Ordine dei Chimici della Toscana 4 dicembre 2003

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il ciclo provinciale dei rifiuti speciali dal 1998 al 2003: dati di sintesi 21 febbraio 2005 Massimiliano Di Mattia Agenzia Regione Recupero Risorse –
Advertisements

Le sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) nei programmi di innovazione tecnologica – Innovazione e vantaggi per le imprese Apertura mirata dello sportello.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta non guidata di un corpo rettangolare in un serbatoio Velocità e rotazione.
Raccolta, classificazione e smaltimento dei rifiuti
RISCHIO CHIMICO RISCHIO CONNESSO ALL’USO PROFESSIONALE DI SOSTANZE O PREPARATI IMPIEGATI NEI CICLI DI LAVORO, CHE POSSONO ESSERE INTRINSECAMENTE PERICOLOSI.
MONITORAGGIO MATEMATICA V A Alunni 26 Presenti 23 Quesiti 44 Risposte totali 650 Risultato medio 28,3 media 64,2%
1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
Inail Contarp Campania Dott. Rossella Continisio
Solvente Definizione Ciò che permette di portare una sostanza (soluto) in soluzione, in cui è presente in elevata quantità.
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
1 la competenza alfabetica della popolazione italiana CEDE distribuzione percentuale per livelli.
CORSO RSPP - MODULO B MACROSETTORE 3
Il rischio nel laboratorio chimico
IL RISCHIO DA SOSTANZE PERICOLOSE
Il rischio da uso di agenti chimici
ELEZIONI REGIONALI 2010 PRIMI RISULTATI E SCENARI 14 aprile 2010.
Canale A. Prof.Ciapetti AA2003/04
Corso di formazione RRLLS
“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - II trimestre e I semestre 2003 Ravenna, 15.
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
RIFIUTI SOLIDI Gianfranco Tarsitani.
Procedure e problemi per l’attribuzione del codice CER ai fini della pericolosità del rifiuto e del suo smaltimento Laura Balocchi ARPAT - Dipartimento.
Dott. FLEIDO MARTELLINI
Classi di composti cancerogeni - 1
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, derivanti dagli effetti.
Decreto 12 luglio 2007, n. 155 Regolamento attuativo dell’art
L'abc degli Acquisti Verdi Pubblici Le categorie di prodotto Michela Di Matteo Quarrata - 20 Novembre 2007.
Q UESTIONI ETICHE E BIOETICHE DELLA DIFESA DELLA VITA NELL AGIRE SANITARIO 1 Casa di Cura Villa San Giuseppe Ascoli Piceno 12 e 13 dicembre 2011.
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE 2007 IN MATERIA DI SICUREZZA E PREVENZIONE
Rischio sostanze chimiche e cancerogene
L' inquinamento dell' acqua L' inquinamento dell'acqua.
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
“La Gestione dei Rifiuti Speciali”
SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE
Corso di formazione per collaboratori scolastici
Unità produttive e/o logistiche certificate ISO e OHSAS nellindustria chimica Evoluzione e struttura delle spese in sicurezza,
Dal 2 al 6 marzo 2004 Il dato di ascolto della prima serata del 54° Festival di San Remo risulta essere media della prima e della seconda parte. 54° Festival.
LE SAI LE TABELLINE? Mettiti alla prova!.
F.A.Q..
Un trucchetto di Moltiplicazione per il calcolo mentale
INDICE Bromuro di Etidio Trizol Cloroformio -mercaptoetanolo
SCUOLE SUPERIORI SCELTE DAGLI ALUNNI DI CARAVATE E LEGGIUNO A.S. 2004/05.
Classificazione R per ordine numerico
Classificazione S per ordine numerico
Sicurezza in laboratorio
ECOMONDO 2009 Rifiuti contenenti idrocarburi, quale limite per l’accettabilità in discarica Loredana Musmeci Istituto Superiore di Sanità.
ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI.
ANALISI SOCIALE DELLO SPORT SUL TERRITORIO NELLE VARIE FASCE DI ETA’
NO WASTE Progetto continuità scuola primaria scuola secondaria Salorno a.s. 2013_
lun mar mer gio ven SAB DOM FEBBRAIO.
Rischio cancerogeno e normativa vigente
1 Convegno nazionale (MiPAF-Regione Veneto) La politica di sviluppo rurale verso il Le politiche di sviluppo rurale in Italia: analisi dell’attuazione.
“Classification, Labelling and Packaging” Regolamento 1272/2008
LEIS03100A - ITALIANO _ Rilevazioni Nazionali Elaborazione a cura di: Marcello Pedone IISS” A. DE PACE” LECCE LEIS03100A - Rilevazioni Nazionali.
Sostanze pericolose - Titolo IX
RISCHIO CHIMICO.
PROVINCIA DI VICENZA Dipartimento Ambiente
IL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza,
CITOFLUORIMETRIA e SICUREZZA IN LAB.
I rifiuti cosa sono ?.
Classificazione delle sostanze chimiche
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza,
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
La segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza è importante e quindi occorre prestargli attenzione altrimenti possiamo correre dei rischi come.
Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione Modulo A D. Lgs. n. 81/2008, art. 37 Accordo Stato-Regioni Autori: Chiara Ballarini, Margherita.
Il fumo!!!!!.
Transcript della presentazione:

Ordine dei Chimici della Toscana 4 dicembre 2003 Classificazione di Fanghi di Dragaggio Dott. Antonio Cecchi

Definizioni e Caratteristiche FANGO DI DRAGAGGIO Definizione fornita dal D.M. 05 febbraio 1998 che ha individuato i rifiuti NON pericolosi ammessi al recupero in procedura semplificata: Fanghi provenienti da attività di dragaggio di fondali di laghi, dei canali navigabili o irrigui e corsi d'acqua (acque interne), pulizia di bacini idrici. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Definizioni e Caratteristiche Materiale composto da limi, argille, sabbie e ghiaie con contenuto in acqua <80%, idrocarburi totali <30 mg/kg SS, PCB <0,01 mg/kg SS, IPA <1 mg/Kg SS, pesticidi organoclorurati <0,01mg/kg SS, coliformi fecali <20 MPN in 100 ml; salmonelle assenti in 5000 ml. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Definizioni e Caratteristiche Ma quando non si rispettano queste caratteristiche, come si classifica il rifiuto ? Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione Dal 1982 al 1997 D.P.R. 915/82 Delibera Comitato Interministeriale del 27 luglio 1984 Determinazione e confronto con i limiti di : Metalli tossici (compresi nelle 28 classi dell’allegato del DPR 915/82) Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione Dal 1982 al 1997 Sostanze Organiche Volatili (SOV) Policlorobifenili (PCB) Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione Dal 1998 al 2001 Catalogazione con il CER appropriato e classificazione: Come PERICOLOSO se presente nell’Allegato D Come NON PERICOLOSO se NON presente nell’Allegato D I FANGHI DI DRAGAGGIO ERANO QUINDI DA CLASSIFICARE COME NON PERICOLOSI PERCHE’ IL CODICE CER 17 05 02 TERRA DI DRAGAGGIO NON ERA COMPRESO NELL’ALLEGATO D Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione Dal GENNAIO 2002 DECISIONE DELLA COMMISSIONE 16 Gennaio 2001 (2001/118/CE) Inserisce i cosiddetti codici “specchio” 17 05 05 FANGHI DI DRAGAGGIO contenenti sostanze pericolose (p) 17 05 06 FANGHI DI DRAGAGGIO NON contenenti sostanze pericolose (np) E QUINDI LA POSSIBILITA’, O OBBLIGATORIETA’, DI DEFINIRE LA PERICOLOSITA’ CON CARATTERIZZAZIONE CHIMICA Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione dal 2002 “Si ritiene che i rifiuti classificati come pericolosi presentino una o più caratteristiche indicate nell'allegato III della direttiva 91/689/CEE e, in riferimento ai codici da H3 a H8 e ai codici H10 e H11 del medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche: punto di infiammabilità < 55 °C, una o più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazione totale > 0,1 %, una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > 3 %, una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > 25 %, una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > 1 %, una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > 5 %, una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > 10 %, una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > 20 %, una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione > 0,1 %, una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione > 1 %, una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata come R60 o R61 in concentrazione > 0,5 %, una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come R62 o R63 in concentrazione > 5 %, una sostanza mutagena della categoria 1 o 2 classificata come R46 in concentrazione > 0,1 %, una sostanza mutagena della categoria 3 classificata come R40 in concentrazione > 1 %.” Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione dal 2002 Questi criteri sono in genere facilmente applicabili per rifiuti originati da processi produttivi in quanto si hanno a disposizione le caratteristiche di pericolosità delle materie prime Ad esempio: Assorbenti e stracci sporchi di un prodotto chimico etichettato come Nocivo sono generalmente etichettati con il codice 15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi non pericolosi perché si suppone (in via presuntiva o analitica) che il contenuto di prodotto chimico sia inferiore al 25%, limite indicato per la pericolosità delle sostanze Nocive Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione dal 2002 Più complicata è la classificazione quando non si conosce l’origine delle sostanze chimiche contenute o quando possono essere presenti sostanze non identificabili. E’ il caso dei Fanghi di dragaggio, ma anche degli Oli usati e di tutti i rifiuti contenenti idrocarburi o oli di varia natura Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Criteri di classificazione dal 2001 La “delicatezza” della classificazione non risiede tanto nella definizione di rifiuto PERICOLOSO o NON, che in via conservativa potrebbe essere data sempre come pericolosa ma nella assegnazione delle categorie di pericolo previste dal D.Lgs 22/97 e dalle norme di etichettatura: H5: "Nocivo": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di gravità limitata;  H6: "Tossico": sostanze e preparati (comprese le sostanze e i preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi, acuti o cronici e anche la morte; H7: "Cancerogeno": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o aumentarne la frequenza; H14: "Ecotossico": sostanze e preparati che presentano o possono presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori dell'ambiente. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Perché assegnare una categoria di pericolo H5: Nocivo La Decisione CE indica che questa categoria di pericolo si assegna se sono presenti una o più sostanze nocive in concentrazione totale > 25 % riprendendo i criteri di etichettatura e classificazione delle sostanze e preparati pericolosi, riassunti e aggiornati nel D.Lgs 14 marzo 2003, n. 65 CLASSIFICAZIONE DELLA SOSTANZA CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO T+ T Xn T+ con R26,R27,R28 C >= 7 % 1% <= C < 7% 0,1% <= C < 1% T con R23, R24, R25 C >= 25 % 3%<= C < 25% Xn con R20, R21, R22 T+ con R39 C >= 10 % 1% <= C < 10 % 0,1 % <= C < 1 % T con R39 Xn con R68 T con R48 C < 10 % Xn con R48 R20/21/22 Nocivo (R23/24/25 Tossico) per inalazione, contatto con la pelle, ingestione R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi R68 Possibilità di effetti irreversibili Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Perché assegnare una categoria di pericolo H7: Cancerogeno La Decisione CE citata indica il caso in cui questa categoria di pericolo si assegna se sono presenti una o più sostanze cancerogene in concentrazione totale > 0,1 % per le categorie 1 e 2 e > 1 % per la categoria 3. Analogamente al caso precedente i criteri sono rilevabili dal D.Lgs 65/03 CLASSIFICAZIONE DELLA SOSTANZA CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO Categoria 1 e 2 Categoria 3 CANCEROGENE di categoria 1 o 2 (R45 o R49) >=0,1 % CANCEROGENO CANCEROGENE di categoria 3 (R40) >=1 % CANCEROGENO MUTAGENE di categoria 1 o 2 (R46) >=0,1 % MUTAGENO MUTAGENE di categoria 3 (R68) >=1 % MUTAGENO TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di categoria 1 o 2 (R60) (fertilità) >=0,5 % TOSSICO PER IL CICLO RIPRODUTTIVO TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di categoria 3 (R62) (fertilità) >=5 % TOSSICO PER IL CICLO RIPRODUTTIVO TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di categoria 1 o 2 (R61) (sviluppo) TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di categoria 1 o 2 (R63) (sviluppo) Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Perché assegnare una categoria di pericolo H7: Cancerogeno R 40 Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.  R 45 Può provocare il cancro.  R 46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.  R 49 Può provocare il cancro per inalazione.  R 60 Può ridurre la fertilità.  R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.  R 62 Possibile rischio di ridotta fertilità.  R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.  Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Perché assegnare una categoria di pericolo H14: Ecotossico In questo caso la Decisione CE non dà nessuna indicazione e si fa quindi ancora riferimento ai criteri del D.Lgs 65/03. CLASSIFICAZIONE DELLA SOSTANZA CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO N, R50-53 N, R51-53 R52-53 N, R50 R52 N (R50-53) >=25 2,5% <C<25 % 0,25% <C<2,5 % N (R51-53) C>=25 % (R52-53) N (R50) N (R52) R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici. R 51 Tossico per gli organismi acquatici. R 52 Nocivo per gli organismi acquatici. R 53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Quali determinazioni si devono effettuare ANALISI CHIMICHE PER LA CLASSIFICAZIONE ANALISI CHIMICHE PER LO SMALTIMENTO Essenziali solo per determinare la pericolosità del rifiuto Essenziali per la individuazione del più corretto sistema di smaltimento Devono essere compresi quindi tutti i parametri che possono conferire una o più caratteristiche di pericolo Parametri richiesti dalla normativa Parametri richiesti dagli impianti Possono essere esclusi i parametri che non danno alcuna caratteristica di pericolo (es. Ferro, Manganese) Ad esempio Test di Cessione PCB, Organici Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche per la CLASSIFICAZIONE INORGANICI Metalli (anche se non sempre sono da considerare “inorganici”) ORGANICI Idrocarburi leggeri (SOLVENTI) Idrocarburi Policiclici Aromatici PCB – PCT Policlorobifenili o trifenili OLI Minerali, Totali QUALI SONO I LIMITI DI RIFERIMENTO PER LA CLASSIFICAZIONE ? Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche: INORGANICI Metalli (anche se non sempre sono da considerare “inorganici”) SI HANNO SEMPRE RISULTATI ASPECIFICI Piombo = 3400 mg/kg Cadmio = 65 mg/kg CromoVI = 28 mg/Kg LIMITI DI RIFERIMENTO Piombo Alchili = 500 mg/kg Altri composti = 5000 (come Pb alchili e non come Pb) Cloruro di Cadmio = 0,01 % (corrisponde a 61 mg/kg di Cadmio) Tutti i composti di Cromo VI = 0,1 % (per il bicromato di potassio equivale a circa 177 mg/kg di CrVI) QUINDI ADOTTARE SEMPRE VALUTAZIONI CONSERVATIVE Ad esempio: Piombo = 1.000 ppm - Cadmio = 50 ppm Cromo VI = 100 ppm - Mercurio = 500 ppm - ecc. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche: ORGANICI Idrocarburi leggeri (solventi) Si hanno risultati “CERTI” Benzene = 84 mg/kg Toluene = 1.250 mg/kg Xileni = 280 mg/Kg LIMITI DI RIFERIMENTO 0,1 % (il Benzene è Cancerogeno di 1° categoria con R45) 25 % (il Toluene è Xn con R20) 25 % (gli Xileni sono Xn R20) LA DIFFICOLTA’ RISIEDE NEL DETERMINARE E QUANTIFICARE TUTTI GLI IDROCARBURI PRESENTI NEL RIFIUTO Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche: ORGANICI Idrocarburi Policiclici Aromatici Si hanno risultati “CERTI” Naftalene Acenaftilene Acenaftene Fluorene Fenantrene Antracene Fluorantene Pirene Benzo[a]Antracene Crisene Benzo[b]Fluorantene Benzo[a]Pirene Indeno[1,2,3,c,d]Pirene Dibenzo[a,h]Antracene Benzo[g,h,i]Terilene LIMITI DI RIFERIMENTO 0,005 % per il Benzo[a]Pirene 0,1 % per i “Cancerogeni” 25 % per gli altri CON UNA ACCURATA ANALISI SI RIESCE A DETERMINARE E QUANTIFICARE I VARI I.P.A. PRESENTI NEL RIFIUTO Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche: ORGANICI PolicloroBifenili e PolicloroTrifenili PCB/PCT Si hanno risultati “CERTI” PCB+PCT = 58 mg/kg LIMITI DI RIFERIMENTO 0,005 % (50 ppm) classifica il rifiuto Pericoloso con Xn R33 IN QUESTO CASO SI RIESCE A DETERMINARE E QUANTIFICARE I PCB/PCT ADOTTANDO I METODI DI RIFERIMENTO DI LEGGE Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Analisi Chimiche: ORGANICI Determinazione degli OLI totali Si hanno risultati complessivi ma non specifici Tecnica GRAVIMETRICA, IR, GC Oli totali = 2,6 % Oli minerali = 2,1% DRO (Diesel Range Organic) = 15.000 mg/kg GRO (Gasoline Range Organic) = 18.000 mg/kg LIMITI DI RIFERIMENTO SI FA RIFERIMENTO AI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA DEI PREPARATI PERICOLOSI 0,1 % CANCEROGENI 3 % TOSSICI 25 % NOCIVI IN PARTICOLARE LA DIFFICOLTA’ RISIEDE NEL VALUTARE LA CANCEROGENICITA’ DEGLI OLI (oli esausti, oli “bruciati”, oli di sentina, ecc.) Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Cancerogenicità degli OLI Dal XXVIII adeguamento alla normativa comunitaria per la classificazione ed etichettatura dei preparati pericolosi si rilevano molti “tagli” classificati come cancerogeni: CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE N. CEE CANCEROGENICITA’ Olio leggero frazione bassobollente 648-003-00-1 Categoria 2 Nafta con basso punto di ebollizione 649-373-00-7 Oli residui (petrolio); Olio base non specificato 649-462-00-0 Olii di catrame; Olio leggero 648-002-00-6 Olio di catrame, altobollente 648-109-00-8 Olii lubrificanti (petrolio), C17-32 649-528-00-9 Olii lubrificanti (petrolio), C17-35 649-497-00-1 Olii lubrificanti (petrolio), C18-27 649-514-00-2 Olii lubrificanti (petrolio), C18-40 649-506-00-9 Olii lubrificanti (petrolio), C20-35 649-529-00-4 Olii lubrificanti (petrolio), C20-50 649-483-00-5 Olii lubrificanti (petrolio), C24-50 649-530-00-X Pece, catrame di carbone, alta temperatura 648-057-00-6 NOTE J P L M Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Cancerogenicità degli OLI Le NOTE di riferimento del XXVIII adeguamento alla normativa comunitaria per la classificazione ed etichettatura dei preparati pericolosi sono quindi FONDAMENTALI per la corretta CLASSIFICAZIONE: NOTA J: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 % NOTA M: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene benzo[a]pirene in percentuale inferiore allo 0,005 % NOTA L: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene meno del 3 % di estratto di DMSO secondo la misurazione IP346 (che fornisce una misura complessiva e conservativa degli Idrocarburi Policicli Aromatici) NOTA P: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 % Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO PARAMETRO U.M. RISULTATO Residuo a 105 °C % p/p 73,0 Ceneri a 600 °C 61,2 Carbonio Organico % C 1,4 Cadmio mg/kg t.q. 6,9 Cromo totale 112 Arsenico 45,3 Mercurio 0,3 Nichel 34,3 Rame 36,1 Piombo 214,2 PCB + PCT 11,2 E per questi parametri il rifiuto è NON pericoloso Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO PARAMETRO U.M. RISULTATO OLI (ad esempio “GRAVIMETRICI”) mg/kg t.q. 613,0 Ed in questo caso il rifiuto è NON pericoloso perché < 0,1 % PARAMETRO U.M. RISULTATO OLI mg/kg t.q. 4370,0 in questo caso se gli OLI fossero “Cancerogeni” il rifiuto sarebbe da classificare PERICOLOSO perché > 0,1 % Quindi considerare le note J, L, M, P Benzene < 0,1 % (nota J e P) Benzo[a]Pirene < 0,005 % (nota M) Estratto in DMSO < 3 % (nota L) Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi  

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO Benzene < 0,1 % (nota J e P) Benzo[a]Pirene < 0,005 % (nota M) Estratto in DMSO < 3 % (nota L) Ma queste PERCENTUALI a COSA SI RIFERISCONO ? Alla sola quantità degli OLI Al rifiuto TOTALE Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO Alla sola quantità degli OLI PARAMETRO U.M. RISULTATO OLI mg/kg t.q. 4370,0 Benzene mg/kg t.q. < 4,37 Benzo[a]Pirene < 0,21 Estratto in DMSO < 131 Al rifiuto TOTALE PARAMETRO U.M. RISULTATO OLI mg/kg t.q. 4370,0 Benzene mg/kg t.q. < 1.000 Benzo[a]Pirene < 50 Estratto in DMSO < 30.000 Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO Alla sola quantità degli OLI Questi rifiuti sarebbero PERICOLOSI perché i 4.000 ppm di OLI sarebbero da considerare “Cancerogeni” PARAMETRO U.M. 1° caso OLI mg/kg t.q. 4.000 Benzene < 1 Benzo[a]Pirene 0,5 Estratto in DMSO < 50 2° caso 4.000 8 < 0,1 < 50 3° caso 4.000 < 1 < 0,1 150 Ed anche il rifiuto “CANCEROGENO” e quindi si applica il D.Lgs 626/94 e seguenti con Registro degli ESPOSTI, COMUNICAZIONE ALLA ISPESL, ecc. Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO Ma riferirsi alla sola quantità degli OLI è PARADOSSALE Rifiuti PERICOLOSI (e CANCEROGENI) Rifiuti NON PERICOLOSI Un rifiuto con 4.000 ppm di OLI 8 mg/kg di Benzene Un rifiuto con 400 ppm di OLI 300 mg/kg di Benzene Un rifiuto con 2.000 ppm di OLI 80 mg/kg di estratto in DMSO Un rifiuto con 400 ppm di OLI 250 mg/kg di estratto in DMSO Quindi appare ragionevole considerare tali percentuali riferibili all’intero RIFIUTO Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

SCHEMA DI CLASSIFICAZIONE ANALISI CHIMICA P Metalli, Solventi, PCB, IPA Superiori ai LIMITI Inferiori ai LIMITI OLI totali NP Inferiori a 1.000 ppm Superiori a 1.000 ppm Benzene P Superiore a 1.000 ppm Inferiore a 1.000 ppm Benzo[a]Pirene P Superiore a 50 ppm Inferiore a 50 ppm estratto in DMSO P Superiore a 3 % Inferiore a 3 % NP Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

CONCLUSIONI INTERPRETAZIONE VALIDA PER TUTTI I RIFIUTI CON OLI IMPORTANZA ED OBBLIGATORIETA’ DELLE ANALISI CHIMICHE DETERMINAZIONI “CONVENZIONALI” (SOV, Metalli, PCB, IPA) DETERMINAZIONE OLI (totali o minerali) NON E’ SUFFICIENTE LA DETERMINAZIONE DEGLI OLI DETERMINAZIONE benzene (0,1 %), benzo[a]Pirene (0,005 %) DETERMINAZIONE ESTRATTO IN DMSO (3 %) GENERALMENTE I FANGHI DI DRAGAGGIO SONO NON PERICOLOSI SE FOSSERO PERICOLOSI SAREBBERO H07 = CANCEROGENI Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi

rifiuti con OLI se sono PERICOLOSI sono anche CANCEROGENI CONCLUSIONI IL PERCORSO EFFETTUATO APPARE LOGICO MA LA DELICATEZZA DEL PROBLEMA … rifiuti con OLI se sono PERICOLOSI sono anche CANCEROGENI … IMPONE UNA CONFERMA INTERPRETATIVA DA PARTE DELLE VARIE FIGURE (poduttori, smaltitori, Enti di controllo, Provincia, Regione) IN OGNI CASO, AL DI LA’ DEL GIOCO DEI NUMERI SI DEVE COMUNQUE CONSIGLIARE SEMPRE L’ADOZIONE DI MISURE DI PROTEZIONE ADEGUATE PER LA MOVIMENTAZIONE E MANIPOLAZIONE Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi