1 Contributo di indirizzo per la programmazione 2007-2013 della Regione Puglia in tema di cooperazione territoriale europea (Obiettivo 3) Bari, 13 febbraio.

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1 Contributo di indirizzo per la programmazione della Regione Puglia in tema di cooperazione territoriale europea (Obiettivo 3) Bari, 13 febbraio 2006 UNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA – Assessorato al Mediterraneo Programma Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema Q.C.S per le Regioni Ob /2006. Italia Internazionale

2 Obiettivo generale della Puglia Promozione dellinnovazione, dellimprenditoria, dello sviluppo delleconomia e della conoscenza attraverso iniziative di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale europea e di prossimità finalizzate a rafforzare la collaborazione e la capacità di sostegno alla crescita ed allo sviluppo economico, culturale e sociale della Puglia e del più ampio contesto meridionale e mediterraneo.

3 Il ruolo dellAmministrazione regionale sviluppo e promozione di accordi partenariali e di cooperazione economica a livello transnazionale; promozione e diffusione di strutture e servizi qualificati in grado di facilitare laccesso delle imprese a strumenti e know-how specifici in relazione alle opportunità daffari presenti sui mercati esteri; coordinamento e integrazione delle politiche ed iniziative di internazionalizzazione a favore del sistema Puglia poste in essere dai vari soggetti istituzionali a livello locale e nazionale; sostegno alla diffusione della Società dellinformazione e dei processi di innovazione allinterno dei sistemi produttivi locali al fine di accrescere i rispettivi vantaggi competitivi nel mercato globale; integrazione tra le politiche a sostegno dellinternazionalizzazione e quelle finalizzate al consolidamento delle infrastrutture economiche a favore dei sistemi produttivi locali, specie in relazione ai collegamenti infrastrutturali ed immateriali verso lestero; creazione di migliori condizioni di accesso a fonti e mezzi di finanziamento, soprattutto per la realizzazione di programmi di internazionalizzazione.

4 Il ruolo svolto dalla Puglia in tema di cooperazione Legge regionale n. 20 del 25 agosto 2003 Accordi di collaborazione Partecipazione a programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interterritoriale Partecipazione nellambito della Legge 84/2001 Partecipazione al programma di sostegno alla cooperazione regionale con i Paesi del Mediterraneo e dei Balcani

5 Legge regionale n. 20 del 25 agosto 2003 rafforzare lazione regionale in particolare nellarea geografica Balcanico–Adriatica. stabilire e radicare nel territorio pugliese un processo di buone prassi di partenariato, attraverso la costruzione di una coscienza regionale dellaltro, base imprescindibile per una crescita condivisa ed equilibrata nellarea geografica. ruolo prioritario riconosciuto alle comunità locali e alla società civile nei diversi settori dintervento di cooperazione: partenariati fra comunità, cooperazione allo sviluppo, cultura e promozione dei diritti umani.

6 Accordi di cooperazione Multilaterali: Euroregione Adriatica Multilaterali: il 6 febbraio scorso, la Regione ha sottoscritto ladesione allassociazione di enti territoriali denominata Euroregione AdriaticaBilaterali: LAlbania rappresenta il partner privilegiato in virtù dellesperienza comune di cooperazione transfrontaliera maturata nellambito del PIC Interreg Italia-Albania, della presenza di molti imprenditori pugliesi e dellapertura di un Ufficio regionale a Tirana. LEgitto è sicuramente la prossima sfida per rilanciare con determinazione il ruolo regionale nellambito dei territori della sponda sud del Mediterraneo.

7 Partecipazione a programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale Interreg III A Italia-Albania: assistenza tecnica per le produzioni biologiche, cultura, sostegno istituzionale, azioni pilota. Interreg III A Grecia-Italia: potenziamento infrastrutture del trasporto marittimo e delle comunicazioni. Interreg III A Transfrontaliero-Adriatico: realizzazione di una struttura da insediare a Mostar con lintento di creare un laboratorio di democrazia locale. Interreg III B Archi-Med: public governance nei processi migratori, mobilità urbana e turistica, gestione delle aree rurali protette. Interreg III B Cadses: promozione e sviluppo di azioni per la coesione economica e sociale, tutela ambientale, sviluppo rurale, eredità culturale, aiuti alle PMI, sistema dei trasporti. Interreg III C Ovest: attività di stage, seminari, visite e incontri di studio sulle tematiche del turismo sostenibile.

8 Partecipazione nellambito della Legge 84/2001 Formazione professionale in ambito sanitario, manageriale e dellinformazione (Albania, Croazia, Serbia e Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Macedonia e Bulgaria). Assistenza tecnica e formazione nel sistema agroalimentare balcanico (Romania)

9 La rilevazione In totale sono stati rilevati 54 progetti così ripartiti : ProgrammaDimensione finanziariaNumero Progetti Legge ,007 Interreg III A Italia-Albania ,2023 Interreg III A Grecia-Italia ,0014 Interreg III A Transadriatico ,008 Interreg III B CADSES ,001 Interreg III C OVEST ,331 TOTALE ,53 54

10 Composizione percentuale per dotazione finanziaria ProgrammaDimensione finanziaria% Legge ,003,72 Interreg III A Italia-Albania ,2030,59 Interreg III A Grecia-Italia ,0025,64 Interreg III A Transadriatico ,0013,45 Interreg III B CADSES ,0024,46 Interreg III C OVEST ,332,12 TOTALE ,53100

11 Composizione percentuale per numero progetti ProgrammaNumero progetti% Legge ,96 Interreg III A Italia-Albania 2342,49 Interreg III A Grecia-Italia 1425,92 Interreg III A Transadriatico 814,81 Interreg III B CADSES 11,85 Interreg III C OVEST 11,85 TOTALE 54100

12 Dotazione finanziaria per fonte di finanziamento

13 Capofila nei progetti

14 Capofila per tipologia di programmi

15 Partecipazione agli Accordi di Programma quadro - Programma di cooperazione predisposti dai Ministeri dellEconomia e degli Affari Esteri La Regione è parte attiva nei seguenti progetti: Paesi del Mediterraneo - filiera agroalimentare, rete di musei minori, gestione integrata delle acque Paesi dei Balcani - rete di musei minori, sistemi locali di sviluppo, gestione e tutela del patrimonio rurale

16 La programmazione : obiettivi generali qualificare meglio il sistema economico locale, in termini di capacità di integrazione con i principali mercati internazionali; favorire lapertura del sistema delle imprese ad un maggior coinvolgimento nei progetti di cooperazione internazionale promossi da soggetti istituzionali forti, in primo luogo con lUniversità e le banche; perseguire con maggiore determinazione lintegrazione intersettoriale e transnazionale delle filiere, caratterizzando meglio i contratti di filiera; potenziare la politica per lattrazione di investimenti dallestero, garantendo sinergie di sistema tramite opportuni contratti di localizzazione e di azione rispetto al programma operativo nazionale pluriennale di marketing territoriale per lattrazione di investimenti.

17 La programmazione : obiettivi strategici 1.costruzione di uno spazio comune di sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile fra i Paesi U.E. ed i Paesi dellarco balcanico – mediterraneo; 2.rafforzamento del ruolo dellEnte Regione e degli ulteriori livelli istituzionali nel processo di costruzione dell Euroregione mediterranea. 3.rafforzamento della capacità del sistema delle pubbliche amministrazioni ad erogare servizi; 4.promozione dello sviluppo sostenibile del territorio urbano, rurale e costiero pugliese e dei paesi frontalieri; 5.miglioramento e potenziamento delle infrastrutture di collegamento tra la Regione Puglia e le Regioni dellAdriatico Orientale; 6.creazione di nuova imprenditorialità e diffusione di attività di lavoro autonomo femminile nel campo dei servizi turistici e socio – assistenziali; 7.rafforzamento del tessuto produttivo locale, attraverso la realizzazione di poli innovativi; 8.creazione di un modello di mercato del lavoro integrato tra la Regione e i Paesi dellarea balcanica e gestione dei flussi migratori tra questi territori.

18 Larea geopolitica di riferimento per lazione internazionale e di partenariato territoriale Mercati maturi dellEuropa continentale, dellAmerica del Nord e del Pacifico; Economie emergenti del Sud America ed estremo oriente (India e Cina); Sponda sud del Mediterraneo (Marocco, Tunisia ed Egitto); Balcani occidentali (Albania, Bosnia – Erzegovina, Serbia - Montenegro); Medio-Oriente e Turchia

19 La programmazione : le priorità continuità In termini di continuità con quanto svolto con la programmazione : 1)potenziare le esperienze internazionali maturate dallAmministrazione regionale e dal partenariato locale che più rispondono agli obiettivi di competitività, di occupazione e di integrazione territoriale 2)continuare ad investire in azioni che sono state appena accennate, come studi o azioni pilota, ma che mostrano un indubbio valore innovativo dellintervento pubblico; 3)linternazionalizzazione deve portare ad un innalzamento della qualità della vita, del lavoro, del fare-impresa, della capacità di attrattività del proprio territorio verso persone e capitali esteri, avvalendosi in modo strumentale di tutte quelle opportunità finanziarie di incentivazione dellazione pubblica.

20 La programmazione : le priorità discontinuità In termini di discontinuità con quanto svolto con la programmazione : 1)perseguire con ogni politica lobiettivo generale di maggior apertura verso lesterno della Regione; 2)la centralità della azione pubblica deve essere circoscritta alla concertazione, programmazione e promozione, monitoraggio e controllo dei progetti internazionali, lasciando più possibile al partenariato locale lazione di attuazione; 3)coinvolgere il sistema bancario quale partner forte nelle azioni di internazionalizzazione economica e culturale; 4)lunificazione delle risorse comunitarie e nazionali deve essere valorizzata dallapplicazione del principio di addizionalità delle risorse regionali; 5)le relazioni tra Amministrazione regionale e Stato centrale devono essere fissate su basi chiare e funzionali agli obiettivi prefigurati dalla Regione nel rispetto delle priorità nazionali.

21 LObiettivo 3 Cooperazione territoriale europea 1)realizzazione di attività economiche e sociali transfrontaliere, attraverso la promozione dellimprenditorialità, gli incentivi alla protezione e alla gestione congiunta dellambiente, la riduzione dellisolamento, laccesso ai sistemi transfrontalieri di approvvigionamento idrico ed energetico e di smaltimento dei rifiuti, lo sviluppo della collaborazione, della capacità e della condivisione di infrastrutture. 2)creazione e sviluppo della cooperazione transnazionale, in termini di cooperazione bilaterale tra regioni marittime (finanziamento di reti ed azioni che favoriscano uno sviluppo territoriale integrato, la gestione delle risorse idriche, il miglioramento dellaccessibilità materiale ed immateriale, la prevenzione dei rischi connessi alle calamità naturali ed allinquinamento, la creazione di reti scientifiche e tecnologiche su temi legati allo sviluppo equilibrato delle zone transnazionali; 3)rafforzamento dellefficacia della politica regionale grazie alla promozione di reti e scambi di esperienze tra gli enti regionali e locali.

22 La programmazione : le priorità Inoltre, la Regione Puglia sostiene la necessità di allargare leleggibilità di alcune aree tematiche quali: 1)la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, anche in riferimento allintegrazione dellofferta di fruizione turistica e culturale e di quello della capacity building; 2)lo sviluppo di partenariati pubblico-privati; 3)lo sviluppo di organismi di cooperazione stabili; 4)gli interventi a sostegno della cooperazione nel settore socio-sanitario (collaborazioni tra ospedali, università e centri di ricerca e scambio di esperienze nel settore dellassistenza sanitaria).

23 La diffusione dellinnovazione e lo sviluppo delleconomia della conoscenza risulta essenziale in Puglia sia per guidare la transizione del sistema produttivo regionale a seguito dei processi di integrazione ed internazionalizzazione dei mercati, sia per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività economiche con specifico riferimento ai settori dellindustria, dei servizi e delle attività culturali in grado di generare nuovi e migliori posti di lavoro.

24 Da unanalisi delle caratteristiche del sistema produttivo regionale risulta necessario introdurre fattori di innovazione e politiche di sviluppo occupazionale nel campo della cultura: Costruzione di archivi informatizzati della rete dei beni artistici, monumentali, archeologici, museali e librari presenti nella regione, con la predisposizione di itinerari virtuali. Monitoraggio e sostegno alle attività produttive, alloccupazione giovanile e ai consumi sociali nel settore del cinema, teatro, musica. Cultura e Società della conoscenza

25 Nel periodo occorre conseguire risultati efficaci in termini di spesa destinata ai progetti di ricerca e sviluppo (nel 2004 il totale degli investimenti in ricerca rispetto al PIL è stato pari a 0,63% al di sotto della media nazionale dell1,02%), sul versante della qualificazione del sistema regionale di offerta, così come per quanto concerne il sostegno allincontro domanda-offerta. Cultura e Società della conoscenza

26 Obiettivi specifici: Rafforzare e qualificare la domanda di ricerca e trasferimento da parte delle imprese e dei sistemi di impresa. Sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese in settori hi-tech. Potenziare lofferta del sistema pubblico regionale della ricerca (anche attraverso la costruzione di reti di laboratori pubblici per la ricerca e linnovazione). Consolidare il sistema regionale dellinnovazione (a partire dal consolidamento ed ulteriore qualificazione dei Distretti Tecnologici Regionali. Sostenere strumenti di intervento volti a raccordare domanda e offerta e promuovere progetti cooperativi di ricerca, innovazione e trasferimento tra sistema scientifico ed imprese. Cultura e Società della conoscenza

27 La Regione Puglia ha un ruolo strategico nella diffusione della Società dellInformazione quale strumento per favorire linnovazione delle amministrazioni pubbliche e delle imprese coerentemente con gli obiettivi identificati nel Piano di Azione e-Europe 2005che punta alla creazione di uneconomia basata sulla conoscenza a livello nazionale e regionale. Cultura e Società della conoscenza

28 Cultura e Società della conoscenza Lobiettivo prioritario riguarda la nuova sfida creata dal passaggio nei prossimi anni dalla creazione delle condizioni abilitanti, allutilizzo su scala via via crescente dei nuovi servizi e quindi di creazione di vero valore grazie agli effetti diretti e indiretti dellinnovazione. In questa prospettiva è importante linclusione del massimo numero di cittadini ed imprese nella società della conoscenza, raggiungendo le fasce sociali e le aree territoriali più deboli e promuovendo un uso efficace dei nuovi strumenti e servizi.

29 Risulta dunque necessario strutturare una regia unitaria il cui centro risieda allinterno dellamministrazione regionale nell attuazione della strategia di sviluppo della Società dellInformazione, al fine di assicurare coerenza nel perseguimento degli obiettivi al fine di attrarre investimenti sul territorio da parte di soggetti qualificati che intendono competere a livello globale. Cultura e Società della conoscenza