Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL BUS E IL TRASFERIMENTO DEI DATI
Advertisements

Le linee di trasmissione
CdL Magistrale in Ingegneria Elettrica Corso di Strumentazione Digitale ed Elaborazione del Segnale di Misura A.A Introduzione ai Dispositivi.
La struttura fisica e logica di un elaboratore
Classe III A A.s – 2011 Sistemi di Elaborazione e Trasmissione dell’Informazione 4 ore settimanali (2 laboratorio) Docenti Prof. Alberto Ferrari.
Mezzi trasmissivi metallici
Concetti teorici di base della tecnologia dell’informazione
Prof. Emanuele Marino Concetti teorici di base della tecnologia dellinformazione.
Architettura di rete Le reti sono sempre organizzate a livelli
Rivoluzione Agraria Passaggio da un’economia di “prelievo” dalla natura ad un’economia di “produzione”, basata sul controllo dei processi naturali: Grano.
Di Piero Zuppelli CdL Ing Elettronica Applicata (Triennale)
DAL MICROPROCESSORE AI SISTEMI EMBEDDED Informatica per lAutomazione II (Informatica B o II) Anno accademico 2008/2009 Prof. Giuseppe Mastronardi Ing.
Tipologie di Controlli in Ambito Industriale
Orazio Puglisi: La Chimica e la Fluidodinamica
Digital Data Acquisition
13/01/20141 Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Progetto per il corso di Informatica grafica Anno Accademico 2009/2010 Flavio Giovarruscio.
La trasmissione fisica dei segnali
I mezzi trasmissivi e le linee
Anno Accademico Corso di Informatica Informatica per Scienze Biologiche e Biotecnologie Anno Accademico
2 Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione dati memorizzazione dati trasferimento.
Fabio Garufi - TAADF Tecniche Automatiche di Acquisizione Dati Introduzione alla acquisizione automatica dei dati Fabio Garufi Dipartimento.
Le onde elettromagnetiche
Introduzione ai PLC.
IDUL 2010 RETI E PROTOCOLLI. INTERNET.. IDEE PRINCIPALI IN QUESTA LEZIONE Reti: Aspetto logico della rete e tipologie: peer-to-peer, a hub, a bus Trasmissione.
IDUL 2009 RETI E PROTOCOLLI. INTERNET. IDEE PRINCIPALI IN QUESTA LEZIONE Reti: Aspetto logico della rete e tipologie: peer-to-peer, a hub, a bus Trasmissione.
Il livello analogico digitale Lezione 3_4 Chip delle CPU e Bus.
2/3/20141 Laboratorio di Fisica I Esperienze Dipartimento di Fisica Anno Accademico 2002/2003.
EUCIP IT Administrator Modulo 1 - Hardware del PC Hardware di rete
IL MODEM Che cos’è? A cosa serve? Che problemi risolve? Come comunica?
UNIVERSITA’ STUDI DI ROMA “FORO ITALICO”
MEZZI TRASMISSIVI IN CAVO
Uso dell’oscilloscopio
La Trasmissione dei Segnali
Introduzione alla Elettronica Nucleare
NVIS Near Vertical Incident Skywave
Politecnico di Torino sede di Alessandria anno accademico 2000/2001 AUTOMAZIONE DI UN PROTOTIPO PER PROVE MECCANICHE DI USURA PIN on DISK Progetto e realizzazione.
2. Hardware Componenti di base di un computer
Il Calcolatore Elettronico
Modulo 1 - Concetti di base della Tecnologia dell'Informazione
PER FACILITARE LE OPERAZIONI DI SCRUTINIO
IL Rumore 29/03/2017.
AMOR PROIBITO Una storia d’amore impossibile
Tratto da “HW PC” – O. Maeran
Architettura del Computer
Esempi di sistemi di trigger MUSE FPGA-simple CMS-I level CMS-II level TINA TRASMA.
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
06/05/20141 Turismo e economie locali Turismo di rendita Turismo dinduzione Turismo come motore di crescita.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale - Direzione Generale per la Sicilia Palermo Proposta operativa.
RETI DI CALCOLATORI Domande di riepilogo Prima Esercitazione.
Luglio 2004Generalità Hardware1 Luglio Generalità Hardware2 MACCHINA DI VON NEUMAN (1947) BUS Processore Elaborazione Controllo Memoria Ingresso.
Laboratorio Informatico
MICROPROCESSORI Un processore è un circuito integrato in grado di effettuare operazioni di calcolo o di elaborazione dell'informazione Il circuito contiene.
ELETTROMAGNETICHE E LA LUCE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTA’ DI INGEGNERIA ELETTRONICA
UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Dispositivi per il.
Fondamenti di Informatica1 Tipi di reti Cluster: –elaborazione parallela, rete interna Rete locale: –edificio, rete privata Rete metropolitana: –città,
Concetti di base Computer, HW e SW
Conversione Analogico/Digitale Le grandezze fisiche che vogliamo misurare variano con continuità in un dato intervallo ed in funzione del tempo: sono descrivibili.
Determinazione della velocità media dei muoni dai raggi cosmici
Banda di un segnale, filtri e cavi coassiali
HI-TECH INNOVATION AT WORK. HI-TECH INNOVATION AT WORK 2 “EASY Programming & Testing tools” Apparecchiature di programmazione e collaudo.
HI-TECH INNOVATION AT WORK. HI-TECH INNOVATION AT WORK 2 Banchi di controllo e acquisizione dati su base PC Banchi di collaudo funzionale.
Architettura del computer Il computer menù I L C O M P U T E R Il computer, quindi, é una macchina programmabile, cioè una macchina che può essere utilizzata.
Come funziona Internet? Il codice IP, dinamico e statico Il servizio DNS Il sistema binario I Cavi Ethernet La rete di casa.
La velocità di trasmissione Nelle reti l’unità di misura della velocità di trasmissione è il bit per secondo ( bit/s ). Un mezzo trasmissivo è caratterizzato.
1 Ponti Radio Satellitari I.S.I.S.S. “F. FEDELE” di Agira (EN) Sez. I.T.I. “S. CITELLI” di REGALBUTO Prof. Mario LUCIANO MODULO 5: GUIDE D’ONDA Lezioni.
Sistemi di acquisizione Dati Sistemi di misura ad un canale.
Laboratorio II, modulo Conversione Analogico/Digitale ( cfr.
Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare
Transcript della presentazione:

Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare Dipartimento di Fisica Anno Accademico 2009/2010 Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare Sistemi di acquisizione standard, trasmissione dei segnali, moduli NIM di uso comune 3/27/2017

Sistemi di acquisizione dati controllati da calcolatori: necessità dettata dalla quantità e complessità dei dati prodotti nei moderni esperimenti. Molteplici vantaggi: monitoraggio dell’apparato, calibrazione, ricostruzione on-line e analisi preliminare dei dati grezzi. Strumento  interfaccia con calcolatore. Sviluppo di sistemi di interfacciamento standard nel campo della fisica: CAMAC, FASTBUS, VME. Tutti questi sistemi sfruttano un “BUS” per mettere in comunicazione gli strumenti con un sistema di calcolo: trasferimento di dati tra CPU, memorie e periferiche molto complesso e poco pratico se non attraverso un “BUS” comune. 3/27/2017

DAQ: il bus RAM Bus Processore Video USB I/O 3/27/2017

DAQ: Schema di acquisizione VME RAM I/O … Processore Bus locale (PCI) Bridge Schede VME … Controller Rivelatore (elettronica di front-end) Bus VME Controllo, dati 3/27/2017

Segnali analogici e digitali segnale digitale (NIM/TTL/ECL) segnale analogico soglia discriminatore logica Segnali analogici: molte informazioni, soggetti a distorsione durante la trasmissione Segnali digitali: meno informazione, solo due stati possibili, scarsa sensibilità alla distorsione o attenuazione durante la trasmissione 3/27/2017

Trasmissione dei segnali Apparentemente banale. Trasferimento di un’informazione, analogica o digitale, da un punto ad un altro di un sistema, senza deteriorare la qualità dell’informazione stessa. Un segnale “tipico” contiene praticamente un intervallo di frequenze illimitato  trasmissione di un intervallo illimitato di frequenze, distanze anche dell’ordine di decine di metri. Impossibile. In pratica un limite superiore di 1 GHz è “ragionevole”, anche se in alcun modo “semplice”. T ~ 1ns = 10-9 sec = 1/T = 109 Hz Interesse pratico nel range 0-100MHz 3/27/2017

Trasmissione dei segnali Attraverso fili conduttori (eventualmente twisted pairs) per distanze corte ( < qualche metro) Attraverso cavi coassiali per distanze (abbondantemente) superiori a qualche metro Il cavo coassiale trasporta il segnale come un’onda con velocità dove L e C sono induttanza e capacità per unità di lunghezza del cavo 3/27/2017

Cavo coassiale conduttore guaina schermo dielettrico Conduttore (portante del segnale) Dielettrico di separazione tra segnale e massa Schermo di fili intrecciati ritorno a terra filtro da campi elettromagnetici esterni (gabbia di Faraday) Guaina di protezione in materiale plastico 3/27/2017

La presenza del dielettrico (normalmente polietilene o teflon) comporta v<c: il cavo induce ritardo. Per i cavi coassiali normalmente utilizzati in laboratorio il ritardo è di circa 5 ns/m. Larga varietà di cavi sono disponibili sul mercato, con diverse impedenze caratteristiche, coassiali o triassiali. I più utilizzati sono comunque l’RG-58C/U e il RG-174/U. Entrambi hanno impedenza caratteristica 50 Ohm. Tipo Ritardo ns/m Diametro cm Capacità pF/m RG 58 5.14 0.307 93.5 RG 174 0.152 98.4 3/27/2017

Riflessione del segnale sui cavi Impedenza caratteristica è importante per le riflessioni del segnale lungo la linea coassiale Supponiamo di trasmettere un segnale lungo un cavo coasiale di impedenza Z0: lungo la linea V=Z0I Quando il segnale raggiunge un carico di impedenza diverso, la legge di Ohm deve tener conto anche del carico e del segnale che deve propagarsi in direzione opposta sul cavo: cioè definendo si trova Coefficiente di riflessione di segnale in un cavo 3/27/2017

Riflessione del segnale sui cavi Possiamo distinguere tre casi: R= 0  ρ = -1 il segnale originale viene riflesso completamente ma invertito in polarità R=Z0  ρ = 0, il segnale non subisce distorsioni o alterazioni di alcun tipo e prosegue indisturbato il suo cammino R=∞  ρ = 1, il segnale originale viene riflesso completamente 3/27/2017

Divisione di un segnale Semplice circuiteria passiva per dividere un segnale impulsivo in (due?) parti uguali. Qual’è il valore di R che garantisce assenza di riflessioni e la divisione del segnale per un fattore 2? 3/27/2017

E’ necessario “terminare” un cavo coassiale con la sua resistenza caratteristica per evitare distorsioni nel segnale. Lo standard NIM parzialmente risolve questo problema, poichè la larga maggioranza dei moduli viene prodotta con impedenze di ingresso ed uscita pari a 50 Ohm. In alcuni casi ciò non è possibile (oscilloscopio, moduli NIM che necessitano per loro disegno di impedenze di ingresso/uscita particolari). In questi casi la terminazione può essere realizzata utilizzando una resistenza (verso massa) esterna. 3/27/2017

Caratteristiche segnale polarità ( negativi e positivi o bipolari) forma (oscilloscopio) livello di base (riferimento per l’ampiezza) ampiezza o altezza tempo di salita TR (velocità segnale) tempo di discesa TF velocità di propagazione larghezza (FWHM) sfasamento temporale (utilizzato per trigger) 3/27/2017

Segnali logici NIM, TTL ed ECL TTL (Transistor-Transistor Logic), logica positiva talvolta utilizzata in moduli di elettronica NIM. State 0 State 1 NIM 0.0 -0.8 TTL 0-0.8 2-5 ECL -0.9 -1.75 ECL (Emitter-Coupled Logic). Logica più moderna, molto veloce. Necessità di opportuna conversione per essere utilizzata in standard NIM e CAMAC. Logica ECL: impedenza d’ingresso, meno sensibile al rumore, possibile utilizzo di cavi meno costosi (twisted-pair) e ingombranti, cavi piatti. Standard segnali digitali TTL ECL NIM 1 2-5 V -0.90 V 0 V 0 V 1 -1.75 V -0.8 V 3/27/2017 Convertitori logici NIM-TTL-ECL

Crates NIM Primo vero e proprio standard introdotto in fisica delle alte energie. NIM (Nuclear Instrument Module). Crate di dimensioni meccaniche standard, alimentazioni standard (±6V,±12V,±24V). Moduli di dimensione standard, 12 stazioni singole per crate. Amplificatori, coincidenze, unità logiche, discriminatori, moduli di ritardo, tutti di dimensioni standard. Possibilità di controllo remoto, ma assenza di “intelligenza” di gestione del crate. Principalmente utilizzati nei sistemi di trigger veloci e in piccoli sistemi di acquisizione. 3/27/2017

Elettronica NIM Crate Moduli HV Rivelatore Controller HV modulo alimentazione segnale alimentazione HV Rivelatore Controller HV 3/27/2017 Interfacce (seriale, internet, …)

Schema “tipico” di una misura Segnale analogico Schema “tipico” di una misura Segnale digitale Piano 1 … Piano N VME ritardo ADC contatore CPU ... splitter NIM discriminatore OR .... Piano 1 Gate soglia AND ... ... Piano N dati su disco 3/27/2017

CAMAC (Computer Automated Measurement And Control) Standard relativamente “vecchio”, introdotto in europa nel 1969. Sistema modulare. Meccanicamente consiste di un “crate” con 25 stazioni (slots). Nella parte posteriore del crate è situato il DATAWAY al quale, tramite un connettore di 86 pin, si collegano i moduli. DATAWAY: tensioni di alimentazione per i moduli, “linee” addizionali consentono il trasferimento di dati e messaggi di controllo da e verso i moduli stessi. Comunicazioni gestite dal “crate controller”. Possibile configurare sistemi CAMAC in modo da collegare diversi “crates” ad uno stesso computer di acquisizione. 3/27/2017

Tre tipi di linee nel dataway: alimentazione (±6 V,±24 V), linee TTL per trasferimento dati e controllo, linee punto a punto che consentono l’indirizzamento dei moduli da parte del crate controller. 24 bit di lettura, 24 bit di scrittura. Due tipi di operazioni: comuni a tutti i moduli o rivolte ad una particolare stazione. Nel primo caso si utilizza una linea di controllo: Initialize (Z), Clear (C), Inhibit (I). Le operazioni sui singoli moduli necessitano di un indirizzo (che indica il modulo interessato), un registro e di un codice di funzione per indicare il tipo di operazione da effettuare. Funzioni eseguite per mezzo di programmi di “alto livello”: Fortran, C, LabView. Limitazioni: velocità di trasferimento dei dati bassa per le esigenze moderne, limitazione nel numero di crates permessi in un branch, impossibilità di comunicazione tra i vari crates. 3/27/2017

FASTBUS Introdotto per risolvere alcuni dei problemi del CAMAC. Velocità: il flusso di informazioni al secondo è almeno dieci volte superiore rispetto allo standard CAMAC. Dimensioni maggiori: più canali per modulo, più moduli per crates (32 invece di 25). Intelligenza distribuita: ogni modulo può comunicare con qualsiasi altri modulo presente all’interno di un crate Costo: moduli/crate molto più costosi dello standard CAMAC. Ingombro meccanico maggiore Complessità: la maggiore flessibilità del sistema comporta una maggiore complessità e difficoltà di “debugging” 3/27/2017

Schema acquisizione VME (Versabus Module Europa) alimentazione + bus Schede CPU (+ RAM, bridge, I/O, …) segnali Rivelatore Crate Rete (intranet, internet) 3/27/2017

Principali moduli di elettronica Linee di ritardo Shapers Fan-in, fan-out Discriminatori ADC TDC Timing Units Scalers Coincidenze Unità logiche Moduli di alta tensione 3/27/2017

Linee di ritardo Semplici moduli per introdurre ritardo tra un segnale in ingresso e l’uscita. Per “piccoli” ritardi (~100 ns) si sfrutta la velocità di propagazione nei cavi coassiali (5 ns/m). Attenzione all’attenuazione del segnale. Ritardi maggiori (micro o milli secondi) non possono essere ottenuti in questo modo. Moduli di utilizzo piuttosto comune, si trovano sia in formato NIM che in formato CAMAC o similare. In un crate “intelligente” possono essere programmabili: 16, 32 canali indipendenti con ritardi programmabili. Particolarmente utili nei sistemi di Trigger dove molti contatori devono essere “messi in tempo”. 3/27/2017

Shapers Semplici (!!) moduli di elettronica per dare al segnale analogico una forma particolare più conveniente, vengono utilizzati solitamente circuiti RC+CR (derivatori e integratori). Molto complicato per piccoli segnali e alte frequenze. R1 C1 C2 R2 +1 Quando un Vin e’ un gradino di tensione e t1 = R1C1, t2 = R2C2 3/27/2017

Fan-in e Fan-out Fan-in : moduli attivi in cui l’uscita è la somma analogica dei segnali in ingresso. Possono essere sia lineari che logici. In quest’ultimo caso la somma è l’OR dei segnali d’ingresso. Possono accettare in ingresso segnali di una data polarità o bipolari. Fan-out : moduli attivi in cui un singolo segnale viene distribuito su varie uscite. Da non confondersi con gli “splitters” passivi. Possono essere sia lineari che logici. 3/27/2017

Discriminatori Danno un segnale in uscita se e solo se il segnale in ingresso è superiore ad un certo valore di soglia. Uscita: segnale logico standard NIM, larghezza modificabile mediante un potenziometro. La soglia elimina possibile rumore. Qualsiasi informazione sull’ampiezza dell’impulso iniziale è persa: normalmente utilizzati nei sistemi di trigger e per la misura dei tempi o dei conteggi. Soglie variabili da 20 a 1000 mV, larghezze da 5 a 1000 ns. 3/27/2017

Misure temporali tramite discriminatori: La circuiteria (relativamente complessa) che genera il segnale all’interno di un discriminatore introduce un ritardo tra i 10 e 30 ns. Questo è un fenomeno comune a tutti i moduli di elettronica. Misure temporali tramite discriminatori: “leading edge”, effetti di “time slewing”, segnali di ampiezza diversa (ma stessa forma!) hanno un segnale in uscita diverso  indeterminazione nella misura temporale, necessità di una correzione dipendente dall’ampiezza d’impulso del segnale (che deve essere quindi necessariamente misurata...) CFD (costant fraction discriminator), il discriminatore non “scatta” ad una data soglia (in mV) ma ad una determinata frazione dell’ampiezza del segnale, misura del tempo praticamente indipendente dall’ampiezza d’impulso. 3/27/2017

- - + Discriminatori a doppia soglia. Low-Thr Input Output High-Thr Delay + Input Clk Q Output - High-Thr D Reset Delay Inputs Comparator Outputs Thresholds 3/27/2017

Diversi tipi di discriminatori: Leading Edge: segnale in uscita di durata prefissata tramite potenziometro. Updating: se un secondo segnale (sopra soglia e fuori dalla risoluzione per doppi impulsi) appare mentre il segnale in uscita è ancora attivo, il discriminatore non updating lo ignora. Un discriminatore updating estende l’uscita. Burst guard: particolarmente utile nel caso di “treni” di impulsi o impulsi di lunga durata. Se gli impulsi del “treno” sono separati da meno della risoluzione per doppi impulsi il segnale in uscita si estende fino alla “falling edge” dell’ultimo impulso. Risoluzione per doppi impulsi: tempo minimo che intercorre tra i LE di due impulsi successivi. Normalmente dell’ordine di 5, 10 ns. 3/27/2017

Convertitore ADC Strumento fondamentale, non solo nel campo della fisica nucleare e subnucleare. ADC = Analog to Digital Converter. Un segnale viene acquisito in modo analogico e convertito in informazione digitale tramite un elaborazione con elettronica di tipo logico. Analisi dei dati on/off-line. Caratteristiche principali: Risoluzione Range dinamico Banda passante Tempo di conversione Linearità Conersione di tensione, corrente, carica…. 3/27/2017

ADC = convertitore analogico-digitale Segnale analogico Comparatore Encoder + Output digitale - Riferimento Piedistallo (integrale del rumore) ADC sensibili al picco o all’integrale del segnale: es. ampiezza d’impulso o carica totale del segnale. Il tipo più comune è realizzato con un metodo a rampa. Gate Curva di Landau, tipica della perdita di energia per ionizzazione con coda ad alti valori di ΔE 3/27/2017

Il bit meno significativo da la risoluzione della misura Risoluzione di un ADC Numero di Bits, 8,10,12… Il bit meno significativo da la risoluzione della misura Per esempio: un ADC con 10 bits ed un massimo a fondo scala di misura di 1 Volt ha una risoluzione di 1/210 = 0.9 mV (0.1%) Range dinamico Intervallo di ampiezze che l’ADC riesce a misurare: per esempio un ADC che misure l’energia di particelle da 1 MeV a 5 GeV ha un range dinamico di 5000. Nel caso di sistemi lineari il range dinamico è correlato al numero di bit (e quindi alla risoluzione): nell’esempio precedente occorrono 13 bits! Per ottenere grandi intervalli di misura occorre introdurre artificialmente non linearità nel sistema di misura. 3/27/2017

Tempo di conversione Da 10 ns a qualche ms a secondo del tipo di tecnologia utilizzata: fattore limitante per esperimenti con frequenze di conteggio molto elevate Linearità Non linearità: massima differenza tra il miglior fit lineare e la curva ideale. 3/27/2017

Calibrazione di un ADC A quanti conteggi di ADC corrisponde il rilascio di una data quantità di energia in uno scintillatore o in un calorimetro? Calibrazione in energia. Utilizzo di una sorgente di energia nota (sorgente radioattiva, Na22, Co60); utilizzo di una quantità di carica nota iniettata elettronicamente. Nei moderni esperimenti di fisica delle particelle elementari si utilizzano i prodotti di decadimento di processi “noti” (...esempio...decadimenti Bhabha radiativi spesso utilizzati per ottenere “fasci” di fotoni di energia nota, e+e- e+e- nei collisionatori e+e-....decadimenti di particelle note, W o Z0, ai collisionatori adronici). 3/27/2017

Convertitore TDC TDC (Time to Digital Converter): un segnale in tempo, normalmente l’intervallo di tempo tra uno START ed uno STOP, viene trasformato in un valore digitale. Moduli CAMAC o altri standard intelligenti simili. Segnali di START e STOP entrano nei connettori di ingresso posti sui pannelli frontali. Il segnale di START innesca la carica di un condensatore che al ricevimento del segnale di STOP viene scaricato in modo uniforme. Durante la scarica gli impulsi di un impulsatore sono “contati” da uno scaler. Risoluzioni tipiche 50ps/conteggio (1024 o 2048 conteggi, a seconda del modello di TDC). 3/27/2017

Timing Units Moduli di utilità con ampio spettro di utilizzo. Ogni modulo consiste in due unità di generatore di impulso (“triggerabile” dall’esterno): larghezza dei segnali variabile tra 50 ns e 10 sec. Presenti altri segnali potenzialmente utili: end-marker (segnale veloce presente alla fine del ciclo di temporizzazione, trigger ritardato…). Può oscillare (end-marker) e quindi diventare un generatore di impulsi con diverse frequenze di conteggio. 3/27/2017

Scalers Semplici contatori di impulsi digitali. Moduli NIM, CAMAC o VME. Programmabili. Dotati di un display a LED oppure soltanto “leggibili” via computer. Possono “lavorare” a frequenze di conteggio continuo fino a 100 MHz. Segnali di CLEAR e INHIBIT. Normalmente doppia unità NIM. Può essere programmato per “contare” in un determinato intervallo di tempo. 3/27/2017

Coincidenze Caso particolare di una più vasta classe di moduli di unità logiche. Utilizzati spesso, sopratutto nei sistemi di Trigger veloci, dove è necessario imporre la coincidenza di uno o più rivelatori. 3/27/2017

Attenzione alle coincidenze spurie Tempo minimo di presenza simultanea dei segnali in ingresso, normalmente 2 ns. L’intervallo di tempo in cui una coincidenza può produrre un segnale in uscita è detto tempo di risoluzione. Dipende dai segnali in ingresso... Normalmente viene misurato contando le coincidenze in funzione del ritardo di uno dei due segnali. Frequenza di coincidenza aumenta con la sovrapposizione dei segnali. Tempi di risoluzione “piccoli” segnali in ingresso corti. 3/27/2017 Attenzione alle coincidenze spurie

Coincidenze spurie Se T~50 ns, S0~S1~3KHz  Racc~1 Hz S0, Frequenza di conteggio singolo di S0 S1, Frequenza di conteggio singolo si S1 T larghezza dei segnali “discriminati” Frequenza di conteggi spuri Racc~ 2S0S1ΔT Se T~50 ns, S0~S1~3KHz  Racc~1 Hz 3/27/2017

Unità logiche Unità logiche di vario tipo (AND, OR, NAND, NOR...). Normalmente moduli NIM per i nostri scopi........ moduli di tipo CAMAC o VME più frequentemente utilizzati in fisica delle particelle. Multi-ingresso (fino a 32 ingressi contemporanei), logiche programmabili, normalmente utilizzano lo standard ECL. 3/27/2017

High Voltage Power Supplies Doppia unità NIM. 4 canali di alimentazione. Da 0 a 3 kV (3 mA), o 0 a 6 kV (1mA). La polarità può essere sia negativa che positiva: modificabile da un utente ESPERTO. Ogni canale è aggiustabile singolarmente: Vmax, Imax, Vset, Vmon, Imon. Può funzionare all’interno di un crate NIM o anche con una normale presa 220 V, ma in questo caso ha bisogno di essere opportunamente raffreddato. Enable via pannello con segnale TTL o connessione a massa. 3/27/2017

Soglia T T1 3/27/2017

Discriminatore a frazione costante 50% T Discriminatore a frazione costante 3/27/2017

3/27/2017