Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Pianificazione Energetica ing. Giorgio Baldinelli a.a. 2012-13 LO SVILUPPO SOSTENIBILE E L’AGENDA 21 LOCALE
La Sostenibilità dello Sviluppo …..la sfida del nuovo secolo Le origini del percorso della “sostenibilità” possono essere ricondotte ai movimenti ambientalisti dei primi anni 70 quando scienziati e studiosi cominciarono a strutturare una nuova disciplina che applicava le scienze naturali e fisiche alla comprensione di ciò che accadeva nell’ambiente. La conclusione raggiunta dallo studio di questa nuova disciplina era una sola e drastica: bloccare lo sviluppo economico e l’aumento demografico mondiale. Tale conclusione fu pienamente respinta dai paesi in via di sviluppo e dagli economisti mondiali creando negli anni 80 enormi conflitti che richiedevano una soluzione. Le Nazioni Unite avviarono così un processo per trovare questa soluzione, avviando delle ricerche che portarono nel 1987 a definire il concetto di: “SVILUPPO SOSTENIBILE”
Lo Sviluppo Sostenibile Lo sviluppo ha l’obiettivo di allargare le possibilità di scelta che vengono offerte all’essere umano senza penalizzare le generazioni future; in altri termini : lo sviluppo deve essere sostenibile. Lo “Sviluppo Sostenibile” è quindi il concetto chiave per risolvere il conflitto ambiente contro la crescita. Il concetto di sostenibilità si estende sulle quattro dimensioni principali della vita collettiva: 1. Sostenibilità economica, ovvero la capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione 2. Sostenibilità sociale, ovvero garantire il benessere umano in termini di sicurezza, istruzione, serenità, socialità, rispetto per ogni strato sociale, per ogni età e genere. 3. Sostenibilità ambientale, ovvero mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali. 4. Sostenibilità istituzionali, ovvero garantire giustizia, democrazia, stabilità e partecipazione
Definizione di sviluppo sostenibile Sustainable development meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs Brundtland Report, World Commission on Environment and Development, 1987”
Lo Sviluppo Sostenibile e Agenda 21 Nel corso della conferenza mondiale su Ambiente e Sviluppo UNCED, Rio de Janero 1992, sono stati sottoscritti cinque atti globali di indirizzo etico, politico e sociale per l’attuazione su scala mondiale dello sviluppo sostenibile: AGENDA 21 LA CARTA DEI PRINCIPI IL RAPPORTO SULLA BIODIVERSITA’ IL RAPPORTO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI IL RAPPORTO SULLA DESERTIFICAZIONE Ognuno di questi cinque atti si basano su due principi fondamentali: Le risorse devono essere consumate ad una velocità tale da permettere alla natura di ripristinarle. La produzione di beni non deve creare scarti, rifiuti ed inquinamenti che non possono essere assorbiti dall’ecosistema in tempi ragionevolmente brevi.
Cos’è Agenda 21 (A21) (D.G. XI Commissione Europea, 1996) TEMA: AGENDA 21 è un documento di intenti ed obiettivi programmatici sottoscritto da 179 Governi di tutto il mondo che sintetizza le azioni specifiche e le strategie per l’ambiente, l’economia e la società. AGENDA, perché come tutte le agende fissa gli impegni per il futuro. 21, perché il futuro a cui guarda è appunto quello del Ventunesimo Secolo. …L’Agenda 21 è essenzialmente un processo strategico per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile. L’allestimento, la gestione e l’attuazione di questo processo necessitano di tutte le capacità e gli strumenti di cui possono disporre un’autorità e la sua collettività. (D.G. XI Commissione Europea, 1996)
AGENDA 21 è suddivisa in 4 sezioni e 40 capitoli: Cos’è Agenda 21 (A21) STRUTTURA: AGENDA 21 è suddivisa in 4 sezioni e 40 capitoli: Sezione 1: Dimensione sociale ed economica. Sezione 2: Conservare e gestire le risorse per lo sviluppo. Sezione 3: Rafforzare il ruolo dei soggetti sociali. Sezione 4: Strumenti di Attivazione Gli obietti prioritari che sono sottolineati in Agenda 21 sono: Visione di medio-lungo periodo; Miglioramento della qualità della vita; Valorizzazione delle potenzialità del territorio; Integrazione tra le politiche ambientali, economiche e sociali; Pensare globalmente ed agire localmente.
Da A21 ad A21 Locale La Carta di Aalborg Solo a due anni di distanza dalla Conferenza di Rio oltre 300 autorità locali partecipano attivamente alla cosiddetta “ Conferenza europea delle città sostenibili” tenutasi il 27 Maggio del 1994 ad Aalborg in Danimarca. In tale occasione viene redatta la Carta di Aalborg contenente la Dichiarazione di Principio, che si articola in: Le città europee per un modello sostenibile. La Campagna delle città sostenibile. L’impegno nel processo d’attuazione dell’Agenda 21 a livello locale: “Piani locali d’azione per un modello sostenibile”. Nella Dichiarazione di Principio le città europee “ riconoscono la propria responsabilità, dovuta all’attuale stile di vita urbano” ed inoltre “costatano che gli attuali livelli di sfruttamento delle risorse dei Paesi industrializzati non possono essere raggiunti dall’intera popolazione esistente”
Con la Carta di Aalborg si prende coscienza dell’impossibilità di arrivare ad un modello di vita sostenibile in assenza di collettività locali che si ispirino ai principi di sostenibilità Allo stesso tempo viene riconosciuto che “ ogni città ha la sua specificità e pertanto occorre che ciascuna trovi una propria via alla sostenibilità”, ossia, compito comune è quello di integrare i principi della sostenibilità nelle rispettive politiche locali.
Da A21 ad A21 Locale Agenda 21 Locale Con la Carta di Aalborg si muove, quindi, il primo passo verso il processo di Agenda 21 Locale Il capitolo 28 dell’Agenda 21, infatti, rivolge un preciso appello a tutte le comunità affinchè mettano a punto un’Agenda 21 Locale che traduca gli obiettivi generali in programmi e interventi concreti, specifici di ogni realtà. L’Agenda 21 Locale è un documento che contiene gli impegni (in campo ambientale, economico, sociale) che una comunità locale si assume per il 21 secolo. Il suo principale punto di forza risiede nella possibilità di definire in modo diretto, partecipato, endogeno, il percorso per migliorare la qualità della vita, lo sviluppo economico e l’ambiente, coinvolgendo tutti i soggetti interessati.
Da A21 ad A21 Locale A partire dalla Conferenza di Rio e la redazione della Carta di Aalborg si è avviato un processo di divulgazione e programmazione per il raggiungimento dei principi di sostenibilità tramite una serie di Conferenze internazionali che hanno impostato e delineato le metodologie e gli strumenti attuativi di Agenda 21, tra le quali: 1996 Lisbona: si stabiliscono modelli di valutazione ambientale a carattere universale (indicatori, gestione ambientale, VIA, EMAS, ecc…); 1997 Istabul: si definisce il documento Habitat; 1997 Kyoto: si stabiliscono gli obiettivi per la riduzione dei gas serra; 2000 Hannover : primo bilancio dei risultati conseguiti; Durante tali appuntamenti le autorità italiane presenti hanno manifestato un’esigenza di coordinamento e di maggiore interscambio di informazioni ed esperienze per promuovere e supportare i processi di Agenda 21 Locale.; a seguito di tali esigenze, il 4 Marzo 1999 ha avuto luogo a Ferrara un incontro tra Enti locali per costruire una rete che faciliti gli interscambi ed eroghi una serie di servizi. Incontro che si è esplicato con la Carta di Ferrara che ha dato vita all’Associazione delle Agende 21 Italiane.
Agenda 21 Locale (A21L) Attraverso la sottoscrizione della Carta di Ferrara il Coordinamento di Agende 21 locali italiane si propone di : Promuovere i processi di A21L in Italia; Monitorare, diffondere e valorizzare le esperienze positive in corso al fine di identificare “modelli” di riferimento. Sollecitare il coinvolgimento e la partecipazione delle amministrazioni pubbliche. Sviluppare aree di ricerca su temi di azione del processo di A21L. Con il termine processo si identifica un metodo nuovo per definire le politiche e le strategie locali. Ma il processo di A21, come ogni percorso di crescita, nasce dal porsi delle domande: Quali sono le esigenze dei cittadini? Quale è lo stato del territorio, come sono integrate le realtà locali economiche, ambientali e culturali? Come si possono realizzare sistemi di servizi sostenibili?
Agenda 21 Locale (A21L) Le risposte si possono trovare solo grazie ad un confronto attraverso il dialogo tra i cittadini coinvolti e gli enti territoriali in modo tale che il cittadino si senta partecipe delle problematiche sentendo proprio il senso di appartenenza alla comunità ed allo stesso tempo si abbia un quadro diagnostico del ambientale del territorio. Pertanto, pur essendo difficilmente riconducibile l’articolazione del processo ad un modello generale, nel tempo sono stati riconosciuti dei capisaldi ai quali far riferimento nell’avviare un processo di A21 Locale. Tali capisaldi sono stati delineati per la prima volta nella Guida Europea dell’ICLEI (International Council for Local Enviromental Initiatives) pubblicata nel 1995 ad uso delle città che avevano partecipato alla Conferenza Aalborg.
Agenda 21 Locale (A21L) Forum Locale Gli elementi caratterizzanti la proposta ICLEI e in generale ancora oggi il processo di Agenda 21 Locale sono 3: PIANO DI AZIONE LOCALE FORUM RSA Forum Locale Rapporto sullo Stato Ambientale (RSA) Piano di Azione Locale
Agenda 21 Locale (A21L) FORUM FORUM Il Forum è un tavolo di lavoro composto dai rappresentanti del maggior numero possibile di gruppi d’interesse territoriale; tipicamente include: Rappresentanti degli Enti Locali. Associazioni di categoria. Imprese. Agenzie di Ricerca. Il Forum è la componente principale del processo di A21L : Esso definisce gli obiettivi e le politiche. Valuta il rapporto sullo stato dell’ambiente. Redige il Piano d’Azione. PIANO DI AZIONE LOCALE FORUM RSA
Agenda 21 Locale (A21L) RSA RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE (RSA) L’RSA è uno studio volto alla misurazione del sistema locale e dei suo vari aspetti, del suo stato e delle sue tendenze in atto, finalizzato a supportare il processo di decisione sulle politiche svolto dal Forum. PIANO DI AZIONE LOCALE FORUM RSA
Agenda 21 Locale (A21L) PIANO DI AZIONE LOCALE Il Piano di Azione è il documento conclusivo del processo di A21 L. Esso contiene: gli indirizzi programmatici; le risorse; i tempi; gli obiettivi di sostenibilità; le strategie; Il Piano di azione viene redatto dal Forum e condiviso dai soggetti partecipanti. Il passaggio delle decisioni prese dal Forum è un tema cruciale per il successo di Agenda 21 Locale PIANO DI AZIONE LOCALE FORUM RSA
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2000) Dal 1997 al 2002 il numero degli Enti italiani che hanno aderito alla Carta di Aalborg sono passati da 35 a 513. Tale crescita è soprattutto dovuta all’opportunità offerta dal bando di cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente del 2000 di supporto all’avvio di processi di A21L, che prevedeva come requisito l’adesione alla Carta di Aalborg. Il cofinanziamento, in particolare, era mirato a promuovere quattro categorie di intervento: A realizzazione di studi per la caratterizzazione ambientale del territorio (RSA) ; B azioni a sostegno dell'informazione e partecipazione del pubblico; C predisposizione di documenti inerenti alla definizione di strategie di sviluppo sostenibile e piani di azione locale; D realizzazioni di studi di prefattibilità delle azioni già individuate nei piani d'azione locale.
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2000) Enti aderenti al bando 2000 del Ministero dell’Ambiente Comuni 351 (49,4%) • Province 95 (13,4%) • Consorzi, Associazioni o Aggregazioni fra Comuni 107 (15,1%) • Comunità Montane 104 (14,7%) • Enti Gestori di Aree Protette 49 (6,9%) • Altro 4 (0,5 %) Totale 709
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2000) Enti risultati idonei al bando 2000 del Ministero dell’Ambiente Comuni 269 (49,1%) • Province 76 (13,8%) • Consorzi, Associazioni o Aggregazioni fra Comuni 82 (15,0%) • Comunità Montane 85 (15,5%) • Enti Gestori di Aree Protette 36 (6,6%) Totale 548
Progetti idonei a cofinanziamento per campo di intervento A realizzazione di studi per la caratterizzazione ambientale del territorio (RSA); B azioni a sostegno dell'informazione e partecipazione del pubblico; C predisposizione di documenti inerenti alla definizione di strategie di sviluppo sostenibile e piani di azione locale; D realizzazioni di studi di prefattibilità delle azioni già individuate nei piani d'azione locale.
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2000) Cofinanziamento accordato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e costo a carico dei soggetti proponenti, per regione (valori in milioni di £)
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2002) Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha emanato nel 2002 un nuovo bando per il cofinanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di processi di attivazione (A) ed attuazione (B) di Agenda 21 nelle realtà locali. Tra le Azioni di attivazione (categoria A) sono menzionate: A.1 Azioni di coinvolgimento degli attori locali. A.2 Azioni di per la costituzione di un Forum permanente. A.3 Azioni per la redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Tra le Azioni di attuazione (categoria B) sono menzionate: B.1 Azioni per la definizione del piano di Azione Locale. B.2 Azioni di studio di prefattibilità del Piano di Azione Locale. B.3 Azioni per la redazione di studi, linee guida e strumenti normativi socio- economici per l’attuazione del Piano
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2002)
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2002)
ATTIVAZIONE E ATTUAZIONE DI AGENDA 21L (Bando 2002)
AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA Nel Marzo 2002 il Comune di Perugia ha avviato il progetto: PERUGIA A21- PER UNA GESTIONE IN ARMONIA CON A21L grazie al cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio I Punti fondamentali del progetto sono stati: Costituzione di un Forum Civico. Redazione dello Stato dell’Ambiente.
Costituito da 3 Nodi (Livelli) AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA Livello 1: dimensione territoriale: LABORATORI DI AREA TERRITORIALE (LAT) Altri soggetti – istituzionali, socio-culturali, (AS) Uffici relazioni con il pubblico (URP) Forum Civico Costituito da 3 Nodi (Livelli) interagenti Livello 2: dimensione operativa e di servizio: URBAN CENTER (UC) GRUPPI TEMATICI (GT) Soggetti di consulenza tecnico-scientifica (Cons TS) Infopoint (Comune di Perugia) Unità operativa ambiente e protezione civile del Comune Uffici comunali Livello3: dimensione strategico-politica = TAVOLO del FORUM CIVICO Presidente del FORUM Referenti : responsabili gruppi tematici, soggetti di consulenza, Coordinatore dell’URBAN CENTER Referenti dei Laboratori di AREA TERRITORIALE
Costituito da 3 Nodi (Livelli) AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA Livello 1: dimensione territoriale: LABORATORI DI AREA TERRITORIALE (LAT) Altri soggetti – istituzionali, socio-culturali, (AS) Uffici relazioni con il pubblico (URP) Forum Civico Costituito da 3 Nodi (Livelli) interagenti Livello 2: dimensione operativa e di servizio: URBAN CENTER (UC) GRUPPI TEMATICI (GT) Soggetti di consulenza tecnico-scientifica (Cons TS) Infopoint (Comune di Perugia) Unità operativa ambiente e protezione civile del Comune Uffici comunali Livello3: dimensione strategico-politica = TAVOLO del FORUM CIVICO Presidente del FORUM Referenti : responsabili gruppi tematici, soggetti di consulenza, Coordinatore dell’URBAN CENTER Referenti dei Laboratori di AREA TERRITORIALE
AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA GRUPPI TEMATICI (GT) Gruppo 1: Biodiversità, zone agricole e risorse naturali. Gruppo 2: Produzione, consumi, energia e ambiente. Gruppo 3: Città sostenibili e reti. Gruppo 4: Cultura e ambiente. Aree di Intervento Gruppo 2: Fonti energia rinnovabile Trasporti Risparmio energetico Azioni gestionali Obiettivi del Gruppo 2: Aumento delle imprese certificate (EMAS, ISO) Maggiore attenzione alle fonti alternative Mobilità maggiormente sostenibile Meno sprechi e meno consumi
DPSIR ( Driving forces-Pressure-State-Impact-Response) AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA RSA La redazione del RSA si è sviluppata in 5 fasi: Indagine sulla percezione ambientale. Raccolta ed elaborazione dei dati disponibili Definizione del modello per valutare la criticità degli aspetti ambientali esaminati. (Identificazione degli indicatori; ossia selezionare un set di descrittori sintetici che consentano di valutare le condizioni ambientali presenti) Valutazione dei problemi e degli aspetti ambientali in base agli indicatori. Preparazione della relazione sullo Stato Ambientale. Nello studio per la realizzazione del RSA si è fatto riferimento al modello denominato: DPSIR ( Driving forces-Pressure-State-Impact-Response) Tale modello si basa sul concetto causa/effetto prevedendo lo sviluppo di indicatori suddivisi per comparto
AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA Il diagramma di GANT riporta i tempi di attuazione delle specifiche azioni costituenti il Progetto Perugia A21
AGENDA 21L E IL COMUNE DI PERUGIA Il Progetto si è concluso con la realizzazione e la divulgazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente della città di Perugia