Facoltà di scienze motorie

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Transcript della presentazione:

Facoltà di scienze motorie Università degli studi di verona Corso di laurea speciclistica in scienze dell’attività motoria preventiva ed adattata Modificazioni fisiologiche muscolo-scheletriche indotte dall’età Dott.ssa Silvia Pogliaghi

Parametri di funzionalità del muscolo: Forza Velocità resistenza Potenza

Parametri di funzionalità del muscolo: Forza dipende da: massa composizione in fibre velocità di contrazione pattern di attivazione motoria coordianzione neuromotoria disponibilità di substrati Fattori muscolari Fattori nervosi Fattori energetici

Parametri di funzionalità del muscolo: Velocità dipende da: tensione richiesta composizione in fibre sviluppo del corredo enzimatico pattern di attivazione motoria coordianzione neuromotoria disponibilità di substrati Fattori muscolari Fattori nervosi Fattori energetici

Parametri di funzionalità del muscolo: Resistenza dipende da: composizione in fibre corredo enzimatico, mitocondri flusso ematico muscolare disponibilità di substarti fattori centrali cardiovascolari e respiratori Fattori muscolari Fattori energetici

Tipo I SO S ST Tipo IIa FO FR FTa Tipo IIx FG FF FTb Fibre muscolari rosse bianche

Tipo IIx Tipo I

Tipo IIx Tipo IIa Tipo I Velocità, durata, forza di contrazione e resistenza dipendono dalle caratteristiche enzimatiche dell'ATPasi miosinica e dal metabolismo cellulare

Motoneurone a Fibre Muscolari Unità motrice 1

Risposta meccanica: Curva tensione-lunghezza attiva T-Tp Stiramento passivo Tp lo

Risposta meccanica: rapporto forza/velocità o Diagramma di Hill Velocità Forza

Risposta meccanica: rapporto forza/potenza 1/3 Fmax Forza

Risposta meccanica: rapporto forza/velocità o Diagramma di Hill Velocità Forza

Risposta meccanica: rapporto forza/potenza

L’Invecchiamento comporta: Modificazioni muscolari Modificazioni nervose Modificazioni energetiche

L’Invecchiamento comporta: Modificazioni muscolari: riduzione di massa muscolare (sarcopenia) - riduzione numero delle fibre - riduzione proteine contrattili, enzimi, mitocondri, scorte substrati riduzione forza specifica perdita selettiva tipo II plasticità delle fibre (motor unit remodeling: denervazione, sprouting, reinnervazione) Differenze distrettuali Differenze di genere Variabilità individuale (25%)

L’Invecchiamento comporta: Modificazioni nervose: deficit del reclutamento (↑ soglia di attivazione mn, ↓ velocità di conduzione e trasmissione sinaptica) riduzione frequenza di scarica mn ↑ ricorso a recruitment per graduazione F remodeling → unità motorie più grandi deficit coordinativo utilizzo di farmaci deficit vestibolari ↑ tempi di reazione

L’Invecchiamento comporta: Modificazioni energetiche: riduzione scorte locali substarti energetici scadimento funzionalità centrale cardiovascolare e respiratoria

-10-15% per decade dopo I 30 anni Per il ridotto impegno di forza delle attività di tipo quotidinao, il declino di F non diventa funzionalmete evident fino ai 55-60 anni, quando, tra l’altro, la perdita subisce un’accelerazione. Dopo questa età il declino tende a plafonare, per cui si conserva circa il 50% della forza iniziale fino ad età avanzata. Perdita di potenza è del 25% superiore alla perdita di Forza La potenza degli arti inferiori è il principale predittore di stato funzionale nelle donne anziane

Difficoltà/impossibilità a svolgere ADL ↓ forza e potenza (riserva di autonomia) Ridotta resistenza allo sforzo Ridotta velocità di recupero Declino di stabilità della forza (tremori) Deficit di equilibrio Difficoltà/impossibilità a svolgere ADL Cadute Dipendenza Ruolo dell’esercizio fisico come contromisura per limitare gli effetti dell’invecchiamento Per il ridotto impegno di forza delle attività di tipo quotidinao, il declino di F non diventa funzionalmete evident fino ai 55-60 anni, quando, tra l’altro, la perdita subisce un’accelerazione. Dopo questa età il declino tende a plafonare, per cui si conserva circa il 50% della forza iniziale fino ad età avanzata.

Benefici di allenamento alla forza L’esercizio aerobico non ha alcun effetto sulla funzionalità muscolare Spesso è la sola forma di esercizio possibile per una forte riduzione della massima potenza aerobica

Benefici di allenamento alla forza in 10-12 sett: +100% forza massima, +20% potenza, specificità beneficio massimo nei più fragili prime 10 sett solo Componente nervosa ipertrofia tardiva, soprattutto a carico delle fibre di tipo II continuano fino a 2 anni incremento di forza specifica (non solo ↑ massa) più efficaci esercizi eccentrici (maggiore forza con minore impegno cardiovascolare) miglioramento funzionalmente rilevante? maggiore suscettibilità agli infortuni?

A training program is aimed to produce a positive training adaptation. The graphics describe the dose-response relationship between training impulse and training response in termes of positive training effect (black line) and negative sideeffects (red line) in young and elderly subjects. In both young and elderly subjects an increasing training impulse is associated with exponentially increasing positive training effects up to a plateau (above a certain amount of training impulse, no further positive training effects are observed). The plateau is rached with lower exercise volumes in elderly subjects compared to young. On the other hand, increasing training impulse also produces increasing negative effects on performance and health. While in young subjects negative effects appear at high training vlumes, in elderly subjects, relative low volumes of exercise are responsible for a significant increase in negative effects, with a relative narrow “therapeutic window” (the exercise “dose” that will allow positive effects without or with little negative side effects. Therefore, in eldelry subjects even more than in young subjects it is mandatory to design a “cosum” exercise program in order to optimize benefits while minimizing possible drawbacks. An accurate detrmination of aerobic qualities is necessary for a “costum” exercise prescription. Effetto dei radicali liberi. Speci chimiche reattive, reagiscono con lipidi, acidi nucleici, proteine, modiciandone struttura e funzione. Target preferenziale DNA, soprattutto sul mitocondriale molti danni perché privo di introni ed esoni e con sistemi di riparazione meno efficaci. Quindi, esercizio acuto potrebbe aumentare lo stress ossidativo, ma è anche vero che l’esercizio cronico incrementa la produzione endogena di antiossidanti ed è protettiva (atleti più longevi).

danno muscolare da esercizio nell’anziano Maggiore suscettibilità Ritardo riparazione Riparazione meno efficacie

Capacità/efficacia di riparazione: danno muscolare da esercizio nell’anziano suscettibilità: ↑ danno per stesso esercizio acuto training annulla la differenza Dovuto a riduzione di forza, velocità, resistenza e scadimento del controllo motorio, aumentata produzione di radicali liberi, ridotta produzione di antiossidanti, circolo vizioso da inibizione muscolare riflessa Capacità/efficacia di riparazione: ridotta velocità di riparazione e recupero della forza (rallentamento) perdita capacità di protezione dal re- infortunio (riduzione della qualità della riparazione) Dovuto a fattori sistemici (ormonali ed immunitari e ridotta sintesi proteica, deficit nutrizionali) donne più sucettibili Ormono-dipendenza

Difficoltà interpretazione dei risultati degli studi Disegno (longitudinale, trasversale) Durata (breve termine, lungo termine) Tipo ed intensità Esercizio utilizzato (troppo leggero per dare ipertrofia??) confondimento livello di attività (defininzioni) Variabilità biologica Effetto del genere Effetto degli ormoni sessuali Effetto della massa (forza specifica)

State University of New York at Buffalo Prof. David R. Pendergast

Riduzione di forza muscolare: Perdita di indipendenza funzionale Aumentato rischio di cadute Aggravata da comorbilità (artrosi, prevalenza 40%) Diminuzione più marcata a lunghezze muscolari maggiori comporta difficoltà soprattutto: Salire scale Alzarsi dalla sedia camminare

Valutazione quantitativa della massima forza muscolare volontaria Equivalenza tra I metodi isometrico, isotonico ed isocinetico a velocità moderate ed angoli articolari intermedi. Valutazione isocinetica costosa e complessa, problematica in caso di patologia articolare Elaborazione di metodi semplici, rapidi, poco costosi, trasportabili Efficacia specifica e rilevanza funzionale di programmi di rieducazione

Variazioni di lunghezza RF variando angolo pelvi 90° 45° 180° Angolo ginocchio 90° Lavoro prevalente RF Braccio di leva calcolo del torque T = F * b Misura lunghezza RF come distanza tra tuberosità tibiale e spina iliaca anteriore superiore

lunghezze maggiori per cammino, salita scale, alzata sedia indagare alle lunghezze maggiori per documetare perdita di forza Allenare alle lunghezze maggiori Concetto di riserva funzionale finalizzata ad un compito motorio

Tecniche di misura Massima forza isometrica (cella di carico) Resistenza (profilo di decadimento della forza durante contrazione isometrica) Velocità (tempo necessario a spostare un peso di 1 o 2 kg in tutto il ROM, distanza/tempo, gradi al secondo; potenziometro al centro di rotazione del ginocchio) importanza degli angoli articolari caratteristiche della risposta nel tempo