Corso di Chimica Fisica II 2013 Prof. Marina Brustolon

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Transcript della presentazione:

Corso di Chimica Fisica II 2013 Prof. Marina Brustolon 4. L’equazione di Schrödinger

Max Planck 1858-1947 Albert Einstein 1879-1955 Niels Bohr 1885-1962 Louis-Victor Pierre de Broglie 1892-1987 Wolfgang Pauli 1900-1958 Werner Heisenberg 1901-1976

La rivoluzione della fisica del ‘900 Niels Bohr e l’ Istituto di Fisica teorica di Copenaghen. Il modello planetario dell’atomo di H. Heisenberg e Pauli mettono in discussione il modello di Bohr. Heisenberg: principio di indeterminazione. Pauli: principio di esclusione. Tutte le scoperte sul comportamento della materia fatte tra la fine dell’ottocento e il 1925 sono state inglobate nella cosidetta Meccanica Quantistica o Ondulatoria, che ha la sua base nell’equazione di Schrödinger.

L’equazione di Schrödinger Cos’è? E’ l’equazione “inventata” dal fisico austriaco S. E’ un’equazione differenziale, la cui soluzione dà la “funzione d’onda” che descrive il comportamento di una particella microscopica. Quando è stata espressa? Come mai proprio S.? Nel 1926. Schrödinger era un fisico eclettico (“un geniale vagabondo” secondo Einstein), che si era occupato anche di onde. Le scoperte di Planck, di De Broglie, di Heisenberg, mostravano che esiste un’onda associata alla materia, con proprietà molto particolari. Nel caso dell’elettrone libero si sapeva com’era fatta. Ma negli altri casi? Per esempio se un elettrone è legato ad un atomo?? Ci voleva un’equazione che, risolta, desse la corretta funzione d’onda in grado di descrivere il comportamento dell’elettrone o di altre particelle nelle diverse situazioni.

V Congresso Solvay, 1927 Pauli Heisenberg Schrödinger de Broglie Bohr Einstein Planck Curie V Congresso Solvay, 1927

Le equazioni d’onda classiche L’equazione di Schrödinger per l’onda stazionaria L’equazione d’onda stazionaria tenendo conto del risultato di De Broglie

Come ha ragionato Schrödinger per arrivare alla sua equazione Ha considerato un’onda armonica (funzione seno o coseno) ed è risalito all’equazione differenziale corrispondente. Ha inserito in questa equazione differenziale la lunghezza d’onda secondo De Broglie.

Onda stazionaria  (x) A x Si consideri un’onda stazionaria (cioè non viaggiante, indipendente dal tempo): (x)  A x L’onda è descritta dalla funzione (x) (funzione d’onda), che come abbiamo già visto è una funzione seno o coseno: Funzione d’onda classica indipendente dal tempo

Equazione classica per l’onda stazionaria Dimostriamo che la funzione d’onda stazionaria è soluzione di questa equazione:

Ragionamento di Schrödinger: se gli elettroni si comportano come onde, forse anche per gli elettroni possiamo trovare una “funzione d’onda” analoga a quella che vale per le onde elettromagnetiche. Come possiamo trovare questa funzione d’onda che descriva il comportamento delle onde di materia? Partiamo dall’equazione classica delle onde stazionarie, ma teniamo conto del risultato di De Broglie; la  di una particella in presenza di potenziale è:

Equazione di Schrödinger indipendente dal tempo Introduciamo l’espressione di de Broglie per  nell’equazione d’onda stazionaria: Riarrangiando, otteniamo l’equazione di Schrödinger per la funzione d’onda stazionaria, cioè indipendente dal tempo:

Questa equazione è alla base della Meccanica Ondulatoria L’equazione è stata ricavata per un sistema analogo a quello dell’onda stazionaria, e non contiene quindi nessuna dipendenza dal tempo. Vuol dire che noi possiamo usare questa equazione quando il potenziale V del nostro sistema è costante (quindi per esempio per descrivere il moto libero di un elettrone in assenza di campi di forze).

L’equazione d’onda di Schrödinger dipendente dal tempo L’equazione d’onda dipendente dal tempo Le funzioni d’onda dipendenti dal tempo Le funzioni d’onda quando l’energia è costante

Come tener conto di un sistema che si evolve nel tempo? S. propose un’equazione d’onda in cui compare la derivata prima rispetto al tempo. L’equazione complessiva è : E’ importante notare che la costruzione dell’equazione da parte di S. è stata veramente una specie di patchwork, costruito con alcune pezze della fisica classica, in modo da adattarlo alle nuove scoperte. La validità dell’equazione di S. è attestata non dal modo in cui è stata ottenuta, ma dal fatto che funziona nel predire il comportamento di atomi e molecole!

Equazione d’onda di Schrödinger dipendente dal tempo La funzione d’onda soluzione dell’equazione sopra sarà quindi una funzione sia della coordinata spaziale che del tempo: Ma se l’energia potenziale della particella non dipende dal tempo, la funzione si può scrivere come prodotto di una funzione di x e di una di t: La (x) è la soluzione dell’equazione d’onda per l’onda stazionaria, già vista.

La dipendenza dal tempo della funzione d’onda se il potenziale è costante Una particella di massa m che si muova lungo x , risenta di un potenziale costante V, e abbia un’energia costante E, è rappresentata da una funzione d’onda è una dipendenza dal tempo che può essere considerata come una fluttuazione di fase, ed è tale che tutte le grandezze fisiche relative allo stato sono indipendenti dal tempo: Il valore della funzione passa da 1 a -1 alla frequenza di E/h : possiamo immaginarlo come nella diapositiva seguente.

3d

Il significato fisico più immediato della funzione d’onda La probabilità che una particella descritta dalla funzione d’onda  si trovi tra x e x+dx è data dal prodotto della funzione per la sua complessa coniugata La complessa coniugata di una funzione  è la funzione *, che si ottiene sostituendo l’immaginario i con -i . Quindi, se una funzione è reale, * = .

Gli stati stazionari Abbiamo detto che la funzione d’onda di una particella con potenziale costante V è data da: con la parte che dipende dal tempo: Abbiamo detto che le proprietà fisiche di una funzione d’onda di questo tipo non variano nel tempo: lo stato si dice stazionario. Calcoliamo la probabilità che la particella si trovi tra x e x+dx , e vediamo se è vero che non dipende dal tempo: la probabilità è costante nel tempo

In questo corso noi ci occuperemo solo di stati stazionari, cioè di sistemi nei quali il potenziale non varia nel tempo. Questo significa che studieremo gli stati a energia costante degli elettroni negli atomi e nelle molecole, ma non le transizioni tra gli stati, che sono alla base delle spettroscopie. Le transizioni sono dovute all’interazione con le onde elettromagnetiche, nelle quali come sappiamo l’interazione con atomi e molecole varia nel tempo. Le spettroscopie le studierete in modo approfondito nel corso del prossimo anno, in questo corso vi accenneremo soltanto.

Come si costruisce l’equazione di Schrödinger per un sistema fisico qualsiasi ? C’è un modo semplice per costruire l’equazione di S. 1. Si parte dall’espressione dell’energia della particella espressa in modo classico, e usando il momento lineare p, e la posizione x. 2. Abbiamo visto che l’energia classica espressa in questo modo si chiama hamiltoniana:

Energia classica espressa come Hamiltoniana 3. L’energia classica si trasforma in un operatore, detto operatore hamiltoniano , seguendo questa ricetta: Al momento p si sostituisce Alla coordinata x si sostituisce la stessa coordinata x. 4. L’operatore hamiltoniano ottenuto dall’energia classica hamiltoniana è quindi: 5. Possiamo allora scrivere in modo compatto l’eq. di S.:

Che significato ha la (x)? Rappresenta uno stato della particella nel quale l’energia si conserva e ha il valore E. Solo le funzioni tali che l’operatore hamiltoniano agendo su di esse dà la funzione immutata moltiplicata per una costante, rappresentano stati della particella nei quali l’energia si conserva. L’equazione si chiama “equazione agli autovalori”. La funzione  si dice autofunzione dell’hamiltoniano , e E si dice autovalore.

Gossip su Schrödinger Schrödinger nel 1933 non voleva più vivere in un paese dove la persecuzione degli ebrei era diventata una politica nazionale. Lui non era ebreo, ma quando il direttore del dipartimento di Fisica di Oxford propose ad alcuni giovani fisici ebrei tedeschi di andare a lavorare in Inghilterra, Schrödinger chiese di essere anche lui nel gruppo. Schrödinger chiese anche che venisse trovato un posto di assistente per un suo collega, Arthur March. A questo punto bisogna spiegare che S. amava molto le donne. La sua richiesta per un posto di assistente a Arthur March era dovuta al fatto che aveva una tresca con la moglie di A.M., Hilde, che aveva messo incinta. Il 4 November 1933 Schrödinger, sua moglie, e Hilde March arrivarono a Oxford…

Romanzo scritto da un fisico quantistico. In una lunga digressione si racconta il soggiorno romanzato di Schrodinger in un albergo-sanatorio sulle Alpi, durante le vacanze di Natale del 1925, durante il quale elaborò la sua famosa equazione.

Michael Frayn “Copenhagen” 1941 Nel 1940 Copenhagen viene occupata dalla Germania. Nel settembre del 1941, il fisico Werner Heisenberg, capo del progetto tedesco per la costruzione di un'arma atomica, va a Copenhagen a trovare Niels Bohr, un altro dei padri della meccanica quantistica, suo vecchio maestro e amico. Quell'incontro, a cui assistette solamente la moglie di Bohr, rimase un mistero umano, politico e scientifico. Quale fu il motivo di quel viaggio? Cosa si dissero i due grandi studiosi? Erano mesi in cui la ricerca scientifica sulla bomba atomica cominciava a porre interrogativi non solo politici o di studio. I resoconti di Heisenberg sul viaggio rimasero estremamente vaghi, mentre Bohr lasciò traccia di quell'incontro in lettere mai spedite, che per volontà degli eredi sono stati resi pubblici solo negli ultimi tempi.