Una nuova fotografia dellimmigrazione straniera in Italia Milano 13 dicembre 2010 Gian Carlo Blangiardo Fondazione ISMU-Università Bicocca.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Veronica Fincati Osservatorio Immigrazione Regione Veneto
Advertisements

International Migrations: An Overview
Agenda Statistica Andamento e struttura della popolazione di Bolzano e dei suoi quartieri e dei suoi quartieri maggio 2008 Ufficio Statistica e.
Andamento e struttura della popolazione di Bolzano e dei suoi quartieri e dei suoi quartieri 11 maggio 2010 Ufficio Statistica e Tempi della Città
Scuola Superiore Economia e Finanza
Roma Settembre Istat Le difficoltà dei giovani nella transizione allo stato adulto L. Quattrociocchi, R. Fraboni, S. F. Allegra, D. Spizzichino,
Il mercato del lavoro in provincia di Cremona C. Lucifora Università Cattolica di Milano.
La famiglia oggi in Italia
Aspetti del contesto nazionale Povertà emergenti, ricchezze negate, politica e società Gian Carlo Blangiardo Università degli Studi di Milano Bicocca Assisi.
SIEDS – Società Italiana di Economia Demografia e Statistica 50° Riunione Scientifica Roma Maggio 2013 Gli italiani di oggi e di domani: dalla consapevolezza.
Meeting di Rimini 2011 Mare Nostrum 26 agosto 2011 Gian Carlo Blangiardo.
Il fumo di sigaretta in Provincia di Trento
Martedì 26 marzo 2013 ore ,00 Sala dei Palazzo Lombardia Milano - Piazza Città di Lombardia 1 Gli immigrati in Lombardia Orim e rete Opi:
23 aprile 2009 RAPPORTO 2009 SULLA POPOLAZIONE PIACENTINA Provincia di Piacenza - Ufficio Statistica LA RILEVAZIONE REGIONALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE.
quanti siamo e quanti saremo, dove e come.
A.A. 2008/2009 di Maddalena Crudeli Esercitazione del corso di Università degli Studi di Pavia Corso di Dottorato in Istituzioni, Amministrazioni e Politiche.
Popolazione/2.
Popolazione / 1.
Stime ufficiali sulla povertà relativa - Metodo Ispl (Istat)
Immigrazione, sistema economico e mercato del lavoro
Il welfare oggi: Gli scenari La povertà La povertà La flessibilità lavorativa La flessibilità lavorativa Linvecchiamento della popolazione Linvecchiamento.
Struttura e Dinamica della Cooperazione toscana A cura di Andrea Cardosi Ufficio Studi Unioncamere Toscana Le imprese cooperative nel sistema economico.
Progetto co-finanziato dall'Unione Europea Ministero dell'Interno Dipartimento per le libertà Civili e l'Immigrazione Direzione Centrale per le Politiche.
IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA Primi risultati dello studio generale 2008 a cura di Federico Della Puppa.
La popolazione di Firenze. Caratteristiche strutturali e previsioni
I NUMERI DELLITALIA CONOSCIAMO IL NOSTRO PAESE ATTRAVERSO I SUOI NUMERI: UN QUIZ SU ALCUNE STATISTICHE DELLISTAT PER LITALIA Statistica per i più piccoli:
Alcuni dati che raccontano il cambiamento della realtà famiglia in Italia.
Donne e lavoro: è tempo di crisi? - 10 dicembre 2009 Osservatorio Donna Rapporto 2009 I numeri delle donne nella realtà provinciale milanese.
Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nellera neo-industriale: il ruolo dellinnovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno.
Società Italiana di Statistica
DINAMICA DEMOGRAFICA 2007 Popolazione residente al : abitanti (popolazione legale validata da parte ISTAT)
DINAMICA DEMOGRAFICA 2012 Popolazione residente al : abitanti Il dato della popolazione è allineato ai risultati del Censimento della.
Ministero del Lavoro D.G. Osservatorio del Mercato del Lavoro 20/04/ In breve… Con un andamento positivo sono gli indicatori del clima di fiducia.
RECENTI TENDENZE SOCIODEMOGRAFICHE di Vittorio Filippi Treviso, 16 giugno 2006.
OLTRE LA CRISI, INSIEME Superare lintegrazione, lavorare per la coesione sociale: i nuovi italiani nel contesto presente e futuro del paese Edgar J. Serrano.
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
Scenari demografici Per il 2030 è prevedibile un tasso di fecondità di 1.5 (oggi 1.2), mentre l’aspettativa di vita sarà di 84 anni per le donne e 80 anni.
CONFERENZA REGIONALE SULLE DINAMICHE ECONOMICHE E DEL LAVORO Martedì 7 giugno 2011 Sala conferenze di Palazzo Grandi Stazioni Fondamenta S.Lucia - Venezia.
Veneti che cambiano Consiglio regionale del Veneto Conferenza regionale sulle dinamiche economiche e del lavoro Venezia, Palazzo Ferro Fini,
1 Fiepet 21 giugno 2010 I pubblici esercizi A cura dell’Ufficio Economico Confesercenti.
Il mercato del lavoro veneto.Venezia, Cos’è? 12 Aprile 2012 Il mercato del lavoro veneto.Venezia, Cos’è? 12 Aprile 2012 IL MERCATO DEL LAVORO VENETO. COS’È?
Diciannovesimo Rapporto Ismu sulle Migrazioni Gli aspetti statistici
I mutamenti delle strutture familiari a Bologna Aprile 2008 Comune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica.
Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
Centro Studi Unindustria Frosinone, 19 giugno 2012 Tendenze e indicatori economici del Lazio.
Presentazione Principali aggregati e relativi indicatori Forze di lavoro e tasso di attività Occupati e tasso di occupazione Disoccupati e tasso di disoccupazione.
SUPERFICIE COLTIVATA A CEREALI E SOIA Andamento della superficie delle principali coltivazioni cerealicole dal 2000 ad oggi. Fonte dati: Istat.
1. 2 Tasso di variazione % della popolazione residente, Rispetto alle altre città, Torino, dopo Roma, evidenzia la maggiore velocità di crescita.
Scenari prevedibili prossimi venturi (il fronte demografico)
Il Cambiamento demografico
Migrazioni in Italia. Dal Dossier StatisticoCaritas 2008 Caritas e Migrantes accreditano un numero superiore di immigrati regolarmente presenti, che oscilla.
Gian Carlo Blangiardo 12 ottobre 2007 Fertilita’: Visione Cattolica Roma, 12 ottobre 2007 Tendenze demografiche: proiezioni per il futuro Gian Carlo Blangiardo.
Dossier Statistico Immigrazione 2012 XXII Rapporto Caritas/Migrantes …non sono numeri…
Tracce migranti e luoghi accoglienti
Convegno L’informazione statistica a supporto della policy: i numeri della presenza straniera in Umbria Perugia, Sala Sant’ Anna, 27 ottobre 2015.
La presenza straniera nel Comune di Terni. Simona Coccetta - Comune di Terni Convegno L’informazione statistica a supporto della policy: i numeri della.
1. I FOCUS DEL RAPPORTO La deriva demografica, dove ci porta La famiglia italiana e le tante solitudini La domanda di servizi di assistenza generata dalle.
L’immigrazione in Trentino Rapporto annuale 2015 DINAMICHE E ASPETTI SALIENTI DELL’IMMIGRAZIONE IN TRENTINO di Serena Piovesan CINFORMI - PAT Trento, 11.
LE TENDENZE DEMOGRAFICHE DELLA TOSCANA Anno 2015 SINTESI “Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni. Ufficio Regionale di Statistica”
1 Mobilità e migrazioni. Un. di Macerata - a.a.2007/08G.Gabrielli - Demografia - SECS-S/042 Mobilità e migrazioni Diversamente da quanto accade per gli.
GLI ASPETTI DEMOGRAFICI Il territorio delle colline metallifere è scarsamente urbanizzato: la densità di popolazione è di 26,09 ab/kmq, notevolmente inferiore.
LE IMPRESE DEL SETTORE AGRICOLO E ALIMENTARE NELLA APERTURA DEL 2014 Il monitoraggio dell’economia reale a partire dai dati dei registri camerali Roma.
Dall’emigrazione italiana all’immigrazione straniera Salvatore Strozza (Università di Napoli Federico II)
6. Gli Impieghi del Reddito 5. Il Prodotto Regionale 7. La Distribuzione del Reddito 1. Il Territorio 4. L’Impresa 3. Il Lavoro 2. La Società Sviluppo.
1 Trento 3 ottobre 2011 dott.ssa ISABELLA SPEZIALI IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI TRENTO.
21 Aprile Prof. Enzo Raise - Dott.ssa Francesca Cattelan U.O. Malattie Infettive e Tropicali Azienda ULSS 12 Venezia LA MIGRAZIONE REGOLARE ED IRREGOLARE.
Servizio Controllo Strategico e Statistica Giornata seminariale L’IMMIGRAZIONE NELLA PROVINCIA DI MODENA mercoledì 27 febbraio 2008 Fonti e Archivi per.
La Spezia, 10 Giugno Demografia Sostanziale incremento della popolazione ( unità: abitanti a novembre 2013). Il leggero incremento.
Anziani, al lavoro e in salute Daniela Gregorio Milano, 23 settembre
Transcript della presentazione:

Una nuova fotografia dellimmigrazione straniera in Italia Milano 13 dicembre 2010 Gian Carlo Blangiardo Fondazione ISMU-Università Bicocca

Quanti e quanti in più? Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Oltre il confine dei 5 milioni di presenti La popolazione straniera presente in Italia è stimata in 5,3 milioni di unità al 1° gennaio 2010, di cui circa 550mila in condizione di irregolarità e poco meno di 500mila non (o non ancora) iscritta in anagrafe. La crescita dei presenti è stata mediamente di 431mila unità annue, ad una tasso medio del 12,7% (equivalente ad un tempo di raddoppio di 6 anni). Gian Carlo Blangiardo,, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2010 sono 4 milioni 235 mila, con un accrescimento complessivo di 344 mila unità. La variazione deriva da un saldo naturale positivo di 72 mila unità, 77 mila nati contro 5 mila decessi, che si somma ad un saldo migratorio con lestero altrettanto positivo per 331 mila unità(*). Il tutto è attenuato da 59 mila passaggi alla cittadinanza italiana. (*) Il dato deriva da un saldo migratorio con lestero positivo per 375 mila unità e un saldo per altro motivi (iscrizioni e cancellazioni per movimento interno e dufficio) negativo per 44 mila unità Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU-Università Bicocca Fonte: Elaborazioni su dati www.demo.Istat

Il bilancio degli italiani Per il terzo anno consecutivo la popolazione di cittadinanza italiana è in diminuzione (nonostante il flusso positivo di nuovi cittadini). Gli italiani residenti al 1° gennaio 2010 sono 56 milioni 105 mila, con una riduzione di 49 mila unità nel corso dellanno La variazione deriva da un saldo naturale negativo di 95 mila unità che si somma ad un saldo migratorio con lestero negativo per 13 mila unità. Il tutto è attenuato da 59 mila nuove acquisizioni di cittadinanza Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU-Università Bicocca Fonte: Elaborazioni su dati www.demo.Istat

La crescita rallenta (100mila in meno nel 2010 ?) Negli ultimi tempi sono emersi segnali di rallentamento della crescita che vanno verosimilmente attribuiti allazione frenante innescata dalla difficile congiuntura economica. Se infatti si analizzano le risultanze relative al saldo mensile delle iscrizioni e delle cancellazioni anagrafiche a livello nazionale si può cogliere una riduzione dei flussi netti proprio a partire dalla primavera del Riduzione che ha riscontro in un saldo complessivo per lanno 2009 inferiore del 12% rispetto a quello del 2008 e del 36% rispetto a quello del Ciò trova ulteriore conferma nel 2010, con un valore del saldo relativo al primo semestre che è circa il 60% di quello osservato nello stesso periodo del 2007 in epocapre- crisi Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Quando il genere fa differenza Il rallentamento dei flussi netti è stato accompagnato da una loro progressiva femminilizzazione. Fino allestate del 2008 il rapporto era nellordine di 120 femmine per ogni 100 maschi: è salito attorno 140 nei successivi 6 mesi e si è orientato attorno a in epoca più recente. Nel primo semestre del 2010 le iscrizioni nette in anagrafe della componente femminile superano quelle maschili del 60-80% (effetto emersione dallirregolarità/iscrizione in anagrafe conseguente alla regolarizzazione del lavoro domestico). Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Segnali di maturazione Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

La progressiva trasformazione dellimmigrazione straniera da lavoratori a famiglie di lavoratori sembra ormai una realtà in atto da alcuni anni. Il confronto tra i dati delle indagini nazionali ISMU del 2005 e del 2009 mostra come la quota di immigrati che vivono in una famiglia di tipo nucleare (in coppia e/o con figli) sia aumentata in un quadriennio di circa 5 punti percentuali per i casi di presenza del coniuge e di 2,5 punti per quelli di nucleo monogenitore. E se è vero che nello stesso arco di tempo sono aumentati anche i soggetti soli, va sottolineato come si sia più fortemente ridotta, praticamente dimezzandosi la quota di coloro che vivono, da ospiti o in coabitazione, con amici e conoscenti. Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

La presenza di minori e di seconde generazioni La popolazione minorenne si è accresciuta triplicandosi in poco meno di un decennio: da 295mila unità nel 2001 a 941mila al 31 dicembre Di esse più della metà riguarda soggetti nati in Italia: 581 mila alla fine del Daltra parte nel corso del tempo è andata progressivamente aumentando anche la frequenza annua di nati stranieri. Erano circa 30mila nellanno 2001 e sono saliti a 74mila nel bilancio del Si tratta di un contributo importante per la vitalità del nostro paese, ma (come si vedrà tra breve) non risolutivo al fine di invertire la tendenza al calo della natalità in Italia. Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Numero medio di figli per donna nella popolazione straniera. Italia Fonte: Istat Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Riflessioni sul terreno delle prospettive Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Quali scenari per il prossimo ventennio ? Alla luce delle dinamiche in atto, le previsioni di fonte ufficiale Istat (opportunamente aggiornate per ricondurne la base al 1 gennaio 2010) segnalano il passaggio dai 60,3 milioni di residenti del 2010 ai 62,3 nel 2030, ma ciò avviene unicamente per effetto del contributo della componente straniera. Lincognita legata tali scenari deriva dallaccettazione (o meno) dellassunto, che sta alla base delle previsioni Istat, secondo cui il saldo medio delle migrazioni straniere dallestero sarebbe di 195mila unità annue nel decennio e di 174mila nel decennio (una media annua di 185mila per il complesso del ventennio). Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

La questione del contributo straniero per compensare il calo dellofferta di lavoro autoctona La dinamica demografica che va delineandosi mette in risalto il consistente calo dellofferta di lavoro da parte di cittadini italiani (circa 5 milioni di 18-64enni in meno tra oggi e il 2030) e la relativa parziale compensazione da parte dellofferta straniera che, dai 3,2 milioni di soggetti in età lavorativa del 2010, potrebbe passare (stando alle previsioni Istat) a 5,8 milioni nel Tuttavia anche con questultimo apporto i 38milioni di residenti 18-64enni che oggi caratterizzano il nostro paese sono destinati a scendere a 36milioni nel Servirebbe dunque un contributo compensativo maggiore sul fronte dei flussi migratori? I poco meno di 200mila immigrati netti annui ipotizzati negli scenari Istat (e perseguibili come realistico obiettivo nelle programmazioni future) non sono dunque sufficienti? Occorrono flussi più consistenti? Ma siamo certi che una tale soluzione sia così necessaria e opportuna ? Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Quale compensazione ? A ben vedere, sono sostanzialmente gli italiani nella fascia più giovane, i enni, quelli che perdono 5 milioni di unità tra il 2010 e il Ma la loro compensazione attraverso stranieri con la stessa età si limita a un milione di unità. La crescita della componente di offerta straniera nella popolazione in età attiva è largamente concentrata nel segmento più maturo (i enni). Un segmento per il quale lofferta italiana non segnala contrazioni significative e non sembra affatto necessitare di apporti compensativi. Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Aspetti territoriali della compensazione Prendiamo atto come, con gli scenari (e i numeri) prospettati dallIstat, nei prossimi quindici anni al calo generalizzato della forza lavoro giovane di cittadinanza italiana si contrapponga ovunque un accrescimento di quella straniera e della stessa forza lavoro italiana in età più matura. Se dunque lequilibrio è tutto sommato garantito con una media di poco meno di 200mila migrazioni nette allanno sia al Nord che al Centro Italia, per quale motivo converrebbe accrescerne la consistenza numerica ? Certo non per attenuare il salasso di offerta giovanile che si prospetta nel Mezzogiorno. Se infatti la dinamica demografica sembra poter allentare il dramma della disoccupazione dei giovani meridionali, per quale motivo spingere su una maggiore immigrazione? (che per altro finirebbe spesso per spostarsi al Centro-Nord) Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Anche la popolazione straniera è destinata a subire il processo di invecchiamento Limmigrazione, quandanche dovesse mantenersi a livelli sostenuti può solo rallentare linvecchiamento demografico. Nel medio periodo, quando la permanenza diventa definitiva, anche per gli immigrati si presenta il confine della terza età. Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Osservazione finale (tra calcoli e provocazioni) Dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2030 Ingressi nella popolazione residente ultra65enne 16,5 milioni Uscite dalla popolazione residente ultra65enne 11,9 milioni Surplus (entrate-uscite)4,6 milioni Corrispondente popolazione in età necessaria nel ventennio per compensare il surplus e mantenere il rapporto Anziani x 100 attivi a livello del 2001 pari a 33,313,8 milioni Media annua692 mila Se è vero che, secondo lo scenario Istat dove si prevedono flussi medi di 185mila unità, tra il 2010 e il 2030 si registreranno 16,5 milioni di ingressi nella popolazione ultra65enne residente in Italia e 11,9 milioni di uscite, la dimensione complessiva del collettivo si accrescerà di 4,6 milioni di unità. Assumendo lobiettivo di mantenere lindice di dipendenza degli anziani al valore di 33,3 registrato nel 2010 occorrerebbe, per compensare la crescita di cui sopra, un analogo aumento di 13,8 milioni di soggetti in età attiva. Se fossero solo gli immigrati a fornirlo ciò equivarrebbe ad un saldo netto medio annuo di 692mila unità che, aggiunte alle 185mila standard, arriverebbero a 877mila nuovi immigrati stranieri ogni anno!! Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca

Grazie per lattenzione Gian Carlo Blangiardo, Fondazione ISMU- Università Bicocca