CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo Lezione n. 1 I SEMESTRE A.A. 2004-2005 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
1.1 L’analisi Macroeconomica Le principali grandezze intorno a cui La macroeconomia studia il sistema economico nel suo complesso e le relazioni che intercorrono fra le grandezze aggregate Le principali grandezze intorno a cui ruota l’analisi macroeconomica sono: Il livello di produzione dell’intera economia ed il suo tasso di crescita Il livello dell’occupazione ed il tasso di disoccupazione Il livello generale dei prezzi ed il tasso di inflazione
1.2 Dalla micro alla macroeconomia I problemi della microeconomia Allocazione delle risorse I problemi della microeconomia Determinazione dei prezzi relativi I soggetti della microeconomia Famiglie ed imprese In base ai prezzi relativi (i segnali del mercato) le imprese decidono Che cosa produrre In quale quantità Con quali fattori produttivi Le famiglie decidono la quantità di fattori di produzione da offrire continua
Il livello della Domanda 1.2.1 Le decisioni dell’insieme delle imprese determinano la PRODUZIONE NAZIONALE Le decisioni dell’insieme delle famiglie determinano: L’ammontare delle retribuzioni La spesa aggregata del sistema Il Reddito Nazionale Il livello della Domanda
1.3 Metodi e strumenti della macroeconomia Modelli teorici I modelli macroeconomici (rappresentazioni stilizzate delle relazioni che intercorrono fra le variabili) Modelli teorici Modelli descrittivi L’orizzonte temporale di riferimento Il breve periodo (analisi statica) Il medio periodo (analisi dinamica) Il lungo periodo (il problema della crescita)
1.4 Relazioni fra grandezze macroeconomiche (le variabili dei modelli) Variabili endogene: spiegate all’interno del modello (le incognite) Variabili esogene: esterne al modello (variabili esplicative) Variabili dipendenti Variabili indipendenti Variabili stock (riferite ad un preciso istante temporale) Variabili flusso (non misurabili in riferimento ad un preciso momento) Grandezze nominali (o monetarie): a prezzi correnti Grandezze reali: a prezzi costanti
FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO 1.5 Le relazioni fra operatori economici Gli operatori presi in considerazione dall’analisi macroeconomica sono: Le famiglie Le imprese Lo Stato Le banche e il sistema finanziario Il resto del mondo Le relazioni e gli scambi fra operatori economici possono essere descritti attraverso un diagramma detto: FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO
Imprese, Famiglie e Mercati MERCATI DEI BENI E DEI SERVIZI 1.6 Il flusso circolare del reddito Imprese, Famiglie e Mercati Domandano beni Offrono beni MERCATI DEI BENI E DEI SERVIZI Spesa per consumi Ricavi FAMIGLIE IMPRESE Remunerazione dei fattori (reddito) Costi MERCATI DEI FATTORI Offrono fattori produttivi Domandano fattori produttivi Flussi reali Flussi monetari
1.7 FAMIGLIE BANCHE IMPRESE Il ruolo di intermediazione del sistema bancario Risparmi Prestiti - finanziamenti FAMIGLIE BANCHE IMPRESE Interessi a credito Interessi a debito
Famiglie, Imprese e Stato 1.8 Le relazioni fra Famiglie, Imprese e Stato Servizi pubblici Prestazioni sociali Stipendi, interessi Servizi pubblici ed infrastrutture Sussidi, trasferimenti FAMIGLIE STATO IMPRESE Imposte e tasse Contributi sociali Lavoro e capitali Imposte e tasse Contributi sociali Beni e servizi
Il flusso del reddito con 4 operatori 1.9 Il flusso del reddito con 4 operatori Economia aperta Redditi Lavoro e Capitale IMPORT IMPRESE FAMIGLIE ESTERO Beni e Servizi EXPORT Spesa Imposte Imposte P.A Servizi Pubblici Servizi Pubblici
CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A. 2004-2005 2002 - Facoltà di Scienze Politiche
La contabilità nazionale 2.1 La contabilità nazionale I flussi economici finanziari che intercorrono tra gli operatori sono descritti dalla CONTABILITA’ NAZIONALE La contabilità nazionale misura in termini quantitativi il risultato dell’attività economica di un Paese in un dato arco di tempo Gli istituti che rilevano i dati macroeconomici sono: FMI, OCSE (a livello internazionale) Eurostat, BCE (a livello europeo) ISTAT, Banca d’Italia (a livello nazionale) I metodi di contabilità SEC
La misura della produzione aggregata 2.2 La misura della produzione aggregata Nella contabilità nazionale la principale grandezza di riferimento è LA PRODUZIONE AGGREGATA O PRODOTTO NAZIONALE: PIL (Prodotto Interno Lordo) e PNL (Prodotto Nazionale Lordo) PNL - Ammortamenti = PNN (Prodotto Nazionale Netto) Gli Ammortamenti misurano la perdita di valore subita in un anno dai capitali fissi (una parte dei capitali prodotti in un anno rappresenta il reintegro della capacità produttiva) PNLCF (al costo dei fattori) = Somma dei costi di produzione PNL (ai prezzi di mercato) = PNLCF + imposte ind. - Contributi produzione
I limiti di stima del PIL Il calcolo del PIL non tiene conto delle transazioni che non passano attraverso il mercato Valuta esclusivamente le transazioni monetarie ufficiali (non contabilizza l’economia sommersa Non Coglie i decrementi di valore causati da diseconomie esterne
2.3 Produzione e reddito in una economia chiusa Il valore della produzione è uguale alla somma dei costi di produzione I costi di produzione sono uguali alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi La somma delle remunerazioni ai fattori produttivi rappresenta il REDDITO NAZIONALE Il reddito nazionale viene speso per acquistare i beni prodotti (la produzione) PIL = Reddito Nazionale = Spesa Nazionale o Domanda Finale
2.4 Le definizioni del PIL Il PIL è il valore dei beni finali prodotti Dal lato della produzione Il PIL è la somma dei redditi percepiti all’interno del sistema economico in un dato periodo di tempo (salari, stipendi, profitti, rendite, interessi) Dal lato del reddito Il PIL è la somma della spesa nazionale in un dato periodo di tempo (rappresenta l’impiego del reddito) Dal lato della spesa Si hanno tre definizioni alternative riferite alla stessa grandezza (PIL, Reddito Nazionale, Spesa Finale)
2.5 Si hanno tre metodi alternativi per il calcolo del PIL Metodi di misurazione del PIL Si hanno tre metodi alternativi per il calcolo del PIL 1) Metodo dell’output: misura l’incremento di valore della produzione in ogni fase del processo produttivo PIL = valore produzione F - valore beni intermedi = Valore Aggiunto 2) Metodo del reddito: PIL = RN = somma delle remunerazioni dei fattori produttivi (salari + profitti + rendite + interessi) 3) Metodo della spesa: PIL = RN = Consumi + Investimenti (misura il reddito come somma degli impieghi) I tre metodi di calcolo misurano la stessa grandezza
Valore della produzione finale 2.6 Calcolo del PIL secondo il metodo dell’output: il calcolo del valore aggiunto Costi di produzione Valore della produzione finale Valore Aggiunto Agricoltura --- 100 100 100 Industria 100 200 300 200 = (300-100) Servizi 300 300 600 300 = (600-300) Totale 400 600 1000 600 Beni intermedi Fattori: L, K Settori (Duplicazioni) Il VA = somma dei costi di produz. = somma dei redditi corrisposti ai fattori PN = RN = VA Il VA può essere calcolato: come differenza: produzione finale - beni intermedi (1000 - 400 = 600) come somma dei costi o dei redditi (100 + 200 + 300 = 600)
PIL reale e PIL nominale 2.7 PIL reale e PIL nominale PIL reale: somma delle quantità di beni finali valutati a prezzi costanti Il PIL reale permette di misurare la produzione e le sue variazioni nel tempo, escludendo l’effetto di prezzi crescenti $Yt = PIL nominale al tempo t Yt = PIL reale al tempo t Crescita del PIL al tempo t = tasso di crescita del PIL reale al tempo t Crescita del PIL = (Yt - Yt-1) Yt-1 Espansione: periodo di crescita positiva Recessione: periodi di crescita negativa (almeno due trimestri consecutivi)
2.8 Legge di Okun La legge di Okun evidenzia una relazione tra variazioni della disoccupazione e crescita del PIL Una crescita della produzione fa aumentare l’occupazione (le imprese assumono più lavoratori per produrre di più) Una crescita elevata della produzione è associata ad una riduzione della disoccupazione Alta crescita della produzione = diminuzione del tasso di disoccupazione Bassa crescita della produzione = aumento del tasso di disoccupazione
2. Indice dei prezzi al consumo 2.9 Le variazioni del livello dei prezzi INFLAZIONE: aumento sostenuto del livello dei prezzi TASSO DI INFLAZIONE: tasso a cui il livello dei prezzi aumenta nel tempo Due misure del livello dei prezzi: 1. Deflatore del PIL 2. Indice dei prezzi al consumo
2.10 Indici dei prezzi Pt = PIL nominale PIL reale = $Yt Yt Un numero indice è un rapporto che permette di confrontare le intensità di un fenomeno in situazioni temporali diverse. Si costruisce ponendo al denominatore un valore riferito all’anno base Il deflatore del PIL (Pt) permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in una economia Pt = PIL nominale PIL reale = $Yt Yt Il deflatore del PIL è un numero indice Il tasso di variazione del deflatore del PIL rappresenta il tasso di inflazione
2.10.1 L’indice dei prezzi al consumo misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in termini monetari di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è un numero indice Il tasso di variazione dell’IPC rappresenta il tasso di inflazione