto ad errori se vi sono ineguaglianze ventilazione/perfusione. Inoltre, essendo basato su di un cateterismo cardiaco, è invasivo e deve essere impiegato da personale sanitario in ambiente medico
Metodi alternativi non invasivi: rirespirazione di un gas diffusibile. Si fa inalare da un pallone aria contenente un gas estraneo altamente diffusibile fino a che la sua concentrazione nel pallone diventa costante. Si calcola quindi la quantità di gas che è stata sottratta per diffusione e, basandosi sulla concentrazione finale, si applica la formula di Fick per calcolare il volume di sangue in cui il gas estraneo si è disciolto. Tutti i calcoli vengono effettuati automaticamente dagli apparecchi. A Scienze Motorie disponiamo di una metodo più perfezionato (Innocor), che aggiunge anche una gas indiffusibile per calcolare con maggiore precisione il volume totale pallone + sistema respiratorio in cui si dissolve il gas diffusibile. Questi metodi calcolano in realtà la gettata del ventricolo destro (circolo polmonare): si da per scontato che quella del ventricolo sinistro sia uguale, per calcolare SV si divide CO per HR
Metodi alternativi: termodiluizione Metodo molto usato in clinica, preciso e facile ma richiede un cateterismo cardiaco con guida fluoroscopica. La variabile misurata è la temperatura istantanea del sangue nellarteria polmonare. Si usa il catetere di Swann-Ganz: un lungo tubicino che ha tre lumi e due fili elettrici. Sulla punta del catetere è posto una termocoppia: la saldatura fra due fili di materiale diverso modifica la sua resistenza in funzione della temperatura; è inserito in un ponte di Wheatstone, cioè un insieme di quattro resistenze in serie e in parallelo a due a due:
termocoppia potenziometro alimentazione a d c b PONTE DI WHEATSTONE Alimentazione fra 1 e 3. Quando la somme delle resistenze (a+b) = (c+d) la differenza di potenziale fra 2 e 4 è = 0; se b cambia passa una corrente proporzionale alla temperatura. Il potenziometro d serve per bilanciare il ponte. Lo stesso sistema è usato per misurare la pressione con il metodo a strain gauge: al posto della termocoppia cè una lamina metallica che modifica la sua resistenza in funzione della deformazione (strain)
Il catetere ha un palloncino in prossimità della punta, è aperto in punta e ha unaltra apertura circa 7 cm più sopra. Si introduce il catetere da una vena periferica, misurando la pressione alla punta. Quando si è raggiunto il ventricolo destro (la pressione pulsa da 0 a 25 mmHg) si gonfia il palloncino in modo che la corrente di sangue durante la sistole ventricolare trascini il catetere nellarteria polmonare (la pressione pulsa fra 12 e 25 mmHg). Posizionato il catetere, si inietta dal foro prossimale, che si trova nellatrio destro, una quantità nota di liquido (soluzione glucosata) a temperatura vicino a 0°C e si registra la curva della temperatura nellarteria polmonare, che subirà una variazione analoga a quella della curva di diluizione del colorante, anche se invertita. Conoscendo la capacità termica della soluzione iniettata e il suo volume, si calcola la quantità Q del calore sottratto al sangue. Lintegrale della curva di temperatura viene moltiplicata per la capacità termica del sangue e così si ottiene la concentrazione media C del calore nel sangue durante la manovra. Si applica quindi la formula di Fick. Tutti i calcoli sono effettuati automaticamente dallapparecchio.
Il catetere di Swann-Ganz serve anche per misurare le pressioni nel ventricolo destro e nellarteria polmonare. È inoltre possibile spingere il catetere fino a che si arresta e gonfiare nuovamente il palloncino, che resta incuneato in un piccolo ramo dellarteria polmonare: poiché esso non è alimentato dalla pressione a monte, essendo ostruito dal palloncino, la pressione che si misura in punta corrisponde alla pressione capillare polmonare (wedge pressure – wedge = cuneo). Il posizionamento del catetere è invasivo e richiede che il soggetto sia sdraiato; il controllo fluoroscopico rende più facile la manovra. Una volta in posizione, però, esso non si muove più e il soggetto si può spostare e può anche eseguire esercizio fisico.
ULTRASUONI Vi sono due distinte applicazioni degli ultrasuoni in cardiologia: limaging (eco) e la misura di velocità del sangue (Doppler). Gli ultrasuoni penetrano nei tessuti e ne vengono riflessi con una velocità diversa ogni volta che cambia il materiale che attraversano. La sonda consiste in un cristallo di quarzo che è messo in vibrazione dalla corrente elettrica alternata ad una frequenza adatta a produrre ultrasuoni; a sua volta, quando è colpito da una vibrazione, il cristallo produce una corrente alternata della stessa frequenza. La sonda è alimentata ad intervalli ed emette ultrasuoni; fra un intervallo e laltro riceve le onde sonore riflesse (oppure cè un cristallo emettitore e un altro ricevente). Il software ricostruisce unimmagine sulla base delle onde riflesse, valutandone il ritardo, che rispecchia la profondità della riflessione. Si possono così visualizzare le pareti anteriore e posteriore del cuore, nonché il loro spessore. Combinando tre assi, si ricostruisce il volume ventricolare in sistole e in diastole e si può misurare la gittata sistolica.
EFFETTO DOPPLER Unonda sonora che colpisce un oggetto in movimento (oppure prodotta da un oggetto in movimento) viene riflessa con una distorsione (variazione di frequenza) proporzionale alla velocità delloggetto: se ti passa vicino un treno che fischia, il fischio diventa sempre più acuto mentre il treno si avvicina e sempre più grave quando si allontana. Se si insonora un vaso e si raccoglie londa riflessa, essa sarà distorta dai globuli rossi che corrono nel vaso. Registrando londa riflessa, si otterrà una forma donda uguale allonda di velocità del flusso (in m/s). Se contemporaneamente si misura il diametro del vaso, si ottiene una misura di portata (in ml/s). È possibile colpire con il raggio di ultrasuoni la radice dellaorta, o, più frequentemente, la valvola mitrale e ottenere così unaltra misura della gettata sistolica. Gli apparecchi clinici combinano le due tecniche, fornendo il cosiddetto ecodoppler. Il software fornisce falsi colori che permettono di distinguere la direzione del flusso.
Gli apparecchi a ultrasuoni sono molto diffusi e non sono molto costosi, per cui cominciano ad essere utilizzati anche nei laboratori di scienze del movimento. Vi sono però numerosi problemi pratici, legati alla necessità che il punto in cui viene effettuata la misura non si muova, allabilità delloperatore e alla difficoltà di ottenere una buona taratura
SCINTIGRAFIA Per vedere il cuore si può iniettare un mezzo di contrasto opaco ai raggi X nel sangue e scattare una serie di radiografie sincronizzate con lECG in modo da fotografare i ventricoli in sistole e in diastole. Questa tecnica è stata abbandonata perché richiede una dose troppo elevata di raggi. Viene impiegata per ottenere langiografia coronarica. È al contrario possibile rendere radioattivo il sangue, iniettando degli isotopi, e fotografare il cuore in rapida sequenza, ottenendo una scintigrafia. Il metodo è impiegato in alcune cliniche, ma richiede grandi attrezzature ed è dubbio sia lecito usarlo per scopi di ricerca e/o monitoraggio durante lattività fisica
BALLISTOCARDIOGRAMMA Si tratta di una curiosità storica, tornata dattualità con i voli spaziali. Sfrutta il contraccolpo che lapice del cuore riceve allapertura della valvola aortica, quando il sangue viene fortemente accelerato in direzione del capo, mentre il cuore viene spinto in direzione opposta, imprimendo a tutto il corpo una spinta verso i piedi. La forza di questa spinta dipende in qualche modo dalla gittata sistolica. Il metodo è teoricamente semplice perché utilizza una bilancia di precisione e a risposta molto rapida: funziona molto meglio in assenza di gravità. Per questo è stato usato per determinare la gittata sistolica negli astronauti. Potrebbe avere ulteriori applicazioni perché è concettualmente e materialmente semplice
Pletismografia (di un arto)
Interrompendo il deflusso venoso con una cuffia da sfigmomanometro, il volume dellarto aumenta rispecchiando lafflusso arterioso. Locclusione viene mantenuta per una decina di secondi, quindi viene rilasciata e poi ripetuta. In questo modo si può determinare il flusso sanguigno allarto, sia a riposo, sia durante contrazioni isometriche (tipicamente tenere gonfiato un palloncino a pressione controlalta = hand grip)
IMPEDENZOMETRIA TORACICA Limpedenza elettrica del torace varia in funzione del volume in esso contenuto: a sua volta, il volume è determinato da caratteristiche antropometriche, invariabili a breve termine per ciascun individuo, dal volume respiratorio e dal volume di sangue. Questultimo si modifica ad ogni sistole in funzione della gittata sistolica. Registrando la derivata della curva dellimpedenza toracica, si ottiene una forma donda molto simile a quella del flusso aortico ottenuta con altri metodi. Si è pertanto sviluppata una tecnologia che sfrutta questo fenomeno per misurare gittata sistolica e cardiaca in maniera del tutto incruenta, anche in soggetti in movimento. Restano da risolvere problemi di taratura e la depurazione da disturbi, che sono rilevanti. Pertanto da una lunga registrazione loperatore sceglie alcuni cicli cardiaci in cui la traccia appare pulita. Questo però espone al rischio di valutazioni soggettive
ONDA SFIGMICA È noto che ad ogni ciclo cardiaco durante la sistole il ventricolo sinistro fa entrare nellaorta (e il ventricolo destro nellarteria polmonare) un volume di sangue pari alla gittata sistolica, che distende laorta e le grandi arterie facendo aumentare la pressione arteriosa. Questo volume in eccesso abbandona lalbero arterioso durante la diastole: in questa fase la pressione arteriosa si abbassa progressivamente seguendo un andamento monoesponenziale, caratterizzato da una sua costante di tempo. Il sistema è analogo ad un circuito resistenza/capacitanza: un condensatore, caricato alla chiusura del circuito, si scarica attraverso la resistenza, con una costante di tempo τ = R*C. τ indica il tempo necessario perché la scarica del condensatore raggiunga 2/3 (66%). La capacitanza è rappresentata dalla compliance (elasticità) del sistema arterioso e la resistenza corrisponde alle resistenze periferiche totali. In teoria, quindi, se la pressione decade in diastole in maniera esponenziale, dalla costante di tempo si può ricavare R, se C è nota.
ONDA SFIGMICA La compliance arteriosa dipende dalle caratteristiche antropometriche, dalletà e dal sesso di ciascun individuo, in assenza di patologia specifica. Inoltre, la compliance dipende fortemente dal valore istantaneo della pressione: questa distende i vasi, rendendoli progressivamente meno distensibili. Il portapres genera unonda pressoria assai simile allonda sfigmica. Il software specifico si basa su dati statistici per calcolare un valore di partenza della complliance, che corregge momento per momento per il valore istantaneo della pressione. Calcolata la τ, calcola R dal rapporto τ/C. Ricordando che R = P/CO, si conclude che se lincognita è la gittata cardiaca, essa può essere calcolata come rapporto P/R. In realtà, il software usa un modello basato su una formula analoga, che ricostruisce momento dopo momento londa di flusso aortico, e calcola quindi SV. Il metodo è largamente utilizzato neo nostri laboratori.